L’amore a lunga durata, coltivare l’intimità

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L’amore a lunga durata, coltivare l’intimità

Podcast. Cos’è l’amore a lunga durata? Sono le relazioni che durano nel tempo, che spesso non finiscono. Quelle in cui le persone non solo riescono a rimanere innamorate, ma a volte si innamorano sempre di più. Non si arriva a questo risultato per magia. La magia è nell’amore, ma per attivarla e mantenerla c’è una strada da percorrere. In questa puntata ti parlo delle quattro risorse necessarie per la vera intimità e per sviluppare e coltivare l’abilità di amare a lungo termine.

L’intimità è nell’abilità di amare

Proprio stamani mi sono trovata a parlare di amore e di coppie con una persona che non è molto soddisfatta del suo rapporto di coppia. Neanche molto insoddisfatta. Alcune cose le vanno bene, altre no. Dipende dalle giornate, dal suo umore, da ciò che la accade, decidere di dare più peso alle giornate negative piuttosto che alle altre. E come fanno spesso le persone che preferiscono crearsi delle illusioni piuttosto che affrontare la realtà, aveva tutta una serie di spiegazioni razionali. Ma, nonostante le sue parole, era evidente che non fosse felice. Almeno, era evidente per me.
Così le ho parlato di una interessante teoria che ho studiato, anni fa, e che ho sempre trovato molto valida. Ed ho pensato di raccontarla anche a te. In fondo, sapere che è possibile sviluppare e migliorare delle caratteristiche che rendono più bella – e duratura – la vita di coppia, penso che possa essere interessante anche per te.
Iniziamo con la definizione di intimità, che viene, questa volta, dalla teoria alla quale mi riferisco, e non da un dizionario: si intende l’abilità di essere emotivamente disponibili a sé e agli intimi, specialmente nel momento del bisogno, – cioè quando coloro che si amano soffrono o hanno paura di venire feriti –, senza che siano necessarie chissà quali azioni mirabolanti.
Questo tipo di intimità è caratterizzata da quattro aspetti: vedere il bene; cura fisica, pratica e finanziaria; perdono; condivisione di gioie e dolori. L’abilità di amare a lungo termine – essere presente senza pretendere perfezione, performance, problem-solving e così via – significa esserci, ed è strettamente legata alla capacità di condividere gioie, dolori e paure di essere feriti.
Sicuramente, nella tua vita, avrai avuto notizia di coppie che si sono separate a seguito di un evento negativo – perdita di lavoro, di una persona amata, problemi di salute – o anche positivo, ad esempio, un grande successo sul lavoro di uno dei partner. L’amore a lunga durata si rafforza, quando ci sono degli eventi stressanti – perché anche gli eventi positivi sono comunque stressanti e richiedono un riassestamento dell’equilibrio quotidiano. Magari è capitato anche a te, di vivere un momento di crisi.

