Non puoi immaginare quante donne ho incontrato legate a uomini che non amano più come un tempo. Quante hanno provato e riprovato, con persone non proprio “giuste giuste”, ma va bene lo stesso. Quanti uomini convinti che stare con una donna tutta la vita li renda meritevoli di avere storie clandestine. E quante persone alla fine si accontentano di mezzi amori. Neanche io avrei immaginato che fossero così tanti. Troppi uomini, troppe donne. Vuol dire che c’è qualcosa che non va. C’è un modo per capire chi è la persona giusta per te. Esiste. Perché funzioni devi seguirlo anche quando non vorresti. Ti racconto un po’ di storie vere, anche personali, e soprattutto qualche dritta su come mettere in pratica la strategia migliore.
(Scorrendo puoi leggere la trascrizione dell’audio)
Come capire chi è la persona giusta per te
Per capire chi è la persona giusta bisogna avere le idee chiare
Gianna è una donna giovane. Ha appena quarant’anni. Andava ancora alle Scuole superiori quando ha incontrato quello che credeva il vero amore della sua vita. Si sono lasciati dopo sette anni. Aveva capito che non era il vero amore, anche se un po’ amore lo era stato. Poi ha trovato il vero amore della sua vita (così pensava, il secondo). Sono stati insieme cinque anni. Ci ha messo un po’ meno tempo per capire che lo amava sì, ma non era giusto per lei. Poi ha incontrato il terzo vero amore della sua vita. Altri cinque anni. Oggi sta con un nuovo compagno, questo rappresenta una novità. Non è il “vero amore” della sua vita, ideale e idealizzato, ma l’uomo giusto. Ora lo sa, prima non lo sapeva.
Quando l’ho incontrata la prima volta Gianna (come sapete, le storie sono vere, i nomi di fantasia) mi ha fatto una domanda ben precisa: “come si fa a capire se un uomo è quello giusto per te?”. Lei la risposta non l’aveva ancora trovata: “Io ho sempre pensato che lo fosse. Il primo, mi appagava a livello affettivo, era dolce, sentimentale, ma poco responsabile, poco interessato alla mia felicità. Il secondo, era molto responsabile, un bel ragazzo, solido, ma non era molto attratto da me. Stavamo insieme, mi sembrava più un buon amico. Il terzo sembrava aver il meglio degli altri due, ma anche lì mi sono accorta di avere sbagliato. Ho sopravvalutato delle caratteristiche, che erano quelle che cercavo, e poi mi sono accorta che ne mancavano molte altre”.
Quello è stato il punto di partenza: la consapevolezza. Che Gianna capisse chi è Gianna, cosa vuole davvero, cosa non vuole, perché lo vuole. Quindi, imparasse a manifestare se stessa pienamente, utilizzando la comunicazione interpersonale per ciò che davvero è, l’unico strumento che ci permette di essere noi stessi, di farci conoscere e comprendere. Ma quello di Gianna è solo un esempio.
Mitizzare ciò che non va non cambia le cose
Nella maggior parte dei casi, le storie vanno avanti, senza lode e senza infamia. Le persone si vogliono bene, a volte di più, a volte di meno. A volte si tollerano, a volte si stanno… diciamo antipatiche. Anche se le storie che raccontano a se stessi sono ben diverse. Le storie servono ad auto-ingannarci, perché ci sembra di essere più felici se facciamo finta di credere che il nostro compagno non è un egoista, che non accettando che lo sia. Questo è un altro punto cardine dell’unica strategia che funziona: imparare a vedere le cose per ciò che e sono, e poi decidere se vanno bene per noi. Magari, a qualcuna un compagno egoista può piacere, basta saperlo e non mitizzarlo, come “un bravo marito e padre molto stressato, e per questo non ha mai tempo per la sua famiglia, altrimenti non si comporterebbe da egoista”. Che può essere vero, che sia stressato, ma questo non rende giusto il non avere tempo per la sua famiglia.
