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Come superare le incomprensioni: tutte le risposte nella tua scrittura
Podcast. Che ti senta incompreso o faccia sentire incompresi altri, occasionalmente o quotidianamente, incomprensioni piccole o grandi fanno parte delle “usuali” relazioni umane. Alle incomprensioni usuali si affiancano quelle più sottili, le persone che non ti piacciono, che ti danno fastidio, quelle che non hai molta voglia di capire, che ti fanno innervosire. Ed anche tu potresti essere, per altri, una di queste persone, che piacciono poco, in certi momenti. Se accade nei rapporti tra persone con ruoli secondari nella tua vita, magari puoi tentare di ignorarlo. A volte queste incomprensioni si verificano anche nei rapporti di lunga durata, tra persone che vivono insieme, lavorano insieme. Puoi andare avanti lo stesso. Ma certo, riuscire a comprendere i motivi veri di queste incomprensioni e risolverle, ti farebbe andare avanti meglio. Alcuni piccoli spunti grafologici per capire cosa puoi fare tu per migliorare questo tipo di rapporti.
Conosci te stesso, migliora le tue relazioni
La tua comunicazione esprime ciò che sei. In modo più o meno compiuto, più o armonico, più o meno soddisfacente, dipende da tanti fattori. Più sei soddisfatto di te e consapevole del tuo valore, più la tua comunicazione sarà positiva, proattiva e costruttiva. E viceversa. In generale, la nostra comunicazione non esprime appieno e davvero la nostra natura originaria, a meno che noi non ci alleniamo perché questo avvenga.
Quello che comunichi, se non lavori sulla tua consapevolezza profonda, non sempre è quello che vorresti comunicare e non sempre raggiunge i risultati che vorresti ottenere.
Appartengono a questa sfera di risultati tutte le incomprensioni relazionali. Piccole e grandi, quotidiane od occasionali.
Ricordo un uomo che, ad ogni festa comandata, soprattutto quando c’erano molti ospiti, trovava sempre qualche motivo per criticare la moglie. Che, eppure, era una padrona di casa eccellente, cuoca sopraffina, ospite gradevolissima. Lui riusciva sempre a mortificarla. Al momento, lei reggeva bene il colpo, ma, ogni volta, dopo questi eventi, finivano per discutere. E lui, che chiamerò con il nome di fantasia di Aldo, si sentiva sempre giustificato e gli sempre di non aver fatto nulla. E lei, che chiamerò Silvia, ogni volta si sentiva sempre meno amata e compresa.
Parliamo di una coppia di persone non giovanissime, e quindi c’erano anche dei motivi culturali e sociali, dietro certe dinamiche. Un’idea di uomo che comanda e di donna, che, in qualche modo, deve sottomettersi. Un’idea purtroppo oggi preoccupantemente in auge.
Nella tua scrittura ci sei tu
Eppure, si trattava di due persone che si amavano, che vivevano insieme da oltre vent’anni e combattevano insieme le loro battaglie. Ma lui era abbastanza pesante, e non certo mister gentilezza. Mettiamo da parte tutte le spiegazioni relazionali, e, in questa puntata, ci concentriamo su quelle grafologiche.
Il nostro Aldo ha una scrittura grande, pesante, con angoli piuttosto pronunciati. Quindi ama mettersi in mostra, è poco attento ai particolari, non ha una sensibilità molto sottile, nei confronti delle esigenze degli altri, e quando si sente insoddisfatto, attacca.
Sono solo tre delle tante caratteristiche della natura originaria di Aldo, sufficienti per farti capire come, in ogni situazione in cui la moglie si trovava al centro dell’attenzione, lui si sentiva non adeguatamente considerato, e, automaticamente, volesse “punirla”. Così scaricava la sua tensione, e poi, per lui era tutto passato. Era abituato a fare così e ad essere così.
Comprendendo meglio la sua natura, e le sue aspettative, ha iniziato ad utilizzarle in modo diverso. Ad esempio, aiutando Silvia a preparare, così da condividere con lei i meritati apprezzamenti. Imparando ad usare un tono di ironia gentile, così da poter scaricare la sua insoddisfazione senza ferire i sentimenti della moglie, e facendo emergere anche il suo amore. Così Silvia è riuscita a riconoscere l’uomo che amava, e questo ha permesso anche a lei di osservare le cose con un diverso atteggiamento
Nella tua scrittura ci sei tu, al completo. La tua natura originaria, chi sei diventato, chi potresti essere, se la persona che sei è davvero in armonia con il tuo Io autentico, oppure no. E ci sono anche tutte le caratteristiche che delineano il tuo stile relazionale e comunicativo.
