Come non essere schiavi della vita

La libertà è uno stato speciale, perché soltanto se sei libero puoi davvero realizzare te stesso. Eppure, essere liberi non è da darsi così per scontato. La schiavitù, intesa come dipendenza da pensieri e situazioni, da persone e desideri, è sottile e diffusa, e a volte, capita di vivere schiavi della vita, per un’intera vita, senza saperlo. Essere schiavo vuol dire non essere libero, quindi, condizionato e limitato, nelle tue possibilità e nelle tue realizzazioni.

E ci sono tanti tipi di schiavitù: dall’accettazione e dall’approvazione degli altri al desiderio di possedere cose pensando che lì ci sia la libertà, dall’essere influenzati dal pensiero dominante senza esserne consapevoli, anche se non va bene per te, all’asservimento a dipendenze di vario genere, affettive, sociali, biochimiche e psicologiche. Sino alle schiavitù del vivere quotidiano, legate alla tua storia, alle influenze delle relazioni fondanti, alle tue azioni, ed agli effetti che questi hanno prodotto in te. La libertà è eccezionale, perché quando sei libero sei davvero consapevole e potente, in sintonia con te stesso, con la tua interiorità e con le tue aspirazioni. Libere, concrete, valide e giuste per te. In questo podcast ti spiego come si fa a non essere schiavi della vita, e, prima ancora, a scoprire quali sono le schiavitù che ti porti dentro. (Scorrendo la pagina trovi la trascrizione dell’intero testo)

Chi è schiavo? Anche tu, e forse non lo sai

Chi è “schiavo”? È schiavo chi non ha la possibilità o la capacità di disporre liberamente di sé e delle proprie azioni; che non ha o ha perso l’indipendenza, che è limitato nei propri diritti. Chi non è schiavo, è libero. La vera libertà non è la mancanza di regole, autoaffermazione istintiva o desiderio di dominio, quanto la capacità di vivere secondo i tuoi criteri ed i tuoi valori, all’interno della tua vita, facendo in modo che proprio i tuoi criteri ed i tuoi valori ispirino le tue azioni, e creino la vita che desideri.

Detto così, sembra facile, ma all’atto pratico le cose spesso vanno in modo diverso. Ti racconto alcune piccole storie, tutte vere, nomi di fantasia.

Storie di schiavitù di vita e di libertà

Giuseppe ha 40 anni, moglie e due figli. Da oltre cinque anni convivono, più che altro. Evitano di parlare, per non discutere. Comunicazione intima, poca. Paura costante di quello che potrebbe accadere, poca libertà, e ancora meno felicità. Giuseppe è schiavo di un’idea d’amore che non esiste più, schiavo delle sue paure, dei giudizi dell’ambiente, della poca fiducia in ciò che può essere e creare.

Nunzia, 61 anni, marito e un figlio. Da tutta la vita ha sempre limitato il suo essere, cercando di adeguarsi all’ambiente, facendo tutto quello che ha sempre pensato di dover fare. Oggi si trova che nessuno ha mai compreso il suo impegno e la sua dedizione, e nel frattempo non si è mai sentita davvero amata. Schiava di modelli culturali e familiari di genere, in cui le donne restano a fianco di uomini che non le rispettano davvero, e intanto fanno sempre di più, nella speranza che qualcosa cambi.

Filippo ha 31 anni, un lavoro in cui ogni giorno perde un po’ di sé. Una storia familiare in cui il suo percorso professionale era già predestinato, peccato che lui sia un grande artista, un talento innato, abbia per questo scelto una scuola artistica, e la carriera militare sia quanto di più lontano da lui. Lui, che suona e canta, e avrebbe sempre voluto insegnare musica. Schiavo di legami e di relazioni che non gli hanno permesso di essere se stesso. Potrei andare avanti all’infinito, ma non è questo il mio obiettivo.

La differenza tra schiavitù e scelte consapevoli (anche dei condizionamenti)

Giuseppe, Nunzia, Filippo, sono soltanto degli esempi. Inizia, per prima cosa, a riflettere sulla tua vita, a cercare le tracce. In ogni vita ci sono delle schiavitù, anche quando possano sembrare buone ed a fin di bene. Te ne racconto una mia. Tanti anni fa, mentre frequentavo l’Università, partecipai ad una selezione, per giornalisti e presentatrici per una importante emittente privata. Arrivai prima su 100 candidati. Ma non si trattava di una prospettiva di lavoro certa, si trattava di iniziare, scommettere su qualcosa senza conoscere i presupposti ed andare avanti. Non sono mai stata schiava di paure o di timori, anzi, se incontro cose nuove, voglio imparare, perché migliorare mi piace, e c’è sempre, qualcosa da migliorare. Ma la mia schiavitù erano i legami familiari, la tranquillità delle relazioni, l’amore che provavo per chi aveva bisogno di me. E, poiché avevo un lavoro, in cui ero il direttore di un’emittente privata, anche se più piccola, la schiavitù fu adeguarmi al modello familiare, di chi agisce con saggezza e non si getta in progetti che non abbiano fondamento.

