Essere resiliente significa resistere agli urti ma anche reagire alle difficoltà. Non è solo una predisposizione, ma un’abilità che può essere acquisita. Un’abilità a resistere, a rispondere, ad attivare risorse interiori ed azioni pratiche capaci di creare una vita bella. Dalle persone di cui circondarsi, al luogo in cui vivere, tutto contribuisce a dare più forza alla resilienza. “Essere resilienti” vuol dire saper passare in mezzo agli alti e bassi della vita mantenendo una positiva visione di se stessi e delle proprie possibilità. E, grazie a quella – che è anche, e non solo, resilienza – costruire con tenacia ed ispirazione il proprio cammino.
(Scorrendo la pagina puoi leggere la trascrizione completa dell’audio della puntata)
Il significato di resilienza: cos’è e come svilupparla
Cosa vuol dire resilienza? Parlando di materiali, vuol dire resistere agli urti, riuscire a riprendere, dopo una deformazione, l’aspetto originale. Applicato alle persone, indica la capacità di resistere e reagire alle difficoltà, di non farsi abbattere da eventi negativi. È qualcosa di più del solo resistere, e qualcosa che va oltre il non farsi influenzare. A volte, tornare all’aspetto originale (al “come prima”) può non essere la soluzione giusta. La scelta della resilienza è, fondamentalmente, un’attitudine, un orientamento e una decisione. Di utilizzare le proprie risorse per far fronte a ciò che la vita pone dinanzi, guidati da una visione positiva della propria esistenza e delle proprie risorse, un non volersi fermare di fronte agli ostacoli, ma capire cosa serve per superarli. E da ogni esperienza imparare, così da essere sempre più forte, sempre più preparato. Il segreto del vero significato di “resilienza” sta tutto lì: non nel “cosa” o nel “quanto”, ma nel “come” e nel “chi”.
Resilienti si nasce e si diventa
Resilienti si nasce e si diventa. La resilienza si può accrescerla o perderla. Come ogni caratteristica dell’essere umano, non è un dato certo e immutabile. E’ costantemente in movimento. Sei tu che orienti la direzione della tua interiorità, sia che decida di bloccarti su una situazione o di cercare strategie alternative. D’altronde, bene lo spiega la scienza, la mente umana tende – purtroppo – a fissarsi sugli elementi appresi, modelli relazionali e comportamentali, giudizi, esperienze. Il motivo è di pura economia gestionale: una volta appreso un modello, lo si applica a tutte le situazioni simili, ottimizzando le energie. Ma quando si parla di esseri umani questo approccio non è il più indicato, anzi. Usare l’emozionalità primaria, gli schemi acquisiti e fissi, reagire anziché valutare liberamente, ti porta verso strettoie sempre più limitate e limitanti. Pensa ad un palazzo, molto alto, con un grande terrazzo sopra.
Se osservi l’orizzonte solo dalla finestra della tua camera, vedrai soltanto una parte di ciò che esiste fuori. Se poi la tua finestra è al piano terra, del cielo, delle nuvole, della luce, vedrai pochissimo. Se si trova ai piani più alti, avrai una visuale più ampia. Ma sempre solo dal terrazzo potrai davvero osservare tutto ciò che c’è fuori, di fronte, in alto, in basso, lontano e vicino. Più è ampia la visuale, più vedi, meglio scegli. Così è per la resilienza. Tu potresti pensare di essere poco resiliente, perché sei un tipo pessimista. O di essere poco resiliente perché ti stanchi spesso, a fine giornata non hai voglia di fare niente. Figuriamoci intraprendere chissà cosa.
Usare la resilienza per cambiare i modelli di pensiero
Alla resilienza ho dedicato altre puntate del podcast, e in fondo alla trascrizione della puntata (ti ricordo che di ogni puntata trascrivo il testo integrale, nel mio blog), in fondo alla pagina troverai i link, così potrai approfondire altre sfumature. In questa puntata il focus è sul significato della resilienza, applicato alla vita umana. Ebbene, anche ciò che pensi di te stesso è legato all’economia del pensiero. Se sei pessimista, perdi fiducia. Se perdi fiducia, riduci le prospettive. Se riduci le prospettive, riduci anche le possibilità di soluzione. Risparmi energie interiori, sì, ma, in questo caso, più ne risparmi, più ne perdi.
