Il tema della puntata è la potenzialità della trasformazione, ovvero, la differenza tra essere stupidi e sentirsi stupidi, tra l’accontentarsi e il non accontentarsi, tra vivere con il paraocchi oppure guardando oltre l’orizzonte, tra il non essere stupidi ma comportarsi come se lo fossimo. E, soprattutto, l’importanza di comprendere che la differenza tra ciò che siamo oggi, in questo momento della nostra vita, e tutto ciò che potremo essere domani, è nelle nostre mani.
(Scorrendo puoi leggere la trascrizione dell’audio)
Stupido è chi lo stupido fa (scegli le tue potenzialità di trasformazione)
L’idea del tema di questa puntata me l’ha data Liliana. Liliana – questa volta uso un nome vero – è una donna molto simpatica e carina, che lavora in un bar in cui a volte mi reco per una colazione-brain storming. La colazione brain-storming è una pausa che mi prendo quando voglio pensare a qualcosa in particolare, elaborare una teoria, rifletterci su. A volte dura il tempo della colazione, a volte un po’ di più. Porto sempre con me il mio compagno di vita, che è l’accessorio fondamentale per il brain storming ? naturalmente, per chi ascolta la puntata del podcast e non legge, c’è uno smile che strizza l’occhio.
Condividendo non solo la vita di coppia e familiare, ma anche gran parte dei nostri progetti professionali, il brainstorming condiviso è prassi usuale.
Liliana mi ha posto delle domande interessanti. Tra queste, ce n’è una che ho trovato davvero stimolante, in che modo valuto se alcune persone possono aver bisogno di seguire un percorso di life coaching grafologico e altre no.
E’ una domanda che a volte qualcuno si pone: perché dovrei seguire un percorso, ho bisogno di seguire un percorso, ho problemi se seguo un percorso, ha problemi chi segue un percorso?
In questa puntata non parlo di chi decide di seguire un percorso, a prescindere dalle valutazioni altrui o dai dubbi, perché ha già scelto di credere nella sua potenzialità di trasformazione. Parlo di chi non ha fiducia in ciò che può essere e realizzare.
Evolvere, un percorso che ci porta a realizzare il meglio di noi
Perché dovrei seguire un percorso? In questo caso, si parla di un percorso di evoluzione personale. La risposta è nel percorso stesso: perché dovremmo seguire un percorso? Perché è un percorso di evoluzione personale. Evolvere, ovvero, avanzare, sviluppare, migliorare, attraverso un processo che ci porta a trasformarci nel migliore noi stessi possibile.
Perché non dovremmo voler trasformarci nel miglior noi stessi, cioè realizzare al cento per cento tutte le nostre potenzialità di trasformazione? La risposta non è scontata. Credere in noi stessi ed impegnarci per realizzare i nostri sogni, le nostre aspirazioni, per cambiare le cose, a volte può sembrare lontano dalla nostra portata. Rinunciarvi non cambia le cose in meglio. Perciò, se c’è qualcosa che davvero vi sta a cuore, impegnatevi ogni giorno perché si realizzi.
Altra domanda interessante, come scelgo le persone? Non scelgo assolutamente. Sono le persone che scelgono me.
In genere, a chi mi chiede informazioni, suggerisco sempre un primo incontro informativo. Dal vivo, per chi può venire nel mio studio, a distanza, tramite Skype per chi preferisce ottimizzare l’uso del proprio tempo. Ritengo il dialogo e l’incontro essenziale in ogni relazione umana, che sia personale o professionale.
E’ fondamentale cercare di conoscere una persona con la quale poi potremmo sviluppare un percorso di crescita personale. Il primo incontro è gratuito, e lo suggerisco caldamente. E’ un’occasione per fare domande, per capire cosa si fa, come si fa, perché si fa, a cosa serve. Comprendere è fondamentale, sapere chi ci troviamo di fronte è fondamentale, farsi un’idea più chiara di ciò che vorremmo realizzare è fondamentale.
I problemi sono mezzi per progredire (se vogliamo)
Ma veniamo ad una delle più interessanti, tra le domande che ricevo: chi segue un percorso di life coaching vuol dire che ha problemi? Questa domanda nasconde un equivoco di fondo, pensare che l’avere problemi sia un problema o che si possa vivere senza avere problemi.
“Avere problemi”, cioè affrontare situazione ordinarie di vita quotidiana che a volte ci stressano, a volte ci innervosiscono, a volte ci affaticano, a volte ce le aspettiamo, altre volte no, a volte sono come vorremmo e altre per niente, fa parte della vita. E’ una domanda non ben posta, parte da un pregiudizio, che l’avere problemi significhi che noi non andiamo bene.
Tutti abbiamo problemi, grandi o piccoli, reali o inventati, soggettivi od oggettivi. E certo, un percorso di crescita personale serve anche a risolvere i nostri problemi, ma, più di tutto, serve ad attivare le potenzialità di trasformazione. Per questo ho scelto il titolo, per questa puntata, volutamente provocatorio “Stupido è, chi lo stupido fa”.
Ciò che siamo lo decidiamo noi, con le nostre azioni, con i nostri pensieri, con le nostre parole.
Lo stupore e la scoperta: trova le risposte, e la via ti sarà chiara
“Stupido”, dal latino stupĭdus, deriva da stupēre «stupire», significa anche preso da stupore, sbalordito.
E così, mi piace pensare che, di fronte alla scoperta della potenzialità di trasformazione insita nella vita, insita in noi, alla crescita della nostra consapevolezza, siamo presi da stupore, restiamo come sbalorditi.
Scriveva Leopardi “traendo i tremanti ginocchi stupidamente per la muta stanza”.
La differenza tra essere stupidi e sentirsi stupidi è che, quando noi stessi limitiamo il nostro potere evolutivo, l’evoluzione si ferma. Per questo, facciamo gli stupidi, cioè non siamo stupidi, ma ci comportiamo a volte come se lo fossimo.
La differenza tra accontentarsi e il non accontentarsi, perseguendo sempre il bene, il bello e il giusto, sta nell’avere fiducia in noi e nell’essere davvero consapevoli che ci meritiamo di essere felici.
La differenza tra il vivere con il paraocchi oppure guardando oltre l’orizzonte sta nel decidere di far emergere il nostro Io originario, decidere di essere autentici, oppure accontentarci dei limiti imposti dalle visioni degli altri.
Soprattutto, l’importanza di comprendere che la differenza tra ciò che siamo oggi, in questo momento della nostra vita, e tutto ciò che potremo essere domani, dipende da noi, è la risposta a tutte le domande.
Trovata la risposta, ogni soluzione è alla vostra portata.
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Aforismi per concludere: “Ciò che conta è tutto dentro di noi; da fuori nessuno ci può aiutare. Non essere in guerra con se stessi, vivere d’amore e d’accordo con se stessi: allora tutto diventa possibile” (Herman Hesse)
“Per gli uomini non esiste nessunissimo dovere, tranne uno: cercare se stessi, consolidarsi in sé, procedere per la propria via ovunque essa conduca” (Herman Hesse)