Cos’è la realtà che vivi? Da cosa è fatta? Può essere modificata? Ci sono molte risposte a queste domande, ed altrettanti fattori in gioco. Uno, più importante degli altri, perché è quello che viene prima. E’ la tua visione interiore. Anche quando non lo sai, sei tu che trasformi la tua realtà. Ciò in cui credi diventa ciò che sei, vivi e realizzi. Capire come e perché trasformi la tua realtà è allora essenziale. Il legame tra la tua visione e la tua realtà è indissolubile. Riuscire a farlo diventare la tua arma vincente, un’impresa (alla tua portata).
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Comunicare per essere®”, dedicato all’evoluzione personale, un’evoluzione personale reale, concreta, che puoi mettere in pratica ogni giorno nella tua vita. Comunicare per essere, perché solo attraverso la comunicazione puoi essere te stesso nel mondo e in te, al massimo del tuo potenziale, e scoprire che puoi andare anche oltre. Un grazie ai nuovi amici che ogni giorno si aggiungono, e mi seguono sui social. Puoi seguire il mio podcast su tutte le app più diffuse per ascoltare radio e podcast, iTunes, Spotify, Spreaker, CastBox, PodcastAddicat, scegli quella che preferisci, abbonati e potrai ascoltarlo quando vuoi.
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Fai diventare le tue visioni un’arma vincente (come e perché trasformi la tua realtà)
Prima di introdurre il tema della puntata, un piccolo promemoria per i nuovi amici, per te, che, magari, mi ascolti per la prima volta. Uno dei fondamenti del mio metodo è l’attenzione verso ogni aspetto della comunicazione, che sia intrapersonale o interpersonale, professionale o riguardi la vita di coppia. Ciò che sei esiste nel mondo, e in te, solo attraverso la comunicazione. Ed anche se parliamo la stessa lingua, comprendersi davvero – al di là dei modelli, delle mappe mentali, delle diversità che ci distinguono gli uni dagli altri e ci rendono unici, in modo positivo, ma, appunto, diversi per ognuno – comprendersi davvero, come ti dicevo, richiede molta buona volontà e attenzione. Anche su aspetti che diamo per scontati, come il significato delle parole. Io dico: “visione” e do a questa parola un ben preciso significato. Come posso sapere qual è il significato che, invece, gli dai tu? Bastano piccole differenze, nella comunicazione di ogni giorno, anche sulle questioni apparentemente più piccole e banali (apparentemente, perché nella comunicazione come espressione dell’essere autentico, della tua natura originaria “banale” non esiste, non è nel mio vocabolario), bastano piccole differenze perché non ci si comprenda. Per questo, spesso inizio proprio dal significato che ha per me una parola, nel momento in cui la uso. Così, siamo sicuri di parlare la stessa lingua.
Del significato della parola “visione” che riporta il vocabolario Treccani, a noi interessa questo: “Modo di vedere, concetto o idea personale che si ha in merito a qualcosa: avere una v. esatta, o inesatta, errata, di un fatto, di una situazione; tu hai una v. distorta della realtà; mi sono fatto una v. chiara del problema; ha una v. tutta sua della vita”. Si può avere una visione distorta o chiara, lo dice anche il dizionario: e non è certo la stessa cosa. Sono le tue visioni a costruire la tua realtà interiore, ed è la tua realtà interiore a costruire tutta la tua realtà.
“Vedere” deriva “dal latino visio derivazione di visus participio passato di videre che significa “vedere”. La radice del latino videor è id, e la si ritrova anche in greco antico nel verbo “οιδα”(oida), che significa sapere (“οιδα” infatti è una forma verbale coniugata al perfetto e quindi esprime la conseguenza dell’azione del vedere, in poche parole: io so perché ho visto)”. In questo caso, la radice etimologica greca aggiunge qualcosa di più: il collegamento tra ciò che sei, ciò che sai e ciò che vedi (un vedere, ricordalo, quello di cui ti sto parlando, che nasce sempre prima come un vedere interiore). Ma c’è di più.
