In questa puntata torno a parlarti delle attitudini, perché è un argomento che vi interessa molto, e su cui mi avete inviato molte riflessioni. L’attitudine è in ogni caso una predisposizione che ti aiuta, che può trasformarsi, se la conosci e la usi a tuo favore, in una vera e propria dote, sino a diventare energia e passione. In ogni caso, può rendere la tua vita più facile e piacevole. Quello che serve, è conoscere e riconoscere le attitudini vere, quelle che appartengono alla tua natura originaria, non quelle derivate. Separare le attitudini vere da quelle indotte richiede una certa attenzione, ma è una cosa che si può fare. Non solo si può, ma si dovrebbe. Le attitudini vere sono sempre talenti, e non dovrebbero mai andare sprecate, perché possono davvero fare la differenza nella tua vita. Puoi scoprirle, riscoprirle, e utilizzarle, ad ogni età. Perchè non è mai troppo tardi per diventare più vero, più realizzato e pieno di talento.
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Trasforma le tue attitudini in talenti
L’attitudine (dal latino aptus “adatto”) indica un’inclinazione o predisposizione o capacità potenziale di svolgere una determinata attività che si realizza in atto come tale solo se trova condizioni esterne (contestuali, cioè d’ambiente) e interne (motivazionali) che ne permettano l’estrinsecarsi. Secondo la visione tradizionale, avere un’attitudine non implica volerla trasformare in realtà: ad esempio, avere attitudine alla vita militare non implica il farla e neppure il volerla fare, così come superare brillantemente un test attitudinale non garantisce di diventare grandi musicisti. In questa prospettiva, l’attitudine, in quanto inclinazione, è pura potenzialità, che non necessariamente si trasformerà in atto. Quando si trasforma in atto, cambia nome, e diventa talento, dote, capacità, qualcosa capace di realizzarsi nel mondo. Questo, come ti dicevo, in una prospettiva tradizionale. Ma se guardiamo le attitudini dalla prospettiva della Grafologia evolutiva®, il discorso cambia, e non poco. Come sai, mi piace molto approfondire il significato di ogni parola, per essere certa di condividere con te una base comune, sulla quale potremmo intenderci meglio. Ho così cercato alcuni sinonimi che esprimono il concetto di “attitudine” di cui ti parlo. Attitudine intesa come: “Predisposizione, capacità, dono; destrezza, facilità, genio; interesse, istinto, propensione; spirito, tendenza, vocazione”. E ancora: “Sensibilità, ingegno, intelligenza, inventiva, energia, ispirazione, desiderio, passione”. L’attitudine è molto di più dell’attitudine. Tra tutte le riflessioni e le domande che mi avete inviato, alcune sono più frequenti: come puoi scoprire la tua attitudine, come sai se è giusta per te e come fai ad usarla?
Le attitudini sono una parte importante di te
Nella Grafologia evolutiva® l’attitudine è reale, non è soltanto potenza, è qualcosa che ti appartiene ed è già in te. Anche se non la sviluppi, è in te. Non rimane potenza latente, rimane potenza perché non la esprimi, ma è sicuramente energia e passione. Come ti dicevo all’inizio, come minimo, in ogni caso, può rendere la tua vita più facile e piacevole. Ma dato che le attitudini vere sono sempre talenti, se decidi di scoprirle e di utilizzarle, vuol dire anche che decidi di dare massima espressione e potenza alla tua natura originaria, e questo, già da solo, ti rende più realizzato e felice. Le domande “come fai a scoprirla e a sapere se è giusta per te” hanno una risposta unica: se la scopri, è giusta per te. Cioè, se hai quell’attitudine, vuol dire che ti appartiene, perciò è sicuramente giusta per te. Mentre, la terza domanda, “Come fai ad usarla?” non è ben posta: dovresti chiederti se vuoi usarla e perché. Questa è la domanda. Le attitudini autentiche giocano un ruolo fondamentale sia nei rapporti con gli altri che nella scelta e nel successo del percorso di studi o professionale.
