C’è una gara fondamentale, nella vita, che dovresti sempre impegnarti a fare, ed a vincere: la gara ad essere te stesso. Rispettare ciò che sai e senti di essere, esprimerlo nel modo migliore, creare valore. La gara ad essere te stesso, in realtà, è una gara alla quale partecipi sempre, per tutta la vita, anche quando non lo sai. Ma quando lo sai, allora funziona meglio: vuol dire sapere qual è la tua strada, non cercare di piacere alle persone alle quali non piaci, di accontentare le persone perché poi pensi che andrà meglio, di assomigliare a qualcun altro solo perché ti sembra che abbiano qualcosa più di te. Intanto, ti do alcune dritte: primo, nessuno ha qualcosa più di qualcun altro. Ogni persona ha se stesso. È l’uso che facciamo, di ciò che siamo, che fa la differenza. Secondo, se non hai ben chiara l’importanza di questa scelta – essere te stesso – succede che, nella vita di tutti i giorni, finisci per essere qualcun altro, e questo, alla fine, non rende felice nessuno, né te, né le persone per cui pensavi di farlo. In questo podcast ti parlo di come la gara ad essere te stesso è uno dei fondamentali scopi della vita autentica, intenzionale. La felicità non può prescindere dall’autenticità. Vivere vite inautentiche è una delle più diffuse cause di insoddisfazione e senso di mancanza. Mancanza di cosa? Della tua più vera, e piena, realizzazione.
(Scorrendo la pagina puoi leggere la trascrizione dell’audio)
- Essere te stesso è un imperativo di (buona) vita
- Vivere limitatamente e vivere pienamente: come cambia le tue possibilità
- Vita realizzativa: perché solo se aiuti te stesso puoi aiutare gli altri
- Scegli di risvegliarti alla tua massima esistenza
- Perché non dovresti mai rinunciare a correre la gara ad essere te stesso
Essere te stesso è un imperativo di (buona) vita
Se mi segui da un po’, saprai che spesso gli argomenti che tratto sono ispirati da situazioni di vita vissuta, che mi vedono partecipe. Potrei dire, sempre. Mia, dei mie cari clienti ed allievi, delle persone intorno a me, chi incontro per caso, chi ho scelto per scelta. Negli ultimi giorni ho seguito molte situazioni, osservando un po’ a distanza le interazioni tra le persone, messaggi su chat di gruppo, dialoghi faccia a faccia. Ho ascoltato storie, letto testimonianze, studiato e creato percorsi che potessero aprire nuovi modelli di vita e di pensiero per chi sceglie e determina di essere se stesso.
E, nell’osservare, in questi giorni, come in altri giorni, noto che ci sono persone di grande valore, che, invece che esprimere ed essere se stesse, si adattano al contesto, e cambiano, cercando di essere altro. Adattano non in senso positivo, come qualcosa di flessibile ed evolutivo, ma in senso negativo, come qualcosa che si riduce sotto un peso, e non evolve più. In una riunione condominiale, in un pranzo di famiglia, oppure, anche parlando con se stessi. Io vado molto in profondità, quando si parla di comunicazione, e, grazie alla grande partecipazione delle persone che hanno scelto di onorarmi della loro fiducia, e lavorano con me, conosco bene i meccanismi anche della comunicazione intrapersonale, come parli a te stesso, perché, come funzionano le tue parole, come puoi cambiarle per vivere meglio ed essere più felice. Non in senso generale, ma in senso specifico: per ogni persona, la sua storia, le sue parole, le strade di cui ha bisogno per realizzarsi.
Vivere limitatamente e vivere pienamente: come cambia le tue possibilità
E, nell’osservare, noto anche che altre persone, invece, sembrano esprimere se stesse in maniera più evidente, più forte, a volte istintiva, a volte aggressiva, altre, prevaricante. Eppure, anche quello non un autentico essere. È una reazione a qualcosa, che, in un tempo più o meno lontano, ha creato degli effetti che poi si sono riverberati nel resto della vita. Non puoi prescindere dalla gara ad essere te stesso, perché essere te stesso è lo scopo fondamentale dell’esistenza, di ogni esistenza, anche della tua.
Una famosa citazione di Eric Fromm, “il compito della vita di un uomo è dare alla luce se stesso”, coglie molto bene un altro importante aspetto insito nella vita: che vivere e sopravvivere, essere te stesso o essere altro da te, non sono la stessa cosa. Rispettare ciò che sai di essere ed esprimerlo nel modo migliore sono le prime basi: vuol dire imparare a riconoscere la tua natura ed esserlo, autenticamente, libero. Positivo, costruttivo, coraggiosamente generativo. Incontro tante persone che sono se stesse limitatamente all’ambiente in cui vivono, alla famiglia in cui sono cresciute, alle scelte che hanno fatto.
