Non accontentarti di meno (di quello che vali)

Sii saggio, lungimirante, forte, fiducioso, buono, gentile, comprensivo, ironico e leggero, ma non accontentarti. Se ti accontenti, non sei saggio, e neanche lungimirante, né buono, né gentile, né leggero, né fiducioso. Dubito che tu sia ironico, perché vuol dire che ti prendi troppo sul serio. Se ti accontenti di meno di quello che vali vuol dire che rinunci a ciò che la vita può darti. Vuol dire che non credi di meritartelo. E che con la scusa che ti accontenti, nemmeno ti impegni per ottenerlo. Non ti accontentare di meno di quello che vali significa riconosci quello che vali, e otterrai la vita che meriti.
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Non accontentarti di meno (di quello che vali)

Contento, “dal latino: contentus participio passato di continere «contenere», quindi «contenuto; pago di qualche cosa». Contento ha più di un significato, vuol dire “Appagato, soddisfatto di quanto si fa o si riceve”, ma anche “essere o stare c. a una cosa, limitarsi a quella, non chiedere altro”, ancora “cuor c., persona che si contenta facilmente, senza troppi pensieri”.
Valere: “valére «essere forte, sano; essere capace; significare». Valere vuol dire: “Avere forza, potenza, autorità e prestigio. Essere valoroso, capace, Avere un alto livello di competenza, di capacità e abilità (nella propria professione, nel proprio mestiere, o in altro determinato campo) (…)”. Ma tra i tanti significati, ce n’è uno che apprezzo particolarmente: “Avere valore intrinseco, avere pregio. Usato in senso assoluto, indica grande pregio (…) Vale un tesoro, vale tanto oro quanto pesa (…)”. Inizio come sempre dall’inizio, cioè dal condividere con te il significato che io attribuisco a questa frase, e nella vita cerco sempre di chiarire al meglio ciò che intendo dire.
“Non accontentarti”, cioè “non limitarti” senza pensare che, invece, c’è ben altro che ti meriti. Essere soddisfatti, va bene. Accontentarti in senso auto-limitante, invece, no. Non accontentarti di meno di quello che vali, del tuo “valore intrinseco”. Questa definizione è bellissima, sintetica, quanto illuminante: “valore intrinseco”.
Non accontentarti di vivere una vita in cui tu non possa esprimere il tuo valore intrinseco al massimo di ciò che sei e di ciò che puoi. Questo, vuol dire la frase. Se ti accontenti, in senso auto-limitante, non sei saggio, perché la saggezza è poggiata sulla verità, se riconosci il tuo valore intrinseco, è chiaro che non puoi accontentarti di ciò che non è giusto per te e per la tua vita. In questo senso, se ti accontenti, sei poco lungimirante. E’ vero che tante persone sanno accontentarsi, anzi, questo tipo di “accontentamento“ è molto diffuso, le persone si fanno andar bene anche quello che non va bene per loro. Sei poco lungimirante perché non si può rimanere “accontentati” a vita.

Perché accontentarsi non serve

Anche chi si accontenta in senso auto-limitante, in cuor suo spera che ci possa essere un miglioramento, spera che le cose possano progredire, andare diversamente. Purtroppo, se ti accontenti, finisci per agire solo nella direzione dell’accontentamento, e le cose, da sole, non cambiano.
Per questo, chi si accontenta lo fa perché teme di non essere abbastanza forte per combattere le sue battaglie, spesso non ha davvero fiducia in se stesso o in ciò che di buono c’è negli altri. La vera bontà richiede coraggio, il coraggio di credere nel bene e nel cambiamento; gentilezza, nel supportare quel cambiamento; leggerezza, per affrontare le battaglie senza impantanarsi, e ironia, per riuscire a sorridere anche quando c’è più fatica. Dire ad una persona che ami che una cosa ti va bene, perché ti accontenti, non significa essere buono o gentile. Perché la gentilezza vera, come la bontà, richiede verità, e fiducia.
Se ti accontenti, limiti te stesso e la tua vita, le tue aspirazioni, ciò che sei e ciò che puoi. Cosa ben diversa è essere soddisfatti. La soddisfazione che arriva alla fine della battaglia, del tuo impegno, del tuo lavoro, quella meritata, quella legata a quello che, grazie a ciò che sei, hai raggiunto.
E qua arriviamo alla parte che preferisco. D’altronde, ho creato la mia grafologia evolutiva® proprio perché volevo qualcosa mirato fortemente, direttamente, allo sviluppo personale, fondato sul valore personale.

