Cos’è la resilienza? Un atteggiamento interiore, prima di tutto. Come si sviluppa? Per necessità, ma anche per scelta. Serve? Moltissimo. Perchè? Perchè ti rende grande, anche nelle cose piccole. Resilienza, come coltivare l’attitudine e andare oltre le difficoltà.
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Resilienza: coltiva l’attitudine (e nessun ostacolo ti fermerà)
Ho letto un articolo molto interessante, su tgcom.24. Non tanto per l’argomento, che non è nuovo, per chi si interessi di crescita personale, ma per il modo in cui è stato sviluppato, con una sorta di decalogo per insegnare ad allenare la resilienza. Il titolo è “Resilienza: che cos’è e come svilupparla”. Di resilienza se ne parla molto, da tempo. L’articolo inizia spiegando le origini del termine, “In ingegneria è la capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi. Analogamente, in campo psicologico e sociologico, il termine indica l’attitudine e la capacità di fronteggiare un evento anche traumatico senza esserne travolti, ma riorganizzando all’occorrenza la propria vita davanti alle difficoltà e cogliendo ogni opportunità che possa presentarsi. Molti sono convinti che sia una dote rara: appartiene invece a ciascuno di noi e possiamo, in qualche modo, allenarla. Gli esperti spiegano come sia possibile, e la spiegazione è semplice: “i processi cerebrali che permettono di superare avversità e stress sono comuni a tutti gli esseri umani e possono essere esercitati e potenziati proprio come fa un atleta con i suoi muscoli durante l’allenamento”. Con questo assunto di base, gli esperti dell’Istituto di ricerca della Fondazione Paoletti hanno stilato un decalogo, “frutto – spiega ancora l’articolo – di un approccio multidisciplinare che intreccia la ricerca neuroscientifica e psico-pedagogica”.
Resilienza: dieci suggerimenti per allenarla
Il primo, è ripartire da ciò che puoi controllare, prendendo piccole decisioni. Se prendi decisioni che puoi gestire, è molto più facile che abbiano successo, e questo aumenterà la tua sicurezza, la fiducia in te stesso ed anche l’abilità di prendere decisioni sempre più importanti. E’ un consiglio che condivido pienamente. Suggerisco infatti ai miei clienti, che lavorano su se stessi per attuare il cambiamento evolutivo nella loro vita, di iniziare sempre da cose che sentono alla loro portata. E’ l’obiettivo piccolo che conduce a quello grande. Sai che a quello grande arriverai, ma occorre che ti alleni. Proprio come nello sport, non si diventa campioni senza decidere di volerlo diventare e fare tutto quello che serve per raggiungere l’obiettivo.
Il secondo punto è legato al primo, individua obiettivi raggiungibili, stimolanti, misurabili. Così non potrai negare l’evidenza, tu stesso riconoscerai i tuoi successi. Per il cervello è molto più facile lavorare quando gli obiettivi sono chiari. Al terzo punto si trova la gratitudine. Essere grato per ciò che sei e per ciò che hai. Magari, tenendo un diario in cui scrivi i tuoi successi. Come ricordo spesso ai miei clienti, devi volerti bene, e ringraziarti per tutte le cose buone che fai. E’ un ottimo stimolo per continuare a fare meglio. A volte la persona davanti a me mi racconta di una settimana piena di imprevisti, complicazioni, situazioni anche difficili, in cui se l’è cavata benissimo. Ma invece di vedere quello che è riuscita a fare, pensa solo a quello che avrebbe potuto fare meglio. Invece funziona di più la strategia opposta: riconosci quello che hai fatto, e questo ti aiuterà a diventare sempre più consapevole del fatto che puoi fare meglio.
Resilienza: dalla postura del corpo alla meditazione, tecniche per rinforzarla
Poi ci sono, nel decalogo, il cambiamento della postura per cambiare attitudine. Assumere una posizione più assertiva, secondo l’articolo, può aiutare. Fatti ispirare, cioè prendi a modello personaggi famosi che hanno saputo superare le difficoltà. Sesto, chiediti cosa è davvero importante. Questo punto, sinceramente, lo metterei all’inizio.
E’ proprio la consapevolezza il motore e il fondamento del tuo essere e delle tue azioni. Chiediti chi sei, valorizza, ritrova, riscopri, scopri la tua natura originaria e falla emergere, usala nella tua vita.
Poi l’articolo suggerisce di “imparare a condividere”, non isolarti, cerca aiuto dagli altri e dai aiuto agli altri e di “essere curioso”, guardati intorno ed amplia i tuoi orizzonti. Infine, nei punti nove e dieci del decalogo, ci sono due tecniche, “l’auto-benedizione, un rito prima di dormire” e la One Minute Meditation. Prima di dormire, secondo l’articolo, dovresti allenarti a dire bene, cioè a benedire, ciò che hai fatto e vissuto durante la giornata, costruendo una narrazione positiva e pro-attiva di quello che hai fatto nel corso della giornata, di accettazione anche dei tuoi limiti, per predisporti a superarli domani. Mentre la meditazione breve, meditare anche un solo minuto al giorno, aiuta a gestire le emozioni e il benessere fisico.
Resilienza: riposa il corpo, risvegli la mente
Se posso aggiungere un mio indirizzo di pensiero, a questi ultimi due punti, ti suggerirei, quando vai a letto, di pensare a dormire, a stare bene lì, rilassato, a godere del riposo. La tua mente sa già da sola cosa ti serve. E se durante il giorno agisci per allenare sempre più la tua resilienza, il tuo stato d’animo ne trarrà grande giovamento. Saranno le tue stesse azioni a bene dire che sei sulla strada giusta.
Per la meditazione, se trovi il tuo mantra, cioè una filosofia, umanistica, religiosa, spirituale, che abbia una preghiera breve che ti piace e ti ricarica, usala. E’ lo spirito dentro di te – chiamalo come vuoi, se preferisci, energia interiore – la tua vera forza di resilienza. Sono consigli semplici, ma i promemoria fanno bene, allenano la mente a non perdere di vista gli obiettivi importanti. E più userai la tua resilienza, più sarai in grado di percepire la tua forza.
Se vuoi conoscere il mio metodo e come posso aiutarti, ad allenare la tua resilienza, contattami (scrivi a info (at) annarosapacini.com o telefonami, 3396908960). Il primo incontro informativo è gratuito, puoi fissare un appuntamento per una videochat, e chiedere quello che ti interessa sapere. Intanto, puoi richiedere un Profilo grafologico essenziale, collegandoti a questa pagina, così da avere subito un’idea dei tuoi punti di forza, e poi valutare altre strade, come l’analisi grafologica in counselcoaching, il corso intensivo di comunicazione on line, il counseling grafologico evolutivo per i tuoi più importanti obiettivi di vita. Trovi tutti i miei recapiti nella pagina contatti.
Prima del brano musicale, per salutarti, tre aforismi sulla resilienza
“Non smetterò mai di sognare, avrò forza per vincere, coraggio per non mollare, pazienza per persistere” (Andrew Parker)
“La resilienza non è una condizione ma un processo: la si costruisce lottando”(George Vaillant)
“Chi ha un perché abbastanza forte può superare qualsiasi come” (Friedrich Nietzsche)
Il brano che ho scelto per te si intitola: “Hopeful”. Pieno di speranza. Meglio averne in più, che in meno. Se ne hai anche da regalare ad altri, funziona meglio.
Ti ringrazio, per essere stato con me. Alla prossima puntata.
“E’ la tua energia interiore la vera fonte della tua resilienza”
– Annarosa Pacini