Ma, vedi, c’è una grande verità, che è importante ricordare sempre: vivere limitatamente nell’espressione di sé stessi non è proprio come vivere pienamente. Tutto diventa limitato, realizzazione, felicità, ma anche le conquiste che pensi di poter fare, i risultati che pensi di meritare. E non è una verità assoluta teorica, è una verità che viene dalla vita, concreta, dalle esperienze di ognuno di noi, per questo è vera.
Vita realizzativa: perché solo se aiuti te stesso puoi aiutare gli altri
A me piace mettere bene a fuoco queste verità che producono effetti, che possono condizionare come supportare, creare come distruggere, perché vuol dire darti la massima possibilità di scelta. Avere buoni rapporti con qualcuno non significa adattarti per non litigare, lasciar perdere perché pensi che non possa capirti, cercare di essere come credi che possa piacergli. Queste sono strategie che mostrano che hai scarsa fiducia in te stesso – o, almeno, non una fiducia completa – e nell’altro.
Avere buoni rapporti con te stesso e gli altri, comunicare per essere®, in modo da creare una vita bella, una realtà migliore, significa impegnarti per migliorare te stesso, acquisire costante consapevolezza, scegliere una via di valore, ad ogni livello, e attuarla, ed esserlo. Autentico. Partecipi alla gara ad essere te stesso sempre, ma se non ne sei davvero consapevole, raramente raggiungerai il risultato che potresti raggiungere, invece, scegliendo di partecipare a questa gara al massimo delle tue possibilità. Io credo molto nel pensiero positivo come scelta di vita, vedere le cose come sono ed essere capaci di mantenere una visione chiara e costruttiva. Non i pensieri positivi che pensi, e ti fanno stare meglio. Un’interiorità forte capace di credere nelle proprie visioni e metterle in atto. Un essere, autentico e positivo.
L’essere è più del pensare. O meglio, fanno parte entrambi della scelta consapevole di gareggiare per essere te stesso, nella tua vita. Quando fai questa scelta, inizi ad essere più fermo nelle tue manifestazioni, la tua comunicazione è più equilibrata e positiva, perché non hai bisogno di adattarti agli altri, per stare bene, di essere idee di te che non sono proprio te: ma, invece, t’impegni per essere sempre più chiaro a te stesso, manifestarti nel modo più appropriato, comunicarti creando valore, per te e per gli altri. Non in modo egoistico, ma in modo generativo. Non a prescindere dal contesto, ma tenendo presente il contesto in cui sei inserito ed il bene di tutti.
Scegli di risvegliarti alla tua massima esistenza
Calando questa visione nella vita pratica, se hai problemi di coppia, vuol dire capire cosa significano, per te e dentro di te, scegliere bene le tue priorità, creare modelli nuovi di comportamento, che possano aiutarti a creare la tua vita autentica ed intenzionale. Superando le aspettative, i bisogni, liberando da credenze illusorie, come quella che puoi stare bene se qualcun altro cambia, oppure fa qualcosa, o dice qualcosa. Sì, può durare un momento questo tipo di soddisfazione, ma non è autentica, né veritiera. Perché se sposti all’esterno la fonte del tuo equilibrio e della tua felicità, puoi ben comprendere il rischio che corri.
Infatti, nel mio lavoro, incontro persone di ogni età, trent’anni come sessanta, che hanno scelto di essere se stesse limitatamente e ne pagano il prezzo, in quanto la loro realtà non è che li premia, anzi, una realtà costruita su un inganno, non può restituire verità. Se il tuo partner per vent’anni ha criticato il tuo modo di essere, e tu hai finto che ti andasse bene, non è che da un giorno all’altro tu sarai la sua persona ideale. E, nel frattempo, cosa hai fatto per te stesso? Non abbastanza, perché non c’è sofferenza maggiore di rendersi conto di aver rinunciato a gareggiare in modo positivo, nella gara per essere se stessi, ritrovandosi con un pugno di mosche, figli che non ti amano come vorresti, partner sempre più distanti, lavori che ti hanno portato via tanto tempo della vita e non ti hanno dato quello che avresti voluto.