Sii un vero visionario
Se ti dico che devi essere un visionario, come ti suona? Nel tempo, il significato attribuito a questa parola è cambiato. Fino a qualche anno fa, il visionario era inteso soprattutto come qualcuno che poteva avere visioni, allucinazioni, credere vere o possibili cose irreali o irrealizzabili, significato non del tutto positivo. Il significato positivo riguardava i visionari fuori dal comune, creativi o profetici. Oggi, anche grazie ai significati che la lingua inglese attribuisce a “visionary”, chi ha la capacità di avere e credere nelle sue visioni, è una persona che riesce a fare cose straordinarie. Il visionario è chi ha una sicura visione del futuro, sa come accoglierlo e guidarlo, con un carattere quasi profetico; immaginazione, forza, potenza, fede, dentro la visione c’è molto. Io ti parlo di questa visione. E ti dico che ce l’hai anche tu, ce l’abbiamo tutti. Perché la visione è ciò che tu vedi dentro di te, vedi, senti, che poi si trasforma in ciò che sei, fai, realizzi. Non esiste vita senza visione, essere umano senza visione. La visione è alla base di ciò che sei, è ciò che sei. Hai sempre una visione, su qualunque cosa, sia che tu nei consapevole, sia che tu lo ignori. Questo vuol dire che la tua visione agisce sempre e comunque, in background. E’ per questo che trasformi la tua realtà. Perché la tua visione ti guida e si manifesta, e si concretizza. Per questo, puoi modificare la tua realtà. Perché segue pari pari la tua visione. Attenzione, prima, si modifica la realtà interiore, poi si modifica la realtà esterna. La realtà esterna è fatta di molte realtà, pretendere di cambiare un’altra persona, piuttosto che te stesso, non ti porterebbe da nessuna parte, anzi, potrebbe essere deleterio. Perché se perdi fiducia in te e nel tuo potere, nella tua visione, perdi anche la fiducia in ciò che puoi fare per trasformare la tua realtà. Il legame tra la tua visione e la tua realtà è indissolubile. Non si può né negarlo, né ignorarlo, né cancellarlo. O, meglio, puoi negarlo o ignorarlo, ma tanto non lo cancellerai.
Esprimere la propria natura originaria: storie di chi c’è riuscito
Adesso ti racconto una storia, dalla vita reale, su come funziona una visione applicata quando ne sei consapevole (nome di fantasia). Cordelio ha quarant’anni. Un lavoro, che gli piace abbastanza, una relazione solida, di cui è abbastanza soddisfatto. Qualche problema qua e là, vorrebbe migliorare il modo in cui vive il suo lavoro e si relaziona con colleghi e clienti, per se stesso, per stare bene e dare il massimo. I rapporti con la sua famiglia di origine non sono buoni. Ha qualche piccolo problema di salute, legato allo stress e all’ansia, che vorrebbe gestire meglio, è curioso, sente che c’è qualcosa che potrebbe andare diversamente. Mi richiede un’analisi grafologica dopo aver incontrato una persona sul treno con cui ha parlato di me, ma già mi seguiva. Di questo, di me e del treno, ti racconto a fine puntata.
Cosa rivela l’analisi di grafologia evolutiva della sua scrittura? Che è un uomo molto dotato, per quello che riguarda l’interazione con gli altri, percettivo, rapido, non condizionabile, giusto. Serio, affidabile. Creativo. Un po’ esigente. Questa è la sua natura originaria. L’analisi grafologica ci ha detto anche come usava le sue caratteristiche e come era diventato. Rigido, piuttosto diffidente, un po’ scontento, come una persona che non ha realizzato se stessa come avrebbe voluto. Fa l’avvocato, ma sono tanti i professionisti con cui lavoro, in ogni ambito, architetti, medici, insegnanti, dirigenti, che pur avendo buoni risultati, in ambito lavorativo, non ne sono soddisfatti e si sentono frustrati, per non dirti quanta energia ci vuole quando si lavora per altri, come dipendenti, e non si sta bene. Anche questo è legato alla visione, cioè il modo in cui si percepisce quello si fa. Dunque, come ti dicevo, la natura originaria di Cordelio è stata molto sacrificata. Un padre severo, poco affettuoso, un percorso di studi un po’ obbligato, una specializzazione diversa da quella che avrebbe voluto, una donna che amava ma che ogni volta in cui lui aveva cercato una spinta per cambiare e progredire, lo aveva frenato, perché è piuttosto timorosa, e teme di perdere quello che già ha. Si chiama Rosa, la sua è un’altra storia, che magari ti racconterò.
