E’ possibile restare saldi, positivi e costruttivi in situazioni di criticità? Riuscire a gestire convivenze obbligate per lunghi tempi in piccoli spazi, addirittura traendone beneficio e migliorando qualitativamente le relazioni interpersonali? E’ possibile, ma occorre un prerequisito di base: che tu impari a convivere bene con te stesso. Per farlo, occorrono sincerità, coraggio, volontà e un pizzico di ironia. Anche carta e penna, per cominciare. Uno dei temi più gettonati di questo momento, a proposito del repentino e non volontario, cambiamento delle abitudini di vita, è come fare a stare insieme in casa, come gestire gli stress: evitarli o combatterli? Ma bisognerebbe invece chiedersi perché la possibilità di vivere fianco a fianco a quelle che dovrebbero essere le persone più importanti della propria vita, anziché come una grande e inattesa occasione, venga percepita come una sorta di condanna. Esistono due dimensioni: quella oggettiva, e quella soggettiva. La dimensione oggettiva puoi gestirla. La dimensione soggettiva puoi trasformarla in qualcosa di grande valore. Ti spiego come puoi fare, sempre, e anche oggi.
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Il segreto della buona convivenza (con te stesso e con gli altri)
Avrai notato che, da qualche settimana a questa parte, cerco di trattare argomenti che possano essere utili anche ad affrontare in una prospettiva diversa la malattia che ha colpito il mondo. E’ il mio modo per esserti vicina, per incoraggiarti a sfruttare questa situazione difficile per crescere come essere umano, e dirti che tutti viviamo all’interno della stessa realtà, e che siamo davvero vicini, anche se siamo lontani. Ma voglio anche dirti che non tutti viviamo allo stesso modo questa situazione (e questo vale per ogni situazione). Il modo in cui la vivi non nasce oggi, né è nato qualche settimana fa, con l’emergere e l’avanzare della pandemia, il modo in cui la vivi è il tuo modo di essere, di affrontare il mondo e la vita, di interpretare il mondo e la vita, di sempre. Quello che sei oggi è il frutto di ciò che sei diventato, e quello che sarai domani, sarà il frutto di ciò che sceglierai di diventare.
Qualunque sia il problema esterno, ogni soluzione è soltanto dentro di te. E se la cura per una malattia che non ha cura deve essere trovata dagli specialisti, la cura per ogni tipo di comunicazione intrapersonale ed interpersonale, di relazione, affettiva, familiare, amicale, sociale, la può trovare solo il diretto interessato. In questo caso, lo specialista sei tu.
E’ possibile restare saldi, positivi e costruttivi in situazioni di criticità? Sì, è possibile, anzi, sviluppando le tue caratteristiche più autentiche in ogni momento della vita, quando ti troverai ad affrontare le situazioni di criticità avrai a tua disposizione tutte le tue risorse, e proprio per quello potrai dare il meglio di te.
Scegli tu cosa fare con una crisi
E’ esperienza comune, però – come avrai notato anche tu – che nei momenti di crisi la maggior parte delle persone peggiora. E non servono super-crisi, basta essere un po’ nervosi, arrabbiati, indispettiti, infastiditi, sofferenti, delusi, feriti. Un sentimento negativo porta a reazioni negative, reazioni, non azioni, il che vuol dire che già non sei più tu a decidere davvero, ma la situazione in cui sei inserito. Al tema dell’importanza di gestire e dominare le proprie passioni per essere padrone delle tue azioni ho dedicato molte puntate del podcast, che troverai nell’archivio, su Spreaker, nel mio sito o qualunque app tu utilizzi. Poichè questa è un’equazione assodata, se il tuo equilibrio interiore è saldo, gestisci meglio la tua vita e le tue relazioni, se il tuo equilibrio interiore vira al negativo, gestisci peggio la tua vita e le tue relazioni (e questo vale per tutti): è comprensibile , perciò, che durante una crisi grande, globale, mondiale, tu, come tutti, abbia delle difficoltà nell’affrontare alcune situazioni, maggiori o minori, questo, in relazione alle diversità individuali. Il mio lavoro di counselcoach va molto in profondità, inizia con una visione chiara e completa della persona che ho davanti a me, delle sue risorse, dei suoi bisogni, delle sue aspirazioni e delle sue possibilità realizzative, passate, presenti e future, perché ogni azione basata sull’analisi grafologica è sempre su misura. Questo mi ha permesso di individuare alcuni elementi comuni, che possono essere utilizzati da tutti. Perciò, per questa volta, farò un’eccezione, e trasformerò in consigli a carattere generale delle strategie della cui efficacia, a livello del singolo, sono certissima.
