In questa puntata ti parlo di una verità fondamentale: di come sia essenziale, vitale, primario, che tu conosca davvero te stesso. Che sappia riconoscere chi sei, le tue caratteristiche, tutte, senza giudicarle, ma comprendendole, amandole, rispettandole, e anche, o, dovrei dire, soprattutto, migliorandole. Comprendere non vuol dire accontentarsi. L’importante è che tu riesca a conoscerti e ri-conoscerti oltre l’immagine che di te ti rimandano gli altri, oltre le idee che ti sei fatto in base a presupposti esterni, oltre le parole che, troppo spesso, anziché definirti, ti classificano. Solo tu ti conosci davvero e solo tu puoi farti conoscere dal mondo. Imparare ad ascoltarti, a vederti ed a comunicare per essere è non solo un diritto, ma un dovere che hai nei confronti di te stesso. Piccoli consigli su come trovare (o ritrovare) la strada che ti porta al tuo centro.
(Scorrendo puoi leggere la trascrizione dell’audio)
Solo tu ti conosci davvero
Inizio da alcuni consigli che ho letto su Riza on line, mi ha attirato un titoletto all’interno di un articolo sulla fiducia in se stessi: “Nessuno si conosce”. Questo l’incipit: “Quello che pensiamo di noi stessi è spesso un’illusione, autentico è invece lo sconosciuto che ci abita, l’unico che può farci scoprire la felicità vera. (…) Pensiamo di conoscerci, in realtà n realtà non è affatto così: quello che noi chiamiamo “io” è solo una minima parte di ciò che siamo. Dentro ciascuno di noi alberga uno sconosciuto. Forse l’idea di ospitare aspetti insospettabili ci spaventa, ma dovrebbe invece rassicurarci. Si tratta infatti di un vero e proprio ‘kit di risorse per raggiungere la felicità, intatto, inesplorato, che ognuno ha dentro di sé. Ma per entrarne in possesso occorre accettare che il nostro io sia solo un’immagine parziale e limitata di ciò che siamo”.
Poi l’articolo prosegue con dei suggerimenti: metti tra parentesi la tua storia, le esperienze che ti hanno segnato e anche idee e convinzioni, perché non sei solo quello, sei molto di più. Abolisci le autodefinizioni, sono generalizzazioni che più le usi, più si rinforzano. L’articolo consiglia di pensarti con definizioni di taglio opposto, ma su questo ti dirò qualcosa più avanti. Fai come se fosse la prima volta: se vuoi affrontare un’esperienza senza il peso dei condizionamenti, è proprio quella la condizione da ricreare. Poi ti consiglia di provare a perderti nella città, in senso letterale, cosa che, dati i tempi in cui viviamo, non mi sento di consigliarti, ma ne comprendo la motivazione, aprirti a nuove esperienze, sentendoti libero da vincoli.
Conclude l’articolo: “La nostra vita si arricchisce, nel cervello si costruiscono nuovi collegamenti, disattivando i circuiti primitivi che di fronte allo stesso stimolo ci costringono a dare sempre la stessa risposta”.
Sono assolutamente d’accordo sul concetto base, cioè che non è detto che l’idea che hai di te ti corrisponda appieno, ma le mie esperienza con la grafologia evolutiva®, di cui sono fondatrice, mi dicono molto altro. Primo, che in realtà tu ti conosci, profondamente, ognuno di noi sa chi è. Solo che, in parte, te ne sei dimenticato. Quella è la vita, le esperienze, il modo in cui le affronti e le decodifichi. Ti sembra che sia ciò che sei, ma la mappa non è il territorio, per dirla con la PNL.
