Gentilezza e forza: il segreto di chi vince (e fa vincere anche gli altri)

La gentilezza rende più belle le relazioni, aiuta sul lavoro, risolve i problemi e migliora la salute. Questo dicono gli esperti, ed è anche vero, ma dipende molto dal tipo di gentilezza. La gentilezza come scelta è una delle più potenti armi di dialogo e realizzazione, in ogni ambito. Ma se non è davvero in sintonia con la tua visione interiore può diventare un’arma a doppio taglio e tirare fuori il peggio di te. La vera gentilezza è molto di più che buona educazione, è nobiltà d’animo, e più la usi, più ti rende forte. Scopriamo i perché, e, soprattutto, i come.
(Scorrendo puoi leggere la trascrizione dell’audio)

Gentilezza e forza: il segreto di chi vince (e fa vincere anche gli altri)

Registro questa puntata nel mese di dicembre, l’atmosfera è già pienamente natalizia: a Natale tutti più buoni, recita un detto, ma, mi chiedo, perché solo a Natale? Non sarebbe meglio creare sempre, ogni giorno della tua vita, un clima positivo nelle relazioni, per te stesso e per gli altri? E’ d’accordo anche la scienza. Leggevo in un articolo pubblicato su Focus, di qualche tempo fa, che la gentilezza può renderti persino più forte, può aiutarti ad ottenere risultati migliori lavorando in team, è indispensabile per la vita in comunità. Perché, innanzitutto, un atto cortese fa bene a chi lo riceve e all’intera società. Oggi la gentilezza sembra finita nel dimenticatoio, tanto le buone maniere sono scomparse dai salotti televisivi (e non solo) ed anche per questo, in realtà, ce n’è sempre più bisogno. Cosa dicono gli esperti?

Come allenare la gentilezza per stare bene e creare buone relazioni

Primo, che essere cortesi e ben disposti verso il prossimo fa bene alla salute: le probabilità di ictus e infarto aumentano in coloro che hanno un temperamento aggressivo. lo ha provato uno studio italo-americano che ha osservato oltre cinquemila soggetti, evidenziando come i soggetti dotati di un temperamento più competitivo tendono a sviluppare più facilmente un ispessimento delle carotidi e, quindi, un rischio maggiore di arresto cardiaco anche del 40% (indipendentemente dagli altri fattori di rischio cardiovascolare più tradizionali, come il fumo, l’ipertensione o il colesterolo alto).
Secondo, la gentilezza risulta essere la migliore strategia, durante una lite: rispondere, ad esempio, ad un gesto sgarbato con un altro gesto sgarbato attiva aree cerebrali legate all’aggressività. Fare il contrario, permette al cervello di usare anche strategie diverse, e, soprattutto, riduce il rischio che una lite possa diventare violenta. Terzo, uno studio americano ha scoperto che applicare la gentilezza è una strategia vincente anche sul lavoro. I selezionatori del personale per ristoranti scelgono più spesso candidati con alti livelli di gradevolezza, anche a scapito di altri più intelligenti. Non solo. La gentilezza dà ottimi risultati nel lavoro di gruppo: analizzando quanto i membri del team si sentivano trattati bene dal leader, è emerso che un “bravo” capo, che tratta i collaboratori con equità, gentilezza, e considerazione, ottiene risultati migliori. Aumentano coinvolgimento, rendimento e partecipazione. I bambini ai quali viene insegnata l’importanza della gentilezza (che vuol dire anche comprensione e rispetto), raramente diventano bulli. E questo è il quarto, vuol dire agire nel modo giusto oggi per creare leader giusti per il futuro.