Ora, non sarei sincera dicendoti che era davvero una piena schiavitù, ritengo di aver fatto la scelta giusta per il contesto in cui vivevo, per il momento che vivevo, ma posso dirti, perché il mio lavoro è anche riconoscere la verità, ovunque essa sia, perciò, anche nel mio passato e nella mia vita, che, sebbene abbia scelto liberamente, non ero davvero completamente libera dai modelli familiari.

Scopri le tue schiavitù ed inizia ad essere libero

I modelli familiari li ereditiamo, possono limitarti o supportarci. Quegli stessi modelli erano quelli che mi avevano sempre permesso di studiare e di ricercare la strada migliore per me. Eppure, anche questo è un piccolo esempio di schiavitù, sebbene positivo. Ce ne sono di infinitamente piccoli e di infinitamente grandi.

Quelli piccoli non ti condizionano davvero, sono quelli che metti in atto spontaneamente, fare le cose in un certo modo per evitare discussioni con qualcuno; non fare una scelta per non mettere a repentaglio qualcosa cui tieni; anche il supermercato in cui fa la spesa può essere una scelta libera o una piccola schiavitù, dipende dalle tue routine e dai motivi che ti spingono ad andare in un luogo anziché in un altro. Scegli il supermercato in base ai prezzi più convenienti ed alla migliore qualità? Sei libero. Scegli il supermercato in base a come ti senti a tuo agio, per evitare quello che ti condiziona, anche se questo significa evitare il supermercato migliore, oppure scegli quello più lontano pur di avere del tempo in più lontano da qualcosa o qualcuno che ti fa soffrire? Allora, sei schiavo.

Tutto quello che è disequilibrio, è una schiavitù

Prendi un foglio, carta e penna, dividilo in due, da un lato, a sinistra, scrivi: “Le mie schiavitù”. Dall’altro, a destra, scrivi: “Le mie libertà”. È schiavitù tutto quello che fai, scegli, pensi che ti porta sofferenze parziali o totali, insoddisfazioni piccole o grandi, mancanza di amore e di fiducia. La schiavitù ti fa male, perciò alla schiavitù sono legati pensieri e sentimenti negativi, da cui spesso derivano azioni negative, e relazioni, negative. Naturalmente, questa è una griglia molto ampia, e generale.

Poi, dato che la libertà è la piena consapevolezza di te, l’esercizio e l’espressione del tuo essere, bisogna andare più in profondità. È quello che faccio con la mia attività di counselcoach, trovare la tua libertà, fare in modo che tu la riconosca, e, soprattutto, la usi.

Basta poco, per iniziare a trasformare una vita: basta cambiare prospettiva e scegliere quella unica, eccezionale e potentissima della libertà di essere te stesso e di scegliere la tua felicità. Dipendenze, come ho detto nell’introduzione, cioè limitazioni della libertà, ce ne sono di ogni genere: affettive, psicologiche, professionali, sociali, biochimiche, perché chi fa uso di sostanze, dall’alcol alle droghe, è schiavo anche da un punto di vista fisico. La schiavitù legata al corpo riguarda anche tutte quelle persone che hanno problemi, ad esempio, con il cibo, con l’immagine di se stesse, con il peso, con l’attività sportiva. Tutto quello che è disequilibrio, è una schiavitù.

Come si fa a non essere schiavi

Chi non può resistere senza passare del tempo in palestra, perché gli pare di non vivere, è schiavo come chi non può resistere senza bere dell’alcol. Chi ha una relazione clandestina che porta infelicità e frustrazione e da cui non riesce ad uscire è schiavo come chi ha una relazione ufficiale oggettivamente ed evidentemente infelice, ma ci rimane e non fa nulla per cambiarla. Schiavitù che si declinano in modo diverso, ma sempre schiavitù sono.

Come si fa a non essere schiavi? La risposta esatta è personale, su misura per te. Per ogni schiavitù, per ogni persona, c’è sempre una strada verso la libertà. Ma, volendo applicare una prospettiva generale, intanto, valida per tutti, per non essere schiavo devi tracciare la rotta della tua vita, segnando dei punti fermi: amore per te stesso, piena consapevolezza dei tuoi punti di forza e delle caratteristiche da migliorare, le tue attitudini temperamentali ed intellettive, come le usi, quanto le conosci, come puoi usarle per stare meglio, ed essere migliore. Non cercare scuse, ed imparare a vedere le cose come sono.

Padrone delle tue scelte e della tua vita: perché le scelte giuste sono sempre libere

Ritorniamo al mio esempio. Di fatto, la mia rinuncia aveva anche altri motivi: andare a lavorare in quell’ambito avrebbe significato adeguarsi a regole di comportamento implicito che non condivido. Ambienti in cui le donne, per fare carriere, dovevano, e ancora oggi, purtroppo, si trovano a pensare di dovere, essere un passo indietro agli uomini. Non era adatto a me. Perciò, sono stata libera, nella mia scelta professionale, e schiava in parte delle mie motivazioni affettive.

