Amore e libertà: il distacco emotivo e la forza interiore

Si può amare davvero e gestire il distacco emotivo? O il vero amore si vede anche dall’attaccamento? Attaccamento, quando si parla di sentimenti, non è il contrario di distacco. E sì, si può amare ed essere liberi, consapevoli e presenti, con il giusto distacco ma anche con la giusta partecipazione. Se ci pensi, già lo sai, quali sono stati i rapporti più belli della tua vita, quelli in cui ti sentivi amato così come sei, e allo stesso modo libero di amare, senza giudicare né te stesso né l’altro. O forse, se ci pensi, ti accorgi che di rapporti così ne hai avuti proprio pochi, se sei stato fortunato. Eppure, il vero amore è quello che lascia libero di essere chi ama e chi è amato, e il distacco è fondamentale. Purchè ci sia anche la forza interiore. E non solo, ogni distacco deve essere su misura, per te e per l’altro. Se la tua scrittura è grande, hai bisogno di un tipo di forza, se è piccola, te ne occorre un altro. Allenandoti (e conoscendoti) lo impari. Vediamo insieme come.
(Scorrendo puoi leggere la trascrizione dell’audio)

Amore e libertà: il distacco emotivo e la forza interiore

Ho scelto l’argomento di questa puntata per rispondere ad Andrea, che mi ha inviato un’e-mail: “Si parla spesso dell’importanza del distacco emotivo (poi ogni persona ha le sue teorie) ma secondo lei si può amare una persona o essere innamorati con distacco emotivo?”. Le teorie sono molte, caro Andrea, e, se le cerchi in rete, sono per la maggior parte favorevoli al distacco emotivo, quando sia frutto di maturità e consapevolezza. Ci sono anche delle note critiche, soprattutto rispetto al distacco che è mancanza di vicinanza e che, dicono gli esperti, più spesso si ritrova negli uomini che non nelle donne. Per mia esperienza professionale, gli uomini hanno la stessa possibilità di profondità e di consapevolezza, diversa è la gestione, l’esperienza, anche gli insegnamenti e i condizionamenti, ma ho visto uomini che hanno voluto comprendersi e imparare a gestire ed esprimere appieno le loro emozioni, con una capacità di attenzione e cura dell’altro che è la stessa che si attribuisce alle donne. Come anche ho incontrato donne che invece avevano difficoltà a vivere la vicinanza, ed utilizzavano il distacco come strumento di non coinvolgimento, proprio come un uomo. Rispondo subito alla tua domanda, Andrea, sì, si può amare una persona, “con distacco emotivo”.

Il distacco emotivo dell’equilibrio e della maturità interiore

Voglio però dirti di quale distacco emotivo sto parlando. Il “vero” amore richiede maturità, consapevolezza ed equilibrio personale. Questo vuol dire che prima lavori su te stesso per trovare la tua piena consapevolezza, questo ti rende capace di utilizzare ciò che sei al meglio, anche nelle relazioni. Raggiungere il tuo equilibrio interiore ti permette di essere te stesso con fiducia – in te stesso, per prima cosa – e coraggiosamente ricercando le risposte che vuoi, ovvero, chi ama con saggezza, non teme di affrontare le difficoltà, anzi, le vuole risolvere. Il distacco è una capacità di guardare le cose nel modo giusto, senza che queste ti trascinino con loro, senza che ti facciano perdere la prospettiva giusta.
Questo vale tanto per le cose esterne, quanto per le tue emozioni. “Amare con distacco” non vuol dire essere distaccato, vuol dire essere capace di amare e restare te stesso in ogni situazione, cercando di essere al meglio e di fare il meglio. Non ti preserva dalle sofferenze, in quanto sei umano, ma ti aiuta a gestirle, a comprenderle, e fa in modo che tu possa agire e non essere agito, cioè che tu possa essere parte attiva, e non passiva, in un evento emotivo che ti coinvolge.
Il distacco, poiché migliora e aumenta la tua capacità di comprensione e vicinanza, richiede partecipazione.
Immaginati di correre al fianco di una persona che corre, che ad un certo punto della corsa, ha sete, o caldo: tu, con il giusto distacco, potrai darle una bottiglia di acqua o ripararla con un ombrello, senza cadere, senza rallentare, senza togliere l’acqua a te stesso. E se non avrai a disposizione quello che ti serve, saprai cosa fare per trovarlo. Magari la soluzione potrebbe essere imparare a rallentare, sia per la persona che corre che per te. La partecipazione è fondamentale, per un distacco che coltivi i sentimenti.

Attenzione all’attaccamento che nasce dalla paura

L’attaccamento, invece, spesso nasconde bisogni di compensazione che cercano nella relazione risposte che lì non possono trovare. Tant’è che spesso diventa possessività, gelosia, aggressività e punizione. I sentimenti e gli stati interiori positivi, invece, riescono a produrre effetti positivi, anche nelle situazioni più complicate. Nel caso in cui una persona ami, ma si comporti in maniera distaccata, cioè non partecipe, con poco coinvolgimento e vicinanza, non si parla di sano distacco. Lì c’è sicuramente qualcosa che va portato alla luce. Anche gli atteggiamenti di difesa possono nascondere amore, dipende da cosa difendono, il timore di esporsi, di soffrire. E anche dalla storia personale, mi viene in mente Giorgio, a lungo accusato dalle sue partner di essere distaccato, mentre era invece un uomo molto complicato e poco propenso ad esporsi, per timore di soffrire. Amava moltissimo e profondamente, peccato che le sue partner non lo comprendevano, e così più le amava più lo sentivano distante più soffrivano, e la relazione finiva. Quando ha imparato cosa davvero provasse, ha riconosciuto le sue motivazioni e, soprattutto, si è impegnato per aprirsi (ecco la forza interiore di cui ti parlavo) con fiducia nei confronti di se stesso e dell’altro, quello sì che gli ha permesso, finalmente, di creare relazioni felici. Le relazioni felici sono quelle in cui entrambi i partner stanno bene in egual misura (attenzione, non ho detto allo stesso modo). L’amore vero vuole libertà di essere, che devi riconoscere e donare a te stesso e al partner, nel pieno rispetto della vostra essenza. Una persona con una grafia molto grande, alta, magari con aste un po’ rigide, sarà capace di distacco ma non altrettanto di comunicare vicinanza profonda, se non si allena. Viceversa, una persona con una grafia molto piccola, molto curata, magari, non molto veloce, avrà una tale attenzione profonda da sentirsi bloccata e sembrare fredda, altro che distaccata. Anche in quel caso, soltanto se emerge la natura originaria, se la sensibilità viene espressa, riconosciuta e accolta, la persona potrà essere felice.