Potresti essere ugualmente un pessimista, cioè una persona che non ha molta fiducia che le cose possano andare bene, ma scegliere la resilienza, cioè fare uso di tutte le tue caratteristiche per fronteggiare nel modo migliore le situazioni. Così, grazie alla resilienza, noteresti che le cose vanno spesso meglio di quanto avresti previsto. Che ci sono molte cose buone da scoprire, nel cambiamento dei modelli. I modelli interiori dovrebbero essere aggiornati, come per i software, così da diventare più adatti, sempre più adatti, al momento che stai vivendo. Ti racconto la storia di Federico, nome di fantasia, storia vera.
Come si fa ad essere resilienti
Federico era affascinato dalla prospettiva della grafologia evolutiva®, però ne era affascinato secondo la sua personale prospettiva, quella che usava da sempre: era convinto di non avere chissà quali punti di forza o risorse, e che la vita non fosse altro che tirare avanti alla meglio, senza grandi sorprese o novità. Era però un pessimista illuminato, quindi, curioso di scoprire e ricercare. L’analisi grafologica della sua scrittura lo pose di fronte alle sue caratteristiche fondamentali. Tante. Un modo realistico di vedere la vita, la tendenza a farsi catturare dai dettagli ed a perdere di vista la prospettiva. Il bisogno di controllare tutto, che appesantisce molto la vita. Una mente profonda, grande serietà, ma anche la tendenza a giudicare gli altri con un atteggiamento sostenuto. Tutto vero. Cosa voleva Federico? Provare, mettere in pratica quello di cui spesso parlo anche nei podcast. Una sorta di San Tommaso, toccare per credere. Aveva due situazioni di vita poco soddisfacenti, per lui: un lavoro che trascinava nella routine quotidiana, senza più stimoli. E una vita di coppia che trascinava nella routine quotidiana, con qualche sofferenza e poche gioie.
Come poteva trasformare quella situazione? Facendo appello alle sue risorse, utilizzandole. Ecco la resilienza: non rinunciare a priori e decidere che vuoi provare. Va bene anche se sei un po’ scettico. La resilienza, come tante altre bellissime caratteristiche interiori, si auto-alimenta, più la usi, più cresce. Per questo, non dipende tanto da cosa fai o da quanto lo fai. Ma dal come lo fai, da chi sei. “Come”: con atteggiamento di fiducia, con grande serietà, con impegno e dedizione. Verso cosa? Verso te stesso e la tua vita. “Chi”: a differenza del significato della resilienza nei metalli o nei tessuti, dove la resilienza è un dato acquisito, quando si parla di persone tutti sono resilienti in modo evolutivo. Ma ognuno a suo modo: questo è il “chi”. La tua resilienza, è la tua resilienza, cioè puoi utilizzarla al meglio tanto più quanto più è bene in armonia con la tua natura.
Diventare più resilienti
Federico, così serio e serioso, poteva essere resiliente come potrebbe esserlo un estroverso fantasioso? No. Poteva essere resiliente nel pieno rispetto delle sue caratteristiche fondanti. Sul lavoro, ha iniziato prima a creare per se stesso una realtà più piacevole, ha scelto corsi nuovi, ha cercato di ampliare competenze e attività. Così da un lavoro trascinato come un peso, ha iniziato a diventare un lavoro a volte interessante, con nuove prospettive. Più diventava interessante, più le prospettive si ampliavano, più Federico, con il suo modo razionale e attento di fare, cominciava a desiderare di avere migliori risultati e migliori soddisfazioni. Sì, c’erano sempre i “problemi di tutti i giorni”, ma lui, adesso, non si faceva deformare, né piegare, non si limitava a resistere, agiva, e trasformava.
