Anche gli scarabocchi parlano di noi. Tratti angolosi, come curvi, possono rivelare lo stato emozionale del momento come anche sentimenti profondi che cercano di emergere. Sentimenti che, se non trovano il modo giusto per manifestarsi, a volte possono portare ad atteggiamenti che, con il passare del tempo, diventano sempre più rigidi. Tra l’attacco e la difesa vi sono molte altre possibilità nei rapporti con noi stessi e con gli altri, spesso più utili. A partire dal dialogo.
Nell’analisi grafologica tradizionale, come nella grafologia evolutiva® (ovvero, la grafologia mirata all’evoluzione personale), anche l’interpretazione degli scarabocchi e dei disegni può offrire indicazioni importanti.
Spesso le persone si chiedono se quegli scarabocchi che tracciano, o hanno visto tracciare, magari da chi parli al telefono, durante una riunione, ascoltando una lezione, possano avere un significato. Ebbene, sì.
Il significato dei disegni, in ambito grafologico, non utilizza soltanto le caratteristiche dell’interpretazione simbolico-psicologica, ma fa riferimento alle specificità interpretative della disciplina.
Il tratto angoloso e il tratto curvo rimandano a modelli comportamentali diversi, a volte antagonisti, altre complementari. Opportunamente gestiti, entrambi possono favorire la crescita di buone relazioni con gli altri.
Come ogni elemento grafologico, non è, naturalmente, la singola caratteristica a fornirci l’intero quadro, ma solo la combinazione dinamica di tutti gli elementi che caratterizzano una scrittura.
Ecco allora che potremmo avere un tratto angoloso in un temperamento forte ma mitigato da attenzione e profondità di pensiero, e un tratto curvo in un temperamento apparentemente disponibile, nella realtà poco flessibile e poco propenso ad accettare le tesi altrui.
Ecco alcune piccole indicazioni, da intendersi in senso generale, comunque utili per chi ami conoscere qualcosa di più di sé e degli altri:
“La mia scrittura sono io”
• tratti angolosi ed asciutti: le frecce e le stelle sembrano essere un disegno molto “gettonato”. In linea generale, i tratti angolosi indicano una certa reattività, che può essere sia una caratteristica primaria che una forma di autodifesa, compensativa.
Frecce o stelle piccole, in spazi ridotti, indicano la tendenza a rimuginare sulle cose, senza riuscire a reagire così come si vorrebbe; frecce o stelle di dimensioni più grandi, con pressione molto accentuata, che occupano molto spazio, indicano modalità più espansive, quindi reazioni più evidenti. Lo spazio vuoto può indicare che la reattività è un atteggiamento che si mostra o si vorrebbe avere, ma non necessariamente primario nella nostra vita; lo spazio pieno, soprattutto se ripassato e con pressione forte, rivela invece che ci sono temi sui quali siamo in parte “ancorati” e che appesantiscono la nostra vita;
• tratti curvi: disegni tra i più frequenti, cerchi, onde, fiori, che rivelano modalità più morbide e meno aggressive, se esprimono una natura primaria, ma possono anche essere indicative di un desiderio di armonia che non si riesce a raggiungere. Oppure, come nel caso del cerchio, di una forma di ricerca di equilibrio o di auto rassicurazione.
Anche in questo caso, può trattarsi di una ricerca positiva, che percepiamo come possibile, oppure di un pensiero che ci assilla, e allora, nonostante la “morbidezza”, non mancheranno le tensioni.
Passando dal significato generale al particolare, di caso in caso, di persona in persona, anche se un comportamento, all’esterno, può apparire simile, motivazioni e soluzioni saranno sempre diverse, e ciascuno dovrà cercare le proprie risposte.
Ricordando – e questo sì, vale per tutti – che più siamo in armonia con noi stessi, più la nostra comunicazione potrà sostenere la nostra vita e le nostre buone relazioni.
“Il pensiero pensa anche ciò che non sappiamo di pensare, Annarosa Pacini”
Anche recenti ricerche hanno confermato che scarabocchiare fa bene: aiuta la nostra mente a concentrarsi e, a volte, favorisce il contatto con le nostre intuizioni. Perciò, continuate pure ad “allenarvi”, non c’è nulla di meglio del gesto grafico per favorire la nostra autoconsapevolezza.