Le attitudini manifeste e il loro sviluppo
Ti faccio un paio di esempi, di attitudini, presi dalla mia famiglia. Mio figlio Andrea in quarta elementare ha frequentato un corso di disegno estivo. L’insegnante si portava a casa i suoi disegni, e ci diceva che era davvero “portato”, che noi sappiamo vuol dire che aveva un’attitudine. In quinta elementare ha frequentato un corso pomeridiano di disegno, c’era un’altra insegnante, che ci diceva che i suoi disegni erano, per la sua età, decisamente notevoli. Alle scuole medie, la sua insegnante di disegno ci ha detto che era l’allievo più dotato che avesse mai avuto. Mio figlio non è Picasso, attualmente la sua passione maggiore è lo sport. Però le attività artistiche gli piacevano, anche la scultura, tanto da riuscire a produrre piccole opere artistiche ben fatte al primo colpo. Poi ha cambiato amicizie, ha trovato un gruppo di amici che vivevano e trasmettevano valori molto stereotipati, chiusi, ridotti e riduttivi. I maschi fanno calcio, o altri sport da maschi, di certo non sono artisti. Bisogna essere un po’ rozzi, per essere maschi. Noi abitiamo in una città di provincia, e la grandezza delle città, un po’ incide, sulla mentalità di chi non desidera aprire la mente. Anche se si è iscritto al Liceo Artistico perché voleva fare l’artista sin da piccolo, ha cominciato a pensare che l’arte non gli interessava, perché non rientrava nei modelli compresi e valorizzati dai suoi coetanei. Eppure, nonostante questo, i suoi insegnanti, che sono tre, quattro, ci diverse discipline artistiche, ci hanno detto da subito, che è molto dotato. E’ un’attitudine forte, che rimane in lui anche se lui non la coltiva. Questo è quello che potremmo identificare con i sinonimi “destrezza, facilità, genio”. Una cosa ti appartiene, la sai fare. Riesci a farla in modo eccellente, anche se non ti impegni con tutto te stesso. In ambito scolastico e professionale fa la differenza, perché, dato che tutti abbiamo delle attitudini, se scopri e coltivi la tua, studierai e lavorerai con maggiore destrezza e facilità, e genio, perché no.
Oppure, potresti decidere che, pur avendo quel tipo di attitudine, vuoi svilupparne un’altra (perché ognuno di noi ne ha sempre più di una) anche se è meno forte e ti richiede più impegno, nel caso di mio figlio, è l’attitudine per l’attività sportiva, l’atletica, esattamente. Per questa sua seconda attitudine, potremmo usare i sinonimi: “energia, desiderio, passione”. Sono due attitudini che non entrano in contrasto tra loro, ma possono portare a sviluppi di vita molto diversi, per questo, man mano che crescerà, dovrà decidere come orientarsi e quale sviluppare di più. L’attitudine diventa talento se ci lavori su. Se, ad un certo punto, decidesse di voler fare il matematico o l’idraulico, nessuno glielo vieterebbe, ma non avrebbe a disposizione quella destrezza e facilità né quella energia e passione che gli viene dalle sue attitudini. Questa è la differenza. Le attitudini restano attitudini anche se non sono comprese e valorizzate, o, addirittura, misconosciute.
