Come sfruttare la paura del coronavirus per diventare più forte

Esiste, un “coronavirus” interiore? L’effetto di un virus, biologico, come può trasformarsi in un effetto psicologico? E quale dei due virus è più pericoloso? E’ possibile affrontare un’emergenza psicologica con piena lucidità ed efficienza? Le grandi prove della vita possono trovarti allenato e già pronto a superarle, o, davvero, sei indifeso di fronte al “virus” nuovo? I virus, di ogni tipo, colpiscono duro là dove trovano più debolezze. Perciò il modo migliore per affrontarli è diventare più forti. Essere immune ai “coronavirus” interiori vuol dire riuscire ad affrontare le difficoltà con lo stesso spirito e la stessa forza con i quali affronti le cose belle, solo, potenziati. E ci si può allenare anche con i piccoli “virus”, perché nessun virus interiore è mai davvero nuovo, e quando arriva il momento della crisi, scoprirai che hai a tua disposizione tutte le risorse che ti servono. Come sfruttare la paura del coronavirus per diventare più forti, scopriamolo insieme.
(Scorrendo puoi leggere la trascrizione dell’audio)

Come sfruttare la paura del coronavirus per diventare più forte

Come premessa, ti dico che non parlo del coronavirus e dell’emergenza che il mondo sta vivendo da un punto di vista oggettivo, politico, sociale, sanitario, sono sicura che non mancano notizie, contro-notizie, approfondimenti e fake news, basta cercare e ognuno trova ciò che vuole. Te ne parlo, invece, da un punto di vista soggettivo, ovvero, di come un evento come quello del coronavirus può essere un’occasione per mettersi alla prova e migliorare. E’ facile, mettersi alla prova e progredire quando le situazioni sono tranquille e sei a tuo agio. Molto più impegnativo ma anche stimolante riuscire a farlo proprio durante i momenti di crisi. Sono quelli i momenti del “salto”, quegli step evolutivi che accompagnano la storia dell’evoluzione dell’uomo, e che possono accompagnare anche la tua. Cos’è un virus? Un virus, dall’etimologia latina, veleno, è qualcosa che fa male. Tant’è che non si parla soltanto di virus biologici, ma anche informatici, e quando una persona è colpita da sentimenti, passioni, istinti dannosi, si usano espressioni come: “è entrato nel suo animo il virus del sospetto, il virus della gelosia, lo ha rovinato il virus del gioco d’azzardo”. Il virus, interiore e psicologico, o esterno e materiale, fa male, nuoce alle cose che funzionano e sono utili, che sia la salute fisica, psicologica, un computer o una rete digitale. Come ci si difende da un virus? Con una cura, qualcosa che guarisce e fa stare bene. Addirittura, può renderti immune a futuri attacchi. Un antidoto contro il veleno. Esiste da sempre un “coronavirus” interiore, e non è identificabile con uno specifico malessere o problema interiore o emozionale o relazionale. E’ uno star male legato a come vivi la tua vita.

Trasformare il veleno in medicina, il valore della resilienza

Il virus interiore non è soltanto oggettivo. La stessa causa scatenante può produrre effetti diversi in persone diverse. Il partner ti lascia? C’è chi si sente un fallito, chi pensa che sia solo colpa sua (e questo non è mai possibile, in una relazione sana che fallisce, c’è sempre una co-responsabilità), c’è chi se la prende con il partner, chi si sente sollevato, oppure, e questo sì, è utile, chi usa l’esperienza per imparare, determinato a stare meglio e a trovare l’amore che sta cercando – che, evidentemente, non era quello che aveva trovato. Soffre anche la persona che riesce ad andare avanti in modo più tranquillo, ma non si fa contagiare. Il virus biologico diventa un virus psicologico quando contagia la ragionevolezza, lo spirito critico, l’umanità e la compassione, quando spinge le persone a perdere di vista ciò che è giusto e lasciarsi attirare da ciò che è sbagliato, rincorrendo un sollievo che può essere solo temporaneo. Perchè le cure vere, contro i virus biologici come contro quelli emozionali, devono essere le più giuste ed hanno bisogno di tempo. Sono entrambi pericolosi – per rispondere alle domande che ti ponevo, all’inizio della puntata – e possono produrre effetti devastanti. Certo è che gestire una situazione con forza, consapevolezza, conoscenza, competenza, di certo funziona meglio che non lasciarsi prendere dal panico o dallo scoraggiamento. E qua veniamo alle domande che più ci interessano da vicino: è possibile affrontare un’emergenza psicologica con piena lucidità ed efficienza? Sì, è possibile, anche di grandi entità, devi essere però allenato. E’ come voler diventare un grande maratoneta: se ti alzi dal letto con questa idea senza avere mai mosso un passo né praticato quello sport e vai a partecipare dritto dritto alla maratona di New York, la tua possibilità di realizzare il tuo obiettivo è molto bassa. Ma se ti alzi e inizi a fare tutto quello che occorre per diventare un grande maratoneta, allora non solo otterrai sicuramente le tue soddisfazioni, ma potresti addirittura andare oltre il tuo stesso obiettivo.

