La fiducia è una cosa seria, ma dobbiamo anche capire di che fiducia si tratta, perchè la si chiede e perchè la si dà. Soprattutto, capire che la fiducia vera è una scelta, che non si smarrisce di fronte ad ostacoli o realtà diverse da quelle auspicate, anzi. E’ proprio la fiducia, in te stesso, prima che negli altri, che può darti la forza per perseverare quanto serve per arrivare là dove troverai quello che cerchi. Come? Te lo spiego in questa puntata del podcast.
Avere fiducia in se stessi e negli altri
Avere fiducia in se stessi e negli altri è un tassello fondamentale nella costruzione del palazzo personale della vita. Si tratta di due aspetti correlati? Secondo gli esperti non è facile capire su chi puoi fare affidamento, e questo rende la fiducia un sentimento che può essere rinforzato o indebolito dagli eventi della vita. Eppure, la fiducia può essere costruita a prescindere dagli eventi esterni. Per questo, il primo passo è la fiducia in se stessi, da cui deriva la possibilità di aprirsi alla fiducia negli altri. Se la fiducia in te stesso è ben riposta, qualora la tua fiducia negli altri subisse qualche delusione, potrai continuare ad andare avanti fiducioso. In questa puntata ti spiego così il paradosso della fiducia, ovvero, più fiducia, più vulnerabilità, ed il suo contrario, approccio che sostengo caldamente: più fiducia, più forza.
La paura di dare fiducia
Leggevo nei giorni scorsi un articolo pubblicato sulla rivista “Mind”, un dossier che richiamava l’attenzione sul “paradosso” della fiducia. In sintesi, l’autore dell’articolo, il prof. Martin Hartmann, docente di Filosofia pratica all’Università di Lucerna, in Svizzera, spiega come la fiducia racchiuda due diverse dimensioni: una amichevole, l’altra, preoccupante. Da un lato, vorremmo offrire liberamente la nostra fiducia, dall’altro, ne abbiamo paura.
Scrive l’autore: “desideriamo la fiducia, addirittura la promettiamo, ne lamentiamo la scomparsa, però non vogliamo fidarci proprio sempre, ci tiriamo indietro e cerchiamo di mantenere il controllo”. Nell’articolo sviluppa il concetto di “ambivalenza” della fiducia. Prosegue ancora: “quando mi fido che la persona cui lascio mio figlio lo tratti bene, o che qualcuno non vada a spiattellare in giro un mio segreto personale, sto dando qualcosa di importante (mio figlio, la mia sfera privata) in custodia ad un’altra persona. Conto sul fatto che la cosa sia gestita bene, cioè che l’altra persona non deluda la fiducia ricevuta”.
Quando dai la tua fiducia, quindi, sostiene l’articolo, rinunci al controllo, non perché devi, ma perché vuoi. Sebbene anche questo non sia del tutto vero: può sembrare che tu abbia fiducia nelle banche perché metti i tuoi soldi in banca, ma, in realtà, nel mondo in cui viviamo non ci sono molte alternative, all’avere un conto in banca. Perciò il fatto di avere un conto in banca non vuol dire che tu abbia fiducia nelle banche.
Fiducia, affidabilità ed onestà: scelte complesse
Ancora, approfondisce la differenza tra fiducia ed affidabilità. Una persona può essere affidabile indipendentemente dal fatto che abbia la tua fiducia. Ed una persona che abbia la tua fiducia può non essere affidabile. C’è anche un esempio interessante: durante le elezioni presidenziali del 2016, negli Stati Uniti, milioni di elettori statunitensi hanno dato fiducia a Donald Trump, allora, scrive l’autore: “le cose sono due: o per molti la veridicità non è tra i criteri in base a cui decidere a chi dare fiducia, oppure Trump è stato considerato fidato a livelli non disponibili per tutti.
Perché non dovrei considerare autentica una persona disonesta, scaltra e inaffidabile? In un certo senso è onesta nella sua disonestà, non finge di essere quello che non è. Di conseguenza mi fido”. L’onestà attira la fiducia, secondo quanto spiega nell’articolo, ma la domanda su chi si consideri onesto e autentico, e perché, è problematica. Chi è onesto? In base a cosa?