Migliorare le relazioni sul lavoro
Gioia andava al lavoro ogni giorno sempre più di cattivo umore, al pensiero di dover incontrare un suo dipendente, Michele. Perché Michele, secondo lei, la sfidava, parlando poco e non considerandola. E, di giorno in giorno, lei stava sempre più a tenerlo d’occhio, sempre più trovava occasioni di conferma della sua visione negativa, sempre più si negativizzava ed esprimeva, nei modi, nelle parole, nei gesti, quello che pensava e che provava. E questo non aiutava Michele a superare le incomprensioni.
Gioia e Michele avevano due aspetti molto diversi, e molto importanti, che venivano dalle loro storia e appartenevano alla loro natura originaria: Gioia dava molta importanza all’espansività, all’amabilità, aveva bisogno di una forte routine organizzativa e non amava gli imprevisti. Scrittura accurata, calibro medio, curvilinea, sempre piuttosto uguale, con aste rette. Michele era una persona chiusa, molto pratico, e anche molto flessibile. La sua grafia era piccola ma scorrevole, presentava molti elementi dinamici di sintesi personale, dava poca importanza a quelli che riteneva convenevoli superflui, e si concentrava sui risultati. Per questo, trovava molto ingiusto il comportamento di Gioia, che invece di apprezzare i suoi risultati, ad esempio, il numero di vendite, lo criticava perché socializzava poco con i clienti (poco, secondo il punto di vista di Gioia). Quando Gioia ha iniziato a maturare una visione più consapevole dei motivi veri alla base di ciò che provava, il suo atteggiamento è mutato, la sua apertura verso un dialogo vero si è manifestata, portando anche Michele ad una diversa e più positiva interazione con lei.
Risolvi le tue incomprensioni
Perciò, ripensa alle incomprensioni, quelle che vorresti risolvere. E tieni sempre chiaro in mente che ad ogni comportamento corrisponde una natura. Se conosci bene la tua natura originaria, puoi guidarla e farla evolvere nel modo più giusto per te e per la tua vita, risolvendo anche vecchie incomprensioni. Perché le incomprensioni, di solito, sono basate su ignoranza e cecità.
Cecità, perché quando sei preda dei tuoi schemi non vedi l’altro per ciò che è, ma per ciò che pensi sia, lo cataloghi dentro i tuoi pregiudizi e, di, fatto, non lo vedi veramente. Per questo è difficile sanare le incomprensioni, se non parti da te stesso, cioè dal riconoscere le tue motivazioni vere, i tuoi bisogni, le tue domande.
Ignoranza, perché se non riconosciamo i nostri schemi, ci sembra sempre di vedere solo i limiti degli altri.
“Come superare le incomprensioni, tutte le risposte nella tua scrittura” vuole semplicemente dire che tutte le volte in cui avverti – uso la definizione del dizionario – “Mancanza di comprensione, incapacità di comprendere i sentimenti, il carattere, o le necessità, le esigenze di un’altra persona o anche di una categoria di persone” di qualcuno nei tuoi confronti” devi fermarti a pensare.
A pensare che le differenze tra le persone fanno parte della vita, della dotazione con cui ciascuno nasce, delle esperienze che incontra, di quello che impara, e sono occasioni per progredire. Così puoi iniziare a guardare in modo diverso la persona che hai di fronte, cercando di trovare parole e modi nuovi per esprimere i “soliti” schemi. Così cambia la visione, e cambia lo schema. E cambierà anche la risposta di chi ti trovi di fronte.
Se poi vuoi usare le tue caratteristiche comunicazionali come risorse per crescere nella tua vita, ed andare oltre le incomprensioni, per realizzare ciò che più è importante per te, sono a tua disposizione. Puoi richiedere un Profilo grafologico essenziale direttamente dal sito, oppure un’analisi grafologica approfondita della tua scrittura, ovvero, la tua natura originaria, tutte le tue risorse, le tue dotazioni, in un incontro di counseling grafologico evolutivo.
Per informazioni sul mio metodo e sugli strumenti che metto a tua disposizione, puoi scrivermi a info (at) annarosapacini.com, oppure contattami tramite social. Trovi tutti i miei riferimenti in questa pagina.
L’aforisma a conclusione della puntata è di Spinoza:
“Le azioni umane non vanno derise, compiante o detestate: vanno comprese”.
Non solo quelle degli altri. Profondamente, anche le tue. Un brano tutto per te, dal titolo “Calm”.
E’ un brano rilassante, eppure brioso. Perché dentro la vera comprensione c’è sempre tante energia di vita.
Grazie per essere stato con me. Ti aspetto alla prossima puntata.