Ma poiché la scelta era giusta, alla fine è stata soprattutto una scelta di libertà, quella di una strada più lunga e complessa, che mi corrispondesse appieno, perché se c’è una cosa che mai sottometterei ad obiettivi di alcun genere, è scendere a patti con miei valori e con i miei ideali. Questa è la libertà: essere padrone della tua vita e delle tue scelte, orientare le tue decisioni, superare le paure ed anche i problemi. Trovare le soluzioni.

Non essere schiavo della vita: perché solo se sei libero, la tua vita è davvero tua

Non essere schiavo della vita, perché la schiavitù della vita si porta via il tempo, e la bellezza, e anche la felicità. Il rimpianto, spesso, è la consapevolezza del riconoscere che avresti potuto prendere strade diverse, e decisioni diverse. Ma è anche un’occasione per rompere le catene del passato, e trasformare il rimpianto in desiderio di vita nuova e libera. E questo è anche il mio augurio per te, per ogni cosa che ti è cara, per ogni persona che è nel tuo cuore.

E se vuoi allenare la tua libertà e spezzare ogni catena, con me, utilizzando gli strumenti che metto a tua disposizione, non devi fare altro che telefonarmi, o scrivermi: annarosapacini.com, pagina contatti, nel mio blog trovi tutti i miei recapiti, leggo sempre ogni messaggio, e rispondo sempre, sono qui per aiutarti. Più scegli di essere te stesso, alla massima espressione di te, più sarai liberto e forte, e bellissimo.

Comunicare per essere® podcast sicuramente è una grande ispirazione, almeno, nel mio intento, per l’espressione della massima libertà personale, coerente e mossa da valori alti. Se ancora non ti sei iscritto, puoi farlo adesso, dal mio blog, nella pagina dedicata, e dalla tua app preferita per musica e podcast, da Amazon Prime a Spreaker a Spotify ad Apple podcast, lo trovi ovunque.  Iscriviti alla newsletter, perché ci sono sempre delle novità. Ed al mio canale video, su YouTube, dove trovi nuovi video con altre prospettive sempre orientate verso la realizzazione personale consapevole e piena. Mi trovi su tutti i principali social, e ti suggerisco di seguirmi anche sulla mia pagina Facebook. E attiva ovunque le notifiche, così non perderai nessuna novità. Nel blog trovi anche le trascrizioni del testo dei podcast, nella home page ogni settimana pubblico le nuove puntate, ed è anche il centro della mia attività. Non dimenticare di visitarlo spesso.

Per salutarti, riflessioni libere sulla schiavitù, e su come essere te stesso, e musica, per dare energia alla tua visione interiore. Jim Rohn: “Prendi consigli, ma non ordini. Dai solo ordini a te stesso. Abramo Lincoln disse una volta: ‘Così come non vorrei essere uno schiavo, così non vorrei essere un padrone’”. Fernando Pessoa: “Se per te è impossibile vivere solo, sei nato schiavo”. Seneca: “Non è libero chi è schiavo del proprio corpo”. Lenin: “Uno schiavo che non ha coscienza di essere schiavo e che non fa nulla per liberarsi, è veramente uno schiavo. Ma uno schiavo che ha coscienza di essere schiavo e che lotta per liberarsi già non è più schiavo, ma uomo libero”. E l’ultimo, di Giordano Bruno: “Verrà un giorno che l’uomo si sveglierà dall’oblio e finalmente comprenderà chi è veramente e a chi ha ceduto le redini della sua esistenza, a una mente fallace, menzognera, che lo rende e lo tiene schiavo… l’uomo non ha limiti e quando un giorno se ne renderà conto, sarà libero anche qui in questo mondo”.

Il brano è: “Happy inspiration”. Vorrei darti un piccolo consiglio esperienziale, su come allenare la tua libertà: ogni giorno, fai qualcosa che ami, pensa a qualcosa che ami, e impara a stare bene con te stesso. Come ricorda l’aforisma di Pessoa, se per te è impossibile vivere solo, sei nato schiavo. Perché solo se sei libero di essere te stesso, senza bisogno che altri riconoscano il tuo valore, consapevole di chi sei e di ciò che puoi creare, soltanto in quel momento potrai davvero vivere bene anche con gli altri. Grazie per essere con me in questo viaggio, ti aspetto alla prossima puntata. Ciao ciao

“Non essere schiavo della vita, perché la schiavitù della vita si porta via il tempo, e la bellezza, e anche la felicità” -Annarosa Pacini

Crescita e realizzazione personale, comunicazione, motivazione, ispirazione, evoluzione, coaching on line – frasi, pensieri, aforismi e citazioni tratti dal lavoro della dr.ssa Annarosa Pacini (© tutti i diritti riservati: è consentito l’uso con la citazione della fonte e link al sito)

Scroll to Top