Le relazioni felici (vere)

In questa puntata ti parlo delle relazioni felici vere, di come si realizzano, da cosa dipendono. Soprattutto, cosa sono. Le relazioni felici (vere) non nascono spontaneamente come i funghi. Vanno coltivate con attenzione. Non esiste il “vissero per sempre felici e contenti”, perché le persone si trasformano, con il tempo, e non è detto che si trasformino allo stesso modo. Tutto scorre vuol dire anche che nulla resta identico. Ma il bello delle relazioni felici vere è che sono proprio le persone che si trasformano a creare e far evolvere la relazione. Anche per questo, la relazione, che cambia e si trasforma, cresce.

Se uno più uno fa due, una diade formata da due componenti, in cui uno e uno sono i due componenti, entrambi impegnati nella propria vita per dare il meglio di sé, entrambi orientati verso l’evoluzione personale, entrambi ogni giorno pronti a sfidarsi per imparare e crescere, allora il due non potrà essere altro che la somma delle due unità, che restano uno, e, sono, insieme due. Perciò, tu, in quanto uno, sei parte costitutiva e fondante di ogni relazione felice (vera). Vediamo come, nella pratica della vita quotidiana, questo si realizzi.
(Scorrendo la pagina puoi leggere la trascrizione dell’audio)

Come puoi creare la tua relazione felice

Nella puntata precedente ti ho parlato delle relazioni tossiche e delle persone “tossiche”, spiegandoti come spesso, dietro una parola, si nascondano realtà complesse e diversificate, e come sia fondamentale andare sempre oltre, l’etichetta, e cercare il significato vero. Una relazione può non essere positiva, ma può diventarlo o tornare ad esserlo. Un’altra relazione può apparire positiva ma, nella realtà, non esserlo mai stata. Spesso, le relazioni disarmoniche e creatrici di infelicità si auto- alimentano, perché anche dove c’è dolore, ci può essere amore. Quali sono le relazioni felici vere?

Sono relazioni (sentimentali, se si parla di coppia; familiari, se si parla di genitori e figli; professionali, se guardi all’ambito lavorativo; sociali, se ti riferisci al più ampio contesto in cui sei inserito), sono relazioni in cui tutti i componenti della relazione sanno di essere padroni del proprio destino e di poter migliorare la propria realtà, in modo attivo. In una relazione felice vera, sei sereno, sei te stesso, ti impegni per andare oltre i tuoi limiti, per comprendere quali sono, se ne hai (preferisco chiamarle “caratteristiche non evolutive”), da dove arrivano e come puoi migliorarle.

Mentre sei impegnato in questo percorso, proprio perché è un percorso evolutivo vero, in cui ogni passo in avanti che fai, è un passo nella direzione della consapevolezza profonda, comprendi anche il mondo intorno a te, ed applichi gli stessi criteri che sai essere giusti. Perciò le persone che si muovono su questa strada, non solo permettono anche agli altri di farlo, ma desiderano che lo facciano, li sostengono.

Riconoscere una relazione felice (che non è come le favole)

Se vivi una relazione felice, quanto è veramente felice, lo vedi con la prova della realtà. Basta ascoltare, osservare, riflettere. Te stesso, poi gli altri. Le relazioni felici dipendono dalla volontà che metti nel coltivarle, dall’impegno, dalla comprensione e dalla dedizione. “Dedizione” intesa come cura ed attenzione, non come sacrificio. Il “vissero per sempre felici e contenti” è un’illusione, perché la favola vera inizia alla fine della favola. Vissero insieme, se per sempre, se felici, se contenti, questo è frutto di una scelta, che ogni giorno deve essere rinnovata. Scegli di essere il miglior te stesso, scegli di dare il tuo essere migliore al mondo, di impegnarlo nella tua relazione.

