Emozioni “buone” e “cattive”, il pregiudizio che ti inganna

Pensare che le emozioni positive siano necessariamente buone e quelle negative, invece, cattive, spinge spesso le persone ad agire in modo da evitare quelle “cattive”, invece di comprenderle e utilizzarle per la crescita personale. Si tratta di un pregiudizio che dovresti eliminare, perché tutte le emozioni sono utili alla tua vita, e spesso sono proprio quelle che eviti che possono darti più risposte ed occasioni. In questa puntata ti spiego perché, e come puoi gestirle, sempre, e tutte, in modo costruttivo.
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Emozioni “buone” e “cattive”, il pregiudizio che ti inganna

La maggior parte delle classificazioni da manuale delle emozioni le divide acriticamente in positive – ad esempio, gioia, felicità, piacere, contentezza – e negative – come rabbia, ostilità, paura, tristezza, preoccupazione –. E’ un modo di vedere le cose molto diffuso, che ci porta a dividere i sentimenti in emozioni positive e negative. Si tratta di una visione ingannevole, perché la dicotomia positivo-negativo implica, intenzionalmente o meno, che le emozioni positive siano “buone” e debbano essere perseguite, e le emozioni negative siano “cattive” e debbano essere evitate. Eppure, sentimenti come il dolore o la sofferenza possono essere importanti momenti di riflessione, e punti di partenza verso nuove visioni di vita, nuovi obiettivi, nuovi modelli.
Non solo, sono anche necessari, perché permettono di capire che c’è qualcosa che non va e che può essere cambiato e migliorato. Secondo gli esperti, nella maggioranza delle persone c’è la tendenza ad equiparare l’evitamento con la soluzione, anche quando è una soluzione che può addirittura accentuare il problema. Più evitiamo di trattare il dolore, più esso rimane con noi e in noi. Evitare un problema doloroso non significa, di fatto, che reprimerlo, ed evitarlo chiudendo gli occhi non lo farà automaticamente scomparire. Anzi, in genere, più eviti di trattare il tuo dolore, più sarà probabile che rimanga in te e si aggravi. Vale come il dolore fisico: se hai un problema di salute, devi curarti e adottare tutte le strategie necessarie, dalla terapia giusta a migliori abitudini di vita. Inoltre, chi dice che la gioia sia migliore o più positiva della preoccupazione? La preoccupazione è sempre negativa? Può esserci una preoccupazione realistica e, perciò, positiva? Il dolore è negativo come la rabbia?

Gestire bene le emozioni aiuta la crescita personale

Questo tipo di visioni non aiuta, mentre aiuta, invece, la capacità di vedere tutte le emozioni, anche quelle meno piacevoli, come il dolore, come ingredienti positivi, necessari perché si attivino azioni e reazioni, per la difesa dei giusti diritti dell’Io, per la crescita, per la risoluzione. Certamente, ci sono eventi negativi, cioè dannosi, e positivi, cioè utili, esattamente come ci sono risultati negativi e positivi, ma la generalizzazione non aiuta per niente.
Tant’è che le più recenti ricerche hanno ben evidenziato come le reazioni ad eventi potenzialmente stressanti (cioè, dolorosi) dipendono dal significato che hanno per te. Una certa situazione può essere gestibile per una persona, e di difficile gestione per un’altra. Gli effetti degli stati emozionali si riverberano poi sul comportamento: una persona brontolona, cupa, triste, dispiaciuta, ostile, nervosa, molto probabilmente non prova sentimenti positivi. Ma questo non vuol dire che una persona attiva, pro-attiva e positiva, non provi anch’essa sentimenti negativi. La vera differenza la fanno la comprensione di ciò che provi e il modo in cui gestisci i tuoi sentimenti.

