La normalità non esiste

Viviamo tutti situazioni simili, in cui eventi, emozioni, relazioni, aspirazioni e realizzazioni, possono percorrere strade usuali. Eppure, ogni strada, seppur apparentemente con elementi comuni ad altre, è diversa e strettamente personale. Per questo, usare criteri universali per esseri umani unici, può portare a disconoscere la propria autenticità o a rinunciare alle proprie peculiarità. La “normalità” è estremamente sopravvalutata, un mito che non esiste nella realtà e produce effetti deleteri. Per rispondere, o corrispondere, all’immagine che di te ti rimanda il mondo esterno, a volte puoi rinunciare proprio a quello che ti serve. Perchè la “normalità” non esiste, esiste la capacità di essere unici, autentici e veri, vivendo all’interno di un mondo, interiore ed esterno, che propone regole, prove, occasioni e difficoltà a tutti. Comuni, usuali. Ma puoi affrontarle con la massima soddisfazione per te solo in modo “speciale”. Puoi essere “normale”? Certo, come tutti, vivere situazioni tipiche e comuni. Ma come le vivi, quella, è un’altra storia. Scegli di viverle in modo “non normale”: sii atipico, perché per essere te stesso, nel vivere normale, devi essere eccezionalmente unico.
(Scorrendo puoi leggere la trascrizione dell’audio)

La normalità non esiste

Qualche giorno fa ho letto un articolo sulla normalità. E’ giusto cercarla a tutti i costi? Ti leggo alcuni passaggi dell’articolo, che trovi anche on line sul portale di Riza: “Quante volte abbiamo sentito parlare di normalità negli ultimi tempi? A causa della pandemia tuttora in atto, nella quale le nostre abitudini sono state stravolte, il ritorno alla normalità sembra essere ciò che tutti si augurano. A che cosa ci riferiamo quando parliamo di normalità? Esiste una definizione universale? Ed è davvero auspicabile cercarla sempre e comunque? Il termine deriva dal latino norma, sostantivo che indica la squadra, lo strumento utilizzato per misurare gli angoli retti. L’ideale di normalità richiama quindi quello di rettitudine, di esattezza e di regolarità. È normale chi segue le regole, chi si comporta come tutti gli altri, chi dunque non si discosta troppo dal pensiero di massa… È interessante notare, però, come il concetto di normalità sia mutevole e soggettivo. Ciò che viene considerato normale oggi non lo era in un’epoca precedente. (…) Il concetto di normalità, inoltre, differisce da cultura a cultura. (…) Di normalità si sente spesso parlare anche in ambito psicologico; è sinonimo di salute, equilibrio, opposta a tutto ciò che è patologico. (…) Esiste del resto una pressione sociale che spinge ad adottare comportamenti conformi e “corretti”, alla quale è difficile sfuggire. Sotto altri aspetti poi, la normalità ci seduce perché somiglia alla prevedibilità e spesso ci illudiamo che una vita prevedibile sia una vita felice. (…) La normalità eccessiva rischia di diventare una prigione: l’assenza d’imprevisti, sorprese, originalità, difficoltà, ci spegne, portandoci alla stagnazione e all’infelicità. (…) Secondo il grande psicoterapeuta Carl Gustav Jung, il nostro vero e unico obiettivo nella vita è l’individuazione, ovvero differenziarci dagli altri. In altre parole, il nostro compito non è quello di reprimere ciò che non ci sembra normale in noi stessi, ma individuare ed accettare ciò che ci rende unici, facendo la pace con noi stessi e ricordandoci che la troppa normalità uccide la nostra unicità”.

Nella tua scrittura c’è la tua unicità, la forza della grafologia che ti porta alla luce