Il vero potere della gentilezza

Perchè funziona? Grazie ai neuroni specchio la gentilezza innesca una specie di effetto domino: le comunità umane sono regolate dal meccanismo della reciprocità, che scatta anche per favori e cortesie. Comportandoti con gentilezza creerai nel tuo ambiente un effetto domino di gentilezza. Non aspettarti un effetto magico ed istantaneo, però: occorrono tempo e pazienza, ma i risultati ti ripagheranno.
Dei sinonimi di gentilezza ti propongo quelli che ritengo più significativi, per comunicare per essere: “il concepire in sé sentimenti che nobilitano, che rendono magnanimi; affettuosità, amabilità, attenzione, cura, armonia, finezza”. Un modo di sentire che diventa anche un modo di essere: i contrari parlano da soli: viltà, volgarità, inciviltà, inurbanità, grossolanità, villania. Gli studiosi spiegano come essere gentile sia utile, anche per avere dei positivi risultati personali. Ma la gentilezza è qualcosa di più. La vera gentilezza è scegliere di essere te stesso ed affermarti senza prevaricare gli altri; decidere di combattere per il tuo obiettivo riuscendo contemporaneamente ad ascoltare ed accogliere le istanze altrui (che non vuol dire cambiare le tue). La gentilezza richiede molta più forza della volgarità e della viltà, ancor più oggi, in cui sembra che il confine tra giusto e sbagliato sia sempre più labile. Se sei convinto delle tue idee, se la tua visione è salda, se su questo si fondano le tue azioni e le tue decisioni, il tuo animo può essere sereno. E la serenità d’animo si esprime con la gentilezza. Vuol dire che riesci a portare avanti i tuoi obiettivi lasciando agli altri la possibilità di fare lo stesso. Per questo, sul lavoro, con i colleghi, con i superiori, con i clienti, è un’arma vincente: perché ti permette di ascoltare e capire meglio, e non solo sul lavoro, ma in ogni tipo di relazione. E influenza anche chi ha perso un po’ di fiducia, nella gentilezza.

Non farti scoraggiare, persevera, e raggiungerai i tuoi obiettivi

Capita, la vita è fatta di relazioni, di esperienze, di incontri, capita di incontrare chi si sia dimenticato cosa significhi nobiltà d’animo. Che per avere un animo nobile bisogna essere disposti a combattere le battaglie per ciò che è giusto. Per questo, come ti dicevo nell’introduzione, la gentilezza è il segreto di chi vince e fa vincere gli altri solo se è genuina, se viene dal cuore, se è una scelta consapevole che riguarda te, e non gli altri. La gentilezza formale, la cortesia obbligata, quella che deriva, magari, dal timore di dire la verità o di non essere compresi, quella non funziona, anzi, nel tempo, produce l’effetto opposto. E il gentile diventa un maleducato, convinto che quella sia l’unica strada, perché non ha ottenuto l’effetto che voleva. Le scelte relazionali e comportamentali, come anche le emozioni ed i pensieri da coltivare, dovrebbero partire sempre da dentro di te. E una volta che hai deciso, non dovresti farti influenzare da ciò che accade all’esterno, ma essere tu, a trasformare il tuo ambiente. Ti piace la volgarità, la viltà, la grossolanità, la maleducazione? Essere trattato in modo sgarbato e offeso? Quando tratti male gli altri, sono felici? Se la risposta è sì, voglio conoscerti, perché a volte tra il dire e la realtà c’è una bella differenza che va compresa. Le scelte hanno tante motivazioni, e se le motivazioni non sono giuste, purtroppo, non lo sono neanche le scelte. In ogni caso, rispetterei la tua decisione. Ma trovo improbabile che a qualcuno piaccia non essere rispettato, come pure creare sofferenza negli altri. O meglio, nel mio lavoro, chi lo fa, non lo fa con quell’intento, anzi, spesso ha intenti buoni, solo che li esprime male, per questo la comunicazione è tutto. Se la volgarità imperante non ti piace, se le persone intorno a te le preferisci serene e soddisfatte, allora, la gentilezza è una scelta da fare. Perchè chi vince, chi si impegna per la sua realizzazione, per i suoi sogni, per essere la migliore persona che può essere, per creare anche un mondo migliore, vince con il cuore.
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Per salutarti, tre aforismi sulla gentilezza e il brano musicale.
“Questa è la mia semplice religione. Non c’è bisogno di templi; non c’è bisogno di filosofie complicate. La nostra stessa mente, il nostro stesso cuore è il nostro tempio; la filosofia è la gentilezza” (Dalai Lama)
“Non esiste modo migliore di gestire la propria vita se non toccare la vita di un altro, con amore e un sorriso” (Og Mandino)
“Se devi scegliere tra avere ragione o essere gentile, scegli sempre di essere gentile” (Wayne W. Dyer)
, e così vedrai che sarà più facile per gli altri capire dove sta la ragione, perché la gentilezza aiuta anche in questo, a vedere le cose con chiarezza.
Il brano che ho scelto per te è: “Blue motivation”. Gentilezza e forza insieme, anche nella musica.
Ti ringrazio, per essere stato con me. Alla prossima puntata.

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