E così, l’altro. Un nemico delle relazioni felici è la paura del “cambiamento”. Eppure, quante cose cambiano ogni giorno, senza che tu lo voglia, o te ne accorga. Pensa ai prezzi dei prodotti al supermercato. Lo stile nell’abbigliamento. I gusti musicali ed artistici. Il collegamento telefonico. La comunicazione digitale. Globalizzazione e glocalizzazione. Glocalizzazione è una parola nata intorno al 1980. Nascono anche la parole, si trasformano. Chi mai avrebbe pensato di definire un fiore “petaloso”?

Eppure, non solo petaloso è una parola approvata dall’Accademia della Crusca, accettata dal Treccani e “bocciata” dallo Zingarelli, ma, che i dizionari siano o meno d’accordo, rende molto bene l’idea. A me, un fiore “petaloso” sta simpatico, chissà se i petali devono essere lisci o un po’ globosi. Perciò, il problema non è se accettare o meno un cambiamento, in quanto il divenire fa parte della vita. Nelle relazioni felici, e vere, non ci sono persone speciali. Anzi, ci sono persone comuni, e speciali, perché ogni giorno danno importanza alla relazione, ogni giorno ci pensano, se sbagliano, si scusano, se non comprendono, chiedono. Non si aspettano che l’altro migliori senza migliorare anche loro. E danno anche il buon esempio.

Una relazione di coppia felice richiede verità

Parliamo delle relazioni di coppia. Nella mia attività, le relazioni di coppia, la comunicazione di coppia, con tutto quello che poi produce nella famiglia, se ci sono figli e parenti conviventi, lavori gratificanti e frustranti, e tutto quello che la realtà produce sulla coppia, sono aspetti con cui lavoro da sempre, e fondamentali. Posso dirti che: molte donne, di varie età, quindi, di trenta, quaranta, cinquanta, sessant’anni, anche a venti, purtroppo, vivono le relazioni di coppia con il complesso della donna. Non della “crocerossina”, che è già un abito mentale ulteriore. Proprio con l’idea che la donna debba accettare certe cose. Sanno che non vanno bene, per loro, e per la coppia, comprendono come creino infelicità, per loro e per la coppia, ma, siccome gli uomini sono uomini, lasciano correre. Fintamente. Fanno finta che il problema non ci sia, ma c’è.

Sono proprio questi problemi che rendono le persone infelici, e la coppia infelice. Se fossi un uomo, vorrei saperlo, per poter decidere, e scegliere se migliorare. Come ti dicevo, tu sei parte costitutiva e fondante di ogni relazione felice, e fai la differenza. Così, storie vere, nomi di fantasia, Elisabetta venne da me perché non si sentiva amata come avrebbe voluto dal marito, Giacomo. Incontrati a 18 anni, sposati a 20. Quando è venuta da me, ne aveva 34. Non riuscivano ad avere bambini, lei aveva un buon lavoro, lui era frustrato dal suo lavoro. Lei si sentiva abbandonata, lui non voleva parlare. Lei non se la sentiva più di fare la parte da “donna”, cioè stare zitta, passare sopra le cose. Anche perché erano tante, tanti momenti in cui lui non era stato presente, quando lei ne avrebbe avuto bisogno, sempre concentrato su se stesso.

Si amavano, ma lei desiderava una relazione felice, e quella, non lo era. Adesso ne ha 44. E’ sposata con Marco, hanno un bambino bellissimo, la sua carriera è super-decollata. Sta meglio anche Giacomo. Dopo la separazione si è concentrato su se stesso, ha cambiato carriera, ha trovato una strada che lo rende felice. Oggi, a 44 anni, ha una compagna, due cani, ed è felice, con Serena. Anche lei è felice.

Ho incontrato Paolo quando aveva 52 anni. Sposato da 25. Amava la moglie, ma ogni giorno, erano urla e litigi. E non sapeva perché. Capiva però che dipendeva soprattutto da lui, perché era un uomo onesto e sincero, e si rendeva conto che Alda aveva fatto per lui e la sua famiglia, compresa la suocera, cose che lui non aveva mai fatto né voleva fare. Adesso ha 58 anni, e la loro relazione è sicuramente più felice. Felice, vera, a volte. Erano tante, le cose su cui hanno voluto riflettere. Ma sicuramente, oggi, sono più felici di ieri. Invece, Silvia, a 31 anni, non aveva una relazione di lunga durata.

