Il senso di rivalsa è un sentimento spesso legato alla sensazione di aver subito un’ingiustizia. Porta a sentire, primariamente, il desiderio di averla vinta sull’altro, di far sì che le proprie ragioni possano mostrarsi come superiori, e, quindi, più giuste. Ora, se il desiderio di agire nel modo giusto per se stessi e la propria vita, è una strategia di pensiero sicuramente portatrice di grandi benefici, farlo contro qualcosa o qualcuno lo è molto meno. Affermare te stesso in modo libero e indipendente, per la scelta di fare ciò che è giusto, essere te stesso nel modo che scegli, comunicare te stesso nel modo che sei, è ben altra cosa dal desiderio di “vendetta”, di rivalsa che vuole togliere qualcosa a qualcuno per darla a te. Lì non sei libero, ma prigioniero e condizionato proprio dal comportamento e dalle persone da cui desideri distaccarti, verso le quali desideri affermare la tua diversità.
L’affermazione positiva e costruttiva di te stesso ti porta a crescere, a stare meglio, a cambiare la tua vita affinché sempre più ti corrisponda. Il senso di rivalsa obnubila la mente e ti porta via la felicità. Usare quella sensazione per capire come lasciarla andare e cosa puoi fare, invece, per essere libero dai condizionamenti degli altri, aggiunge alla tua vita, felicità vera. Inizio questa puntata parlando di chi pensa che, in fondo in fondo, il desiderio di rivalsa sia giusto. E con alcuni consigli basati sull’esperienza di chi ha trasformato il senso di rivalsa in consapevole e libera affermazione di sé.
(Scorrendo la pagina puoi leggere la trascrizione dell’audio della puntata)
- Come il senso di rivalsa può ingannarti
- Il desiderio di vendetta ti porta sempre fuori dalla strada evolutiva
- Superare il senso di rivalsa: primo, non vivere in risposta ad altri
- Trasformare il desiderio di rivalsa: secondo, cambiare vuol dire agire
- Oltre il desiderio di rivalsa: terzo, fiducia in te stesso e nelle tue possibilità di realizzazione
Come il senso di rivalsa può ingannarti
Il punto non è se sia o non sia giusto, il senso di rivalsa, ma che non ti fa bene. E questo, lo rende non giusto. Ti racconto degli esempi, storie vere, nomi di fantasia. Alberta soffre molto il fatto che il suo diretto superiore sia una persona dai modi sgarbati e poco professionale. Questo, mese dopo mese, l’ha portata a disaffezionarsi al suo lavoro, al suo ruolo. Non crede più di poter davvero progredire o cambiare qualcosa. Il desiderio di rivalsa la spinge a rimandare le cose che deve fare, a rispondere un po’ seccata, ed ha accumulato tutta una serie di malesseri, oggi un dolore alla schiena, domani un’emicrania. Poiché il suo senso di rivalsa non trova lo sfogo che vorrebbe, e non porta risultati migliorativi, tutto peggiora.
Silvano ha un desiderio di rivalsa molto esteso: nei confronti del suo ambiente sociale, perché non si è mai sentito veramente integrato e accettato, nei confronti del suo ambiente familiare, perché non si è mai sentito pienamente amato e accettato, nei confronti del suo lavoro, perché ritiene che a causa del suo ambiente, sociale e familiare, gli siano state tolte delle possibilità. Questo lo porta a ripagare con la stessa moneta le persone che fanno parte della sua vita: poco comprensivo, molto collerico, pronto a redarguire. Non lo fa stare meglio e non migliorano le relazioni. Anzi, sente, dentro di lui, che non gli fa bene. Però, abbandonare il desiderio di rivalsa, non vorrebbe dire essere debole?
Il desiderio di vendetta ti porta sempre fuori dalla strada evolutiva
Di esempi potrei fartene a migliaia, infiniti, ognuno legato ad uno specifico contesto di vita. Diciamo che, in generale, questo sentimento di rivalsa e rivendicazione, il bisogno di far passare a qualcuno quello che hai passato tu, è umano, è frequente, è comprensibile. Lo hanno anche le persone che si sentono di subire e non manifestano – a differenza di Alberta e Silvano – il loro malessere interiore.