Essere il vero te è la strada giusta (e l’unica) per un profondo sviluppo personale

Per prima cosa, evita le etichette, ne ho già parlato nel podcast “Le parole blocca vita”, evita di etichettare ciò che provi e ciò che sei basandoti su quello che ti rimandano l’ambiente intorno a te e i rapporti con gli altri.
Nella mia attività di life coach lavoro molto con le parole, come potrai immaginare, dato che comunicazione e grafologia sono i fondamenti del mio metodo, quindi, parole dette e parole scritte. Ci sono parole che ti costringono dentro spazi sempre più angusti, e, alla fine, non riesci più vedere se c’è una via d’uscita, e non sai neanche se la vuoi cercare.
Mi viene in mente Clizia, che pensava di essere “permalosa”, e quindi di essere sempre lei dalla parte del torto, mentre invece era molto sensibile, ma aveva a che fare, da sempre, con figure parentali poco attente agli effetti che producevano sugli altri e sempre pronte a scaricare all’esterno le proprie tensioni. La sensibilità coglie la verità, è un valore positivo che può creare grande ricchezza nelle tue relazioni e intorno a te, dipende tutto da come la usi. Sensibile non è permaloso. Una persona può essere però anche permalosa ma non sensibile, magari è egocentrica. In questo, la grafologia evolutiva non accetta scuse. E’ molto bello vedere le persone riconoscersi, accettare consapevolmente e profondamente ciò che sono, e poi attivarsi per migliorare quello che vogliono migliorare.
Matteo aveva sempre pensato di essere debole, e questa idea aveva sempre frenato tutte le sue decisioni in ambito professionale. Con il percorso grafologico ha capito che non era affatto debole, ma attento, flessibile, generoso, emotivo, vivendo in un ambiente in cui queste caratteristiche erano valutate in modo negativo, con persone poco propense a riflettere sulle emozioni e sui sentimenti e molto propense ad aggredire, aveva perso completamente di vista la sua natura originaria. Averla riscoperta lo ha aiutato molto. Oggi fa un lavoro che non avrebbe mai pensato di fare, ma che avrebbe sempre voluto fare, il lavoro dei suoi sogni. Perché non è affatto debole, è un uomo molto forte e coraggioso.

Tu sei il vero artefice del tuo cambiamento

Secondo step, ricorda che ogni emozione ha un’origine, scopri l’origine, ne cambierai l’effetto, perché potrai decidere cosa fare per cambiare la situazione che non ti piace. Il tuo dolore ha una ragione vera per te, questa ragione va compresa e spiegata, solo così può trasformarsi in un momento evolutivo. Ad esempio, far finta che il comportamento di un partner non ti fa soffrire non farà cambiare quel comportamento, anzi, spesso, nel tempo, peggiora, perché se tu non gli dici ciò che davvero provi, l’altro come fa a comprenderlo? Siamo tutti sulla stessa barca, perciò, come tu devi imparare a far crescere la tua visione interiore, così dovrà fare l’altro. L’importante è che qualcuno si attivi per iniziare a farlo.
Terzo, non soccombere, non farti cambiare, influenzare dall’esterno. Lavora sulla tua consapevolezza e sulla tua visione, e persevera sulla tua strada. Come ti dicevo poco fa, una persona può essere pro-attiva e positiva, anche se prova sentimenti che la fanno soffrire. Anzi, quella è la vera crescita, riuscire a rimanere te stesso e ad agire in modo costruttivo e positivo, nonostante tutto. Perché la vera forza è dentro di te. Così come il vero coraggioso sa cos’è la paura, altrimenti sarebbe uno sciocco, la persona davvero equilibrata e felice sa che nella vita ci sono dolore e sofferenza, per questo, li affronta.

Grafologia e comunicazione per la tua crescita personale

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi, se ti va. Intanto, ti ricordo che visitando questo sito, annarosapacini.com, se vuoi avviare un percorso di crescita personale con me, potrai scegliere gli strumenti che preferisci, dal Profilo grafologico essenziale al life coaching anche a distanza e molto altro. In questa pagina trovi tutti i miei recapiti. Se vuoi lasciare un commento o una recensione, grazie, così mi aiuti ad aiutare gli altri.
Per salutarti, la profondità delle parole e della musica. Tris aforismi sulle emozioni:
>>“Non c’è niente di più importante della ricerca del benessere emozionale che chiarisce a se stessi cosa si vuole” (Roberto Re)
>>“Senza emozione, è impossibile trasformare le tenebre in luce e l’apatia in movimento” (Carl Gustav Jung)
>>“L’aspetto delle cose varia secondo le emozioni; e così noi vediamo magia e bellezza in loro, ma, in realtà, magia e bellezza sono in noi” (Khalil Gibran)

Il brano musicale si intitola “Born to inspire”. Ti auguro di ispirare prima di tutto te stesso, è così che si diventa di grande ispirazione anche per gli altri. Ciao, grazie per essere stato con me

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