I criteri dell’onestà e le diverse facce della fiducia
Anche spiegare i criteri su cui si basa la propria onestà non è sufficiente: fa l’esempio dell’informazione scientifica. Poiché nemmeno gli scienziati possono essere neutrali, meglio dire a quali criteri si rifanno. Pur tuttavia, questo porterebbe chi li ascolta, o chi legge i dati di una ricerca scientifica, a ritenerli credibili ed affidabili solo se li trova in accordo con il suo modo di pensare, fenomeno, oggi, sotto gli occhi di tutti. La percezione della realtà è influenzata da pre-giudizi di cui sei a volte consapevole, a volte, del tutto inconsapevole, eppure, ti plasmano. Conclude poi la sua carrellata sui vari aspetti della fiducia rilevando come, oggi, spesso i parametri di affidabilità, onestà e fiducia sono decisi da algoritmi, che hanno ben poco di umano.
Vuoi un prestito? Non decide più una persona, ma un algoritmo informatico, che tiene conto di certi parametri, ma proprio non può valutarne correttamente altri. Potresti avere cifre economiche che l’algoritmo ritiene inadeguate per poter concederti il prestito, ed essere affidabile, onesto e degno di fiducia. Ed anche il contrario, presentare dati economici graditi all’algoritmo ma essere inaffidabile, disonesto e per niente degno di fiducia. Nel primo caso, se te lo concedessero, restituiresti il prestito ricevuto, grazie alle tue caratteristiche. Nel secondo caso, invece, faresti di tutto per non restituirlo.
I dati statistici non possono rivelare la complessa diversità, e unicità, di quel singolo, specifico, essere umano. (N.d.A.)
Ora, tutte queste riflessioni sono molto vere. Inconclusive. Espongono molte verità, riflessioni, paradossi, ma non soluzioni pratiche, ad eccezione della conclusione, che invita, per permettere alla fiducia di superare i muri del nostro orticello, a ricordarci sempre lo spazio comune. Questo, in riferimento alla diminuzione di fiducia ed all’aumento di paure ed intolleranze, effetti secondari visibili a tutti causati dai recenti eventi mondiali drammatici, pandemia e guerre.
Come puoi costruire una fiducia salda
Ora, se sei un nuovo ascoltatore dovrai darmi fiducia, nel seguire quello che ti sto per dire, e poi ti invito ad ascoltare altre puntate, seguendo i riferimenti che ti darò. Se invece sei un mio affezionato ascoltatore, già disponi di buoni presupposti a conferma di quello che sto per dirti, che, mi auguro, avrai verificato in modo autonomo. Avere fiducia in se stessi e negli altri è un mattone fondamentale, nella costruzione del palazzo personale della vita. Come ogni palazzo, ha bisogno di un buono studio del terreno, di un buon progetto, ingegneristico, architettonico, dai materiali all’estetica, e tutto parte dalle fondamenta.
In base alla mia esperienza, professionale e personale, posso dirti che la fiducia può essere costruita a prescindere dagli eventi esterni. E che una buona fiducia in te stesso ti aiuta a superare le situazioni meno gradevoli. E che una buona fiducia in te stesso è necessaria per dare fiducia agli altri. Partiamo dalla definizione di “Fiducia” del dizionario Treccani: “Atteggiamento, verso altri o verso sé stessi, che risulta da una valutazione positiva di fatti, circostanze, relazioni, per cui si confida nelle altrui o proprie possibilità, e che generalmente produce un sentimento di sicurezza e tranquillità”.
Come imparare ad avere fiducia: 1) fiducia in te stesso
Il primo tassello è “avere fiducia in te stesso”. Non una fiducia generica, ma una fiducia specifica e precisa. Come si fa? Devi “conoscere te stesso”, ecco il primo punto. Conoscerti davvero, punti di forza e punti deboli. Cosa ti piace, di te stesso, cosa non ti piace. Cosa vuoi valorizzare, cosa trasformare. Cosa aggiungere.
Ho tanti clienti ed allievi carissimi, che, una volta giunti ad un periodo della vita in cui erano più liberi dalle influenze esterne, anche solo per il rafforzamento della propria auto-consapevolezza, guardandosi intorno, guardandosi dentro, hanno deciso di voler sviluppare caratteristiche che sentivano importanti per loro, pur non avendone mai fatto un grande uso. Puoi aggiungerle.
