Qual è la via? La via è quella giusta, quella che ti fa stare bene, che ti fa crescere, che ti fa diventare migliore. Come la trovi? La trovi perché la cerchi. Perchè la cerchi? Qua la risposta si fa più complessa. Dovresti cercarla per tua volontà. Perchè sai che ti serve, che soltanto se cerchi il modo migliore di vivere, di essere te stesso, di dare un contributo al mondo, potrai pienamente, consapevolmente, responsabilmente, felicemente, essere te stesso. Pur tuttavia, raramente accade così, il percorso non è lineare. La vita ti distrae, gli eventi, le persone, le relazioni, gli amori, le sofferenze e anche le gioie. Allora, un altro modo per trovare la via è quello di ascoltare e osservare. Te stesso, prima di tutto. E questo include anche il tuo corpo. Perchè il tuo corpo la sa lunga. Ti racconto di chi ha saputo decifrare i messaggi del corpo, ed ha trovato un modo migliore per vivere la sua vita, ed anche per stare meglio. Mens sana in corpore sano vuol dire che serve equilibrio per essere in equilibrio.
(Scorrendo puoi leggere la trascrizione dell’audio)
Ascolta il tuo corpo e trovi la via
“Ascolta il tuo corpo e trovi la via”: come sai, spesso colgo ispirazioni leggendo, anche cose piccole, le ispirazioni sono ovunque, e così mi è venuto in mente questo titolo, che potesse esprimere quello che questa puntata ti racconta. Sono puntate che registro in piena estate, queste, e l’estate richiede leggerezza, ma a me piace andare sempre in profondità, le stagioni non fanno differenza. Così utilizzo spunti leggeri per riflessioni che, se vuoi, possono diventare profonde. Ho girato un po’ in rete ed ho trovato un articolo dal titolo: “Se reprimi le emozioni, il corpo si ribella”.
L’elenco dei disturbi fisici che sono espressione di stati interiori è lungo, e lo ritengo solo la punta dell’iceberg: cefalea o colite, febbre o nausea improvvise, dermatite, fino al panico, si legge nell’articolo, non arrivano a caso, ma quando stiamo tirando troppo la corda. E “loro” la allentano.
“Ci sono momenti nei quali non sappiamo più dove mettere tutta la tensione che abbiamo dentro: rabbia, aggressività, dubbio, rancore, ma anche esaltazione, fantasie, vergogna, paura, terrore, insicurezza. Ci sembra di impazzire, di “non starci più dentro”.
A volte, per quanto sembri paradossale, sintomi e malattie – non gravissime, s’intende – arrivano proprio per canalizzare queste emozioni.
Un attacco di panico o una crisi colitica, ad esempio, possono esprimere la stessa esigenza di “buttare fuori”, con forza, una tensione interna che aveva bisogno di trovare una via di fuga”.
L’articolo prosegue evidenziando come sia chiaro, oggi, grazie anche alla psicosomatica, che dentro di noi, in ogni momento, certi contenuti psichici (emozioni, tensioni, conflitti, squilibri) che non riescono a essere elaborati dalla mente e dalla psiche, attraverso il sistema neuro-immuno-endocrino si trasferiscono nel corpo. Così l’energia in eccesso si condensa in sintomi che le permettono di prendere forma, mantenendo l’equilibrio psicofisico. Ciò non riguarda solo i sintomi fisici, ma anche quelli psichici. E poi fa degli esempi: “gli attacchi di colite svolgono la funzione di sfogo immediato di emozioni molto intense, soprattutto negative: paura, terrore, rabbia, forte contrarietà e senso di vergogna. Le scariche permettono un subitaneo riequilibrio psichico. Quando invece ogni giorno ci sono troppe cose che ci contrariano, il reflusso gastroesofageo si fa carico di esprimere quel “di più” che rischierebbe di farci dire cose gravi che potrebbero ritorcersi contro di noi. I dolori intercostali danno voce a momenti di sofferenza affettiva/sentimentale, intensa ma trascurata. Emozioni prorompenti nelle relazioni – come rabbia, senso di ingiustizia, ma anche forte passione e coinvolgimento – possono aver bisogno delle dermatiti per completare la propria espressione, senza creare ansia. Se però un sovraccarico emotivo, magari associato a notevole stress fisico, rischia di mandarci in tilt, ecco che febbre alta e spossatezza ci difendono, fermandoci e permettendoci di far calare la tensione, cefalea ed emicrania spesso intervengono come “supporto” quando la mente è troppo carica di emozioni, pensieri e preoccupazione. Non a caso spesso alcune cefalee insorgono in seguito a degli stress psicoemotivi”. L’articolo integrale puoi leggerlo su Riza on line.
