Forse non sai che tutti sono sensibili, anche chi non lo sembra. Che essere sensibili ed essere emotivi sono due cose molto diverse. Che per usare la sensibilità come forza devi imparare a riconoscerla come tale. Non si tratta di essere “troppo” sensibili o “poco” sensibili, si tratta di usare la sensibilità nel modo giusto. Usarla per attaccare, non è il modo giusto. Usarla per ritirarsi, non è il modo giusto. Usarla per espandere la forza del tuo cuore, e sostenere chi ha bisogno di essere sostenuto, questo, funziona. Sensibile (magnanimo, umano, grande).
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Essere sensibili: la forza che viene dal cuore
In questa puntata vorrei condividere con te alcune riflessioni che spero possano aiutarti ad affrontare meglio i giorni difficili, ad affrontare al meglio ogni giorno e a realizzare appieno (cioè, alla sua massima potenza) il tuo essere possibile. Quello che già è in fieri, dentro di te. Il modo in cui vivi ed affronti ciò che accade intorno a te dipende da te. Può sembrarti strano, in certi casi, se non impossibile, eppure è così. Dipende da ciò che provoca nel tuo mondo interiore. La cassa di risonanza, il filtro, la prospettiva: in questo senso, emozionalità e sensibilità sono due grandi categorie che possono aiutarti a capire meglio te stesso e gli altri, a gestire meglio ciò che provi, soprattutto, a scegliere. Il successo è questione di cuore perché logica e razionalità, da sole, non saranno mai sufficienti per permetterti di scalare le montagne della vita. Ma armonizzare ogni aspetto, quello sì, ti consentirà di avere con te una borsa degli attrezzi adatta ad ogni occasione. Come una sorta di novello MacGyver, o, se preferisci, Eta Beta, o Ispettore Gadget. Ancora, come un moderno investigatore, un Colombo della tua interiorità, o una signora in giallo. Esseri umani solo apparentemente ordinari, con poteri straordinari.
I segreti del successo (in ogni situazione)
Quali sono i giorni difficili? Quelli della pandemia. Quelli in cui un conflitto può diventare un’ecatombe mondiale. Quelli in cui ti senti impotente. Quelli in cui qualcuno ti manca di rispetto. Quelli in cui non ti senti realizzato. Quelli in cui hai paura del futuro. Del presente. O del passato, come se non fosse passato. Quelli in cui le cose sono faticose, in cui doveri e responsabilità sembrano imprigionarti, quelli in cui non riesci a dare spazio ed ascolto a te stesso. Potrei continuare all’infinito.
I giorni difficili sono giorni “non facili”. Non sono definiti dal “cosa”, ma dal “come”: per una persona, può essere difficile affrontare un nuovo lavoro, per un’altra può essere galvanizzante. Per la persona galvanizzata dal nuovo lavoro può essere difficile non litigare tutte le sere a cena con il partner. Per un’altra, non litigare può essere semplice, ma trova molto difficile riuscire a rafforzare la propria autostima. E via così: non esiste una misura universale. Neanche di fronte a situazioni oggettivamente complesse: basti guardare le diverse posizioni nei confronti della pandemia o del vaccino, o del conflitto Russia-Ucraina, nei confronti di chi attacca e di chi si difende.
Esiste sempre e comunque la possibilità di allenare e sviluppare un pensiero corretto, che consenta di valutare bene e distinguere il giusto dallo sbagliato, pur lasciando la possibilità di scegliere, consapevolmente, ciò che è sbagliato. Su ogni questione della vita. Di questo, ti parlerò in un’altra puntata. Quello che per te, dentro di te, nella tua vita, è vero, è la tua realtà.
Punta alla massima realizzazione delle tue possibilità
A chi non è capitato di dare un consiglio a qualcuno, come se quella fosse l’unica cosa da fare, mentre l’altro si ostinava a non farla, o di ricevere un simile consiglio da qualcuno che lo riteneva tanto facile da applicare da non capire perché non fosse lo stesso per chi ascolta… Ogni persona costruisce la propria vita dentro di sé, ed è quella che poi influenza la vita che vivi. Così ho pensato, visto che, oggettivamente, già da qualche anno, tutto il mondo affronta situazioni di certa e comprovata complessità, di condividere con te alcune riflessioni, linee di indirizzo del pensiero e dell’agire, che so che possono esserti utili. Lo so perché lavoro ogni giorno con persone che le mettono in atto, nella propria vita, e loro sono la testimonianza vivente di come si possa avere successo, con se stessi, su se stessi, anche nei giorni difficili. Perché il successo vero, inteso come consapevolezza profonda, equilibrio interiore, realizzazione dell’autenticità individuale, è questione di cuore. Di profondità di sentimento, di percezione, di visione, di scelte.