Perché non dovresti mai rinunciare a correre la gara ad essere te stesso
Si può cambiare? Sì, puoi rimetterti in gara in ogni momento, o meglio, puoi invertire la rotta della tua gara, ed iniziare quella più giusta: scegliere la tua vita più autentica, puntando alla tua vera e piena realizzazione. Realizzazione è una bella e grande parola, e non devi intenderla solo come realizzazione pratica, successo, agire concreto, ma anche come mondo interiore, senso di pienezza, di soddisfazione di te. Alcune persone che gareggiano solo parzialmente si sentono a volte, come meno capaci di chi, invece, agisce senza tenere conto degli altri.
Ma quando mi parlano di queste persone, non mi parlano di momenti di felicità, ma di sofferenza: chi interagisce con il mondo in modo cieco, senza riuscire a vedere tutto, gli altri, gli effetti, quello che crea, è un’altra persona, in realtà, fuori gara. Perché se crei infelicità certamente non stai vivendo la tua vita al meglio.
La gara ad essere te stesso implica: sceglierti, realizzarti, creare valore. E se lo fai, onestamente, senza tirarti indietro, pronto ad imparare quello che ti serve, deciso a fare del bene alla tua vita (che include, anche, tutte le persone che ne fanno parte), allora non c’è posto, per gli atteggiamenti che vanno in altra direzione. Sono gare, sì, ma fatte da passioni e tendenze che la persona non riesce a gestire e diventano dominanti. Anche su questo, si può lavorare. La consapevolezza è un grande potere, e più ne hai, più ne usi. Corri la tua gara, partecipa, avanza. Cammina, se non ti va di correre, riposati, quando è il momento, purché sempre tu scelga di essere la massima espressione di te e di manifestare il tuo valore, al massimo. Crea la vita che sogni e senti, giorno per giorno.
E in questo posso aiutarti, è uno degli obiettivi di tutto il mio lavoro, per questo, tanto studio, tanto ricerco, tanto creo, per continuare ad imparare e poter essere sempre più d’aiuto agli altri. Annarosapacini.com, pagina contatti, trovi i miei recapiti. Io ci sono, fatti sentire.
Intanto, puoi sentirmi tu, ogni settimana, nuove puntate in questo podcast, che ha, come titolo, il metodo che ho creato, Comunicare per essere®, puoi seguirlo dal mio blog, dove puoi leggere anche le trascrizioni, ed iscriverti liberamente dalla tua app preferita per musica e podcast. Se vuoi capire a che punto sei, sulla strada della gara ad essere te stesso, il tuo Profilo Grafologico Essenziale può accendere molte luci, nel blog c’è una pagina dedicata, dove trovi tutte le istruzioni, puoi ordinarlo in ogni momento, anche adesso, ed in pochi giorni lo realizzerò per te. E se hai bisogno di chiedermi qualcosa, fallo pure.
Mi trovi su tutti i principali social, a partire da Facebook. Ricordati di attivare le notifiche ed interagire con la mia pagina, perché Facebook, purtroppo, decide cosa farti vedere, e potresti perdere molto. Ma tutto è sempre nel mio blog, novità, approfondimenti, e nella newsletter, alla quale puoi iscriverti da ogni pagina del mio sito. E seguimi su YouTube, nuovi video, e nuovi progetti ti aspettano.
Per salutarti, aforismi dedicati alla gara più importante della tua vita, essere te stesso, e musica, dedicata alle tue speranze ed ai tuoi sogni. Mark Twain: “Possiamo ottenere l’approvazione degli altri, se agiamo bene e ci mettiamo d’impegno nello scopo; ma la nostra stessa approvazione vale mille volte di più”. Goethe: “Se avete fiducia in voi stessi, ispirate fiducia agli altri”. Epitteto: “Innanzitutto dì a te stesso chi vuoi essere; poi fai ogni cosa di conseguenza”. L’ultimo, di Wayne Dyer: “L’autostima deriva da una cosa: pensare di essere degno”.
Il brano che ti dedico s’intitola: “Free”. Ti auguro, con tutto il cuore, di poter essere libero, per potere essere te. Grazie di essere con me in questo viaggio. Ti aspetto alla prossima puntata.
“Si può cambiare? Sì, puoi rimetterti in gara in ogni momento, o meglio, puoi invertire la rotta della tua gara, ed iniziare quella più giusta: scegliere la tua vita più autentica, puntando alla tua vera e piena realizzazione”
-Annarosa Pacini
Crescita e realizzazione personale, comunicazione, motivazione, ispirazione, evoluzione, coaching on line – frasi, pensieri, aforismi e citazioni tratti dal lavoro della dr.ssa Annarosa Pacini (© tutti i diritti riservati: è consentito l’uso con la citazione della fonte e link al sito)