Perché di questo si tratta; malessere, non stare bene. Mal-essere, essere te stesso in un modo non buono. La rivalsa, anche nei casi in cui possa produrre piccole soddisfazioni temporanee, non è mai risolutiva, raramente si placa. Come un tarlo, che tu le dia voce, o meno, sta lì e ti fa perdere chiarezza e lucidità, ti fa perdere forza, ti allontana da quello che davvero può portarti a costruire la tua felicità: affermare te stesso in modo realizzativo e non oppositivo. Essere ciò che scegli di essere, in risposta al tuo imperativo interiore, non alle influenze esterne. C’è una bella differenza, tra questi due atteggiamenti interiori (e i loro effetti nella vita).
Superare il senso di rivalsa: primo, non vivere in risposta ad altri
Posso darti alcuni consigli esperienziali, fondati sulla vita vera, sui successi delle mie care persone, clienti, allievi, lettori, ascoltatori. Ogni giorno ricevo messaggi di persone che mi ringraziano, per il mio lavoro, perché aiuta la loro vita. Grazie a voi. La prima cosa da fare, per liberarti dal senso di rivalsa, è scegliere chi sei al netto della vita, delle esperienze, dei condizionamenti, ed anche degli auto-condizionamenti. Scegli cosa ti piace di te, in cosa ti riconosci, impara a riappropriarti di quello che porta senso e felicità nella tua vita. Senza pensare a cosa gli altri dicono o fanno, a come ti hanno fatto sentire.
Silvano ha fatto un bel lavoro, l’uomo che è non è affatto l’uomo che manifestava, è tutta un’altra persona. Aperto, positivo, brillante, simpaticamente ironico e sempre disposto ad imparare. Non ha più nessuna voglia di fare rivalsa, perché l’aver scelto di essere se stesso, per cambiare le sue relazioni, per farle diventare più positive, più belle, lo ha portato giorno dopo giorno a vedersi per la persona che era, libera, a fare le scelte che sentiva giuste per lui, e conquistando quella libertà, non aveva bisogno di nessuna vendetta, perché quello che era stato era passato. Il suo oggi, e il suo domani, lo decide lui.
Trasformare il desiderio di rivalsa: secondo, cambiare vuol dire agire
La seconda cosa da fare, è non limitarti a pensare a quello che vuoi essere, ma metterlo in pratica. Io elaboro veri e propri progetti di pensiero e di vita, per ogni persona, perché nella vita di ogni giorno, proprio in quella situazione che per te è una sfida, ogni persona possa trasformare. È così che ti rafforzi. Alberta all’inizio non voleva staccarsi dal suo desiderio di rivalsa, che si era esteso anche alla collega superficiale e poco partecipativa. Ma tutto ciò portava infelicità soprattutto a lei, solo a lei, e nella sua vita, e faceva male anche alla sua salute.
È ripartita da se stessa, delle sue visioni. Una donna impegnata, che crede nel suo valore, che non rinuncia a fare sempre del suo meglio. Così ha ritrovato la stima in se stessa, non si è fatta contagiare dal cattivo clima aziendale, così ha cominciato a guardarsi intorno, così ha trovato altre opportunità, nuovi ambienti, nuove persone. E, oggi, ripensando al suo capo, ne comprende le difficoltà, le paure, i limiti. Le piacerebbe aiutarlo, perché le persone felici fanno bene a tutto, in ogni ambito, anche sul lavoro.
Oltre il desiderio di rivalsa: terzo, fiducia in te stesso e nelle tue possibilità di realizzazione
E così arriviamo al terzo consiglio: se senti di avere subito un’ingiustizia, probabilmente è vero. E sicuramente è vero per te. Ma il modo migliore per riappropriarti del tuo diritto di essere te stesso non è farti trascinare nel mondo negativo e pesante del desiderio di rivalsa. È farti illuminare dalla fiducia in te stesso, dalle tue visioni fondanti, scegliere di fare bene, e sempre meglio, fino a che non realizzerai ciò che vuoi realizzare.
