Miguel Bosè: un artista dalle mille anime – analisi grafologica

Sei curioso di sapere chi sia davvero, Miguel Bosè? Anche io. Così ho studiato un po’ la sua scrittura, per capire chi era e chi è, da dove viene, e dove sta andando. Perchè ogni ricerca è, sempre è comunque, gioia e sofferenza. Miguel Bosè, Covid, droghe e negazionismo: come capire la storia di una persona dalle sue parole e dall’analisi grafologica con la grafologia evolutiva®, della sua scrittura. Un artista dalle mille anime, alla perenne ricerca di sé.

– a cura della dr.ssa Annarosa Pacini

Miguel Bosè: viaggio dentro l’uomo con la grafologia evolutiva®

Ballerino, attore, cantante, compositore, un polymath, come si dice oggi. Ricordo il Miguel Bosè giovane, cantante dalla personalità originale e artista indubbiamente interessante. Il Miguel Bosè di oggi appare come un uomo molto diverso, da quello che, sulle copertine dei dischi, incantava milioni di fan. In fondo, ciò che è oggi, lo è sempre stato.
I tempi, ed anche la comunicazione globale, lo rendono solo più evidente. Ho cercato nella sua scrittura alcune risposte, attraverso la grafologia evolutiva®. Un Miguel Bosè, quello di oggi, che racconta come la ricerca di nuove esperienze lo abbia portato a perdersi nella tossicodipendenza. Da cui dice di essere uscito, ma non tutto ciò che si perde, poi, si ritrova. Che vede il Covid come una strategia da cui difendersi, piuttosto che come una malattia. Un ragazzo cresciuto e vissuto in un ambiente culturale e sociale pieno di stimoli, sicuramente non comune. Luchino Visconti, Pablo Picasso, Ernest Hemingway, della vita di Luis Miguel González Dominguín – che è il vero nome di Miguel Bosè – hanno fatto parte della storia, del cinema, dell’arte visiva, della letteratura. Ma quello che serve, per l’equilibrio interiore, è altro. A volte, una vita semplice e possibilità minori, lasciano la libertà di crescere più leggeri. A volte, una vita ricchissima e straordinarie possibilità rendono la vita più pesante.

Miguel Bosè, un uomo è ciò in cui crede

Una madre attrice, un padre torero. Stelle che hanno attraversato il firmamento della notorietà, ma gli esseri umani veri, quelli, li conosce solo chi li vive.
Cosa conosco, di Miguel Bosè, dall’analisi grafologica della sua scrittura?
So che crede in ciò che dice. Di immagini attuali della sua scrittura, on line, non ne ho trovate, a parte alcune firme, ma è possibile fare una valutazione evolutiva.
Ha una mente veloce, nel pensare e nel concludere, pronto a reagire. Capace di adeguarsi alla situazione, di seguire le regole necessarie per raggiungere il suo obiettivo. Quindi, di impegno, costanza, perseveranza, ma con non poca fatica. Ha un ego molto sviluppato, un modo di pensare e sentire se stesso che richiede affermazione, costante espressione e liberazione. Si manifesta, e, anche, si nasconde. Perchè è un uomo complicato, sensibile, suscettibile, desideroso di non farsi influenzare e, insieme, di controllare. Un costante movimento interiore che l’uso di droghe ha sicuramente reso più fluido, ma anche più instabile.
La ricerca di risposte che potessero appagarne il bisogno di conoscenza e comprensione lo ha portato a diventare dipendente di quelle situazioni che gli permettevano di estraniarsi dal mondo. Perchè nessuna persona è semplice e monolitica.

Miguel Bosè, alla perenne ricerca di sè

Si può essere molto sensibili, desiderare affetto e comprensione, e, insieme, sentire di avere in sè tanto da essere e da dare, desiderare di affermarsi ed andare oltre i limiti e le misure. In ogni vita, non solo in quella di Miguel Bosè, la strada che porta all’equilibrio e alla realizzazione vera, è quella che trova la via di mezzo. Una via di mezzo non come rinuncia ma come mediazione, unione e armonia. Questa via, per Miguel Bosè, è usare la sua creatività e insieme la sua capacità di amare e la sua curiosità, affermare se stesso e, insieme, rispettare l’affermazione degli altri.
Ogni persona ha in sè aspetti che possono apparire contrastanti, ma lo sono solo se non trovano un linguaggio comune. Senza quel linguaggio, una parte può prevaricare l’altra, e i periodi della vita si susseguono, e così i cambiamenti, ma non arriva mai la soddisfazione piena. Perchè quella – la soddisfazione piena e consapevole – nasce dalla capacità di non rinunciare, di accogliere e sviluppare ogni aspetto della propria natura, gli aspetti che si conciliano con più facilità e quelli che hanno bisogno di un buon allenamento perchè possano creare più valore nel mondo.

Vivere l’arte per scoprire come vivere

Le difficoltà di Miguel Bosè trovano le proprie radici nella sua storia personale, un bambino che è cresciuto in un mondo di adulti catturati dalla propria vita, ognuno sulla strada della propria ricerca. Rapporti umani profondi e veri, per lui, pochi. Quelli più importanti. E anche tra quelli, non sono mancate le delusioni. Un essere umano davvero dotato, che ha trovato, da solo, la strada per esprimersi, ma che, ancora oggi, cerca il giusto modo per essere se stesso.
Perchè ogni eccesso, che sia in ciò che una persona dice, in ciò che una persona fa, nel modo in cui giudica il mondo o se stessa o gli altri, è una forma di fuga. La piena armonia è equilibrio, e l’equilibrio è sempre armonia del tutto e delle parti. E’ pur vero che le scelte sono sempre personali, e, alla fine, ognuno fa i conti con se stesso. La cosa più importante però è ricordare che la felicità si costruisce, si trova, si crea. Ma senza pace interiore, è molto difficile da mantenere.
Uomo complicato e semplice insieme, in quel mix di leggerezza e abissi che solo la vera anima dell’arte può dare.

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