I disturbi psicosomatici, impara ad ascoltarli e sarai più felice
I disturbi psicosomatici sfogano energie represse, se impari ad ascoltarli, puoi capire cosa devi fare per risolvere il problema. Ottenendo due benefici, aggiungo io: starai meglio e risolverai il problema. Di esempi tratti dal mio lavoro potrei fartene decine, ma ne scelgo uno, che ritengo molto significativo. Giulio, nome di fantasia. Giulio ha sofferto di mal di testa sin dall’adolescenza.
Si è sottoposto anche a molti esami clinici, per scoprire se vi fossero cause organiche. Qua faccio una premessa, che ritengo propedeutica, e che dico sempre a tutti i miei clienti: hai un disturbo fisico? Fai un check up, parlane con il tuo medico. Il corpo ha bisogno anche di cure mediche, si ammala oggettivamente, non solo come risultato delle tue emozioni. Lo devi curare. La ricerca del benessere ed il rafforzamento dell’equilibrio interiore come strumento per rafforzare il corpo e la salute sono molto importanti, ma non possono e non devono sostituire l’approccio tradizionale alla medicina tradizionale.
Così Giulio non ha mai trovato una causa effettiva. Varie possibili diagnosi: infiammazione cronica del nervo trigemino. Particolare reazione dei vasi sanguigni in certe aree cerebrali, con aumento del mal di testa. Non era malato, non stava bene. Quando è venuto da me, uomo adulto, giovane ma maturo, era convinto di avere quella malattia, una sorta di cefalea idiopatica.
Questo gli faceva pensare di avere un deficit, perché il mal di testa scoppiava all’improvviso in varie situazioni, non solo dopo una giornata di lavoro intenso, ma anche mentre andava in vacanza con un amico, e guidava tranquillamente la sua auto. Devi sapere che i disturbi psicosomatici hanno due scopi primari: il primo, ti danno un messaggio. Non stai bene, non stai bene. Il secondo, ti distraggono. Ti concentri sul disturbo fisico, e hai la “scusa” (tra virgolette) per non occuparti di quello emozionale, interiore, psicologico. Un escamotage furbo ma del tutto non utile per la tua vita. E le persone che soffrono di questo tipo di disturbo sono molto resistenti all’idea che questi disturbi possano avere anche un altro significato, sono, come dire “attaccate” a quello che provano, che esprime, in effetti, un bisogno.
Con Giulio abbiamo iniziato a lavorare per obiettivi sulle cose che più gli interessavano, trovare un modo diverso per vivere con la sua compagna, perché da quando avevano iniziato a convivere discutevano molto più di prima, e riuscire ad interagire con il suo nuovo responsabile senza sentirsi sempre messo in secondo piano. Nel frattempo, gli ho dato un esercizio, è molto semplice: prendi un diario orario giornaliero, e scrivi quando avverti il disturbo, e cosa è accaduto poco prima, che tipo di emozione hai provato. Dopo due settimane, Giulio ha scoperto che si arrabbiava molto spesso, in varie situazioni, che la sua tendenza era quella di non esprimere davvero quello che provava. Che continuava a provarlo per ore e giorni, che il mal di testa non diminuiva, se non quando davvero era rilassato o stava bene. Quindi, se accettava di andare un fine settimana in vacanza con un amico con cui aveva dei conti in sospeso, non affrontati, invece di stare bene, ecco il suo mitico mal di testa. Nonostante l’evidenza, il mal di testa persisteva. Questo perché il corpo si abitua a reagire in un certo modo. Per rieducare la reazione, per far sì che sia più positiva per te, devi volerlo e avere pazienza. E più Giulio capiva il collegamento tra le situazioni e il mal di testa, meno questo lo preoccupava, più velocemente spariva.
Mente e corpo: dall’equilibrio interiore alla buona salute
Saranno ormai cinque anni che non soffre più di mal di testa, se non per sporadici episodi, e quando è venuto da me ne soffriva quasi quotidianamente sin dall’adolescenza, tranne rari periodi di pace, legati a momenti particolarmente belli della sua vita. La natura originaria di Giulio aveva una forte tendenza alla critica ed all’autodifesa, questo lo portava ad accusare molto ma non a comunicare quanto serviva per chiarire e gestire meglio. Man mano che ha deciso di farlo, ed ha imparato a farlo, ogni messaggio ha trovato la giusta collocazione, e, soprattutto, la giusta risposta. Questa è la via. Ancora oggi a volte Giulio fissa un appuntamento con me, per raccontarmi dei suoi progressi, dei suoi successi, per fare il punto della situazione rispetto ad un passo evolutivo importante.