Sei un introverso? Puoi imparare a comunicare nel modo giusto per te. Sei molto sensibile? Puoi imparare ad usare la tua sensibilità come strumento di discernimento e supporto, per te e gli altri. Ti sembra di essere sempre frainteso? Puoi trovare il modo per far arrivare i tuoi messaggi nel modo giusto, chiunque sia il tuo interlocutore. Troppi pensieri, poca chiarezza? Puoi imparare a fermarli, a coltivare quelli che ti sono più utili. Puoi aggiungere a te stesso quello che desideri essere.
Avere fiducia: 2)decidere 3) agire
La fiducia in se stessi come risultato di una valutazione positiva, che porta a confidare nelle proprie possibilità, richiede anche di decidere che vuoi farlo (secondo elemento, il momento della decisione), poi di attivarti (l’azione). Nel 2018 il podcast ha iniziato un nuovo cammino, che è questo che sto portando avanti. Il coraggio di agire, il coraggio di essere felice, il coraggio di essere te stesso, il coraggio di credere negli altri. La base.
Peraltro, un certo numero di puntate di quell’anno le ho aggiornate, alla luce delle nuove esperienze e risultati, perciò ti consiglio di riascoltarle. Questo tipo di fiducia in te stesso non dipende dall’altro, ma solo da te. Se la banca non ti dà il prestito, ma tu sei affidabile, e onesto, continua a cercare. Se la banca in cui hai aperto il conto corrente subdolamente cambia le carte in tavola, non restare inerte, informati e cercane una migliore, più onesta e affidabile.
Fiducia: chi la cerca, la trova
La fiducia in te stesso ti rendo proattivo ed assertivo: e la vera fiducia in te stesso è sempre “ben riposta”, perché tiene conto di tutto, fatti, circostanze, relazioni. Soprattutto, di come sei fatto, di come reagisci, anche dei tuoi pre-giudizi, e cambia e trasforma quelli che non condividi, quelli che preferisci non avere. In questi giorni ho un interessante scambio di punti di vista con un mio corrispondente americano, che è molto affascinato dal potere del subconscio e dei bias. Tutto vero. Ma non significa che sia l’unica verità.
Se dai troppo potere alla tua non-consapevolezza, indebolisci il tuo potere sulla tua vita. Anche quella cui faccio riferimento io non è l’unica verità, ma è molto vera. Si tratta dell’applicazione concreta del mio metodo e delle mie teorie, attuata da centinaia di persone, tutte diverse tra loro, eppure, tutte capaci di raggiungere livelli alti di consapevolezza, di diventare protagonisti del loro pieno cambiamento. Perciò so che è una verità vera, e che funziona. Per questo la caldeggio, mi sbilancio solo per cose che ho personalmente constatato e verificato. E neanche mi accontento, c’è sempre da fare di più, nuove strade da cercare. E trovare, soprattutto.
Come cresce (e ti fa crescere) la fiducia in te stesso
Nel momento in cui la fiducia in te stesso è stabile, fruttuosa, basata su ciò che sei, sulla consapevole scelta della trasformazione di te che vuoi realizzare nella tua vita, quella, non cambia, non retrocede. Non è un ostacolo, che può far cambiare la tua natura originaria, neanche un problema, neanche una delusione. Sono momenti che richiedono che tu aggiorni le tue strategie. Cosa vuol dire avere fiducia? Vuol dire sviluppare al massimo l’atteggiamento di fiducia consapevole, ponderata e guidata verso te stesso. Questa fiducia non ha come contraltare la vulnerabilità. Non ti esponi, dando fiducia: dai fiducia perché sai che puoi.
E se valuti una persona in un certo modo, come affidabile, onesta, e questa dimostra di essere, invece, diversa da come si presentava, questo riguarda lei e la vostra relazione. Dare fiducia vuol dire essere chiari, anche nelle relazioni, nella comunicazione, intrapersonale ed interpersonale. E, grazie a questa chiarezza, accettare consapevolmente che la persona a cui hai dato fiducia non ha le caratteristiche che tu ritieni necessarie. Se vai nel mio canale YouTube guarda i video sulla comunicazione, intrapersonale, interpersonale, l’intelligenza emotiva, il rischio delle etichette che impediscono di andare oltre, come la definizione di “narcisista”, oggi così di moda da racchiudere tanti comportamenti relazionali che possono essere spiegati con prospettive molto più costruttive ed utili.