Conosci te stesso: l’analisi grafologica per la comprensione profonda (anche del distacco emotivo)

Perciò, caro Andrea, non ho una ricetta magica, posso dirti che anche per il distacco emotivo, come per ogni stato interiore utile per creare valore e star bene nella vita, volere è potere, perché volere è decidere, essere, agire. Il distacco emotivo sano si può allenare. Il modo in cui lo esprimi è migliore se tiene conto delle tue caratteristiche fondanti. Come dico sempre, dalla teoria alla pratica, ogni abito interiore deve essere costruito su misura. Infine, ti parlo di un distacco emotivo e di amore tra un padre e una figlia. Il padre è Vittorio (storia vera, cone quella di Giorgio, nome di fantasia). Vittorio è stato un padre abbastanza assente, durante l’infanzia della figlia, e quando era presente, come tanti genitori che non vivono la quotidianità, era nervoso, pronto a criticare, scontento. Eppure, amava moltissimo la sua Valentina. Anche Valentina lo amava, ma gli scontri erano all’ordine del giorno. Lui sembrava sempre freddo – distaccato, appunto – pronto solo a criticare. E lei, lo amava, e un po’ anche lo temeva. Vittorio partecipò ad uno dei miei corsi di comunicazione, devo dire con molta partecipazione, perché si offrì volontario per quasi tutti gli esercizi relazionali. Era venuto per curiosità e per desiderio di conoscenza. Ma, come ebbe modo di dirmi qualche giorno dopo, fu proprio grazie al corso che più tardi, a cena con la sua famiglia, e la figlia Valentina, per la prima volta l’avrebbe guardata con occhi nuovi. Distacco e partecipazione, comprendendo che tante cose che Valentina diceva e faceva, erano l’espressione di ciò che provava.
Oggi Valentina è una giovane donna e il rapporto che ha con Vittorio è bellissimo, si parlano con sincerità, si riconoscono nei rispettivi ruoli ma anche come esseri umani, hanno il giusto distacco, quello che permette libertà di essere all’uno e all’altro, e la giusta partecipazione, quella che fa sì che sai che puoi contare su qualcuno, perché sai riconoscere chi davvero ti ama. Parti da te stesso, coltiva la tua serenità e la tua realizzazione, fai crescere la tua forza interiore, ed imparerai così come essere forte e amare, con distacco e partecipazione, curiosità e coraggio. Ogni giorno sempre più te stesso, eppure, anche qualcosa di più. In questi giorni ho ricevuto dei messaggi bellissimi, grazie a chi me li ha inviati, sempre più mi convinco di avere un pubblico di ascoltatori poeti dell’animo e della vita. Persone coraggiose e bellissime, di cui, in un mondo come quello in cui viviamo oggi, c’è molto bisogno. Ho letto una volta una riflessione che mi ha molto colpito, l’autore scriveva come questa sia una generazione in cui gli adulti non si preoccupano affatto del futuro dei propri figli, e nemmeno del fatto che potrebbero non averlo un futuro, e che sono proprio loro a metterlo a rischio. E’ anche per questo che con il mio podcast, nel mio piccolo, cerco di dare messaggi positivi, perché credo sinceramente e profondamente che ognuno di noi, nella propria vita, possa fare, se lo vuole, la differenza. E se anche tu vuoi fare la differenza, la cosa migliore è esprimere ciò che sei alla massima potenza, scoprire le tue risorse e usarle nella tua vita.
Se vuoi sapere come posso aiutarti a farlo, contattami, trovi tutti i miei recapiti su annarosapacini.com, in questa pagina. L’Analisi grafologica è un mezzo straordinario, per la conoscenza profonda di te stesso. E se vuoi sapere qualcosa subito, della tua essenza e dei tuoi punti di forza, puoi richiedere seduta stante il tuo Profilo grafologico essenziale, sul mio sito trovi tutte le indicazioni.
Posso salutarti senza aforismi e musica? Potrei, ma non voglio, saggezza e relax sono una combinazione che mi piace molto. Primo aforisma, di Judith Wright, “I sentimenti e le emozioni sono il linguaggio universale e devono essere onorate. Esse sono autentica espressione di chi sei nel profondo”. Il secondo, di Goethe: “Tutta la conoscenza che possiedo può averla chiunque, ma il mio cuore è tutto per me”, infine, Bauman, “Le emozioni passano, i sentimenti vanno coltivati”.
Posso aggiungere, da parte mia, onora te stesso e il tuo cuore, e saprai come esprimere ciò che provi. Il brano che ho scelto per te è: “Born to inspire”. Ciao Andrea, grazie per la domanda. Se volete lasciarmi un commento e supportare il mio podcast con un like o una recensione, vi ringrazio davvero. Alla prossima puntata.

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