L’essere non è negoziabile

Il primo punto è l’essere. L’essere non è negoziabile, l’importanza che dai a te stesso e all’altro è legata alle tue emozioni, ai tuoi pensieri, e si basa su ciò che senti soggettivamente. Per questo la consapevolezza e l’equilibrio, come spesso ricordo nei podcast, sono fondamentali. Perché se emozioni, pensieri, azioni, sono fondati sull’equilibrio, la visione è giusta. Altrimenti, la visione soggettiva è parziale, e tutto ciò che ne consegue difficilmente sarà giusto.
I sentimenti possono essere condivisi quando sono espressi in modo positivo. Spesso faccio fare degli esercizi ai miei clienti-allievi, proprio perché si allenino ad esprimere in modo evolutivo i loro pensieri e i loro sentimenti. Dire ad un partner: “è colpa tua se ho preso questa decisione”, è molto diverso dal dirgli: “ho preso questa decisione perché pensavo che fosse quella che volevi tu, e sapere che non era così mi fa soffrire”. Stesso evento, stessa situazione, ma da una parte c’è una comunicazione che esprime intimità, che va verso il dialogo, la comprensione. Dall’altra, la strada è quella delle accuse, della recriminazione. Della sofferenza che produce sofferenza. Le abilità necessarie per l’amore a lunga durata, come ti dicevo, richiedono di essere disponibili emotivamente nel momento del bisogno.
Ti faccio ancora un esempio. Una volta ho lavorato per aiutare un ragazzo a superare delle crisi di ansia. Era un campione sportivo. Lavorando, emerse che gran parte della sua ansia era legata al rapporto con il padre. Emerse anche la soluzione, apparentemente semplice: un dialogo più profondo con il padre. Che avrebbe richiesto un po’ più di disponibilità, da parte del padre, anche in senso materiale, di tempo. Ma il padre, che viveva una sua situazione stressante – un lavoro molto remunerativo ma che occupava gran parte del suo tempo – non era disposto a rinunciare al tempo che passava con gli amici, che per lui era vitale, in quanto pensava che non sarebbe riuscito a sopportare il lavoro, senza quel tempo con gli amici. E il suo bisogno di tempo con gli amici era più forte, in quel momento della sua vita, del desiderio di dare un po’ del suo tempo al figlio, per aiutarlo. Alla fine, siamo riusciti a risolvere la situazione, però abbiamo dovuto risolverne due, a partire da quella del padre. Quindi, essere disponibili non è una cosa da darsi per scontata, né così facile come potrebbe sembrare.

Come coltivare legami profondi

Vediamo ora quali sono i quattro elementi base: “vedere il bene”, cioè riuscire a non perdere mai di vista l’amore che provi. Quando il bene percepito è superiore al male, l’amore è continuo e riesce ad esserci anche quando ci sono delle difficoltà. Il male, cioè le cose che non vanno, vengono viste come una naturale presenza nella vita umana, e, insieme, se ne cerca la soluzione. Se invece il male prende il sopravvento, cioè si enfatizzano gli aspetti negativi, questi diventano dominanti. L’amore diventa condizionato (io ti amo se tu fai questo, sei quello), e possono arrivare le crisi, fino alle separazioni definitive. Questo accade in qualunque rapporto. Per questo, come spiego nel ciclo di podcast dedicati al coraggio, è fondamentale la scelta che tu fai, di avere fiducia in te e nell’altro.
Il secondo elemento è il “prendersi cura”, che include tutti gli atti pratici che vengono compiuti al fine di mostrare il proprio impegno e assicurare il benessere a chi ami: dal guadagnarsi dal vivere al cucinare, pulire, fare i lavori domestici, lavare l’auto, prendersi cura dei familiari ammalati. La cura si dimostra nel fare l’amore in modo affettuoso, nelle sorprese per le occasioni speciali o senza motivo, così come nello svolgere i compiti di routine. Il “prendersi cura” è l’espressione fisica del “vedere il bene”.
Ricordo una coppia in crisi, in cui lei accusava il marito di non avere fiducia perché lui alzava il coperchio della pentola, ogni volta, per controllare che tutto fosse a posto. Lei si prendeva cura di lui, lui dimostrava di non comprenderlo. Naturalmente, erano decine i momenti in cui questa coppia viveva fraintendimenti e interpretazioni soggettive negative, perché già da molto tempo non vedevano più il bene, e cercavano costantemente conferme di ciò che l’altro faceva, diceva, era, di sbagliato. Su questo tipo di percorso si fa poco avanti. E’ lo stesso dei genitori che criticano, rimproverano, ma non sostengono e non cercano di comprendere. Così, la situazione può solo peggiorare. La cosa buona è che non si arriva a certi livelli in un giorno, ci vuole molto tempo, e quindi c’è tempo anche per invertire il processo. E con tanta buona volontà, è possibile anche far guarire le ferite aperte e ritrovare l’amore. Obiettivo che si raggiunge solo se c’è eguale interesse e disponibilità da entrambe le parti.
Il terzo elemento è “perdonare”, che vuol dire saper accettare e tollerare i tuoi errori e quelli delle persone che ami, è il riconoscimento della realtà come è, che non si nasconde dietro pretese illusorie. Il perdono è essenziale per le relazioni familiari. Ci permette di non essere perfetti e di non pretenderlo dagli altri.
Trovo che la perfezione è sia un’illusione. Il solo fatto che durante tutta la vita ci trasformiamo, da ogni punto di vista, è una indicazione chiara e diretta di come la vita di ogni uomo sia un percorso, e come tutto ciò che evolve, la perfezione è proprio nella variabilità, nella ricchezza della diversità. Certo, puoi aspirare a realizzare te stesso, ad essere il miglior te stesso possibile. In questo senso, ognuno di noi ha una sua perfezione da raggiungere. Perfetta in quanto giusta, ma molto mobile.
Se per qualsiasi motivo il perdono è assente, la relazione viene caratterizzata da biasimo, conflitti, sofferenza. Senza perdono tutti gli errori e i traumi vissuti in precedenza vengono catalogati e conservati così da poter essere usati dai partner, l’uno contro l’altro. “E’ tutta colpa tua” è una frase tipica. Perdono non significa giustificazione. Puoi imparare a perdonare una persona, perché la ami e la comprendi e ritieni che sia importante farlo, senza per questo dover essere d’accordo.