Convivere bene, imparare a stare meglio, il ruolo della comunicazione interpersonale
E’ possibile riuscire a gestire convivenze obbligate per lunghi tempi in piccoli spazi, addirittura traendone beneficio e migliorando qualitativamente le relazioni interpersonali? Sì, è possibile, ma, come ti dicevo all’inizio, c’è un requisito propedeutico: che tu impari a convivere bene con te stesso. Per farlo, occorrono sincerità, coraggio, volontà e un pizzico di ironia. E carta e penna, per cominciare. Spero che tu te li sia già procurati, altrimenti, metti in pausa, prendi carta e penna, e poi, fai ripartire il podcast. Come ti ho detto, occorre sincerità. A questo servono carta e penna. Se tu e tua moglie vi amate profondamente, se tra te i tuoi figli c’è stima e rispetto, se il nonno è sempre stato un tuo modello ispiratore, se tua sorella è davvero simpatica, insomma, se i rapporti in essere tra le persone che convivono sono forti e positivi, non potranno diventare deboli e negativi. Nell’arco del tempo e delle giornate trascorse insieme, ci saranno delle fluttuazioni, ma la forza e la bontà del legame sarà prevalente. Non in modo automatico: anche i migliori perdono la pazienza, sono nervosi e stressati. La strategia è semplice: ritagliati uno spazio-tempo tuo. Ogni giorno. E questo, vale per ogni componente della famiglia. Fate un calendario. Ognuno si dedicherà da solo per un’ora a quello che vuole. Spazio, quindi, se la casa è molto piccola bisogna essere creativi, inventarsi piccoli separè, costruire tende o divisori fantasiosi, ed anche accordarsi su chi usa l’angolo della sala e chi invece starà in camera, ad esempio. Non improvvisate: l’improvvisazione può lasciare insoddisfatti, e, anche se qualcuno non lo dice, poi, alla fine, l’insoddisfazione crea malumore, il malumore porta a reazioni negative, ed ecco che l’ambiente viene influenzato negativamente.
Per stare bene con gli altri, devi stare bene con te stesso
Come ti dicevo, anche i migliori di noi, quelli più serafici, pazienti, comprensivi, gentili, evoluti, comunicativi, risentono della crisi. E’ il modo in cui la gestisci che fa la differenza. Se diventi preda della crisi, tutto ti sembrerà più negativo. Se resti saldo, la crisi non ti peggiorerà. Restare saldo vuol dire fissare degli obiettivi, rispettarli, difenderli, mantenerli. Possono essere non alzare la voce, non usare parole sgradevoli, non scaricare sugli altri la tensione causa dal problema esterno: a questo ti servono carta e penna, scrivi. Per quello che riguarda la gestione dello spazio-tempo, coinvolgi tutti, e fate un bel calendario in cui ognuno si senta riconosciuto. E’ necessario lo spazio-tempo per far defluire e decantare le emozioni negative. Se sei super-zen ti basteranno dieci minuti di meditazione, ma tutto vale, da una partita con un videogioco alla lettura di un libro alla visione di un film. Purtroppo, però, la grande verità – verificata e comprovata da decine di esperti afferenti a scuole psicologiche del genere più diverso – è che le relazioni così positive sono una minoranza. Concordo, e ti spiego perché: per stare bene con gli altri devi essere te stesso, al cento per cento, riconoscerti e realizzarti. Da lì arriva la capacità di rimare saldo, positivo e costruttivo, quindi, di essere di aiuto, per te stesso e per gli altri. E’ uno stato che si raggiunge e si allena. Qualcuno sarà già su questa strada, qualcuno altro invece proprio no. Allora, come fare? Prendi carta e penna. Sincerità e coraggio.
Scrivi quello che già non va bene nella tua vita di relazione, le prime cinque cose che ti vengono in mente.
Scrivi come influenzano abitualmente la tua relazione e la tua comunicazione. Ebbene, quello è da evitare. Sincerità e coraggio, poi, volontà. Parla con la persona con cui condividi questa esperienza e mettetevi d’accordo, su come, in questo momento, serva altro. Su come risolverete queste vostre dissonanze interiori quando avrete il tempo e il modo. Adesso, siete insieme, nella stessa barca. Ed è sicuramente meglio navigare andando nella stessa direzione, senza scossoni e sorprese. Occorre che la barca resti ben forte. Poi, su un altro foglio, scrivi le prime cinque cose belle. Perchè quando scegli una persona, è perché quella persona per te è speciale, è perché ci sono cose di lei che ti piacciono. Poi, le persone possono cambiare, i sentimenti, le aspettative, ma ciò che c’era prima, c’è ancora. Devi ricordarlo. Concentrati sulle cose belle e condividetele. Con volontà, per scelta, perché siete consapevoli che stare chiusi insieme, in una casa, per un periodo lungo, in armonia, è molto meglio che non stare chiusi insieme in conflitto, soffrendo e producendo sofferenza.
