Non rinunciare a te (la giusta scala delle priorità)

Nella vita, a volte, si fanno delle rinunce, si decidono le priorità. Imparare come individuare quelle giuste fa la differenza, perchè se sbagli priorità, devii dalla tua strada. E la prima priorità, quella che può cambiare tutto, in meglio o in peggio, è quanto sei te stesso, quanto il tuo essere è. Tanto sembra una cosa scontata, quanto invece è la più difficile da realizzare. Perché la rinuncia più grande e più diffusa è proprio questa. Non rinunciare a te, perché se rinunci a te, non troverai mai niente altro che possa davvero sostituire quello che ti manca. Se vuoi sapere quanto e se rinunci a te, perché lo fai, e come non farlo, non perderti questa puntata.
Analisi grafologica, life coaching, counseling on line, comunicazione interpersonale, evoluzione personale, motivazione, psicologia, crescita personale.

Comunicare per essere®”, podcast dedicato all’evoluzione personale. Del tuo essere, della tua conoscenza, della tua coscienza, del tuo spirito, della tua vita. Benvenuti all’ascolto ai nuovi amici, e ben ritrovati agli ascoltatori affezionati.
Puoi seguire il mio podcast su tutte le app più diffuse per ascoltare radio e podcast, iTunes, Spotify, Spreaker, CastBox, scegli quella che preferisci, abbonati e potrai ascoltarlo quando vuoi.
Approfondimenti e novità su questo sito, annarosapacini.com, dove puoi richiedere direttamente anche il tuo Profilo grafologico, un’analisi grafologica completa in life coaching, iscriverti ai miei corsi e seguire tutte le mie iniziative. E non dimenticare di seguire la mia pagina Instagram, instagram.com/annarosapacini/. Pubblico le puntate nuove due volte a settimana, ma ho deciso di pubblicare anche puntate extra, quindi, resta in contatto.

Non rinunciare a te (la giusta scala delle priorità)

Se mi segui da un po’, sai che spesso prendo ispirazione dalla mia vita, dal mio lavoro, dalle persone che incontro. Osservo sempre tutto, con attenzione, cercando di andare in profondità, e più vado in profondità, più cose trovo, e più continuo. La profondità puoi collocarla all’interno, come misura personale di ciò che riconosci e scopri in te stesso, e all’esterno, come ciò che apporti e sei e realizzi. Profondo, dal vocabolario Treccani: “Come locuz. avv., in p., profondamente, molto addentro: penetrare, scendere in p. b. La parte più intima, più segreta di una persona, del suo carattere e della sua sensibilità: la p. della coscienza, dell’animo; non è facile esplorare le p. del cuore umano. 4. In senso fig.: a. Di sentimento o affetto, vivamente sentito, intimamente radicato nell’animo; c. Che, nell’ambito dell’attività mentale, è caratterizzato da intensa applicazione: era immerso in p. pensieri, in p. meditazione. d. Che risulta difficile da afferrare con la mente, in quanto nascosto e poco evidente, ma proprio per questo più vero e importante”. Cosa trovi, facendo questo percorso, in profondità, cosa c’è alla fine? Alla fine, c’è quello che c’era all’inizio. Ci sei tu. Il tuo essere autentico. La tua natura originaria. Quello è il punto di partenza, ed è quello che trovi in profondità perché quando lo realizzi nella vita, ti permette di crescere sempre di più. Quindi, quello che c’era all’inizio e quello che continui a trovare, e che cresce, sono la stessa cosa, ma non sono la stessa cosa. Perché la vita è trasformazione, tu ti trasformi, evolvi. Se non sei tu a decidere come evolvere, è la vita che trasforma te, e questa, è tutta un’altra storia. In molti podcast ho affrontato questo tema, la natura originaria, come puoi essere te stesso, come portare alla luce il tuo Io autentico, ma ci sono sfumature così profonde che non è semplice comunicare concetti di questo tipo come vorrei.

