Risorse proattive in situazioni di emergenza

Come si reagisce ad una crisi? Si pro-agisce. Non è il momento di crisi a dire chi sei né la difficoltà che affronti, ma come la affronti: sei tu, le tue scelte, le tue azioni. Tutti hanno a disposizione molte più risorse di quelle che pensano di avere, anche tu. Per usare le tue risorse pro-attivamente, però, devi uscire fuori dalla dimensione della crisi e trovare e rafforzare la tua dimensione. Da un lato, devi avere ben chiaro il problema, per poter adottare le strategie giuste e sentirti il più possibile padrone della situazione. Dall’altro, devi voler bene a te stesso e alla tua vita e creare la tua realtà, una realtà nuova che può dare energia, risollevare gli animi e anche fornirti prospettive inattese. In questa puntata, ti propongo un piccolo vademecum di risorse proattive da utilizzare in situazioni di emergenza, per stare meglio e fronteggiare le difficoltà con il giusto spirito.
(Scorrendo puoi leggere la trascrizione dell’audio)

Risorse proattive in situazioni di emergenza

Essere pro-attivo non vuol dire soltanto anticipare i problemi, ma anche le soluzioni, non aspettare l’esito, non sentirti abbattuto, muoverti ed attivarti per cambiare la tua realtà. Ricevo molte e-mail da persone che mi chiedono qualche suggerimento per affrontare questo momento di crisi. Questo momento, nel momento in cui registro la puntata, è la pandemia del coronavirus, ma le strategie proattive funzionano sempre. Essere proattivo significa pensare e agire anticipando gli eventi. Aiuta per evitare sovraccarichi, quando si parla di lavoro, per prevenire l’insorgere di problemi e, più in generale, indica l’atteggiamento di chi agisce consapevolmente: se accetti le tue responsabilità, controlli e direzioni le tue azioni, concentrandoti sulle soluzioni e su ciò che vuoi creare, così la visione della situazione sarà sicuramente più positiva, e così la realtà che creerai.
Cosa fare, quindi, e quali sono le risorse proattive? Le risorse proattive sono quelle che metti in gioco in modo autonomo, non come conseguenza di ciò che vivi ma come scelta di quello che vuoi ottenere.

Le “regole” per attivare la tua proattività

Regola numero uno, creare una realtà nuova. Inutile cercare di replicare una realtà che in questo momento non può esserci. Crea una realtà nuova, in cui tutti abbiano uno spazio, si sentano compresi e riconosciuti, con regole da seguire e premi da ottenere. In casa, con bambini piccoli, vuol dire dare spazio alla creatività: permetti ai tuoi figli di costruirsi un castello, una reggia, uno spazio in cui vivere con tanto di mantello, crea il regno in cui potranno aiutare i loro sudditi – o altre regnanti, la società la disegnerai tu – dando un contributo pratico. Fai in modo che siano partecipi della vita familiare, dando a ciascuno un compito, da seguire e portare in fondo. Non accettare di meno e non essere carente di lodi.
Regola numero due. Il modo peggiore per risolvere un problema è prendersela con qualcuno, con te stesso o con gli altri. Il modo migliore è concentrarti su ciò che vuoi raggiungere. A casa preferite poter avere ciascuno spazi di piccola autonomia e ritmi diversi? Improvvisa una sorta di self-service, ogni giorno una persona sarà il ristoratore, e gli altri, ne usufruiranno. E’ fondamentale concentrarti su cose da fare, gradevoli e importanti. Pensa ad un problema sul lavoro: ottieni il massimo se ti concentri sul problema e ti fai trascinare dalla preoccupazione (o dalla rabbia, o dall’angoscia o dal fastidio, ognuno ha un suo proprio stato emozionale dominante di reazione agli eventi stressanti) o se ti prepari, approfondisci, elabori un progetto, tenendo conto di tutti i fattori, e poi lo realizzi? Direi, sicuramente la seconda è la strategie migliore.
Regola numero tre, è la regola d’oro: comunica bene, nel modo giusto, con lo stato d’animo giusto, rispettando la tua natura originaria.