E’ un concetto su cui mi piace richiamare la tua attenzione, perché lo ritengo importantissimo, per tutti, ancor più per chi decide che vuole davvero investire su se stesso e credere con tutte le sue forze che può realizzare la sua natura originaria. E proprio perché lo vuole e ci crede, può farlo. Nessuno è uguale a un altro, ogni essere umano ha un’identità unica. Non esiste una scrittura uguale a un’altra. Certo, anche la grafologia offre categorie generali, come ogni disciplina che si occupi dell’uomo, categorie, caselle, definizioni. Parole-etichette. Estroverso, introverso, attivo, passivo, intuitivo, razionale. Tutti noi rientriamo dentro le definizioni. E se cerchi, troverai quelle che più ti corrispondono, ma nessuna ti identifica davvero, perché tu sei l’insieme di tutto ciò che sei, delle tue caratteristiche, di come le hai usate o non usate, di ciò che hai vissuto, della vita e delle persone che hai incontrato. Tu sei ciò che sei e anche la tua storia, e anche il tuo futuro è già nel tuo presente. Questa è un’immagine bellissima, perché, lavorando sul presente, già oggi, puoi creare il tuo futuro.
Marika ha una scrittura accurata, categoria grafologica generale, la sua scrittura presenta tante caratteristiche. E’ una donna che presta molta attenzione al giudizio dell’ambiente, e per questo a volte sembra un po’ rigida, e spesso gli altri non si accorgono della sua sensibilità, questo la fa sentire sotto giudizio e la rende ancora più critica.
Serena ha anche lei una scrittura accurata, categoria generale. Ma usa la sua attenzione per dedicarsi agli altri, si ascolta, si capisce, non dà troppo peso alle critiche e riesce ad adattarsi in tempo reale. La sua attenzione verso l’ambiente già si manifesta in modo positivo, per l’ambiente. E’ invece a se stessa, che deve dedicare più attenzione e tempo. L’analisi grafologica di una scrittura è la somma di tutto ciò che una persona è, è stata e sarà. Di ciò che potrà essere, se vorrà. E non esiste la normalità. Il futuro di Marika, la sua felicità, la sua realizzazione, va in una direzione molto diversa da quella del futuro di Serena, che ha bisogno di altre strade, per arrivare alla sua meta.
E Igino – come sai, nomi di fantasia, storie vere –, anche lui ha una scrittura accurata, uomo o donna, non è il genere che determina il modo in cui vedi il mondo e ciò che senti. Lui tiene molto a vedere riconosciuto il suo valore, ha una grande percettività, ma è un uomo, e non ha mai potuto davvero esprimere e valorizzare queste sue caratteristiche, perché il suo ambiente e il suo entourage familiare avevano un’idea di uomo diversa dalla sua essenza di uomo, anzi, le ha negate, e questo lo ha portato a diventare nervoso, spesso irascibile, e scontento, perché la sua sensibilità lo porta a comprendere profondamente quando sbaglia, e non ama sbagliare. Igino ha anche lui il suo percorso da fare, unico.

Anche la “normalità” è speciale

Le situazioni che vivono, sono usuali, ma le soluzioni vere e giuste, per Marika, Serena, Igino, per te, per me, possono essere solo personali, per questo, uniche. E se vogliamo applicare il concetto standardizzante di “normalità”, allora, dovranno essere “atipiche”, perché l’unicità non potrà mai essere racchiusa nella normalità. Mentre puoi esprimere la tua autenticità dandole massima voce, attraverso quell’eccezionalità dell’essere che caratterizza ogni singolo essere umano, che vive esperienze usuali, nasci, impari, conosci, cresci, ti relazioni, affronti lo studio, il mondo del lavoro, l’idea che hai di te, ti confronti con gli altri, a volte il mondo ti confonde, a volte, sembra più facile adeguarti. Ma è una menzogna, è il contrario della verità: la via più facile è quella in cui sei davvero te stesso e porti alla luce la tua essenza. Straordinariamente capace di essere unico, anche in ciò che è normale. Allora la normalità diventa una palestra, in cui puoi confrontarti e condividere, imparare e insegnare, mai appiattirti, mai allontanarti da te stesso. E se vuoi davvero esprimerti appieno, in questa vita che stai vivendo, per te stesso, per le persone che ami, per dare un contributo al mondo, parti dalla tua eccezionalità. Io sono a tua disposizione, per aiutarti a scoprire la tua natura originaria e il modo migliore in cui puoi usarla per realizzarti. Sul mio sito, annarosapacini.com, pagina contatti, trovi tutti i miei recapiti, telefono, e-mail, social. Scegli quello che preferisci, rispondo sempre. Il primo incontro informativo, che può essere fatto anche su Skype, è gratuito. E per iniziare a scoprire la tua unicità, puoi richiedere direttamente dal sito il tuo Profilo Grafologico Essenziale, un focus dei tuoi punti di forza centrali. Se segui il mio podcast, sai che tanti sono gli spunti che condivido con te, e molte novità sono in arrivo. Intanto, se già non lo hai fatto, cerca Comunicare per essere su Spreaker, Apple Podcast, Spotify, la tua app preferita, e iscriviti, puoi farlo anche dal mio sito. E non dimenticare YouTube. Se vuoi commentare sui social, Instagram, Facebook, Linkedin, cerca Annarosa Pacini, e mi troverai. E a proposito di cose da trovare, immancabili gli aforismi a tema, dedicati, questa volta, alla normalità. Il primo, di Vincent Van Gogh: “La normalità è una strada asfaltata: è comoda per camminare, ma non vi crescono fiori”. Il secondo, di Charles Evans Hughes: “Quando perdiamo il diritto di essere diversi, perdiamo il privilegio di essere liberi”.
“Ideal world” è il titolo del brano con cui ti saluto, il mondo ideale non è un mondo utopico, è quello che tu puoi creare, unico e speciale come te. Grazie per essere stato con me, ti aspetto, alla prossima puntata. Ciao ciao.

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