Rispetta la tua vera natura, e troverai la tua dimensione nella vita
Una cosa è osservare una cartina geografica con rappresentato un bosco ceduo, un’altra vederlo, starci proprio in mezzo. Il ceduo (dal latino caedo, “io taglio”) è una forma di governo del bosco che si basa sulla capacità di alcune piante di emettere ricacci se tagliate. Tu potresti, osservandolo per ciò che è, percepire soprattutto la potenza di rinascita, oppure, la perdita. La percezione è individuale, ed è legata alla tua natura originaria. Tu ti conosci, anche quando non lo sai, e solo tu, ti conosci davvero. Devi darti fiducia, credere in te stesso, in ciò che provi, senti, e poi, anche, pensi. Ri-conoscerti. Pesano molto i giudizi delle persone che ami, di coloro che hai incontrato nella tua vita, delle decisioni che hai preso cercando di fare del tuo meglio per fare il meglio per gli altri. Trovare la giusta via va benissimo, ma valorizzando ogni parte, anche la tua. Ci sono molte puntate del podcast, in cui ho parlato delle parole-etichetta, di come dire che non puoi cambiare sia una rinuncia alla tua felicità e di come distinguere te stesso, la tua essenza, dal resto di ciò che la vita ci ha messo sopra, al netto del peso, sia davvero vitale. Anche piccoli consigli come quelli che ha proposto Riza possono essere d’aiuto, tutto ciò che ti porta a riflettere, a guardare dentro di te, per risolvere ciò che vuoi risolvere fuori, aiuta. Ma serve di più.
Nella parte dedicata alle autodefinizioni suggeriscono un esercizio, se tu pensi di te, dici a te stesso, ad esempio: “Io sono un timido”, oppure “Io non sono paziente” o “La lentezza non fa per me…”, finirai per sentirti sempre più timido o meno paziente. Dovresti, secondo l’articolo, ogni volta in cui ti “scappa” una definizione, pensare anche alle alternative: “Io sono timido, ma posso essere anche estroverso”.
Può aiutare, evitare le parole-etichetta ed aprire le tue prospettive. Ma vorrei aggiungere alcune sfumature che ritengo importantissime.
Innanzi tutto, se sei timido, sei timido. Ben lo spiega l’analisi grafologica della scrittura: la natura originaria va conosciuta e rispettata. Una persona timida non troverà la sua massima felicità dicendosi che non lo è. Il percorso è più complesso: innanzi tutto, devi riconoscere se davvero lo sei, in modo autentico, o è un comportamento derivato, come conseguenza di altro (di esperienza di vita, di relazioni, di sofferenze, di delusioni, di mancanza di amore, solo per fare degli esempi). Se lo sei, è necessario che tu impari ad aprire la borsa della parola “timidezza” e a guardare cosa porta con sé: timido è anche discreto, riservato, introverso, delicato. Una volta riconosciuta la tua timidezza, puoi trasformarla in una tua forza. Perchè avere vicino una persona delicata, discreta, è molto meglio che non trovarsi di fronte a qualcuno che è rozzo e indiscreto.
Le parole non devono limitarti né ti definiscono in modo esclusivo, semplicemente, ti caratterizzano. Questa è la forza del “conosci davvero te stesso”. Vuol dire comprendere, amare, rispettare e migliorare ogni tua caratteristica, se lo vuoi, quanto vuoi. Ma il tuo essere autentico, vero e felice, non potrà né dovrebbe mai prescindere dalla tua natura originaria. Solo tu, come ti ho detto nell’introduzione, ti conosci davvero e solo tu puoi farti conoscere dal mondo. Imparare ad ascoltarti, a vederti ed a comunicare per essere è non solo un diritto, ma un dovere che hai nei confronti di te stesso. Riparti da lì, riparti da te. Non chiederti se essere timido è un difetto o se lo è essere impaziente. Chiediti se davvero lo sei, e perché lo sei. Quanto sei davvero tu e quanto viene dall’esterno. Per imparare, apprendere, accrescere te stesso, nel rispetto di te, nel pieno rispetto di te.
