Coinvolgimento emotivo e relazioni

Il coinvolgimento emotivo è sempre presente, in una relazione. Ma non sempre è il coinvolgimento giusto. A volte, è sbilanciato verso la persona che lo prova, altre volte, verso la persona che lo produce. Eppure, comprendere in che modo si è coinvolti, emotivamente, in un rapporto umano, cosa ti colpisce positivamente o negativamente, cosa ti attrae e cosa ti respinge, è fondamentale per decidere, consapevolmente, il tipo di coinvolgimento che desideri.

Le buone relazioni, infatti, sono quelle che si creano e crescono nel tempo, non in base ad impulsi, desideri, spinte, reazioni di cui non sei tu il padrone, ma in base ad un progetto di vita che, prima, è un progetto interiore di autorealizzazione. Comprendere perciò lo stile del tuo coinvolgimento emotivo è fondamentale per liberarti dal peso delle emozioni che si sono costruite nel tuo passato, e rendere ogni tua relazione, comunicazione, ed approccio emotivo, sempre più rispondenti alla persona che sei oggi, ed alla vita che vorrai realizzare nel tuo domani.
(Scorrendo la pagina puoi leggere la trascrizione dell’audio della puntata)

Il coinvolgimento emotivo come scelta di qualità delle relazioni umane

Quello del coinvolgimento emotivo è un tema ampio, in questo podcast ne approfondirò un aspetto in particolare. Ovvero, di come il coinvolgimento emotivo sia legato alla tua natura ed alla tua storia, e di  come possa essere positivo, se ti conosci bene e sai come svilupparlo in modo da arricchire la tua vita ed ogni tuo rapporto umano. Oppure, negativo, a vari livelli, sino ad essere addirittura devastante, se, invece, sono le emozioni a controllare te (e questo vale per le emozioni positive quanto quelle negative, perché tutto ciò che non è equilibrio, in un senso o nell’altro, non contribuisce ad una buona costruzione di vita).

Qual è il coinvolgimento giusto? Quello che ti permette di essere coinvolto, pur restando distaccato. Quello che ti consente di comprendere l’altro, ciò che prova, il suo punto di vista, senza esserne influenzato o condizionato, senza condannarlo o giudicarlo. E come si trova? Per prima cosa, è necessario fare delle scelte, porre dei criteri fondanti alla base del tuo essere e comunicare con gli altri. Se desideri essere una persona positiva e costruttiva, dare sempre un contributo, “sempre” vuol dire quando sei felice e quando sei triste, quando le cose ti vanno bene o così così, quando una persona corrisponde alle tue attese, e quando non lo fa. Quando una persona ti piace, oppure no. La scelta che fai dovrebbe essere la guida della tua vita, e la scelta, quella vera, è libertà, e dovrebbe essere sempre orientata verso la tua massima espressione e valorizzazione.

Perché se le emozioni ti trascinano non sei davvero libero di essere

Poniamo che tu sia un uomo, molto sensibile, cresciuto in un contesto con idee che abbracciavano modelli maschilisti, qualche idea retrograda, ed abbia interiorizzato che la sensibilità è un difetto, e il tuo coinvolgimento emotivo sia sbilanciato a favore di tutto ciò che ti fa sentire importante e forte, e “contro” tutto quello che ti fa sentire meno importante, e debole.

Peccato che la sensibilità (argomento a cui ho dedicato più di un podcast, se cerchi nell’archivio del mio blog, annarosapacini.com, tramite il motore di ricerca interno, li troverai certamente), peccato che la sensibilità ben guidata sia una grande forza, capace di rendere il coinvolgimento emotivo giusto, di farti percepire i tuoi diritti e quelli dell’altro, come di eguale valore. Diamo un nome a questo uomo, che poi, è una persona vera, con cui lavoro, e che davvero ha saputo creare lo stile di coinvolgimento emotivo più giusto per lui. Storia vera, nome di fantasia.

Filippo ha potuto avviare e costruire relazioni felici, positive, costruttive, solo quando si è liberato dai modelli che non gli appartenevano. Spesso, le spinte, gli impulsi, vengono dalla parte più emotiva di ognuno di noi, ma emotiva in modo primario, non evolutivo. Una parte che se soffre reagisce e aggredisce, ed aumenta proprio quello che vorrebbe evitare, la sofferenza. Oppure scappa e si nasconde, giudica gli altri e se stessa, ed aumenta proprio quello che vorrebbe evitare, le incomprensioni.

Il coinvolgimento emotivo negativo è quello che resta ancorato ai modelli del passato

Filippo spesso si trovava a discutere pur senza volerlo, ad avere pensieri negativi pur senza desiderarli. Ad essere attratto da persone sbagliate, per lui, il suo modo di essere e la sua sensibilità, ed a fuggire via da persone che invece, per lui, sarebbe state giuste. Se il tuo coinvolgimento emotivo non è in equilibrio con il tuo essere profondo e la tua vita, allora ti trasporta. Ma ti trasporta come la corrente trasporta un tronco di legno. Invece, tu puoi guidare la tua barca, aprire le tue vele al vento giusto, usare le stelle del cielo per guidarti verso le terre che desideri conoscere. Un’immagine bella, quella del navigatore, quanto vera: siamo tutti un po’ navigatori della vita.