La tua forza viene dalla realizzazione della tua natura originaria

Per affrontare le prove con lucidità ed efficienza devi essere sempre presente a te stesso, cioè avere stabilito dei punti fissi, fondamenta solide, sui quali stare. Non aggrapparti, stare, è un concetto diverso. La stabilità si costruisce partendo dal basso, e più solide sono le tue basi, più sarai capace di crescere e di sviluppare forza e resistenza. Come sempre, secondo i concetti cari alla grafologia evolutiva: la “tua” forza, la tua resistenza, le tue basi. Diventi davvero forte quando realizzi ed esprimi davvero te stesso. Non possono esserci forza e resistenza senza serenità e felicità. La lucidità non perde mai i riferimenti con i punti fissi, e quei riferimenti permettono di trovare le soluzioni che servono nelle situazioni di emergenza. L’efficienza, termine tanto di moda negli ultimi tempi, è una conseguenza, ma deve essere un’efficienza efficace, cioè funzionare bene.
Ora ti faccio un esempio di come un virus emozionale può indebolirti o rafforzarti. Ti racconto di un bambino, si chiama Alessandro (storia vera, nome di fantasia, anche se Alessandro non è un bambino, oggi è un uomo, un professionista, un padre di famiglia). Alessandro nasce in una famiglia, padre, madre, sorella, fratello. Una famiglia in cui convivevano diversi miti, idee su cosa gli uomini fossero e non fossero, dovessero fare e non dovessero fare, e così le donne. Agli uomini della sua famiglia non era richiesta particolare gentilezza o sensibilità. Dovevano cavarsela in modo egregio negli sport, impegnarsi a scuola, non farsi, per usare un’espressione popolare, “mettere in piedi in testa”. Il padre, un uomo buono ma poco empatico. La madre, una donna empatica ma poco assertiva e molto insicura di sé. Il fratello maggiore di dieci anni, di Alessandro, è stato una grande soddisfazione per il padre, bravo negli sport, ha scelto un istituto tecnico, poi fatto un lavoro da imprenditore. Ma Alessandro era diverso, diverso sin da piccolo. Al compimento dei suoi sette anni il padre gli regalò una mini-moto, vera, come quella che, a suo tempo, aveva fatto impazzire di gioia il fratello maggiore, ma a lui non era mai piaciuta, ci era salito un paio di volte, e si chiedeva perché non gli avesse regalato dei libri, quelli sì, che gli piacevano. Da quel punto in poi, le loro incomprensioni sono diventate sempre più grandi, il padre non lo capiva, lui non si sentiva capito, e in più, si sentiva invece molto giudicato. Soltanto dopo essersi laureato ed aver trovato una sua indipendenza era riuscito a comprendere, interiormente, che molte delle cose che aveva fatto non erano adatte a lui. Come il fratello, anche lui aveva cercato una strada da imprenditore, ma, invece, avrebbe voluto fare l’infermiere. Il virus da cui era stato contagiato gli impediva di vedere con chiarezza la realtà e di trovare le sue risposte, virus che infettava un po’ tutti, nella sua famiglia, nessuno si era mai davvero permesso di essere se stesso, tutti, solo apparentemente, felici e completi. A lui lo aveva indebolito così tanto che aveva finito per credere che il modo giusto di essere se stesso fosse quello della sua famiglia, e non il suo. Ma nascere in una famiglia e poter stabilire legami affettivi di valore non ha nulla a che vedere con le scelte personali e la realizzazione della tua natura originaria, o, meglio, non dovrebbe, anche se, purtroppo, spesso avviene proprio il contrario, vita facendo si finisce con il percorrere strade che non sarebbero state la prima scelta. Ma Alessandro era un uomo molto riflessivo, buono, e non era felice, sempre così nervoso, sempre così pronto a scattare, così arrabbiato con il padre, e anche con la madre, che lo conosceva, ma non lo aveva mai supportato. Posso dirti che oggi, a 43 anni, Alessandro fa l’assistente sociale, è il capo di un’equipe, in un Ente pubblico, ha studiato molto, si è specializzato, e ha usato il suo personale virus per rafforzarsi. Quando ha compreso quanto il modo in cui aveva affrontato la sua storia familiare lo avesse fatto “ammalare” ha cambiato strada, partendo da se stesso. Prima, rafforzando le sue fondamenta, ovvero, consapevolizzando profondamente le sue convinzioni e la sua visione, in armonia con la sua vera natura, poi, comunicandola all’esterno, non per vincere, ma per curare. Il rapporto che ha oggi Alessandro con la sua famiglia è migliore di un tempo, e anche se il padre ancora non comprende appieno la sua natura, finalmente entrambi riescono a riconoscere l’amore, e rispettano la libertà di essere dell’altro. Ma Alessandro avrebbe anche potuto usare il virus per infettare la sua, di famiglia, e creare altra sofferenza, far ammalare altri cuori. Invece ha deciso di usarlo per guarire. I virus ti colpiscono dove sei più debole.

