Non si può essere davvero liberi senza avere il dominio di se stessi. Nè fare le scelte giuste, senza guidare pensieri ed emozioni. Quando un’azione è in realtà una reazione, a cause interiori o manifeste, che dipende da altro e non da te, allora non sei più libero. Coltivare la libertà vuol dire fare le cose giuste, al momento giusto, e, soprattutto, saperle riconoscere.
(Scorrendo la pagina puoi leggere la trascrizione dell’audio della puntata)
- Cosa significa essere liberi
- Il dominio di se stessi: non dipendere da qualcosa (o qualcuno) per la tua felicità
- Il rapporto tra il dominio di se stessi e la libertà
- Le schiavitù dell’era digitale (che ti tolgono libertà)
- Perchè (e come) il dominio di te stesso di rende libero
- Cosa succede quando diventi schiavo (se perdi il dominio di te)
- Il dominio di te stesso per costruire una vita migliore
Cosa significa essere liberi
Cosa significa “essere liberi”? Non avere regole da rispettare? Fare tutto quello che si vuole? Non tenere conto degli altri? La libertà vera è molto di più: è la consapevolezza del tuo potere e di come puoi agirlo nel mondo, da cui derivano fermezza e tranquillità. Il fondamento della libertà – vera – è il dominio di se stessi. Se non hai questo potere, non sei libero, ma schiavo. Di te stesso, delle credenze e dei condizionamenti, delle paure e delle visioni limitanti. Le visioni limitanti sono il pericolo numero 1, eppure alzi la mano chi non ne ha. Il dominio di te stesso è libertà. Da lì parte ogni soluzione, ed ogni realizzazione. In questa puntata del podcast potrai toccare con mano lo stretto legame tra libertà e dominio di te, e capire a che punto sei. E cosa fare per arrivare in vetta.
Il dominio di se stessi: non dipendere da qualcosa (o qualcuno) per la tua felicità
Il dominio di sè, dal latino “dominus”, nell’accezione di signore, non padrone. Protettore, non capo. Il “dominio di te stesso” è la capacità di gestire ed orientare ogni tua forza interiore, pensieri, emozioni, sentimenti. Di saper coltivare ed accrescere quelli buoni, che fanno bene alla tua vita, e trasformare quelli che ti fanno male: anche questo è dominio. Da quelli più evidenti, come le dipendenze da cose che ti fanno stare bene, apparentemente – perchè producono un ingannevole benessere momentaneo – ma più ne usi e più ne hai bisogno, meno sei libero e più sei schiavo.
E non parlo delle dipendenze più note, e variamente giudicate e condannate – secondo le culture, i modelli sociali e personali – alcol, droghe, tabacco, pornografia, ma anche di quelle meno evidenti, ma che sempre dipendenze sono, quando ne hai bisogno per “sopportare” – tra virgolette – il resto della tua vita, per digerirla meglio: cibo, attività fisica, hobbies e passatempi, status symbol, solo per citarne alcuni. Avere bisogno di comprare un cellulare o un’automobile per sentirti a posto con te stesso, di fare un certo sport per non, passami il termine gergale, per non “sbroccare”, stare attaccato allo schermo, che siano videogiochi, reels o shorts, video complottisti o litigiosi, per estraniarti dal mondo. Tutte schiavitù.
Il rapporto tra il dominio di se stessi e la libertà
La libertà, come dominio di se stessi, è anche poter fare o non fare, scegliere o non scegliere, una certa cosa, non in base all’appagamento di un bisogno compensativo, ma in base a motivi giusti e buoni. Corretti, che ti fanno bene, ti aiutano a crescere, ti rendono positivo e coerente. La libertà è il dominio di se stessi, la possibilità di scegliere liberamente, nel modo più giusto.
In senso ampio, e qua torna, al centro, quello che è il fondamento del mio metodo, che sceglie valori etici e morali: il comportamento giusto è quello che crea valore e trova la migliore soluzione per tutti. Sei un dominus, un signore, un saggio, con te stesso e con gli altri. Per te stesso e per gli altri. Non è facile capire quando la libertà è schiavitù, e quanto il dominio di te stesso sia libertà.
Pensiamo, oggi, a quanto tempo ognuno di noi trascorre a guardare degli schermi. Volendo osservare la postura, testa china, un solo dito a scorrere, immagini che vanno una dietro l’altra, spesso, scelte per te da un algoritmo che non vuole il tuo bene o la tua evoluzione, ma solo il tuo assoggettamento ed i tuoi soldi, non è la postura di un dominus.