Come coltivare legami profondi

Il quarto elemento è dato dalla somma degli altri tre, cioè la condivisione di gioie e dolori, l’intimità. Essere capace di perdonare, di prendersi cura, di vedere il bene ti permette di costruire una relazione in un contesto di impegno, uguaglianza, e reciprocità. Intimità significa riconoscere la tua vulnerabilità e quella dell’altro, metterti in gioco, e permettere all’altro di poter fare lo stesso, con eguale fiducia.
Per questo, quando una relazione è solida, quando l’equilibrio di ogni partner è solido, le difficoltà non separano, rinforzano. I partner si aiutano vicendevolmente. In ogni relazione, figli genitori, amici, colleghi, si può sempre migliorare, creando relazioni di valore.
Non trovi che sia una bella teoria? Puoi sperimentarla quando vuoi. Basta cercare una relazione in cui sai di non aver perdonato, o sei consapevole di esprimere biasimo, o non ti senti di voler avere cura, cercare i tuoi motivi, dentro di te, e partire da lì per risolvere il tuo stato emozionale, il tuo modo di vivere quella relazione. E’ così che relazioni e comunicazione migliorano.
Una delle cose che più mi piace del corso di comunicazione che ho creato è proprio che le persone possono sperimentare direttamente le teorie, verificare a che punto sono della loro evoluzione comunicativa, e capire come fare per migliorare ciò che vogliono migliorare. Se hai una giornata da dedicare a te stesso, potrebbe essere l’occasione giusta per trovare quello che ti serve per migliorare la tua vita. Il corso si tiene periodicamente, magari la prossima data è tra poco giorni, clicca sul link “Il corso” e troverai tutte le informazioni. Se vuoi lavorare sulla tua evoluzione personale con me, anche tramite il life coaching a distanza, ad esempio, contattami, trovi i miei recapiti in questa pagina, oppure tramite il social.
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L’aforisma della puntata è di Hermann Hesse
“Lascia che te lo dica oggi quanto ti voglio bene, quanto tu sei stato sempre per me, come hai arricchito la mia vita. Tu non puoi misurare ciò che significhi. Significa la sorgente in un deserto, l’albero fiorito in un terreno selvaggio. A te solo debbo che il mio cuore non sia inaridito, che sia rimasto in me un punto accessibile alla grazia”
Mi ha fatto pensare, questo bellissimo pensiero di Hermann Hesse, quanto sarebbe bello incontrare, nella nostra vita, una persona alla quale senti di dire queste parole. Io spero che tu l’abbia incontrata, se l’hai incontrata, non la perdere, e se non l’hai incontrata, non arrenderti. E’ sicuramente da qualche parte che aspetta te.
Ciao, alla prossima puntata, grazie per essere stato con me

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