Le scelte verso cui oriento sempre il mio lavoro sono scelte giuste, corrette, eticamente e moralmente, che tendono al bene ed all’evoluzione di tutto il tuo essere, nella sua preziosa unicità e complessità. Mente e spirito, anima e cuore. Sono parole, che indicano divisioni tecniche e teoriche. Perché tutto ciò che è in te, sei tu. Ho scelto di usare la grafologia, nel mio lavoro, non una grafologia qualunque, ma la grafologia evolutiva®, perché mi permette di vedere, concretamente, realizzato nella scrittura delle persone con cui lavoro, clienti e allievi, il loro essere. Da qui, appunto, lo sviluppo della grafologia evolutiva®, che punta alla massima realizzazione delle possibilità umane individuali. “Massima”, la migliore, la più compiuta. Non ha un limite, perché il miglioramento, autentico, si auto-migliora, perciò progredisce sempre.
Emozionalità e sensibilità: linguaggi per costruire l’equilibrio interiore
Perché comprendere emozionalità e sensibilità ti permette di affrontare la vita rafforzando il tuo equilibrio e costruendo valore? Perché sono due strumenti potentissimi, già in te. Che tu decida di comprenderli, oppure no, di usarli consapevolmente, oppure no, poco cambia. Perché fanno parte della natura di ogni essere umano, anche della tua. C’è però una differenza sostanziale: l’emozionalità è la cassa di risonanza, cioè l’effetto interiore che una causa produce in te. In genere, le persone che usano molto l’emozionalità sono reattive, istintive fino ad essere però impulsive, intuitive sino a diventare aggressive quando non sentono comprese le loro istanze. Immagina l’emozionalità come uno specchio d’acqua, ci getti un sasso, produce cerchi. Anche grandissimi, che si espandono. Pensa all’emozionalità come ad una stanza in cui il suono sia amplificato, in modo piacevole o così tanto da diventare assordante. Tutti abbiamo reazioni emozionali. Sapere che queste sono legate alle tue esperienze, a come hai interpretato la realtà, ai meccanismi che hai interiorizzato ti permette di gestirle meglio.
Un esempio della persona che reagisce emotivamente è quello di chi urla, magari dicendo cose sgradevoli, nei confronti della persona che ama. A mente fredda, questa persona sostiene le “buone motivazioni”, l’amore, la preoccupazione, giustifica il suo urlare e motiva la reazione come scatenata dall’altro, che, dicendo una parola o compiendo un gesto, è stato la vera causa. Non si urla solo alzando la voce, anche con il rifiuto o il silenzio ostinato. Solo che questo tipo di reazione raramente è proporzionale alla causa. In genere, chi usa questa modalità, reagisce così perché quello è il modo in cui percepisce il messaggio esterno. Tu decidi, perché sei tu che interpreti il messaggio. In altre parole, se ti capita spesso di finire a discutere per un nonnulla, e sai che non vorresti, e ti piacerebbe trovare un modo migliore, ma non ci riesci, è molto probabile che la tua emozionalità primaria prenda il sopravvento su di te. Poiché le nostre parole, i nostri pensieri, producono effetti intorno a noi, va da sé che più attacchi, meno comprensione trovi; più crei sofferenza, meno felicità hai. Potrebbe sembrarti che dipenda dall’altro, in realtà, dipende tanto anche da te.
Perchè il mondo che crei dipende da te (ed anche da come gestisci emozione e sensibilità)
Una volta, tanti anni fa, mentre esponevo la mia teoria durante una conferenza, un signore mi chiese perché avrebbe dovuto farlo, perché comunicare in modo giusto, perché creare valore, perché preoccuparsi degli altri e non limitarsi a sfogare la propria rabbia ed i propri sentimenti negativi? (che, aggiungo io, per chi li prova sono veri, e spesso, anche percepiti come “giusti”). Questa è la scelta, che ognuno fa per se stesso: perché il mondo che crei, dipende da te. Se vuoi creare un mondo in cui nessuno si preoccupa per te, l’oscurità prende il sopravvento, ogni persona pensa e sente solo se stessa, e non costruisce legami e relazioni di valore, puoi. In questo tipo di mondo, nessuno è davvero felice. Ma se vuoi essere felice, costruire una vita in cui successo ed equilibrio sono un bene che crei e condividi, allora, il modo in cui governi te stesso, emozionalità inclusa, è fondamentale. La sensibilità, anche, è un modo di percepire la realtà, ma, mentre l’emozionalità è costantemente rivolta verso l’interno, la sensibilità matura è attenzione a 360 gradi, coglie l’interno quanto l’esterno, e questo è potere, potere di scegliere e di essere.
