Perchè non devi arrenderti

Ti impegni per risolvere un problema ma i risultati non ti soddisfano. Una persona che ami vuole risolvere i suoi problemi, eppure ti sembra che non ci riesca. Sei preoccupato per il futuro, e ti fai delle domande. Le domande sono quelle giuste? Perchè puoi trovare le risposte che cerchi solo se ti poni le domande che ti portano sulla strada di cui hai bisogno. Puoi sempre trovare la risposta, se impari a non farti ingannare dai tuoi timori. I timori sono utili, per riflettere e migliorare le strategie. Ma solo se vince la fiducia, le trovi davvero. Dalla teoria alla pratica, partendo da un’esperienza di vita, ti spiego perché non devi arrenderti.
(Scorrendo puoi leggere la trascrizione dell’audio)

Il significato dei timori per il futuro

“Salve, vorrei sapere… Mio figlio di quasi 20 anni, studente primo anno di Psicologia, ragazzo con problemi adolescenziali, molto ansioso e un po’ ipocondriaco, da un anno in terapia presso Psicologo, ma apparentemente senza risultati concreti. Ragazzo molto intelligente ma poco propenso allo studio. sono preoccupato per il suo futuro. Cosa ne pensa?”.
Questa è una domanda che ho ricevuto via WhatsApp. Ricevo spesso domande davvero molto importanti e significative. Rispondo sempre. A volte, vorrei rispondere di più, ma servirebbero altre parole, ed altre domande. Questo padre, secondo te, ha fatto la domanda giusta? E che scopo aveva, nel momento in cui mi ha scritto? E perché mi ha scritto? E quali risposte vorrebbe? Chi mi scrive spesso non immagina quanta importanza abbia per me ogni messaggio. A questo padre – chiamerò il padre Moreno e il figlio Leonardo -, a Moreno avrei avuto molto da dire. La sua domanda però mi permette di condividere con te riflessioni utili, a tutti coloro che si trovano in situazioni simili. Le domande giuste nascono dalla giusta visione, e l’atteggiamento giusto puoi allenarlo. Le risposte giuste sono sempre, e solo, personali. Quello che conta, è che tu non rinunci a ciò in cui credi, che spesso coincide anche con ciò in cui speri.
Innanzi tutto, capisco che Moreno abbia dei timori. Questi timori riguardano lui stesso, quello che fa e può fare per il figlio. Il ruolo che può aver avuto, nell’affrontare i problemi di Leonardo. Mi scrive che Leonardo ha avuto problemi adolescenziali, ma non so se li ha subiti, o creati, o entrambi. Se riguardavano lui, i suoi rapporti con i coetanei, la scuola, o la famiglia, o un po’ di tutto ciò. Mi dice che sta seguendo un percorso ma apparentemente senza risultati concreti. E questo sarebbe un punto enorme da chiarire: cosa Moreno intenda per risultati concreti.

Scegli la strada giusta: l’importanza di trovare il metodo più adatto a te

Quali risultati? Il successo di Leonardo nella vita, come studente, come giovane uomo sereno e soddisfatto di sé, o il Leonardo che Moreno vorrebbe che fosse? E Leonardo, se avessi modo di parlare con lui, la penserebbe allo stesso modo? Ansioso e un po’ ipocondriaco, un’accoppiata molto più frequente di quanto si pensi. “Ansioso” è una parola etichetta piena di trappole. Io conosco persone che chiamano “ansia” l’effetto della loro grande sensibilità ed umanità. Quello che devono risolvere, in quel caso, non è un problema di ansia, ma il modo in cui affrontano la vita. Devono imparare a rafforzarsi, così che tutto ciò che riescono a percepire, grazie alla loro sensibilità, sia un aiuto, per vivere meglio. Ragazzo molto intelligente ma poco propenso allo studio, anche questa è un’accoppiata nota. L’intelligenza, intesa come capacità di comprensione, di applicazione, di interazione e relazione, e lo studio hanno un rapporto molto stretto. Per poter studiare, cioè per poter affrontare con la giusta motivazione lo studio, con il giusto impegno, con la giusta soddisfazione, è necessario essere sereni, rafforzare la fiducia in se stessi. Tante volte i miei allievi nonché clienti hanno ottenuto risultati straordinari, nei loro studi, soltanto, e proprio, lavorando sulle emozioni, sulle tensioni interiori.

Difficoltà di apprendimento, problemi con lo studio: il ruolo dell’intelligenza emotiva

Lo studio ha bisogno di serenità e di forza interiore. Chi non si applica allo studio – a meno che non abbia fatto una scelta sbagliata (nel caso di Leonardo si parla di Università), per attitudini intellettive e temperamentali, e talenti -, a meno che non abbia fatto una scelta sbagliata, chi non si applica allo studio di ciò che ha scelto, non lo fa perché lo studio incarna una parte delle sue difficoltà, l’approccio allo studio è un effetto, e la poca propensione allo studio diventa una forma di protesta.
A questo a volte si aggiungono anche fattori strumentali, come il metodo di studio, che può essere sempre migliorato ed allenato, e le aspettative, che creano stress inutili. Chissà quale risposta avrebbe voluto Moreno da me. Io l’ho invitato a telefonarmi, così da spiegarmi meglio le sue domande, e permettermi di dargli risposte che potessero dargli un po’ di sollievo. Questo spesso si chiede, per cominciare, comprensione. Se il lavoro che Leonardo ha fatto con il professionista non ha dato gli esiti sperati, su questo, è necessario riflettere. Non tutto va bene per tutti, e Leonardo ha vent’anni.
Solo lui potrebbe dirmi che esiti ha avuto, solo lui può decidere di sperimentare anche altri approcci. Io ho avuto clienti che venivano da esperienze positive con altri professionisti, sebbene non avessero avuto grandi risultati. Qualcuno di cui fidarti, che può darti un supporto, è comunque, e sempre, importante.