Le attitudini da valorizzare per la carriera scolastica e professionale
Mio marito è Franco, te ne ho parlato altre volte, hai ascoltato qualche sua composizione musicale e ti ho parlato anche del suo podcast (peraltro, ti confido un segreto, è on line una prima puntata work in progress del suo podcast, che ancora non ha pubblicizzato, Astrologia del risveglio, ma se vuoi, puoi ascoltarlo). Una sua attitudine – per tornare all’argomento – , è quella per la musica. Le parole giuste per definirla sono: “spirito, vocazione, sensibilità,ispirazione”. L’ha sempre avuta, ma i suoi genitori non la capivano e non la volevano, e quindi, non ha avuto la possibilità e lo spazio per riconoscerla ed esprimerla appieno sino a che non ha potuto decidere in modo autonomo e indipendente. E, in ogni caso, ha pagato la scarsa considerazione dei genitori nei confronti di questo suo talento, con la tendenza a mettere la sua attitudine in secondo piano. Per lui la musica è come l’Astrologia, la vede, la sente, la comprende, la traduce per gli altri. Riconoscere le attitudini vere è importante, perché a volte le derivate prendono il sopravvento. E’ un ottimo giornalista, un videomaker, un grafico di alto livello. Ha sicuramente altre attitudini artistiche che ha espresso in quelle direzioni, ma sono derivate. Per quel tipo di attitudini, le derivate, userei le parole: “interesse, propensione, ingegno, intelligenza, inventiva”.
Grazie all’analisi grafologica io ho ben chiare le attitudini della persona che ho di fronte e troviamo sempre le risposte di cui ha bisogno.
Le attitudini aiutano anche i rapporti interpersonale e le relazioni affettive
Anche le attitudini temperamentali e relazionali. Ci sono persone introverse e capaci di comunicazione profonda e persone estroverse che invece hanno difficoltà ad aprirsi profondamente. Ciò che si vede non sempre è ciò che si è, ma il vero equilibrio viene proprio da lì, da ciò che sei. E tante, direi, la maggior parte delle incomprensioni e sofferenze derivano proprio dal fatto che le persone ignorano le proprie attitudini, a volte le disconoscono, a volte ne usano altre, derivate, che non gli appartengono, altre volte, gli appartengono, ma se non dai spazio anche a quelle vere, o le tue scelte non sono consapevoli, ma indotte, ti resta sempre una sensazione di incompiuto. Perciò, primo, riconosci le tue attitudini vere; secondo, chiediti quali vuoi usare, come usarle e perché; terzo, usale.
Nella prossima puntata risponderò a una domanda molto interessante, che mi ha inviato Andrea (non mio figlio, un ascoltatore del podcast e lettore dei post), e che ti leggo: “Si parla spesso dell’importanza del distacco emotivo (poi ogni persona ha le sue teorie) ma secondo lei si può amare una persona o essere innamorati con distacco emotivo? La ringrazio e mi scusi il disturbo”. Caro Andrea, nessun disturbo, anzi, ti invito, vi invito a scrivermi se avete degli argomenti che vorreste che trattassi, nella prospettiva di comunicare per essere, per la massima espressione di te e della tua essenza.
Se vuoi saperne di più sul mio metodo, Analisi grafologica, counselcoaching, corsi, sul mio sito, in questa pagina, trovi tutti i modi possibili per contattarmi, e puoi anche richiedere direttamente il tuo Profilo grafologico essenziale.
E’ stato difficile trovare degli aforismi sulle attitudini di mio gradimento, ma alla fine, ne ho trovati. Si parla di talento, ma sai che il talento è attitudine realizzata. Il primo, di Ken Robinson: “Le risorse umane sono come le risorse naturali, giacciono in profondità, ecco perché bisogna andarle a cercare e soprattutto bisogna creare le condizioni affinché queste si manifestino”. Poi, Arthur Rubinstein: “Non dirmi quanto talento possiedi, dimmi quanto lavori sodo”, infine, Seneca: “La fortuna non esiste: esiste il momento in cui il talento incontra l’opportunità”. Quell’opportunità puoi crearla solo tu.
Ti saluto, come sempre, con un brano che ti dedico, si intitola: “Open your eyes”. Apri i tuoi occhi, che vedranno ancora meglio, se li apri assieme al tuo cuore. Se vuoi lasciarmi un commento e supportare il mio podcast con un like o una recensione, ti ringrazio davvero. Alla prossima puntata. Ciao ciao.