Sconfiggi il potere dell’illusione (che non ti fa evolvere)

In questa puntata ti dirò alcune cose, altre dovrai intuirle. Ti racconto storie vere, e ti parlo di un principio che condiziona tutte le vite, anche la tua. L’unico modo per liberartene è conoscerlo Ti dirò anche che molte persone preferiscono non affrontare le verità e far finta che non esista, ma in questo modo, nessuna situazione migliora e nessun problema viene superato. Percepire l’esistenza di una difficoltà, di un problema, di qualcosa che puoi migliorare e preferire credere che tutto possa andar bene da solo, o cercare di minimizzare l’entità del problema (che sia una situazione, una relazione, un problema di lavoro o di salute) ha un solo risultato: il peggioramento. Affrontare la realtà, con coraggio e profondità, cercando le soluzioni, preparandoti, progredendo, ha un solo risultato: il miglioramento. Occorre però prendere una decisione: rinunciare alle illusioni. Il potere dell’illusione è forte, in tutti, anche in te, ma se non riesci a liberartene, ti blocca la vita.
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Sconfiggi il potere dell’illusione (che non ti fa evolvere)

Medito su questo argomento da un po’ di tempo, e credo anzi che lo approfondirò anche attraverso altri strumenti. Per evolvere davvero una persona deve credere in se stessa, in un senso molto profondo, una visione interiore dell’essere, con le sue caratteristiche peculiari, e le sue possibilità infinite. Sono parole molto belle, parole che per me hanno un significato concreto. L’analisi di grafologia evolutiva® di una persona mi dice chi è, quali risorse ha a sua disposizione, come le usa, qual è l’equilibrio che ha scelto, ma, soprattutto, qual è la strada che potrebbe renderla più felice e come raggiungerla. Come per ogni buon allenatore, sta poi all’allievo mettere in uso tutte le sue risorse, per tagliare il traguardo, ma meglio ti alleno, più lontano arrivi. Naturalmente, opero a vari livelli, non solo grafologico, ma anche comunicativo e relazionale, che è un altro dei settori in cui mi sono specializzata. La comunicazione come espressione dell’essere, comunicazione intrapersonale ed interpersonale. La comunicazione intrapersonale è la base di ogni altro tipo di comunicazione e relazione. Se non dici la verità a te stesso, se non sei onesto con te stesso, come potrai esserlo con gli altri? L’onestà richiede lealtà, rettitudine, sincerità, prima di tutto, verso te stesso.
Non è facile affrontare la realtà. Ed uno degli scogli che le persone trovano più difficile da superare è quello che riguarda i legami parentali, tra genitori e figli, tra figli e genitori, tra marito e moglie. Ma quello tra genitori e figli ha un potere di illusione più alto, intriso di stereotipi, pregiudizi, pressioni, presupposti, influenze sociali e culturali. L’argomento non può essere esaurito in una puntata, inizio con alcuni spunti. A proposito di spunti, se già non lo hai fatto, scarica Spreaker, iscriviti come follower, e anche al mio canale YouTube, mentre come social ti suggerisco Instagram, ma mi trovi anche su Facebook, Twitter, Linkedin e Pinterest, scegli il social che preferisci. Ti dicevo, l’illusione ti impedisce di vedere la realtà ed è una delle cause principali dell’infelicità. Non solo, le persone spesso mentono a se stesse, pur di mantenere viva l’illusione. Ti racconto delle storie, tutte vere, nomi di fantasia. Viene da me Amelia, un’insegnante molto competente, molto amata, molto precisa, molto preparata, madre di Ernesto. Un ragazzo molto vivace, molto buono, molto disordinato, molto creativo. Amelia vuole bene ad Ernesto, ma non si capacita che sia così diverso da lei. Sin dagli anni delle scuole elementari lo segue, lo fa studiare, e lui, continua a seguire metodi diversi, a non essere attento e preciso come lei vorrebbe. Ernesto fa dal suo meglio, è un buon studente, certo, a suo modo. Quando Amelia è venuta da me viveva un momento di crisi, avvertiva non solo insoddisfazione, ma anche fastidio, per il fatto che Ernesto fosse così. Non lo riconosceva e non lo voleva ammettere, questa è l’illusione. Si diceva che dipendeva dal metodo di studio, dalla scarsa volontà. Però, più passava il tempo e più lei si arrabbiava, e più i risultati di Ernesto a scuola peggioravano. La risposta, con l’analisi grafologica è stata semplice: Amelia ha un livello di attenzione e precisione inusuale, con il quale organizza tutta la vita, la sua e quella degli altri. Ernesto no, non si avvicina neppure all’idea di attenzione e precisione di Amelia. Ha un’altra natura originaria, ha bisogno di spazio, di diversità. Per Amelia, è stato difficile riconoscere che amava Ernesto, eppure anche non amava la parte di lui diversa da quella che lei avrebbe voluto. Questa è un’illusione fondamentale. Infatti, la maggior parte delle sofferenze che l’essere umano si porta dietro per tutta la vita, anche tu, e che producono effetti negativi per tutta la vita, deriva proprio dal rapporto genitori figlio, dalla difficoltà di comprendere che solo conoscendo te stesso, le tue caratteristiche, quelle che possono limitarti ed impedirti di essere felice, puoi migliorarti e, contemporaneamente, migliorare le tue relazioni con gli altri. Per questo si parte dalla comunicazione intrapersonale. Avute le risposte necessarie, Amelia prese una decisione sicuramente consapevole, per quanto non ottimale: non era disposta a rinunciare all’idea che aveva di Ernesto, e quindi, avrebbe proseguito, per tutta la durata delle scuole superiori, a cercare di trasformarlo nel tipo di persona e studente che lei avrebbe voluto fosse. Si accorse poi, con il passare del tempo, che non era la decisione giusta, perché tutto peggiorava, non solo i risultati scolastici, ma anche i rapporti tra lei ed Ernesto e lei e il marito, che la accusava della situazione che stava peggiorando. Perciò, per risolvere il problema, ha dovuto rinunciare all’illusione che coltivava in sé, all’idea di figlio, per vedere il figlio, imparare a riconoscerlo e ad amarlo, per ciò che era.