Il Profilo grafologico essenziale, l’importanza dei punti di forza

Nel Profilo grafologico essenziale, in cui evidenzio i “punti di forza” non ci sono soltanto i punti di forza positivi, ma anche quelli che possono sembrarlo meno. Perchè un punto di forza è un punto di forza, la tua essenza è il tuo potere, se non ti sostiene e non ti aiuta è solo perché non la utilizzi bene. Conoscerla ti permette di scegliere come utilizzarla. Per questo, il modo migliore per affrontare e vincere un virus è diventare più forti. Essere immune ai “coronavirus” interiori vuol dire riuscire ad affrontare le difficoltà con lo stesso spirito e la stessa forza con i quali affronti le cose belle, solo, potenziati, come ti dicevo all’inizio. Come sfruttare la paura del coronavirus per diventare più forte non è solo un titolo: la paura è contagiosa. Puoi iniziare proprio da questo, a supportare, a confortare, a mostrare le tue sicurezze, ad agire con saggezza, senza accusare nessuno ma assumendoti tu per primo, su di te, la responsabilità delle scelte giuste ed aiutando gli altri. Ho letto un editoriale, qualche giorno fa, che terminava ricordando come gli italiani siano sempre stati un grande popolo, solidale, e come sembri che questo aspetto sia scomparso, quasi, dalla nostra cultura, tutti contro tutti. Io non sono d’accordo. E’ vero che, purtroppo, tanti uomini che occupano ruoli importanti, oggi, non brillano per qualità etiche, morali e spirituali, ma sono convinta, e spero, che facciano del loro meglio. Sono ancora più convinta e certa, che io possa fare del mio meglio qui dove sono, tu lì dove sei, e che ognuno di noi faccia il proprio meglio, lì dove è, e che non bisogna distogliere lo sguardo dalla verità. A questo serve allenarsi e diventare immuni, a permetterti di essere padrone della tua vita, delle tue scelte, il che vuol dire anche meno condizionato e condizionabile, da un genitore che non sa comprenderti, da un partner che non sa amarti, da un clamore mediatico che dimentica che, dietro ogni storia, c’è sempre una persona. Serve a diventare più forte, moralmente e psicologicamente, ed abbi cura anche del tuo corpo, che è altrettanto importante.
Se vuoi conoscere il mio metodo, per sapere cosa possiamo fare insieme per la tua vita scrivimi, vai nel mio sito, annarosapacini.com, pagina contatti e troverai tutti i miei recapiti. L’Analisi grafologica profonda è davvero in grado di darti tutte le informazioni che ti servono, per decidere a quale livello portare la tua autorealizzazione e come mettere in uso i tuoi anticorpi. Intanto puoi richiedere, direttamente dal sito, il tuo Profilo grafologico essenziale, per iniziare a riflettere sulle attitudini fondamentali che più ti definiscono. Noto che molte persone lo regalano a chi amano, trovo che sia un gesto molto bello, volere che la persona che ami – amici, partner, ma anche fratelli e sorelle – possa avere di fronte a se stessa tutto il suo valore. Ho scelto due aforismi, per concludere la puntata, prima del brano musicale, sulla forza interiore, il primo, di Steve Jobs: “Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui offuschi la vostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione. In qualche modo loro sanno che cosa volete realmente diventare. Tutto il resto è secondario”. Il secondo, del Dalai Lama: “La forza interiore è la protezione più potente che hai. Non aver paura di assumerti la responsabilità della tua felicità”.
Il brano che voglio dedicarti si intitola “Higher and stronger”. E ti invito, con grande affetto, a non avere paura di assumerti la responsabilità della tua felicità. Gli aforismi non sono soltanto aforismi, sono anche verità. Se ancora non ti sei abbonato al podcast, scarica Spreaker e abbonati subito. Ho in serbo per te tante novità. Ciao, grazie per essere stato con me, ti aspetto alla prossima puntata.

Scroll to Top