La solitudine che fa bene

Si sente spesso dire “soffrire di solitudine”. Eppure, se guardi nel vocabolario, troverai “fuggire” e “temere” la solitudine, ma anche “amare” e “cercare” la solitudine. La capacità di stare bene con te stesso è una capacità fondante per l’equilibrio personale. Stare bene da solo: e se impari a stare bene da solo, allora, starai meglio anche con gli altri. Imparare ad usare lo stare con te stesso come strumento per creare la tua vita migliore.

Molte persone soffrono della loro solitudine pensando che essere soli significhi non essere amati dagli altri, ma a volte, stare con gli altri rende le persone molto più sole. “Meglio soli che male accompagnati” esprime molto bene l’importanza della solitudine come valore positivo: meglio da solo con te stesso, sereno e soddisfatto, positivo e creatore della tua vita, che assieme agli altri e lontano da te. Imparare ad amare la solitudine usandola come ricarica può essere un grande supporto per la tua vita. (Scorrendo la pagina trovi la trascrizione dell’intero testo)

Stare bene da soli: la solitudine che ti ritempra

Gli inglesi usano due diverse parole, per parlare di solitudine, “alone”, che indica lo stare da soli, e non ha connotazioni negative, e “loneliness”, che richiama invece emozioni di sofferenza legate alla solitudine. Anche recenti studi hanno però confermato l’importanza della solitudine per l’equilibrio interiore. Ce lo ricorda, questo fondamentale aspetto del saper essere felicemente solitari, anche il dizionario: “solitùdine, lo stato di chi è solo; sentire desiderio di solitudine; beata la solitudine, finalmente un po’ di pace!, come espressione familiare di sollievo; cercare, trovare la serenità dell’animo nella solitudine”.

Ma qual è la solitudine che fa bene, e come puoi coltivarla?

Primo. La solitudine che fa bene è quella che ti permette di ritemprarti. È una solitudine che puoi dedicare a te stesso ed alle cose che ami. È una solitudine che devi dedicare a te stesso ed alle cose che ami. Perciò, imparare a dedicarti tempo e spazio, in luoghi in cui stai bene, facendo cose che ti piacciono. Che si tratti di passeggiare in riva al mare, di leggere un libro seduto sulla tua poltrona, di ascoltare musica sdraiato sul letto, di cucinare il tuo piatto preferito armeggiando nella tua cucina.

Pensare per cambiare: la solitudine e il controllo della mente

Fare cose che ti piacciono, che ti rilassano, e ti danno soddisfazione, anche quello è un modo per curare il tuo benessere interiore. Possono esserci giornate, o periodi, in cui il tempo e lo spazio per te stesso si riducono, ma, in questo caso, poco è davvero meglio di niente. Se non hai un’ora al giorno, va bene anche una serata nel fine settimana. L’importante è non rinunciare. Mantenere questo tuo diritto sempre attivo ti fa comprendere quanto è importante avere cura di te stesso.

Secondo. La solitudine che fa bene è quella che ti consente di riflettere, ed in cui, riflettendo, migliori, diventi più consapevole, affronti problemi vecchi da nuove prospettive, e sei contento di te stesso. Non ti critichi, non dici a te stesso cose negative, delle tue azioni, dei tuoi pensieri, del tuo passato, ti concentri sulle soluzioni, sulle risorse e sul futuro. Questo tipo di solitudine richiede un po’ di allenamento, perché soprattutto nei periodi di maggiore stress, quando c’è un problema che attanaglia, o le cose non vanno come vorresti, i pensieri contribuiscono a peggiorare lo stato interiore, soprattutto se non sai controllarli, comprenderli e farli migliorare. Riflettere vuol dire guardare le cose con il giusto distacco, non caricandole di pensieri e sentimenti negativi, ma analizzandole per ciò che sono.

Guardare le cose dalla prospettiva della verità: stare bene con te stesso ti aiuta a vedere meglio

Ti faccio un esempio (per riflettere, puoi anche scrivere, aiuta): vivi una relazione affettiva. Vorresti essere più felice. Discutete spesso, vi scrivete messaggi al limite dell’offensivo. Ti arrabbi e rispondi male. Si arrabbia e risponde male. A volte, fate finta di niente, e sembra che stiate di nuovo bene insieme, e poi, tutto ricomincia. Riflettere senza giudicare significa prendere coscienza del fatto che c’è un problema. Perché se vivi una relazione in cui sei infelice, di certo non è la migliore relazione che puoi vivere.