L’amore vero è vero perché non ha bisogno di illusione. Amare una persona per ciò che è richiede un bello sforzo. E’ facile, amare una persona che ti piace, o ti accontenta. Mi crederesti se ti dicessi che una volta ho aiutato una mamma in crisi perché il figlio, carino, intelligente, simpatico, era cresciuto rimanendo carino, intelligente, simpatico, ma anche basso? Credimi, è vero. La sua idea di figlio includeva anche una certa prestanza fisica, una bellezza appariscente che il figlio non aveva, anche se era molto bello. C’era tutta una storia dietro, che non sto a dirti, ma i figli percepiscono la verità, per questo certi conflitti poi emergono, perché un figlio sa se lo ami davvero oppure no (ti rimando alla puntata precedente, se non l’hai ascoltata, dal titolo “L’amore muove il mondo (e anche te)”). C’è voluto un po’ a questa mamma, che chiamerò Astra, per capire dove fosse davvero il problema. I padri, in questo senso, vivono di illusioni diverse. Se il figlio non è come vogliono o vorrebbero, si dedicano al lavoro, si sentono a posto con la propria coscienza, a parte le sfuriate, i rimproveri o le assenze. Giorgio decise di avviare un percorso con me per migliorare le sue capacità relazionali sul lavoro, e poi scoprimmo che un ambito in cui doveva migliorarle molto era proprio quello familiare, e particolarmente con il figlio, quel figlio così fuori “stereotipo”. Poco “maschio”, molto sensibile. Un figlio che appena raggiunta la maggiore età aveva messo tutta la distanza possibile tra lui e il padre. Ma Giorgio, lavorando su se stesso – e ti parlo di un padre di 56 anni, il figlio, Andrea, ne aveva 28 – aveva capito che se il figlio era lontano, tanto era dipeso da lui, dalle sue parole e dai suoi atteggiamenti. Posso dirti che oggi il loro rapporto è ben diverso, si sono compresi, accettati, anche amati, come si dovrebbe davvero amare. Un ambito in cui l’illusione la gioca da padrone è quello del rapporto tra genitori e figli adottivi. Lì i genitori si sentono in dovere di dimostrare le loro abilità di genitori, spesso ignorano le difficoltà che i figli si portano dietro, l’ambiente sociale, anche, preferisce l’idea del bambino felice e del genitore buono, e così spesso vanno avanti per anni prima che si rendano conto che ci sono problemi da risolvere. L’illusione si autoalimenta e cresce, e nessun problema fondato sull’illusione si risolve da solo.
Ti faccio un solo esempio: tra i tanti genitori che mi contattano, biologici e adottivi, il potere dell’illusione non fa differenze, le illusioni attecchiscono ovunque, perché sono legate all’equilibrio personale, e l’equilibrio personale è sempre “work in progress”. Ebbene, ti dicevo, tra i tanti genitori ce ne sono alcuni che sono così prigionieri dell’illusione da non riuscire a venirne fuori. Posso dirti che c’è sempre un momento in cui puoi liberarti delle tue illusioni, devi solo aspettare il tempo giusto, e coglierlo. Ma se non è il tempo giusto, non ci riesci.
Il contatto più o meno va così: “Dottoressa, noi vorremmo adottare un bambino, nel paese X o Y, so che lei come pedagogista da anni si occupa di dinamiche relazionali, è anche una madre adottiva, ci hanno detto che ci sono molte difficoltà, vorremmo prepararci”. Io rispondo che sì, ci sono molte difficoltà, molte più di quante ne vengano prospettate, e che la cosa migliore sia prepararsi in anticipo e allenarsi. Più ti alleni e più sei preparato, meglio gestisci la realtà. Alcuni di questi genitori preferirebbero invece sentirsi dire che non ci sono difficoltà, basta leggere qualche libro, metterci dentro un po’ d’amore e di buona volontà, e la famiglia felice si formerà. Purtroppo, non è vero, non è vero mai.