Porta fuori il tuo valore intrinseco (sii te stesso, al massimo del tuo valore, nella tua vita)

Il valore intrinseco. E’ in te, quello che conosci e quello che non conosci, quello che manifesti, e quello che non manifesti.
Adesso ti racconto due piccole storie vere, tratte dal mio lavoro, nomi di fantasia.
Ulisse era convinto di avere trovato il modo di accontentarsi del fatto che i suoi genitori non lo avevano mai stimato. Certo, si accontentava, ma questo, per parte della sua vita, lo ha portato a non credere in sé, al suo valore, al suo valere. Eppure, la sua scrittura è ricca di caratteristiche straordinarie, è un uomo sensibile e attivo, comunicativo ma non invadente, acuto e logico ma non egocentrico. Per puntare davvero alla sua realizzazione, ha dovuto ripartire dal suo valore, riconoscerlo, decidere di non accontentarsi. Oggi è ancora work in progress, il suo nuovo progetto lavorativo lo impegna, gli piace, e sa che gli darà sempre più soddisfazione. Perché ne è contento, non si è “accontentato”.
Siria, invece, aveva collezionato una serie di relazioni positive, ma che erano finite tutte proprio quando lei credeva che potessero crescere ed essere vere. Per tanto tempo, è stata convinta di avere sbagliato qualcosa, nel modo di porsi, nel modo di essere. C’erano, fuori di lei, tante ragioni per pensarla diversamente. Il suo primo ex l’aveva lasciata dicendole che non voleva mettere su famiglia e tre mesi dopo la sua nuova compagna aspettava un bambino. Certo, si può cambiare idea, è nella libertà di ciascuno di noi, ma in quel caso, lui non voleva stare con lei, e aveva trovato una scusa. E ogni volta, Siria si metteva in discussione, e cercava di cambiare. Così, alla fine, non accontentava nessuno, nemmeno se stessa. Può, una relazione autentica, duratura, basarsi sul fatto che uno dei due riesce ad accontentare l’altro, o si accontenta di accontentarlo, ed è per questo che dura? Non so quale sia la tua risposta, come ti dicevo, la libertà è fondamentale, in ogni dialogo, anche a distanza. Per no, perché vuol dire che non è autentica.
Così Siria ha dovuto imparare a riconoscersi, capire le sue esigenze, capire cosa davvero cercava in una relazione, capire quali fossero gli aspetti delle sue relazioni che non andavano bene per lei. Perché, diciamoci la verità, quando una relazione finisce, la responsabilità non è mai da una parte sola. E, questa è la buona notizia, le relazioni, se non ci si accontenta, possono evolvere e diventare, finalmente, belle storie d’amore (e durature).
Perciò, non accontentarti. Come fare a capire se ti accontenti? E’ semplice. Ascoltati, pensa. Se ci sono cose che fai, e non sei felice. Se ci sono relazioni che vivi, e non sei soddisfatto. Se ci sono pensieri che pensi, e non ne sei convinto, vuol dire che ti stai accontentando. Cambia prospettiva: ricordati, e uso le parole del vocabolario, che trovo proprio giuste, che hai un incommensurabile valore intrinseco, vali quanto un tesoro. Sei tu, quel valore, tiralo fuori e usalo nella tua vita. Magari, puoi imparare ad usarlo meglio, a riconoscerlo in modo più profondo, a gestirlo con leggerezza, ironia, saggezza, sempre, puoi migliorare, se vuoi. Ma non accontentarti di meno di quello che vali. E con la grafologia evolutiva, io quel valore lo vedo, so che c’è. Non è che devi credermi sulla parola, puoi provarlo. Saprai anche tu riconoscerlo.
Se vuoi saperne di più sul mio metodo, su come puoi fare per seguire con me un percorso per la tua evoluzione personale, nella pagina contatti, su questo sito, trovi tutti i miei recapiti. Analisi grafologica profonda, Profilo grafologico essenziale, counseling, on line, se vuoi risparmiare tempo per investirlo sulla tua formazione evolutiva, ovunque tu sia. Sono a tua disposizione per ogni approfondimento.
Per salutarti, aforismi e musica. Due aforismi, sul valore e sull’accontentarsi
“La gente si accontenta della superficie, di quei segni convenzionali che può scambiarsi senza pericolo, dell’assaggio, e resta assetata per tutta la vita” (Sándor Márai)
“Valere e saper mostrare che si vale significa valere due volte: ciò che non si vede è come se non ci fosse” (Baltasar Graciàn)

Il brano che ti dedico si intitola: “So true, so good”. Ti auguro di essere vero, più sei vero, più la tua vita sarà vera con te.
Ti ringrazio, per essere stato con me.

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