La sensibilità consapevole, come scelta di vita e di relazione, necessita di un buon allenamento. Molto sensibile vuol dire anche molto forte, se la sensibilità la scegli come strumento di relazione e comunicazione. Occorre che ti rafforzi di pari passo. La sensibilità, invece, come forma di percezione interiore che non corrisponda ad un’azione proattiva positiva e realizzativa, è solo una parte della sensibilità, molto vicina all’emozionalità, ma con manifestazioni più legate al pensiero introverso che non all’estroversione. Ben sanno le persone sensibili e controllate, quanto possano sopportare, ma anche quanto le loro reazioni possano essere forti e severe, anche, inaspettate.
Perchè il successo è questione di cuore (e come usare la sensibilità)
Il titolo che ho scelto, emozionalità contro sensibilità ha una risposta: emozionalità e sensibilità come strumenti per affrontare i giorni difficili. Percepire, interiorizzare, agire e reagire nel modo giusto, in equilibrio. Grazie all’emozionalità, che è anche ricchezza di sentimenti, vivacità, grazie alla sensibilità, che è anche intelligenza accorta e profondità. Impara ad ascoltarti, ad ascoltare le persone che ami. Se le ami, ma le fai soffrire, fatti delle domande sincere. Cerca in te risposte sincere. Se le ami, e le fai soffrire, puoi certo imparare ad usare meglio sensibilità ed emozionalità. Meglio per te stesso, innanzi tutto. Per questo, meglio anche per gli altri.
Il successo è questione di cuore perché logica e razionalità, da sole, non saranno mai sufficienti per permetterti di scalare le montagne della vita. Ma armonizzare ogni aspetto, quello sì, ti consentirà di avere con te una borsa degli attrezzi adatta ad ogni occasione. Emozionalità, sensibilità, intelligenza emotiva, comunicazione valoriale, consapevolezza profonda, evoluzione della spinta di auto-trascendenza, talenti personali, attitudini temperamentali ed intellettive: ognuno ha la sua borsa degli attrezzi “magici”, come Mary Poppins o MacGyver.
Ognuno ha il suo talento, come un investigatore che cerca la verità. Quello è il talento che devi coltivare: perché dipende da te trasformare ogni cosa della tua vita in un prezioso momento di realizzazione evolutiva. E questo è anche il centro del mio lavoro. Perciò, se vuoi guardare in profondità, nella tua borsa magica, posso aiutarti a scoprire tutto quello di cui disponi, grazie all’Analisi di grafologia evolutiva® della tua scrittura. Un punto di partenza essenziale per ogni percorso di auto-determinazione. Se vuoi saperne di più, non devi fare altro che contattarmi. Sono a tua disposizione, per ogni domanda che vorrai fare, per conoscere il mio metodo e scoprire come e quanto posso aiutarti perché tu possa dare il meglio di te, nella tua vita. Essere al meglio di te, nella tua vita. Coaching umanistico on line, analisi grafologica full in coaching, corsi, tanti strumenti, tante strade, tutto sempre su misura. Come il Profilo Grafologico Essenziale, un focus sui tuoi punti di forza. Sto lavorando a molti nuovi progetti in contemporanea, tutti incentrati su come posso aiutarti a realizzare te stesso, ed il tuo essere più vero, e presto troverai tutto sul mio sito. Intanto, se ancora non lo hai fatto, iscriviti gratuitamente al mio podcast, Comunicare per essere®, lo trovi su tutte le app per podcast, da Spotify a Spreaker ad Apple Podcast, e sul mio blog, annarosapacini.com, dove trovi anche tutti i miei contatti. Iscriviti al mio canale video su YouTube, perché anche lì ci saranno novità. Lascia un commento se vuoi, fammi conoscere i tuoi pensieri, ti leggerò volentieri.
Intanto, un appuntamento che so che in tanti amate, gli aforismi e la musica. Aforismi sulla sensibilità. Charlie Chaplin: “Le macchine che danno l’abbondanza ci hanno lasciati nel bisogno. La nostra sapienza ci ha reso cinici, l’intelligenza duri e spietati. Pensiamo troppo e sentiamo troppo poco. Più che macchine, l’uomo ha bisogno di umanità. Più che intelligenza, abbiamo bisogno di dolcezza e bontà. Senza queste doti la vita sarà violenta e tutto andrà perduto”. Marchese di Vauvenargues: “È impossibile essere giusti, se non si è umani”. Il terzo di Robert Pirsig: “Il luogo dove migliorare il mondo è innanzitutto nel proprio cuore e nella propria testa e nelle proprie mani”. Il brano che ti dedico s’intitola: “Risvegliati”. La sensibilità è una forma straordinaria di forza. Impara ad usarla. A trecentosessanta gradi. Impara a risvegliarla. E un augurio, a te, a me, a tutto il mondo. Gloria al Bene, in ogni forma. E coraggio agli uomini di buona volontà. Abbi cura di te. Grazie per essere con me, ti aspetto alla prossima puntata. Ciao ciao
“Il successo è questione di cuore perché logica e razionalità, da sole, non saranno mai sufficienti per permetterti di scalare le montagne della vita”
-Annarosa Pacini