Le relazioni felici non sono casuali, si creano

La famiglia felice, le relazioni felici, si formano solo se ci metti dentro tanta buona volontà, tanto coraggio, tanta verità. L’illusione ti fa male, ti fa credere che le cose siano diverse da come sono, ti fa sperare che possano trasformarsi da sole. Le cose si trasformano se tu le trasformi. Come? A partire da te stesso. Capita a tutti, nella vita, prima o poi, di percepire l’esistenza di una difficoltà e desiderare che non esista, è umano. Perseverare in questa idea, però, non è diabolico, è una rinuncia. Vuol dire rinunciare a realizzare te stesso e la tua vita. Se ti senti bloccato in qualche ambito della tua vita, affettivo, familiare, professionale, stai pur certo che sotto sotto c’è qualche illusione. La devi trovare, la devi far emergere e affrontarla. Le illusioni in sé non sono un male, ti dicono cosa desideri, diventano negative quando gli permetti di impedirti di agire per cambiare le cose. E se pensi che le tue dinamiche relazionali da adulto sono sempre influenzate dalle dinamiche relazionali familiari, e, in senso più ampio, da tutte quelle fondanti, e che se non sai come e quanto, rischi che il tuo passato condizioni il tuo presente e così, anche il tuo futuro, comprendi da solo come sia importantissimo separare la verità dall’illusione, l’azione dalla reazione. Capire chi sei, cosa vuoi, dove vuoi andare, decidere come… e non importa come si sono comportati i tuoi genitori, cosa hanno fatto o non fatto, quante illusioni avevano, se ti hanno fatto soffrire e come. Chi è libero dalle illusioni non fa soffrire gli altri, perciò, chi ti fa soffrire a sua volta soffre. Inizia la tua strada per una completa liberazione dalle illusioni prendendoti cura di te, conosciti profondamente, portati alla luce, esprimi il tuo essere, la tua essenza profonda, scegli sempre il valore e il bene. E spazzerai via ogni illusione, e ti accorgerai che non serve, perché sei tu a costruire la tua vita. Vai quindi a caccia delle illusioni che ti bloccano, e inizia ad affrontarle.
Per salutarti, aforismi e musica, come sempre, ma prima, ti ricordo che, se vuoi conoscere meglio il mio metodo, richiedere la tua analisi grafologica, avviare un percorso mirato per la tua evoluzione personale, puoi contattarmi, dal mio sito internet, annarosapacini.com, via e-mail o dalla mia pagina Facebook, direttamente su WhatsApp. E puoi anche richiedere subito, direttamente dal sito, il tuo Profilo Grafologico Essenziale, un focus dei tuoi punti di forza, da cui partire per illuminare la tua vita. Ho scelto per te due aforismi sulle illusioni, il primo di Eric Hoffer: “Normalmente vediamo solo ciò che ci piace vedere, tanto che a volte lo vediamo dove non c’è”, il secondo di Marco Trevisan: “L’uomo ha il potere di rinascere dalle proprie ceneri in qualsiasi momento, ma per farlo deve lasciare le illusioni che l’hanno soggiogato fino a quell’istante”. Il brano che ho scelto s’intitola “Upbeat”. Per andare oltre le illusioni ci vuole coraggio, sì, ma anche una bella dose di ottimismo, di una visione così forte da permetterti di guidare la tua vita. Grazie per essere stato con me, ti aspetto alla prossima puntata. Ciao Ciao

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