Questo ha portato un beneficio a tutta la sua vita, anche alla vita di coppia. Perché c’era ancora molto amore, ma erano tutti e due abbastanza schiacciati dalla vita. Capita, se rinunci a sperare e se non ti metti in moto per trasformare. Ma dato che questa è la vita che hai, perché non dovresti sfidarti per avere il meglio? Per questo, da ogni esperienza, con l’atteggiamento positivo, costruttivo e motivato, che la resilienza porta con sé, arriva nuova forza, nuova consapevolezza. Essere “preparato” ad affrontare la vita non vuol dire fare un piano cercando di prevedere tutto. Significa dotarti di tutto ciò che ti serve per gestire al meglio tutto (e, quindi, prevedere ed evitare tante piccole situazioni non felici) e, soprattutto, prepararti a crescere. Prepararti, e crescere.
Il vero significato della resilienza
“Tu sei la tua resilienza”, è uno dei podcast che trovi in archivio. Perché il vero significato della resilienza è nell’atteggiamento interiore che scegli di avere, a cui ti affidi, che accresce la fiducia, e che ti permette di sapere che puoi farcela: come il capitano che guida la sua nave, verso nuovi orizzonti, la sua fiducia non dipende dal tempo, o dal vento, dipende da quanto è bravo nel suo lavoro, da quanto impara da ogni viaggio, da quanto persiste sino a che non toccherà la terra che vuole raggiungere. Questo è il vero significato della resilienza. Almeno, per quanto riguarda la mia esperienza con le persone con cui lavoro, i miei straordinari clienti, i miei allievi, che ogni giorno sempre più realizzano se stessi, anche grazie alla potenziata resilienza.
Se vuoi allenarla anche tu, coltivarla, capire quale sia la tua, posso aiutarti. Nel mio blog, annarosapacini.com, pagina contatti, trovi tutti i miei recapiti. Sono a tua disposizione, chiama, scrivi, chiedi quello che desideri sapere. Dall’Analisi grafologica full in coaching al counselcoaching on line, alla scrittura evolutiva® alla comunicazione valoriale, tanti strumenti, tanti modi, tante possibilità. Intanto, molte cose le trovi anche nel mio podcast, Comunicare per essere®. Puoi iscriverti gratuitamente dalla tua app per podcast preferita, Spreaker, Spotify, Apple Podcast, Google Podcast, Amazon, lo trovi ovunque. Puoi iscriverti anche dal mio blog, nella pagina “podcast”, e sul blog puoi leggere le trascrizioni di tutte le puntate. Puntate che, assieme a video di varia ispirazione, trovi sul mio canale video su YouTube, iscriviti ed attiva la campanella. Per trovarmi sul tuo social preferito, cerca “Annarosa Pacini”. Se vuoi ricevere il tuo Profilo Grafologico Essenziale, per avere ben chiari i tuoi punti di forza, puoi richiederlo anche in questo momento, dal sito, segui le istruzioni, lo scriverò per te e lo riceverai nella tua casella di posta elettronica.
Aforismi e musica. Motivazione e ispirazione. Tre aforismi sul giusto atteggiamento resiliente. “ “Ciò a cui prestiamo attenzione, e il modo in cui lo facciamo, determina il contenuto e la qualità delle nostre vite” Mihály Csíkszentmihályi. Alberto Simone “Solo onorando il dono di poter cambiare la realtà si rende davvero unica e significativa la nostra vita”. Il terzo, Charles Peguy: “È sperare la cosa più difficile. La cosa più facile è disperare, ed è la grande tentazione”. Il brano s’intitola “Keep calm”. Keep calm and just smile, mantieni la calma e sorridi. Cosa significa resilienza? Significa imparare a guidare bene la tua vita. Ciao, grazie per essere stato con me, ti aspetto alla prossima puntata.
“Cosa significa resilienza? Significa imparare a guidare bene la tua vita”
-Annarosa Pacini