Ma meglio alla guida della tua barca che abbracciato al tronco di un albero trascinato dalla corrente.

Il coinvolgimento emotivo va ascoltato, non rifiutato. Viene da te, ti appartiene. Ma se non è positivo, se ti rende schiavo di qualcosa o qualcuno (anche di te stesso), allora non è buono. Le buone relazioni sono fatte di libertà. C’è un aforisma molto bello, di Lao Tzu, che sicuramente altre volte avrò ricordato, “I legami più profondi non sono fatti né di corde, né di nodi, eppure nessuno li scioglie”. Questa è la libertà del coinvolgimento emotivo consapevole. Non ne parlo secondo sistemi e categorie, seppur veri, ne parlo come linguaggio profondo della comunicazione umana. Se vuoi creare buone relazioni umane, devi imparare a gestire il tuo coinvolgimento emotivo. Non vuol dire negarlo, trattenerlo, impedirlo: vuol dire trovare un modo perché diventi qualcosa di buono per te e la tua vita.

Non esiste relazione senza coinvolgimenti emotivi

Filippo, grazie ad un uso più consapevole ed armonico del suo stile di coinvolgimento, ha saputo distaccarsi dalle relazioni che gli facevano del male, e creare relazioni che hanno portato nella sua vita tante cose belle, sino ad una famiglia, che aveva sempre sognato, ma mai avuto, fatta di persone che si comprendono, che dialogano, che crescono insieme.

Coinvolgimenti emotivi non portatori di bene li troviamo in tutte le relazioni sbilanciate, come le relazioni clandestine, i rapporti familiari e personali tossici, che funzionano come veleni, sino alle relazioni professionali, sociali, amicali, in cui una persona si sente preda degli eventi. Puoi perdere la guida delle tue emozioni solo se ti lasci trascinare, ma il modo in cui la vita ti influenza lo scegli tu, e puoi cambiarlo in ogni momento. Vuoi creare valore nella tua vita? Puoi, partendo dalla persona che sei oggi, dal valore che vuoi creare, imparando ad usare la tua storia come qualcosa da usare per crescere, e non per bloccarti. Il coinvolgimento emozionale investe ogni relazione umana, non solo quelle importanti per la tua vita. Ogni interazione, anche piccola, porta con sè coinvolgimenti emotivi.

Ogni messaggio ti racchiude: per questo, è importante che parli davvero di te

Ti faccio un esempio pratico. Qualche giorno fa ho ricevuto un messaggio, peraltro, molto ben scritto, da una persona che presentava se stessa e la sua professione come introduzione, quindi, il suo desiderio di programmare dei ringraziamenti a persone che condividono contenuti per lei interessanti, e, infine, un ringraziamento personale. Ho subito notato questo, chiamiamolo, coinvolgimento emozionale professionale che veicolava quello personale. Così, ho risposto, riflettendo proprio su questo aspetto.

Ognuno di noi risponde in base ai propri criteri: i miei, nel tempo, mi hanno portato a leggere la comunicazione a molti livelli. Ognuno di noi sceglie il proprio stile di comunicazione e di coinvolgimento. È insolito, ricevere messaggi personali che veicolano anche forme di auto-promozione. O, meglio, lo era un tempo, ma oggi, tante volte messaggi apparentemente personali sono invece studiati soprattutto come apri-pista professionale. A me piace capire chi è la persona che mi ha scritto, e per conoscere qualcuno, è necessario interagire.

L’intento di coinvolgimento emozionale del messaggio era orientato sul ringraziamento e sull’apertura. Poniamo che la mia risposta non abbia soddisfatto le attese, sia parsa più critica che positiva, anche se in realtà la critica, intesa come osservazione oggettiva, riguardava il metodo, non il contenuto, di cui ho apprezzato l’intento.

Quando scegli uno stile di coinvolgimento emotivo, puoi crearlo solo se lo mantieni. Quando noi diciamo, scriviamo qualcosa che ci appartiene, non dovremmo mai permettere a ciò che ci arriva dall’esterno, di sbilanciarci.

I presupposti che ti coinvolgono in un processo comunicativo più sono corretti, meglio funzionano

È sufficiente essere noi stessi: in quel caso, Erminia, nome di fantasia, avrebbe potuto rispondere che sì, aveva inteso parlare anche del suo lavoro, e che a volte, quando inviamo messaggi a più persone, capita, che questo possa essere avvertito. Ma nulla toglie al valore di ciò che si scrive. Erminia ha invece colto nel mio messaggio un intento giudicante come dominante, mentre non lo era. Quello è il coinvolgimento emotivo che dipende dal nostro mondo. Tant’è che le ho risposto a mia volta, spiegando da dove nasceva la mia risposta. Perché quando interagiamo con qualcuno, non possiamo conoscere il suo mondo.