In fondo, questa è la migliore dimostrazione, quella che puoi dare con la tua vita. È anche, una sorta di rivalsa, ma positiva: non contro qualcuno, ma a favore di ciò che sei e della tua forza di trasformazione. Sino a che ti sentirai di dover essere, rispondere, dimostrare, qualcosa a qualcuno, per ciò che quella persona è, è stata, dice, ti ha detto, fa, ha fatto, allora è lei, ad orientare la tua vita.
Trasforma il senso di rivalsa nella giusta scelta dell’affermazione e del riconoscimento di te stesso e del tuo valore. Non per gli altri, ma per il rispetto che dovresti sempre ricordare di avere nei confronti della tua vita. Che richiede anche amore e comprensione, e pazienza. Sì, è vero, a volte ci sono situazioni difficili, e persone difficili. Ma perché lasciare che ti cambino, o ti avvelenino l’animo? La migliore rivalsa che puoi avere è diventare una persona capace di realizzare la propria vita di felicità.
Se vuoi liberarti dai sentimenti di rivalsa, e coltivare una piena affermazione di te, e conoscere in che modo posso aiutarti, in questo percorso, non devi fare altro che scrivermi. Scopriremo insieme la tua strada migliore. Annarosapacini.com, pagina contatti, trovi tutti i miei recapiti. E puoi anche fissare un appuntamento telefonico, per chiedere e approfondire, non c’è modo migliore che comunicare, per comprendersi.
E una via per la comunicazione orientata verso la massima valorizzazione di quanto di più bello c’è in ogni essere umano, è questo podcast, Comunicare per essere®, nuove puntate ogni settimana. Per riflettere, per progredire, per cambiare in meglio. Un allenamento costante, anche per me. Centinaia di ore di lavoro che metto a disposizione di tutte le persone che desiderano vivere pienamente, consapevoli del proprio valore. Puoi seguirlo dal mio blog, dalla pagina dedicata, ogni settimana nel blog pubblico le nuove puntate e le trascrizioni dei testi, ed iscriverti liberamente dalla tua app preferita per musica e radio. Iscriviti anche alla mia newsletter, trovi il form in fondo ad ogni pagina del blog, presto per gli iscritti ci sarà una sorpresa.
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Per salutarti, aforismi sulla vendetta che fa male, e su cosa ti serve per stare bene. E musica, per trovare la giusta ispirazione. Proverbio cinese: “L’acqua non resta sulle montagne, né la vendetta in un grande cuore”. Tertulliano: “Vuoi essere felice per un istante? Vendicati! Vuoi essere felice per sempre? Perdona!”. Shannon Alder: “Se si passa il tempo sperando che qualcuno soffra le conseguenze di quello che ha fatto al tuo cuore, allora si sta permettendo a questa persona di farti male una seconda volta”. Laura Hillenbrand: “Il paradosso del sentimento di vendetta è che ti rende dipendente da chi ti ha fatto del male, facendoti credere che ti libererai dal dolore solo quando farai soffrire i tuoi persecutori”. L’ultimo, di Marco Aurelio: “Il miglior modo di vendicarsi di una ingiuria è il non rassomigliare a chi l’ha fatta”.
Il brano s’intitola: “Epic”. Ogni vita può essere epica, basta che inizi a credere nella tua grandezza. Passa una buona giornata. Libera da ogni desiderio di rivalsa. E grazie di essere con me in questo viaggio. Ti aspetto alla prossima puntata. Ciao ciao
“Trasforma il senso di rivalsa nella giusta scelta dell’affermazione e del riconoscimento di te stesso e del tuo valore. Non per gli altri, ma per il rispetto che dovresti sempre ricordare di avere nei confronti della tua vita”
-Annarosa Pacini
Crescita e realizzazione personale, comunicazione, motivazione, ispirazione, evoluzione, coaching on line – frasi, pensieri, aforismi e citazioni tratti dal lavoro della dr.ssa Annarosa Pacini (© tutti i diritti riservati: è consentito l’uso con la citazione della fonte e link al sito)