Neanche fissa. Aveva una relazione a singhiozzo, con un uomo impegnato in un’altra relazione. E voleva una relazione felice, vera, tutta sua. Così, Silvia si è impegnata per se stessa, e, mentre lo faceva, le sue idee diventano sempre più chiare, la sua chiarezza le ha dato la forza di allontanarsi da una relazione che gettava un’ombra di infelicità su tutta la sua vita. Ed è così che ha riconosciuto subito, quando ha incontrato Stefano, che era lui, l’uomo giusto. Perché già aveva ben chiaro chi fosse, come esserlo, soprattutto, quello che per lei non era amore, e non avrebbe mai potuto trasformarsi in una relazione felice.

Relazioni felici: questioni scelte

Se già vivi una relazione positiva, trasformarla in modo permanente in una relazione felice vera richiede, semplicemente, che tu prosegua sulla strada che già percorri, magari, migliorando un po’ ogni giorno. Se vivi una relazione che non è felice, e vuoi migliorarla, nel momento in cui ne diventi consapevole, hai già iniziato a farlo. L’importante è che tu prosegua.

E se vivi una relazione che non è felice, e tu sei infelice, e il partner è infelice, sappi che puoi fare molto, che una coppia di due è comunque composta da uno, e che devi trovare le tue risposte, prima di trovare le risposte per la coppia, così da comprendere quali siano le scelte giuste per te, per voi e per la coppia.

Costruire, supportare e far crescere una relazione felice richiede impegno, ma porta anche tanta armonia e bellezza nella tua vita. Aforismi e musica, per riflettere sull’importanza della felicità, nella tua vita, e nella relazioni, come sempre, a conclusione della puntata.

Prima però ti ricordo che sono a tua disposizione, per tutto ciò che desideri realizzare per te stesso, perché per essere davvero felice, in ogni relazione, devi prima essere davvero felice, nei tuoi panni, nella tua vita. Se vuoi saperne di più sul mio metodo e su come posso aiutarti, sul mio sito, annarosapacini.com, pagina contatti, trovi tutti i miei recapiti.

E per iniziare a lavorare ad orientare la tua vita verso la felicità vera, puoi richiedere subito il tuo Profilo Grafologico Essenziale, direttamente dal sito, dove trovi una pagina dedicata. Un focus su aspetti vitali del tuo essere, nella prospettiva della Grafologia evolutiva®.

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Tre aforismi sul valore dell’amore nella vita. Enzo Bianchi: “Se ti è possibile crea la felicità mitiga la sofferenza che incontri negli altri e desta fiducia in quanti avvicini: basta per esser in pace”. Jorge Luis Borges: “Ho commesso il peggior peccato che un uomo possa commettere: non sono stato felice”. Infine, Freya Stark: “Non ci può essere felicità se le cose in cui crediamo sono diverse dalle cose che facciamo”.

Il brano s’intitola: “Love forever full”. Amore, per sempre, pieno. Una vita piena d’amore vero. Non ci rinunciare mai. Lascia un commento, inviami un messaggio, ti leggerò sempre volentieri, e con grande attenzione. Ciao, grazie di essere stato con me, ti aspetto alla prossima puntata.

“Se vivi una relazione che non è felice, e vuoi migliorarla, nel momento in cui ne diventi consapevole, hai già iniziato a farlo. L’importante è che tu prosegua”
-Annarosa Pacini

Crescita e realizzazione personale, comunicazione, motivazione, ispirazione, evoluzione, coaching on line – frasi, pensieri, aforismi e citazioni tratti dal lavoro della dr.ssa Annarosa Pacini (© tutti i diritti riservati: è consentito l’uso con la citazione della fonte e link al sito)

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