La giusta scala delle priorità

La giusta scala delle priorità mette, come priorità prima, che tu non rinunci a te stesso. Per non rinunciare, devi sapere che stai rinunciandovi. Questo è il primo grande inganno. Spesso, non lo sai. Confondi ciò che oggi sei con ciò che sei. Non è la stessa cosa. Può esserlo, raramente lo è in modo spontaneo, richiede sempre ricerca, visione e volontà. E’ la rinuncia più diffusa, e la più sottilmente invisibile, perché le relazioni che hai, le esperienze che fai, le situazioni che affronti, le decisioni che prendi, ti trasformano. E più sono lontane dalla tua natura originaria, più ti trasformano. Più ti trasformano, più sei insoddisfatto, più sei insoddisfatto, più cerchi all’esterno qualcosa che ti soddisfi, più ti allontani dalla tua natura originaria. Che, certo, è sempre lì. Ma una cosa è essere te stesso al cento per cento, ed un’altra, essere te, come la vita ti ha permesso di diventare. Vuoi sapere se rinunci a te stesso? La risposta è sì, certamente, tutti mediamo, tutti cerchiamo un modo per convivere con la realtà. La rinuncia mediata, pro-attiva, positiva, consapevole, diventa crescita, perché tu rinunci oggi in vista di un più grande obiettivo domani. Ma la rinuncia inconsapevole, è solo rinuncia.
Quanto rinunci? Fermati un attimo a pensa. Se ci sono “cose” (azioni, abitudini, pensieri, luoghi, relazioni) che ti sembra che siano vitali, cioè che occupano un tuo spazio mentale ed interiore così importante, che se non le hai o non le fai, ti sembra che ti manchi qualcosa, ecco, questa è la prova della rinuncia. Il quanto te lo rivela il quanto. Cioè, quanto sei prigioniero di questa azione, abitudini, pensiero, luogo, relazione etc. etc. per riuscire a stare bene con ciò che non ti fa stare bene.
Se si tratta di una cosa occasionale, va benissimo. Le piccole coccole fanno bene.
Se si tratta di un bisogno temporaneo, magari, vivi un periodo particolarmente stressante, OK, mentre cerchi la soluzione giusta, non stressarti ulteriormente. Ma se non puoi farne a meno, perché senti che è l’unica cosa che ti fa stare bene, allora, non va bene. Perché l’unica cosa che ti fa stare bene dovresti essere tu, e il resto, dovrebbe migliorare la tua vita. Chiediti anche cosa accade, quando quella azione, abitudine, pensiero etc. etc. non c’è. Stai bene lo stesso? La risposta vera è no.
Mi viene in mente Gisela, che il fine settimana non riusciva a rinunciare alle sue escursioni perché, altrimenti, non avrebbe sopportato il rientro in ufficio il lunedì. O Ettore, che senza la sua palestra serale sentiva di non stare bene, anche se andare in palestra voleva dire lasciare moglie e figlio cenare da soli, ogni sera, dopo essere stati lontano da loro per tutto il giorno. Potrei farti centinaia di questi esempi, e sono sicura che tu ne hai altrettanti. Questi apparenti appagamenti sono, invece, una sorta di surrogato, che permette di convivere con la rinuncia prima, quella a te stesso. Quando una “cosa” diventa più importante della tua vita, vuol dire che è un inganno. Ti distrae. Lo fai perché aiuta, sul momento. La chiamo “strategia di sopravvivenza”. Che, nel momento in cui nasce, è utile. Ma quando, con il tempo, diventa un abito mentale che ti blocca, non serve a nulla. Come non farlo? Prima, ti dico perché trovo questo un principio fondamentale.