Ad esempio, Erminia non poteva sapere che avevo ricevuto vari messaggi, sullo stesso modello, e non autentici come il suo. E neanche che ricevo tanti messaggi bellissimi di ringraziamento, che le persone però si sentono di fare a livello esclusivamente personale. Avevo perciò dei presupposti. E i presupposti sono la nostra realtà. E poiché non conosciamo quella dell’altro, possiamo avere un coinvolgimento emotivo giusto solo con il giusto distacco, quello guidato da un autentico desiderio di comprensione.

Qualunque messaggio, in qualunque situazione, possiamo darlo guidando il nostro coinvolgimento emotivo in modo costruttivo, oppure reagendo secondo il nostro coinvolgimento emotivo se questo si sbilancia, e ci fa sentire colpiti, non compresi, giudicati. Ma una verità, una constatazione di un dato di fatto, una chiave di lettura diversa dalla nostra, non dovrebbe mai colpirci come un giudizio, piuttosto, come un elemento stimolante per cercare di creare un contatto ancora più profondo e vero.

Alla guida della tua vita e anche delle tue emozioni: il coinvolgimento come espressione profonda del tuo essere

Questo è il controllo del coinvolgimento emotivo, e, come ti dicevo, non riguarda solo le relazioni importanti, le grandi cose, le situazioni straordinarie, ma riguarda tutto, anzi, in particolar modo, le cose piccole, la vita di ogni giorno, e tutte le relazioni, perché non esistono, relazioni non importanti.

Perciò, se il tuo coinvolgimento emotivo ti fa sentire sbilanciato, che si tratti di rapporti che sono al centro della tua vita, o di rapporti che la incrociano per un momento, allora è tempo di mettere al centro della tua vita la calibrazione del tuo miglior equilibrio interiore. Se una risposta non ti piace, cambia la domanda.

Vuoi scrivere con me la tua nuova vita, da realizzare giorno per giorno? Calibrare il tuo coinvolgimento emotivo affinché sia sempre più in armonia con la vita che intendi creare? Se vuoi sapere come funziona, comunicare per essere®, quali sono gli strumenti che metto a tua disposizione, scrivimi, telefonami, nel mio blog, nella pagina contatti, trovi tutti i miei recapiti (annarosapacini.com). Consentimi di scrivere un’opera originale tutta per te, capace di valorizzare appieno ciò che sei, affinché tu possa scrivere e realizzare ciò che sarai.

Altre forme originali di scrittura e comunicazione, per una piena e consapevole evoluzione del pensiero, le trovi in questo podcast, Comunicare per essere®, un progetto di comunicazione vastissimo, con centinaia di puntate e contenuti sempre nuovi, cui puoi iscriverti liberamente dal mio blog, nella pagina dedicata, e da tutte le app per musica e podcast. Ogni settimana nel blog puoi leggere anche le trascrizioni degli audio.  

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E, per concludere, aforismi dedicati alle emozioni, e la musica, che è uno dei più potenti strumenti di coinvolgimento emozionale che l’umanità abbia a disposizione. Eckhart Tolle: “Se riesci a sentire le tue emozioni, non sei lontano dal corpo interiore radioso che sta sotto. Se invece resti prevalentemente nella tua testa, la distanza è di gran lunga maggiore, e hai bisogno di portare consapevolezza nel corpo emotivo prima di poter raggiungere il corpo interiore”. Jung: “Senza emozioni non c’è trasformazione delle tenebre in luce, dell’inerzia in moto”. Daniel Goleman: “Le nostre capacità emotive innate non sono definitive, ma possono essere migliorate con l’apprendimento, purché ci vengano impartite le lezioni giuste”. Il Dalai Lama: “Le emozioni negative non nocciono solo al singolo individuo, ma anche alla società nel suo complesso e al futuro del mondo intero. Se comprenderemo questo, ci rafforzeremo nella volontà di affrontare e superare simili sentimenti”. L’ultimo, di Khalil Gibran: “L’aspetto delle cose varia secondo le emozioni; e così noi vediamo magia e bellezza in loro, ma, in realtà, magia e bellezza sono in noi”.

Il brano che voglio dedicarti s’intitola: “Il tuo viaggio”. La tua vita, le tue scelte, i tuoi valori, il tuo valore. Questo è ciò in cui credo: che ogni persona abbia un valore incommensurabile, e che non dovrebbe scegliere mai di rinunciarvi. Ed è anche il mio augurio per te, che il tuo viaggio ti porti verso la tua vita migliore. Grazie per essere con me, in questo viaggio. Ti aspetto alla prossima puntata. Ciao ciao

“Se il tuo coinvolgimento emotivo ti fa sentire sbilanciato, allora è tempo di mettere al centro della tua vita la calibrazione del tuo miglior equilibrio interiore”
-Annarosa Pacini

Crescita e realizzazione personale, comunicazione, motivazione, ispirazione, evoluzione, coaching on line – frasi, pensieri, aforismi e citazioni tratti dal lavoro della dr.ssa Annarosa Pacini (© tutti i diritti riservati: è consentito l’uso con la citazione della fonte e link al sito)

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