Essere padrone dei tuoi pensieri vuol dire non seguire il flusso, e farti trascinare dalle emozioni, ma creare l’onda: se vuoi vivere una relazione felice devi iniziare a cambiare, il modo di relazionarti, le cose che dici, come le dici. Iniziare ad ascoltare meglio. E più rifletti consapevolmente, più puoi comprendere qual è la strada giusta. Nel mio lavoro, quando seguo i miei allievi-clienti nel loro percorso evolutivo, creo queste strade su misura, insieme a loro, affinché possano percorrerle. E solo la solitudine, la consapevolezza che il tuo potere e la tua forza sono in te, ti possono aiutare. Sino a che ti aspetti che siano altri a cambiare, altri a risolvere, situazioni a modificarsi, lasciando tutto come sta dentro di te, allora, devo dirti, che molto difficilmente raggiungerai il tuo miglior equilibrio e la tua massima realizzazione. Perché se migliorano le cose fuori di te, ma non dentro di te, per te nulla cambierà.

Imparare a coltivare la solitudine: perchè ti fa bene

Terzo. Meglio essere soli che male accompagnati. Ci sono momenti della vita in cui si è più solitari, ma solitari non vuol dire isolati. Perché puoi dare il meglio di te e condividere il meglio di te quanto riesci ad apprezzarti, ad amarti, a sostenerti.

C’è un aforisma che trovo molto significativo: “Non perdere mai di vista questa verità importante, che nessuno può essere veramente grande fino a che non ha acquistato una conoscenza di se stesso, una conoscenza che può essere acquisita soltanto dalla solitudine”. Non puoi trovare le tue risposte fuori di te, il tuo miglioramento, fuori di te, la tua realizzazione, fuori di te. La solitudine consapevole aiuta l’ispirazione attiva. Puoi creare le soluzioni, costruire il miglioramento, fondare la realizzazione, nella tua vita e nella tua realtà, ma solo se prima le costruisci in te stesso.

Vorrei dire a chi è solo perché ancora non ha trovato qualcuno con cui essere davvero se stesso, libero e in sintonia, che può essere davvero meravigliosa la strada che puoi percorrere concentrandoti sulle cose belle e buone della tua vita. E che proprio mentre la percorri, incontrerai persone, e situazioni, belle e buone. Ma le relazioni, giuste, belle e buone, sono relazioni libere: non soddisfano un bisogno, concretizzano una realtà. Tutto parte da te, dalle tue decisioni e dalla direzione che dai alla tua vita. E se sei una persona solitaria, e felice, sono felice per te. Perché si può anche stare con gli altri, comunicare nel modo migliore e profondo, e di valore, e, lo stesso, avere un cuore solitario, che tanto ama gli altri quanto non chiede di essere amato, perché essere migliori è una scelta, e se non scegli di esserlo con te stesso e per te stesso, come potrai esserlo con gli altri e per gli altri?

Se vuoi imparare a coltivare la solitudine e la tua interiorità per dare alla tua vita il meglio di te, e vuoi farlo con me, non devi fare altro che scrivermi, o telefonarmi. Nel mio blog, annarosapacini.com, pagina contatti, trovi un form per scrivermi e tutti i miei recapiti. Raccontami di te, dimmi che vita vuoi creare, e lo faremo insieme. Ovunque tu sia, non ci sono distanze, né problemi di orario: incontro i miei clienti mentre passeggiano nel parco, stanno nel loro negozio, o in auto, sulla poltrona di casa o nella loro stanza preferita. Durante la pausa pranzo o prima di cena. Io sono nel mio posto preferito, la stanza in cui lavoro, studio e coltivo la mia solitudine, ma anche la mia comunicazione e l’incontro con gli altri. Perché non c’è differenza, tra l’essere a distanza o in presenza, l’energia interiore non è legata alla materia, è legata alla tua essenza. E più energia trasmetti, più energia riceverai, più energia darai alla tua vita.

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Per salutarti, musica e aforismi, le parole aiutano molto la solitudine che fa bene, e così l’armonia della musica. Pier Paolo Pasolini: “Bisogna essere molto forti per amare la solitudine”. Thomas Mann: “La solitudine dà alla luce l’originale che c’è in noi”. Khalil Gibran: “Cantate e danzate insieme e siate felici, ma fate in modo che ognuno di voi sia anche solo, come sono sole le corde di un liuto, sebbene vibrino alla stessa musica”. E l’ultimo, di Michel de Montaigne: “Un uomo deve possedere un piccolo luogo nascosto dove poter essere se stesso senza riserve. Solo nella solitudine si può conoscere la vera libertà”. Il brano, “Emotional Inspiration”. La solitudine porta molta ispirazione, soprattutto se impari a vederla come un’occasione per regalare tempo alla tua vita interiore. Ti auguro che tu possa sempre più percepire la preziosità e il valore del tuo essere, e del tuo tempo, anche nella solitudine. Grazie per essere con me in questo viaggio, ti aspetto alla prossima puntata.

“La solitudine porta molta ispirazione, soprattutto se impari a vederla come un’occasione per regalare tempo alla tua vita interiore”
-Annarosa Pacini

Crescita e realizzazione personale, comunicazione, motivazione, ispirazione, evoluzione, coaching on line – frasi, pensieri, aforismi e citazioni tratti dal lavoro della dr.ssa Annarosa Pacini (© tutti i diritti riservati: è consentito l’uso con la citazione della fonte e link al sito)

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