Ora, ritrovare la natura originaria – che vuol dire, riportare alla tua piena consapevolezza chi davvero sei – ti permette di tornare in contatto con le tue visioni vere. Che sono quelle che ti danno forza e costruiscono la tua realtà. Nel momento in cui Cordelio ha messo da parte le sue visioni, ciò che poteva essere e realizzare, ciò che voleva essere, e realizzare, ha rinunciato ad una parte di sé. Da lì viene l’insoddisfazione. Da lì arriva anche la sfiducia, e la rinuncia, cominci ad adattarti. La capacità di adattamento, la flessibilità, sono grandi doti. Però diverse dalla rassegnazione e dalla sfiducia. Man mano che ha riportato alla luce le sue visioni, le sue visioni, ha iniziato a capire cosa andava e cosa no, perché. Cosa poteva fare per migliorare, perché lo voleva fare. Perché era l’unico modo per essere davvero soddisfatto e felice.
Trova la tua visione, e trasformala in realtà
Questo tipo di cambiamento trasforma inevitabilmente tutto ciò che è intorno a te, perché la tua vita è la diretta conseguenza, o emanazione, di ciò che tu sei. Inevitabilmente, perché la tua realtà non esiste, senza di te. Se tu non ci sei, è la realtà di qualcun altro. In questo senso, siamo tutti visionari. Tutti. Anche tu. Hai la capacità di fare cose straordinarie, puoi avere una sicura visione del tuo futuro, sapere come accoglierlo e guidarlo.
“Visione” è una parola potente, ma non è concessa a pochi visionari. Non esiste vita senza visione, essere senza visione. La visione è parte di ciò che sei. D’altronde, se seguiamo anche il pensiero comune, la differenza tra un ottimista e un pessimista, tra una persona leale ed una sleale, tra una persona spirituale ed una materialista, la conosciamo. La sappiamo riconoscere. E’ un dato di fatto. Che poi la differenza tra un ottimista e un pessimista sia più una conseguenza della sua visione e dei condizionamenti della vita, che non una natura originaria in sé e per sé, questa è un’altra storia. Pessimisti non si nasce, si diventa. Ottimisti, invece, si nasce, ma si può anche perdere l’ottimismo per strada. E questo argomento già mi ispira, per prossima puntata. Io sono molto visionaria, devo dirti la verità. Le mie visioni guidano la mia vita. E stanno lì, anche quando la realtà esterna vorrebbe convincermi che sono difficili da realizzare. Perché capire come trasformi la tua realtà, per quale motivi, sapere che le tue visioni sono e saranno la tua realtà non vuol mica dire che non vivi una vita come tutti, che non incontrerai problemi o difficoltà, che tutte le situazioni saranno rose e fiori. Vuol dire che tu resterai tu, non ti piegherai, non rinuncerai ad essere te stesso, continuerai ad impegnarti per dare il meglio di te, e questo sarà un gran bene per te, ed anche per tutti coloro che avranno la fortuna di essere nella tua vita. Ho trovato anche un aforisma molto bello, sulla visione. Ma, prima degli aforismi e del brano musicale, ti racconto la storia del treno. In sintesi, persone che mi ascoltano si incontrano, mentre viaggiano in treno, parlano di me e poi mi scrivono. Ti leggerò anche qualche e-mail, in una puntata. Trovo affascinante, quanto lontano possa andare la potenza di una visione… ù
Ritrova la tua, falla crescere, orientala, potenziala, rafforzala se già è chiara in te, e ogni giorno, portala nel mondo.
Se vuoi, puoi farlo con me. Se vuoi saperne di più sul mio metodo, richiedere un’analisi grafologica approfondita, un profilo grafologico essenziale, fare un percorso evolutivo con me, su misura per la tua vita ed i tuoi obiettivi, nel mio sito, annarosapacini.com, pagina contatti, trovi tutti i miei recapiti, oppure puoi contattarmi tramite il social che preferisci.
Per te, tris di aforismi dedicati alla capacità di visione
“Una visione molto grande è necessaria e l’uomo che la sperimenta, deve seguirla come l’aquila cerca il blu più profondo del cielo” (Cavallo Pazzo, capo Sioux)
“Abbi il coraggio di vivere la vita dei tuoi sogni secondo la tua visione e i tuoi scopi, invece che secondo le aspettative e le opinioni degli altri” (Roy T. Bennett)
“Il modo migliore per realizzare i tuoi sogni è svegliarti” (Paul Valery)
Il brano che ho scelto per salutarti si intitola: “Sunny day”. Il mio augurio per te, è che la tua visione illumini la tua vita, come un sole.
Ti ringrazio, per essere stato con me. Alla prossima puntata.