Ha scoperto che se non esprime i suoi sentimenti con sincerità, gli viene un po’ di mal di schiena, ma adesso il corpo non riesce più ad ingannarlo: è libero, prima, fa una bella visita per essere certo che sia tutto a posto, e poi, trova le risposte di cui ha bisogno per alleggerire la sua schiena dei pesi interiori.
Questa puntata ha lo scopo di farti riflettere, sono sinceramente e profondamente convinta che ognuno di noi abbia in sé la verità, la possibilità di riconoscere il vero e usarlo nella vita. Torno a quanto ti ho detto nell’introduzione. La via giusta è quella che ti fa stare bene, bene, con te stesso, con gli altri, va ricercata. Devi decidere di ricercarla. E se non lo fai nel modo giusto, avrai tanti segnali che possono aiutarti. Tra questi, i segnali del corpo. Non sottovalutare mai le richieste del tuo corpo, non sottovalutare mai un malessere. A volte, basta poco, cambiare un po’ l’organizzazione quotidiana, esprimere i tuoi sentimenti con più sincerità, capire come vuoi costruire il tuo futuro. Altre volte, c’è da occuparsi anche delle scelte che hai fatto prima, ma le risposte le trovi sempre. Il percorso non è lineare, ma se tu vuoi, va sempre avanti.
Ascolta il tuo corpo, ti aiuterà a rafforzare il tuo equilibrio interiore
Ascoltati, ascolta il tuo corpo. Se ti permetti di riconoscere la verità, e adotti le opportune strategie, che non sono solo comportamentali, psicologiche, relazionali, ma anche fisiche (ad esempio, andare in bicicletta aiuta molto, ad allentare le tensioni muscolari; un hobby rilassante e creativo ti permette di allentare i disturbi di tensione interna, come il reflusso gastroesofageo. Ma ogni caso è a sé stante, devi prima capire davvero di cosa hai bisogno tu). Se ti permetti di riconoscere la verità e adotti le giuste strategie, potrai solo stare meglio, in tutti i sensi. Non vale la pena provare?
Ricevo spessissimo messaggi molto carini dagli ascoltatori e dai clienti, che pubblicherò nel mio sito (o troverai già pubblicati, dipende dal momento in cui ascolterai la puntata). Questo è di ieri, mi scrive Antonietta: “Ciao Annarosa, è da un po’ che ascolto i tuoi podcast, devo dire che sono delle belle siringate di positività e di ottimismo, grazie ? un ottimo contributo per chi ti segue, ma … non mi basta, è arrivato il momento e la necessità di capire qualcosa di più di me. Ho voglia di crescere e di migliorare me stessa mi potresti illustrare i tempi, i costi e i metodi che mi proponi per poterlo fare insieme a te?”. L’idea delle “siringate” la trovo geniale. E dico a te quello che ho detto ad Antonietta: telefonami, scrivimi, possiamo fissare un appuntamento via Skype in cui potrò rispondere a tutto quello che vuoi sapere, sul mio metodo, e su cosa possiamo fare per te e per la tua vita. Annarosapacini.com, pagina contatti, trovi tutti i miei recapiti, anche quelli social. E per non perderti le siringate, iscriviti al podcast, se già non lo hai fatto, ogni settimana esperienze, riflessioni, idee, ispirazioni che potrai usare per la tua crescita personale, su misura per te. E se sei curioso della grafologia evolutiva® e delle sue potenzialità, e delle tue potenzialità, richiedi subito il tuo Profilo Grafologico Essenziale, segui le istruzioni, direttamente dal mio sito, lo riceverai, direttamente, nella tua casella di posta elettronica. Comunicare per essere podcast lo trovi su tutte le app per musica, radio, e, appunto, podcast. Per salutarti, tris di aforismi sul benessere. Il primo di Platone, “Non bisogna tenere in massimo conto il vivere come tale, bensì il vivere bene”. Il secondo, di Daniel Goleman: “La capacità di distogliere l’attenzione da una cosa per spostarla su un’altra è fondamentale per il nostro benessere”. Infine, Jim Rohn, “Abbi buona cura del tuo corpo, è l’unico posto in cui devi vivere”. La canzone che ti dedico, si intitola: “Vivacious” vəˈvāSHəs, che vuol dire non solo vivace, ma anche “brillante, vibrante, vivido, colorato”, questa è la vita che devi volere. Grazie per essere stato con me, ti aspetto alla prossima puntata. Ciao ciao