Ma chi è, Ursula von der Leyen? Chi è la persona, al di là del ruolo? Per capire se esistono chiavi di lettura alternative all'”affaire” della sedia negata, ho deciso di dare un’occhiata alla sua scrittura. E posso dire che sa bene cosa vuole, e sedersi, dialogare, e non aggiungere acqua sul fuoco delle polemiche, è stata una scelta che le è costata non poco.
– a cura della dr.ssa Annarosa Pacini –
Von der Leyen, l’analisi grafologica della scrittura
Prima, devo farti una premessa: l’analisi grafologica della scrittura, attraverso il metodo che ho creato, è fondamento di tutta la mia attività, nel counseling, nel coaching, nella formazione, per comprendere una persona, per poter lavorare con lei nel modo più giusto ed efficace. E quindi, ho pensato di usare la mia grafologia evolutiva® per capire meglio il comportamento della von der Leyen. Perchè si fa presto a giudicare, a sentenziare, ognuno dalla propria prospettiva. Ma comprendere una situazione dalla prospettiva di chi le vive, è tutt’altra cosa.
La von der Leyen che vediamo, compita e posata, che sa stare nei suoi panni e nel suo ruolo, è una professionista che sceglie di indossare quell’abito.
Von der Leyen, la consapevolezza del ruolo e la natura celata
Perchè, per sua natura, potrebbe essere ben più impulsiva, e più reattiva. Non ci mette molto ad arrivare alle conclusioni ed a capire quale sia la strategia giusta. Molto dipende dalla situazione interiore: accoglie e comprende con chiarezza quando non si pone sulla difensiva e la situazione è positiva, diventa molto più reattiva, chiusa nelle sue posizioni, e molto meno disponibile al dialogo e all’ascolto, quando si sente colpita sul vivo. D’altra parte, per quello che riguardano comunicare e relazionarsi, preferisce il dialogo al contrasto, la strategia all’attacco. Le piace poter affermare se stessa, desidera, anzi, valorizzare quelle che sente essere le sue aspirazioni e le sue caratteristiche, cercando strade – anche – di maggiore controllo e mediazione. Cosa che non le viene nè così facile, nè così naturale. Perciò, la sua reazione “vera”, di persona, nella storia ormai nota di Erdogan, Michel e la poltrona negata, sarebbe stata ben altra. Ma, consapevole del suo ruolo e delle sue scelte, ha fatto buon viso a cattivo gioco.
La Grafologia evolutiva® svela la von der Leyen vera, perchè non è mai tutto bianco o tutto nero
Dubito fortemente che questo possa essere stato il suo atteggiamento nei giorni successivi, in privato. Anzi, mi auguro che abbia vicino a lei persone fidate con cui possa lasciar andare tutte quelle tensioni, vivaci ma anche veementi, che percorrono il suo animo. Se è vero che, purtroppo, il messaggio dominante è apparso essere quello di un gesto sessista e discriminante (la sedia negata), nei confronti di una donna in un ruolo di potere, è altrettanto vero che questa donna è stata molto forte, e che la sua reazione controllata è stata frutto di scelta e volontà.
In un mondo in cui modelli maschili negativi sembrano dominanti, e spesso avallati, la risposta della von der Leyen è stata un esempio di capace gestione diplomatica.
Resto comunque della mia opinione, personale ma anche professionale, in cui la comunicazione è lo strumento fondamentale di cambiamento ed evoluzione, interiore e concreto: poichè soltanto l’azione produce cambiamenti reali, e la comunicazione è uno degli elementi fondanti del cambiamento, sono certa che, se avesse voluto, la von der Leyen avrebbe potuto dare un segnale ugualmente pacifico, ma più chiaro e più forte per tutti. Anche per quelli che fanno finta di non sentire. Ma qui si entra nell’ambito della scelta personale, di cui solo l’individuo che è protagonista del momento è davvero attore.
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Von der Leyen, Erdogan e la poltrona negata (riflessione sul sofa-gate)
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Nota tecnica: le firme di Ursula von der Leyen e le piccole porzioni di scrittura fanno parte di immagini reperibili on line, puramente rappresentativo. Il campione di scrittura visionabile è più ampio di quello qui rappresentato.