Migliora la comunicazione interpersonale, e migliorerà la tua vita

Una persona energica ha bisogno di organizzare e fare. Una persona riflessiva e introspettiva, ha bisogno di parlare. Una persona intuitiva, ha bisogno di riflettere sull’essenza delle cose. Una persona pragmatica, vorrà pensare alle soluzioni. Questo forse è l’aspetto più complesso: essere proattivi consentendo di esserlo anche agli altri vuol dire rispettare le diversità e trovare il punto di massimo dialogo, ovvero, un punto di incontro proattivo di mediazione, in cui tutti sono disposti a riconoscere all’altro un proprio spazio, e, contemporaneamente, sanno che sarà loro riconosciuto lo stesso. Nelle situazioni di emergenza non puoi aspettare di avere lo stato d’animo giusto per essere proattivo. Le situazioni di emergenza, cioè le grandi preoccupazioni, i problemi imprevisti o imprevedibili, quelli che riguardano aspetti fondamentali della tua vita (come può esserlo una crisi professionale, una separazione, un problema di salute) non cessano di diventare emergenze da sole ma cambiano se decidi di affrontarle e combatterle. Decidi di essere proattivo, decidi che, anche se c’è il problema, tu vuoi risolverlo ed affrontarlo. Decidi che il problema non ti abbatterà, che non è giusto che ti faccia soffrire o che la tua sofferenza faccia soffrire chi ami. Un problema è un’occasione per crescere e per migliorare. Un problema è un fatto oggettivo che richiede una soluzione. Il modo in cui lo affronti è già parte della soluzione. Le risorse proattive sono quelle che non si basano sul problema ma su quanto credi in te stesso e sul bene che vuoi realizzare. Ieri notte, una mia carissima cliente-allieva mi ha scritto, per raccontarmi la sua situazione complicata, chiusa in casa con le sue bambine piccole, le preoccupazioni, la difficoltà degli adulti a rimanere confinati, anche se sanno che è la cosa giusta da fare. Ne scriveva come se fosse un suo limite. Ma sfido chiunque, di fronte ad un’emergenza grande, ad un problema enorme, a non essere stressato o a spaventato. Provare sentimenti di paura e farsene dominare sono due cose diverse. Gestire lo stress e la paura funziona meglio che non esserne gestiti.

Non cercare di essere perfetto, cerca di essere migliore (la proattività è un atteggiamento mentale)

Non importa se oggi hai perso la pazienza o se ti sei innervosito, ti sei sentito incompreso o spaventato o arrabbiato con qualcun altro solo perché sei arrabbiato per la situazione, o ancora non hai creato una routine nuova bella per tutti o non hai trovato la soluzione che cercavi o il tempo e il modo per riuscire a guardare le cose in prospettiva e sentirti libero. Resta proattivo, sempre, domani riparti ed elabora nuove strategie, cercale sino a che non le trovi. Ricalibra. La perfezione non esiste, ma esiste il miglior equilibrio possibile, nel qui e ora. Cerchiamolo, cercarlo è l’unico modo per trovarlo. Se affronti un problema che non hai mai affrontato, hai bisogno di trovare soluzioni che non hai cercato prima. Come scriveva Stephen Covey essere proattivi è essenzialmente l’essere responsabili; operando come una sorta di programmatore che fonda sull’immaginazione, sulla coscienza, sulla volontà autonoma e sull’autoconsapevolezza il suo agire. Essere proattivi significa riconoscere ed essere responsabili delle proprie scelte, basandole su principi e valori piuttosto che su umori e situazioni contingenti.
A proposito di proattività, se vuoi conoscere il mio metodo, se vuoi scoprire chi davvero sei e realizzare pienamente la tua essenza, scrivimi, o telefonami, vai sul mio sito, annarosapacini.com, pagina contatti, e troverai tutti i miei recapiti. Intanto puoi richiedere, direttamente dal sito, il tuo Profilo grafologico essenziale, perchè i tuoi punti di forza fondamentali sono le tue più grandi risorse.
Per salutarti, aforisma e musica. L’aforisma è di Stephen Covey: “Il modo in cui vediamo le cose è la fonte del nostro modo di pensare e del nostro modo di agire”.
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Il brano che ti dedico si intitola: “Tomorrow”. Più cresci e ti rafforzi, più potrai sostenere il tuo ambiente. Domani è un giorno buono, per iniziare. Abbi cura di te. Grazie per essere stato con me, ti aspetto alla prossima puntata.

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