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A me piacciono molto i risultati, perciò imposto subito il lavoro perché una persona possa da se stessa vedere quanto è in grado di progredire e risolvere. Il motivo per cui non devi arrenderti è che si arrende chi si dà per vinto, chi cede alla pressione, chi smette di resistere. Arrendersi non è un’opzione utile. Ma ce ne sono molte, che possono affiancare il combattere: approfondire, valutare, trasformare, evolvere, determinare, scegliere. Tutte utili.
Io penso, caro Moreno, che tu debba innanzi tutto fare in modo di essere sereno e forte, di nutrire dentro di te, con l’amore che hai per lui, un’idea di fiducia nei confronti di questo tuo figlio. Che può anche sbagliare, o fare percorsi diversi da quelli che vorresti, ma andando avanti, troverà la sua strada. La sua. Per questo, quanto ricevo i messaggi in cui le persone mi raccontano qualcosa di se stesse, evito le risposte facili, gli incoraggiamenti di rito.

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La scorsa settimana mi ha scritto Federica, aveva tante domande, prima di decidere cosa fare. Allora l’ho invitata su Skype, e lì abbiamo parlato, e poi è arrivato anche suo marito, Giulio. Così ho potuto dare loro alcune risposte personali, perché ho potuto comprendere molto meglio le loro domande. E loro hanno capito che c’era tanto che potevano fare, e proprio non hanno voglia di arrendersi. Infatti, inizieremo a lavorare insieme. E per Giulio non è stato facile, perché il counseling a distanza sembra, appunto, distante. Ma, come dico sempre, bisogna provare e conoscere. Io lavoro con i clienti a migliaia di chilometri da me da tanto tempo. Un concetto cui tengo molto, nella mia teoria, è che l’essere umano, quello con cui entri in relazione, non è il corpo fisico, non è la persona che hai davanti a te, è molto di più. E questo molto di più va oltre le distanze. Infatti ho clienti on line che ottengono gli stessi entusiasmanti risultati dei clienti che ho incontrato nel mio studio. Perchè è la tua determinazione che fa la differenza. Certo, lo strumento giusto è importante, la persona cui ti rivolgi anche. Fondamentali. Ma altrettanto sei tu.
Per questo, Moreno, non potevo esprimere un giudizio, né darti un parere, perché non ho le informazioni giuste, non conosco Leonardo, la sua storia, i suoi perché, le sue domande, dove vuole andare, e tu, e tua moglie, il vostro rapporto, le sue aspettative, le vostre aspettative. Quello che davvero mi piace profondamente, del mio metodo, ed al quale mai rinuncerei, è che è sempre tutto su misura. Perchè alle domande di Moreno, come a quelle di chiunque si rivolga a me, posso dare le risposte che servono andando in profondità, dall’analisi della scrittura all’applicazione pratica dei nuovi modelli relazionali.
Pratica, cioè nella vita di tutti i giorni. Penso che Leonardo non sia da solo, e questa, è una fortuna. Penso che potrebbero crescere insieme, ognuno trovando le proprie risposte. Sono convinta che troverete la strada giusta. Comunque, è mia intenzione scrivere degli articoli di approfondimento, sul mio blog, dedicati alle strade che possono aiutarti a trovare le risposte che cerchi. E non solo, oltre alle puntate nuove, ogni settimana, pubblicherò una serie rifacimenti integrali di puntate già pubblicate, con un sacco di nuove indicazioni per te, e ti dirò anche quali sono, se mi segui non ne perderai nemmeno una. Intanto, il mio invito, per Moreno, per Leonardo, per te, per me, per tutti noi, è non arrenderti, cerca la strada, so che la puoi trovare.
Se vuoi, posso aiutarti, soprattutto, a trasformarla in realtà. Per informazioni sul mio metodo, sulla grafologia evolutiva, sul counseling evolutivo, annarosapacini.com pagina contatti, trovi tutti i miei recapiti. E dalla pagina dedicata al Profilo Grafologico Essenziale puoi richiedere subito un focus mirato, dei tuoi punti di forza. Tenerli presenti, è sempre un aiuto. Se già non sei iscritto, trovi Comunicare per essere podcast su tutte le app dedicate. Riflessioni, spunti ed ispirazioni li trovi sulle mie pagine social da Facebook ad Instagram, sul mio canale video YouTube e nella newsletter, alla quale puoi iscriverti dal mio sito. Piccole ispirazioni, musica ed aforismi, come sempre a conclusione di ogni puntata. Due aforismi sul vincere. Nelson Mandela: “Un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è mai arreso. John Tolkien: “Noi sappiamo di coloro che proseguirono, non di coloro che abbandonarono”. Se vuoi lasciare un commento, un like, grazie. Il brano che ti dedico s’intitola: “Way home”. La strada di casa. Tutti hanno una casa nel cuore. E’ quella la strada che devi trovare. Ciao, grazie per essere stato con me. Ti aspetto alla prossima puntata.

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