Più fiducia in te stesso, quindi, nella prospettiva della filosofia di comunicare per essere®, è forza. Non è vulnerabilità. Dare fiducia agli altri, in questa prospettiva, non ti rende più vulnerabile, ma saggiamente ottimista, consapevole del rischio. Accetti il rischio che il dare fiducia porta con sé. Così, le conseguenze, positive o meno positive, non toglieranno nulla alla fiducia in se stesso o negli altri. E questo sì, è un vero rischio da evitare: che i pre-giudizi modellanti ti influenzino, ti impediscano di fare scelte nuove, di trovare nuovo coraggio, ti chiudano dentro pregiudizi e punti di vista limitanti. Dare credito solo alle credenze che ti fanno sentire sicuro e ti danno fiducia, anche in te stesso, non vuol dire accrescere la fiducia in te stesso. Vuol dire indebolirla e diventare dipendente dalle valorizzazioni e conferme esterne.
Perchè è importante coltivare la fiducia
Avere fiducia ti permette di confrontarti con esperienze di vita nuove, idee nuove, cose diverse da quelle che fino a ieri ti sembravano le migliori, e di imparare, e di crescere, e di evolvere, e di realizzare. Fino a ieri, magari, erano le migliori. Ma chi ti impedisce di andare ancora oltre? Perciò, se ti interessa questa prospettiva della fiducia, in te stesso, negli altri, nella vita, e vuoi allenarla e svilupparla, a partire dalle tue caratteristiche fondanti, e vuoi conoscere meglio il mio metodo, scrivimi, o telefonami, mandami un messaggio, come preferisci. Annarosapacini.com è l’indirizzo del mio blog, nella pagina contatti trovi tutti i miei recapiti. Ti risponderò molto volentieri, e i colloqui informativi sono sempre gratuiti. Chiedere è lecito, rispondere, è un piacere.
Iscriviti al mio canale video su YouTube, dove trovi i podcast, ma anche dei video di approfondimento e motivazionali, lascia un commento, se vuoi. Attiva le notifiche, e questo anche per le pagine dei social su cui mi segui, a partire da Facebook. E se Comunicare per essere®, come progetto e filosofia del vivere e podcast, ti piace, e vuoi farmi sentire il tuo sostegno, puoi lasciare una valutazione ovunque ascolti il podcast, in particolare, su Spotify ed Apple podcast. Ti ringrazio. Al podcast di “Comunicare per essere®” puoi iscriverti gratuitamente, in ogni momento, anche adesso, dalla pagina dedicata del mio blog o dalla tua app del cuore.
E nel blog puoi anche richiedere subito il tuo Profilo Grafologico Essenziale, uno studio della tua scrittura focalizzato sui tuoi punti di forza, che riceverai in pochi giorni nella tua posta elettronica e che, mi dicono, risulti essere molto motivante e fonte di ispirazione. C’è ancora chi se lo rilegge, a distanza di molto tempo.
Per salutarti, aforismi e musica, che sono altre forme di comunicazione per pensare ed auto-determinarsi. Ralph Waldo Emerson: “La fiducia in se stessi è il primo segreto del successo”. Goethe: “Abbi fiducia in te stesso, allora saprai come vivere”. Aristotele: “Non c’è amicizia salda senza fiducia: e non c’è fiducia senza far passare un certo tempo”. Helen Adams Keller: “L’ottimismo è la fede che porta alle realizzazioni. Nulla può essere fatto senza speranza o fiducia”. L’ultimo, di Kahlil Gibran: “Il dubbio o la fiducia che hai nel prossimo sono strettamente connessi con i dubbi e la fiducia che hai in te stesso”. Questa è una delle musiche che preferisco, tra quelle che ho acquistato per poterle pubblicare nel podcast. Ne ho ascoltate a centinaia, per scegliere poi quelle che mi ispirano di più. L’ho usata anche in un video ispirazionale su YouTube, s’intitola: “Il giorno in cui scegli di nascere, quello è coraggio”. Il titolo del brano è: “Be better”. È anche un augurio. Impara a darti fiducia. Crea il mondo che senti essere in te. E non arrenderti mai. Grazie, per essere stato con me, ti aspetto alla prossima puntata. Ciao ciao
“Impara a darti fiducia. Crea il mondo che senti essere in te. E non arrenderti mai”
-Annarosa Pacini