Ricordo una donna, sposata da molti anni, che mi disse che suo marito era come se fosse stato per tutti quegli anni un uomo senza famiglia, senza moglie e senza figli. Pensava al suo lavoro, al suo tempo libero, ai suoi hobbies ed ai suoi amici. Stavano insieme da vent’anni, e lei si era sempre sentita sola. L’ho trovato davvero molto triste, per lei, e anche per lui, che magari pensava di essere un buon marito o un buon padre (perché le illusioni sono di tutti, quando una coppia non funziona, anche di quello che pensa che tutto va bene, almeno per lui).
Un problema di coppia si risolve solo in due
Un caso a parte sono i mariti e padri che pensano di essere bravi mariti e bravi padri perché si occupano del sostentamento dei propri cari, e intanto vivono vite parallele con le loro amanti. Una premessa è doverosa: queste situazioni di cui vi parlo non sono divise per genere. Ci sono anche uomini che stanno con donne che amano a metà, e donne che restano sposate e hanno l’amante.
Ma più frequentemente, nelle coppie infelici, ho trovato donne rassegnate e uomini che la felicità la cercano altrove. Sono un caso a parte, in quanto la loro scelta è già una risposta: non sono felici nella coppia “ufficiale” – uomini o donne che siano – e cercano la felicità altrove. Magari prima potrebbero, con onestà, cercare di affrontare i problemi della coppia e vedere se possono, insieme, risolverli. Non esiste problema di coppia che sia responsabilità di un solo partner. La responsabilità è sempre di entrambi, e quindi anche la ricerca della soluzione deve essere fatta in due.
La migliore strategia per capire se una persona è quella “giusta”
La strategia migliore ha alcune regole base: la prima, abbi il coraggio di essere te stesso/a. Il che vuol dire guardati dentro, rafforza potentemente la tua consapevolezza, e cerca ciò che davvero sai che è giusto per te. Non quello che gli altri pensano che sia giusto per te – familiari, amici, ambiente sociale – né quello che credi che possa essere giusto per te. Ci sono persone che sono molto felici anche da sole, e magari trovano il partner giusto proprio quando non lo cercano. Oppure preferiscono restare da sole, e sono comunque soddisfatte di se stesse e della propria vita. Perché l’equilibrio nasce dentro, e non fuori.
La seconda: non mostrarti diverso da ciò che sei, non mentire, non fare finta che ti vada bene ciò che non ti piace. Chi ti ama, ti ama anche con i tuoi difetti, anche se non sei perfetto e anche se non andate d’accordo su tutto. Una volta ho lavorato con una coppia che ha iniziato ad allenarsi a comunicare in modo assertivo e sincero. Solo dopo undici anni di matrimonio lui ha così scoperto che lei aveva iniziato a provare sentimenti negativi nei suoi confronti dal giorno del matrimonio, quando lui aveva fatto cose che non le sono piaciute – come ubriacarsi con i suoi cugini – ma lei non glielo aveva mai detto. Nel tempo, le cose che lui faceva e che a lei davano fastidio erano aumentate.
Invece, la sincerità nella comunicazione e nella relazione è un potente autoregolatore. Sappiamo quali sono le scelte giuste da fare, quando amiamo una persona. Soprattutto se la persona ci aiuta a comprenderla meglio.
La terza: servono coraggio e ironia. Coraggio, perchè se fai le domande giuste non puoi poi più fingere di aver avuto risposte che non ti piacciono. E a volte, andare oltre non è semplice. Ironia perché se ti conosci davvero, sai cosa dire, cosa fare, e alla fine, se incontri una persona carina, ma non giusta per te, riesci anche a sorriderci sopra, perché sai che da qualche parte c’è invece la persona “giusta giusta”. Se non ti accontenti, la troverai.