Autoisolamento ed equilibrio personale, come puoi influenzare positivamente il tuo ambiente
Per quello che riguarda i figli, il potere dei genitori è grandissimo: più riuscirai a mantenere equilibrato e positivo il tuo stato emozionale, più loro lo percepiranno e risponderanno nel modo giusto. Poi, un bambino è un bambino, un adolescente è un adolescente. E’ necessario che te lo ricordi, permettendo al bambino di essere bambino, e all’adolescente di essere adolescente, perché l’adulto sei tu. L’ironia serve perché è importante smitizzare, solo così puoi mettere da parte vecchi rancori, insoddisfazioni, sapendo che non ti servono, per stare bene, non ti servono per risolvere un problema o affrontare una crisi. Lo stress va gestito, né evitato né combattuto. Nel gestirlo, lo combatti, ma in modo strategico, rinforzando le tue energie interiori.
Poter vivere fianco a fianco delle persone più significative della tua vita è sicuramente un’occasione, un’occasione grandissima, per dare prova di te a te stesso. Per questo, devi imparare prima a convivere con te, con le tue esigenze, le tue aspettative, e poi, gestirle nel modo migliore, in base alla situazione che stai affrontando. La situazione oggettiva è la crisi. Va studiata, compresa, vanno trovate le strategie pratiche migliori. Ma se per – e qua parlo della pandemia – per ridurre il contagio – problema oggettivo – la soluzione migliore è l’isolamento, come vivi l’isolamento dipende da te. La visione è soggettiva. Se ti senti in gabbia, vivrai negativamente una cosa che può salvare la vita a te e a tante altre persone. Se scegli di affrontare la sfida perché vuoi battere il contagio, allora non ti sentirai in gabbia, ma consapevolmente partecipe della scelta giusta. La scelta giusta è quella più risolutiva, per questo, richiede coraggio, volontà e saggezza. Anche un po’ di lungimiranza, il risultato finale vale molto più di piccole soddisfazioni fini a se stesse.
E, questo, come ti dicevo, vale sempre, nella vita, in ogni momento in cui vuoi davvero risolvere i problemi e migliorare le relazioni. Restare saldo, positivo e costruttivo, nella vita, nei momenti belli, e in quelli brutti, è una scelta. Sono proprio queste, le scelte giuste, quelle che ti rendono migliore. Perciò, forza e coraggio, scegli di vivere questa situazione oggettiva soggettivamente al meglio, e metti in atto tutte le strategie possibili per raggiungere il tuo obiettivo.
Se vuoi, per passare dai consigli generali a quelli su misura per la tua vita, puoi contattarmi, per conoscere il mio metodo, capire come l’analisi grafologica possa davvero mettere a tua disposizione tutte le tue risorse, perché tu possa essere sempre più te stesso, più forte. Perchè superata la crisi occorre anche sapere come procedere, perché la tua vita possa essere felice e serena. Sul mio sito, annarosapacini.com, pagina contatti, troverai tutti i miei recapiti. Se vuoi, puoi richiedere, direttamente dal sito, il tuo Profilo grafologico essenziale, puoi considerarlo un regalo che fai a te stesso, una visione essenziale delle tue possibilità e della tua grandezza. Perchè quando affrontiamo momenti difficili, le cose belle aiutano, soprattutto, quelle vere.
Per salutarti, aforismi e musica. Tre aforismi sulla convivenza. Il primo, di Papa Francesco: “Vivere insieme è un’arte, un cammino paziente, bello e affascinante. Non finisce quando vi siete conquistati l’un l’altro… Anzi, è proprio allora che inizia”. Poi, Ivan Gončarov “Bisogna avere molta esperienza della vita, molta logica, molta bontà per saper godere delle qualità dell’altro senza infastidirsi a causa dei suoi difetti”. L’ultimo, semplicissimo, di Maria Zambrano: “Vivere è convivere”. Vivere, aggiungo io, è comunicare. Tu convivi e comunichi con te stesso, in ogni istante della tua vita, e con gli altri, in ogni istante della tua vita. Farlo al meglio vuol dire realizzare la tua umanità.
Se ancora non lo hai fatto, abbonati al mio podcast, su Spreaker. Grazie a tutti gli ascoltatori che mi seguono, grazie a chi mi scrive messaggi bellissimi, siete straordinari. Resistete, e non dimenticate di sorridere, e di ringraziare chi amate.
Il brano che ho scelto s’intitola: “Be your miracle”. Tu sei il tuo miracolo, hai solo bisogno di crederci abbastanza da trasformarlo nella pienezza della tua vita. Grazie per essere stato con me, ti aspetto alla prossima puntata.