La comunicazione applicata alla crescita personale, corsi su misura, perchè le risposte che servono sono quelle giuste per te
Tanti anni fa tenevo corsi di comunicazione applicata per professionisti ed agenti di commercio. E’ grazie ad uno di loro, che chiamerò Umberto, che ho deciso di abbandonare le tecniche standard adottando soltanto percorsi personalizzati. Perchè Umberto proprio non ci poteva stare, nel modello del super-venditore, lui, così attento, anche critico, anche un po’ timido. Ma serio, profondo, leale ed intelligente. Così abbiamo creato, insieme, il suo giusto modello di vendita. Non quello del super-estroverso, ma il suo, una persona che ascolta, riflette, ascolta, dice le cose giuste, e gli altri sanno che sono ascoltati con vero interesse, e si fidano. Non solo sono migliorati i risultati economici del suo lavoro, che non è poco, ma lui ha avvertito un grande miglioramento dentro di sé, perché finalmente si è sentito a posto con se stesso, in quel ruolo, in ciò che faceva, perché poteva essere se stesso. Autentico. Questo puoi essere, ovunque tu sia, qualunque cosa tu faccia, in ogni momento della tua vita. Tu ti conosci, devi solo riscoprirlo, devi solo volerlo profondamente.
Se impari a mettere da parte i preconcetti e ti apri al nuovo, potrai allora sperimentare nuove risorse, arricchirai la tua vita, e farai in modo di non essere condizionato dal tuo passato. Come giustamente ricorda l’articolo, solo agendo ed applicando nuovi modelli puoi disattivare i circuiti primitivi. Ma, caro amico mio, se fosse così facile disattivarli, saremmo tutti super evoluti, e, probabilmente, più felici. Per disattivarli, devi andare in profondità, diventare padrone del tuo essere e del tuo sentire, delle tue emozioni, decidere che strada vuoi percorrere e percorrerla con convinzione e fermezza.
Trasforma la tua mappa interiore e costruisci la tua realtà
E’ così che trasformi la mappa: non qualcosa di statico, inamovibile, predefinito, che pre-giudica, ma qualcosa capace di essere in un divenire e dialogo costanti, in cui i punti fermi sono la tua natura originaria e la sua evoluzione e il desiderio di vedere il mondo, le persone, la tua vita per ciò che sono. Questa è la più grande forza di cambiamento. Crescere in evoluzione vuol dire crescere nella massima espressione di te. E, caro ascoltatore – uso la forma maschile in senso generale, ma intendo anche, e sempre, cara ascoltatrice – se vuoi conoscerti profondamente autenticamente per essere felice nel modo giusto, che è fatto di equilibrio e consapevolezza, posso aiutarti. Con la grafologia evolutiva® hai la tua evoluzione reale a portata di mano.
Per conoscere il mio metodo, telefonami o scrivimi, annarosapacini.com, pagina contatti. E perché non richiedere subito il tuo Profilo Grafologico Essenziale? Trovare un eco in cui risuona ciò che hai dentro e lo trasforma in realtà, può creare moti evolutivi inimmaginabili. Tutte le istruzioni sono sul mio sito. E per la tua evoluzione personale, iscriviti al mio canale YouTube, annarosapacini, alla newsletter e a Comunicare per essere® podcast sulla tua app preferita, Spreaker, Spotify, Apple podcast, Google Podcast, ce ne sono davvero moltissime. E puoi seguirmi anche sul tuo social preferito. Ogni settimana pubblico nuove puntate del podcast, in cui ti aspettano nuove idee, nuovi spunti, riflessioni, sapere, visioni, che condiviso molto volentieri con te. Come gli aforismi per la motivazione e, soprattutto, per l’ispirazione. Prima degli aforismi, dedicati alla conoscenza di te stesso, ringrazio Roberto Fiori Rocco per la sua citazione del mio podcast tra i suoi preferiti, nella sua pagina Instagram. Grazie, caro Roberto, è stata una bellissima sorpresa. Primo aforisma, Lucille Ball: “E’ un primo grande passo verso la conoscenza di se stessi essere in grado di riconoscere che cosa ti rende felice”. Secondo aforisma, Francois de la Rochefocauld: “Le occasioni ci rivelano agli altri e ancor più a noi stessi”. E, a concludere, Kahlil Gibran: “Conoscete quale sia il vostro vero valore, e non vi perderete”. Il brano che ho scelto per te s’intitola: “Be your inspiration”, sii la tua ispirazione, tutto quello che ti serve è già dentro di te. Grazie per essere stato con me, ti aspetto alla prossima puntata. Ciao ciao