Le schiavitù dell’era digitale (che ti tolgono libertà)
Tutti, siamo immersi in questo mondo. Se credi che sia una visione un po’ esagerata, pensa a questo: in tempi non sospetti, quando i moderni cellulari ancora non erano nemmeno agli albori, migliaia di studi in tutto il mondo dimostravano come trascorrere alcune ore di fronte allo schermo di un televisore, producesse effetti di inebetimento e dipendenza in chi ci stava di fronte. Per lo più, persone di una certa età, con tempo a disposizione. Successivamente, altri studi rilevarono come sempre più persone erano attratte dai sempre più fantasmagorici ed onnipresenti canali televisivi, anche a pagamento, e cominciarono ad essere evidenti gli effetti (legati all’occhio, al collegamento della corteccia frontale con tutto il sistema del linguaggio e motorio, ed a tante altre cose) su chi troppo tempo stava davanti allo schermo. E quel troppo tempo non era nemmeno lontanamente paragonabile a quello che trascorriamo davanti allo schermo di un cellulare.
Poi, arrivarono i videogiochi. Ed erano evidenti gli effetti, su tutti, su chi stava lì di fronte più di un’ora al giorno, più giorni, sino a modificare il comportamento, a produrre aggressività, a rendere dipendenti, ad allontanare dalla vita vera. Poiché sono dati certi, con migliaia di studi, quelli sugli effetti degli schermi, dei messaggi, a livello di neurochimica cerebrale e di dipendenza indotta, se uno più uno fa due, pensare che stare tutto il giorno con il cellulare in mano, o meglio, appena hai un minuto, se non ore, a qualunque ora del giorno, e della notte, non sia una forma di schiavitù, vuol dire negare l’evidenza.
Siamo tutti schiavi. Non sono d’accordo con Manfred Spitzer, che definisce “dementi digitali” tutti noi, così connessi. Non siamo dementi digitali, ma schiavi del digitale, sì.
Perchè (e come) il dominio di te stesso di rende libero
La libertà ti rende libero, ti fa bene. Hai mai visto una relazione di coppia migliorare perché il marito di notte guarda il cellulare, o la moglie passa ore a chattare con qualche simpatica persona? Io no. Guarda l’effetto, capisci la bontà, o meno, della causa.
Essere liberi vuol dire trovare il modo giusto di essere te stesso nel rispetto delle regole, poter creare nuovi modelli se le regole davvero non sono giuste. Vuol dire fare quello che vuoi costruendo e non distruggendo. Vuol dire tenere conto della libertà come valore, tua e degli altri, ma anche conoscere bene te stesso, il tuo valore, i tuoi diritti, e non rinunciare ad essere, per nessuna libertà di altri. Serve equilibrio.
La libertà è dominio di se stessi. Un dominio che vuol dire comprendere bene, valutare anche meglio, agire di conseguenza, e trovare il modo giusto. La comunicazione è la strada, l’unica, in verità, che tu sappia percorrerla con la migliore dotazione, o con la peggiore, quello è ciò che ti rende te stesso, che ti mette in comunicazione con il mondo e con la tua essenza. Più la coltivi e la potenzi, più potenzierai la tua forza interiore e la tua libertà, e il dominio di te. Blanco che distrugge i fiori sul palco di Sanremo è un esempio di mancanza di dominio di se stessi. Possiamo comprenderlo, essere d’accordo, non d’accordo, non è questo il punto.
Il punto è che il dominio di te stesso che diventa libertà ti permette di agire nel modo giusto, nel modo in cui i tuoi diritti sono compresi, tu sei compreso, nella comunicazione, vinci, ma non vinci perché un altro perde, vinci perché quello che è giusto, è giusto per tutti. La verità emerge sempre.
Cosa succede quando diventi schiavo (se perdi il dominio di te)
Blanco, con un maggiore dominio di se stesso, avrebbe potuto ottenere effetti molto diversi, sentirsi più compreso, più soddisfatto, addirittura avere, da quella situazione negativa – la mancanza di un buon ritorno audio in cuffia – un effetto estremamente positivo, la comprensione e l’amore del pubblico. La libertà come dominio di te stesso ti fa vincere, la libertà come impulso e sfogo di tensioni e tendenze, ti fa perdere. Se non a breve termine, sicuramente sul lungo periodo. Riflettici, e fammi sapere cosa ne pensi, dimmi la tua.
Le visioni limitanti sono il pericolo numero 1, per quanto riguarda il pieno dominio di se stessi, ma di questo ti parlerò in un’altra puntata. Qual è una visione limitante? Non credere che puoi riuscire in qualcosa, che un’altra persona possa migliorare, che tu possa essere migliore e libero anche se l’altro non riconosce il tuo valore, e tante, tante altre, che fanno parte della vita quotidiana e di ogni relazione. Se ci rifletti, puoi capire a che punto sei, quanto sei libero, e quanto sei schiavo. Vivi una relazione con un partner che dimostra, in certi momenti, disprezzo, o poca considerazione? Non sei libero, non hai il dominio di te stesso, lasci all’altro questo potere, la tua vita peggiora, sei schiavo. Fai un lavoro che non ti piace, vorresti cambiare, ma non sai come, e te la prendi intanto con il posto dove sei, e le persone intorno a te? Non hai il dominio di te stesso, e, purtroppo, sei schiavo. Di idee, di credenze, di visioni limitanti.