Essere te stesso, questo è vivere

Ogni persona, ogni persona, che viene da me, ha un’idea di se stessa e della sua vita. Questa idea, non è mai del tutto sbagliata, ma nemmeno del tutto giusta. In parte, è vera, quanto, dipende dalla consapevolezza individuale. Sempre, è sbagliata, quanto dipende da quanto la vita ti ha influenzato, condizionato, piegato. Invece, la mia grafologia evolutiva® non mente. Non mente mai. E’ così che so che per trovare e realizzare ciò che sei, devi andare in profondità. Essere te stesso nella tua vita. Seguire l’idea giusta. Ed è così, lavorando con i miei clienti-allievi, e amici, e persone straordinarie, che li aiuto a capire quanto di giusto c’è nella loro idea, quanto invece non è giusto, e perché non lo è, dove e quando è nato l’errore, a cosa gli serviva, se gli serve ancora.
Soprattutto, che per ogni situazione, problema, relazione che vogliono migliorare, obiettivo che vogliono raggiungere, sogno che vogliono realizzare, equilibrio interiore che vogliono rafforzare, c’è una sola strada giusta: dare vita, e voce, alla loro natura originaria. Man mano che lo fanno, cominciano a liberarsi dalle catene.
Le catene non si rompono, loro trovano le chiavi, e aprono i lucchetti. Così, sono liberi. A quel punto, possono scegliere. E, senza più inganni, l’idea che hanno di sé, diventa giusta. Una piccola storia (storia vera, nomi di fantasia). Australia, una donna piena di vita, bellissima, originale. Aveva incontrato un uomo, che amava, che la gratificava, un po’ meno sensibile di quanto lei avrebbe voluto. All’inizio, stava con lui pensando di essere sbagliata, o di volere troppo. Intanto, lo amava. Poi, stava con lui perché lo amava, pensando che lui non la amasse allo stesso modo. Poi, quando abbiamo portato alla luce la sua natura originaria e si è detta la verità, ha parlato con Atlante, ed hanno continuato a stare insieme. Lei, però, sapeva che stava con lui perché lo amava per ciò che era, lui sapeva che lei lo faceva diventare un uomo migliore. Non si ingannava più, aveva scelto di stare con lui. E non aveva più bisogno della seduta dal parrucchiere o della cena con le amiche per sopportare il fatto che lui, a volte, fosse un po’ rozzo. Sembrano cose piccole, ma le cose piccole, fanno la vita. E l’amore chiama amore, il bene chiama bene, e lui oggi è un po’ meno rozzo, e certo un po’ più sensibile. Per questo, non devi rinunciare a te. Perché se rinunci a te stesso, rinunci ai tuoi sogni. Che sono invece nelle tue mani, e che tu, proprio tu e solo tu, puoi realizzare. Cerca allora di liberarti da quelle “cose” che sono dei surrogati, e trova le risposte di cui hai bisogno, per evolvere ed andare oltre. Non accontentarti di meno di quello che ti meriti. Ringrazia te stesso, per ciò che sei e ciò che fai.
Spreaker mi avvisa sempre dei nuovi followers, oggi vorrei ringraziare: Simone Barreca, Luca Orgiu, Graziella Giacalone, Riccardo Gragnato, Claudio Alberti, Claudia Rinaldi, Graziella Sodano, Cosetta Polato, Manuela Sassu, Darek Janicki, Francesco, RV, Giacoppo Raoul, e con loro, te, e tutti quelli che mi seguono, dal podcast ai social, a partire da Instagram. Nella pagina contatti trovi i miei recapiti. Se vuoi richiedere un’analisi grafologica profonda, un Profilo grafologico essenziale, saperne di più su cosa possa fare per te, contattami. Rispondo sempre, molto volentieri.
Per salutarti, aforismi e musica. Tris di aforismi sul conoscere te stesso.
“E’ un primo grande passo verso la conoscenza di te stessi essere in grado di riconoscere che cosa ti rende felice” (Lucille Ball)
“La conoscenza di sé stessi è il fondamento di tutte le virtù, così come l’ignoranza di se stessi è l’origine di tutti i vizi” (Étienne-François de Vernage)
“Conoscete quale sia il vostro vero valore, e non vi perderete” (Kahlil Gibran)

Il brano che ti dedico si intitola: “Be true, be you”. Il titolo gliel’ho dato io, questa volta. Oggi mi ha telefonato una persona, Vera, sente che è il momento di fare qualcosa, essere di più, trasformare. Mi ha chiesto: “Ce la farò? Ascolto sempre i tuoi podcast, e so che è possibile”. Io le ho risposto che sì, ce la farà. Non ho dubbi. Perché la vita è vita per tutti, anche la mia, come la tua, le tempeste, le nuvole, il sole. Ma se sei vero, e se sei tu, saprai sempre riconoscere la tua strada, perché è dentro di te, devi solo far sì che si manifesti ai tuoi occhi, quelli del cuore.
Ti ringrazio, per essere stato con me

Scroll to Top