Parole e azioni, osservare per capire
Adesso ti racconto qualche piccolo episodio personale, deduzioni che valgono per me, perchè sono basate sulla mia consapevolezza profonda (e quindi, non valgono esattamente per te, tu dovrai trovare le tue, ma il principio è valido per tutti). Mi conosco bene. So che il rispetto è per me un elemento imprescindibile in ogni relazione. Questo mi ha permesso di rinunciare a possibili fidanzati belli, bravi, buoni, ricchi, quello che volete. Ai tempi dell’Università adottavo dei criteri abbastanza severi. Quando un ragazzo in un ristorante trattava male un cameriere, quindi, una persona che faceva il suo lavoro, solo per farsi bello agli occhi di una ragazza su cui voleva fare colpo, già sapevo che i suoi principi non sarebbero andati d’accordo con i miei. I ragazzi che mi adulavano, con frasi incredibili, tipo: “Mi piace molto sentirti parlare, anche se non capisco niente di quello che dici”, anche loro, non andavano bene per me. Se si trattava solo di adulazione, puoi capire come io non la trovi una caratteristica vincente, preferendo la sincerità. Se era vero, non avremmo avuto le basi per avviare un buon dialogo, che anche quello, per me, è fondamentale. Se non ci si comprende, se si viaggia su piani diversi, incontrarsi è molto difficile.
C’è stato un tempo, molti anni fa, in cui avevo escogitato un sistema empirico ma infallibile per capire chi fosse davvero interessato: bastava farsi invitare a cena in un ristorante non economico. Quelli davvero interessati facevano i cavalieri, e magari, ti invitavano di nuovo. Quelli interessati ma non davvero a te come persona – magari a qualche obiettivo molto pratico e poco romantico -, difficilmente ti invitavano di nuovo. Un metodo semplice ma efficace. Oggi di cavalieri ce ne sono pochi, bisognerebbe trovare un altro sistema. Ma la regola è sempre la stessa: le parole sono vere solo se le azioni le confermano.
Più sei in equilibrio, più saprai riconoscere la persona giusta per te (“giusta giusta”)
Facciamo l’esempio di una persona che ama lo sport (ma potrebbe essere la musica, il lavoro, la cucina, il tempo libero…).
Ti piace fare sport e hai incontrato una persona che sembra che apprezzarlo? Fatelo insieme. Sperimentate, siate voi stessi, vivete momenti insieme, condividete esperienze, siate sinceri, siate capaci di rispettare la diversità come valore. Stare bene insieme non vuol dire essere uguali o condividere necessariamente le stesse cose. Una persona può piacervi ma non essere giusta per voi. Far finta che sia giusta non la renderà giusta, e, nel tempo, non renderà nessuno dei due felici.
Per quanto mi riguarda, cercavo un uomo con cui essere me stessa, parlare, sensibile, con uno spirito artistico, con mente aperta, amante della conoscenza, simpatico, certo, se anche piacevole di aspetto, non guasta. Quando l’ho incontrato, l’ho riconosciuto subito. Buono, gentile, ricco di umanità. Non che avessi un elenco scritto, ma lo avevo ben impresso nell’animo.
E posso confermarti che quando trovi la persona “giusta giusta”, lo sai, perché più il tempo passa, più il rapporto migliora.
Questo non vuol dire che non ci siano problemi, che tutto sia rose e fiori e che non ci si debba impegnare ogni giorno per migliorare. Vuol dire solo che più sei in equilibrio con te stesso, più la tua consapevolezza guida le tue azioni, più ogni scelta, anche quelle sentimentali, sarà in sintonia con la tua vita.
Ogni buona scelta parte sempre da te.
Approfondimenti, contatti e info sempre su annarosapacini.com
Ho scelto un aforisma semplice, che esprime una grande verità, di Massimo Gramellini,
“Perché se incontrarsi resta una magia, è non perdersi la vera favola”
Una vera favola è fatta di persone vere. Non perfette, ma speciali. Soprattutto, speciali l’una per l’altra. Ti auguro di trovare la tua.
Alla prossima puntata.