Per essere libero devi capire bene cosa ti serve, chi sei, tracciare il tuo percorso, esercitarlo, ogni giorno, così trasformare, avendo il completo dominio di te stesso. E, con completo, intendo, davvero completo. Tornando all’esempio di Blanco, vuol dire trovarti nel problema, avvertire l’ondata di marcatori emozionali che ti spinge in una direzione, sapere che quella direzione non ti è utile, governare il tuo sentire e scegliere la comunicazione giusta, per il tuo bene.
Il dominio di te stesso per costruire una vita migliore
Ma non importa, se ogni tanto hai fatto una “blancata”, o, come ha detto Amadeus, “ti è partita la sciabbarabba”. D’altronde, se cerchi il significato di questa parola on line, trovi: “Sciabbarabba, lasso di tempo in cui una persona perde lucidità e inizia a manifestare comportamenti ignoranti e dementi, caratterizzati da alta dose di mattanza”. Ha perso il dominio di se. Se non lo perdi, sei libero. Per arrivare in vetta, qualunque sia la tua, che si tratti di conquistare te stesso, la tua serenità, il tuo successo professionale, il completamento della tua relazione affettiva, hai bisogno soltanto di imparare a coltivare la vera libertà, da cui deriva il dominio di te stesso, da cui deriva la tua capacità di guidare la tua vita.
Ho clienti straordinari – e lo dico sempre, e poiché sono tutti straordinari, ho il profondo convincimento, basato su questa realtà, che in ogni essere umano ci sia la straordinarietà, basta vederla, coltivarla, esprimerla -, ho clienti straordinari che fanno cose straordinarie, ogni giorno, aumentano il dominio su se stessi, cambiano la propria vita, rendono la loro comunicazione, intrapersonale ed interpersonale, sempre più rispondente al loro essere, e trovano le soluzioni capaci di creare valore e bene.
Una vita migliore è una vita più felice, ma per essere felice hai bisogno di ispirazione e saggezza, di serietà e leggerezza. Di libertà e dominio di te stesso.
Se vuoi farlo bene, meglio, di più, adesso, e vuoi farlo con me, sono a tua disposizione. Telefonami, o scrivimi, 3396908960 è il mio numero telefonico, info@annarosapacini.com l’indirizzo e-mail cui puoi scrivere, oppure utilizza il form nella pagina contatti del mio blog, annarosapacini.com, o i social. Rispondo sempre, rispondo a tutti, leggo sempre tutto con grande attenzione.
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Intanto, ispirazioni e riflessioni ci arrivano dagli aforismi e dalla musica. Tre aforismi. “Qualis dominus, talis et servus, quale è il padrone, tale è anche il servo”, diceva Petronio: vale anche se lo applichi a te stesso, tale è il padrone, così è lo schiavo. Il secondo, di Archie Goodwin: “Sono io che controllo le abitudini, non le abitudini che controllano me”. Orison Swett: “L’autocontrollo è la vera essenza del carattere. Essere in grado di guardare un uomo dritto negli occhi, con calma e in modo deliberato, senza il minimo fremito d’impazienza sotto la provocazione estrema, dà un senso di potere che nessuna altra cosa può dare. Sentire che sei sempre, non talvolta, padrone di te stesso ti dà una dignità e una forza di carattere, ti lusinga, ti sostiene in ogni modo, come nessun’altra cosa possibile. Questo è culmine della padronanza del pensiero”.
Il brano è uno dei miei preferiti, “Be better”. Questo è quello che mi ispira, oggi, migliorarmi, rispetto a ieri. E domani, e ancora. C’è sempre qualcosa di nuovo da fare, scoprire, imparare, essere. Be better, sii libero, abbi il dominio di te stesso. E migliora. È il mio augurio, e la mia speranza per te. Che possa essere anche la tua. La speranza è una forza potente. La speranza attiva, quella che ti fa agire, che ti accompagna, che rende la tua vita più bella, che non si basa sui sogni, ma sulla realtà, e sulla consapevolezza, che puoi trasformarla, così come ogni sogno, puoi renderlo reale. Ciao, grazie per essere con me in questo viaggio. Ti aspetto alla prossima puntata
“Una vita migliore è una vita più felice, ma per essere felice hai bisogno di ispirazione e saggezza, di serietà e leggerezza. Di libertà e dominio di te stesso”
-Annarosa Pacini
Crescita e realizzazione personale, comunicazione, motivazione, ispirazione, evoluzione, coaching on line – frasi, pensieri, aforismi e citazioni tratti dal lavoro della dr.ssa Annarosa Pacini (© tutti i diritti riservati: è consentito l’uso con la citazione della fonte e link al sito)