Amare chi non ti ama. Con la vista annebbiata dalle illusioni, è una scelta perdente. Con coraggio e libertà, è una scelta vincente. Amare chi non ti ama, come se non riconoscessi il tuo valore, quello, fa male alla tua vita. Amare chi non ti ama perchè scegli di fare ciò che è giusto, ma senza togliere nulla a te stesso, quello, è l’espressione profonda del tuo valore e della tua grandezza. Due prospettive molto diverse, per scelte che possono cambiare la vita. Come, dipende da te. E dalla scelta.
(Scorrendo puoi leggere la trascrizione dell’audio)
Amare chi non ti ama: perchè non vuol dire sempre la stessa cosa
Amare chi non ti ama, se parliamo di relazioni di coppia, in cui il “non ti ama” è evidentemente deducibile dalla vita stessa, è qualcosa che non ti fa bene. Indica che hai bisogno di diventare più forte, per liberarti da questa dipendenza, che, tuttavia, non è legata alla persona specifica che ami, ma a te. Perciò si tratta di capire cosa ti fa stare in quella situazione, e, soprattutto, di comprendere cosa ti serve per essere felice e stare bene, davvero, e sceglierlo.
Ma “amare chi non ti ama” può avere anche un altro significato: in relazioni di altro genere, ad esempio, genitori-figli e figli-genitori, fratelli e sorelle, anche, esseri umani con legami, il discorso cambia. In questo caso, amare chi non ti ama è un segno di forza, purchè non si trasformi, anche in questo caso, in schiavitù. In questo podcast ti spiego il valore positivo e profondamente evolutivo dell’amare chi non ti ama, quello che ti rende forte, e libero, e il valore negativo e profondamente involutivo dell’amare chi non ti ama, che ti rende debole, e schiavo.
Quando l’amore dell’altro non è davvero per te
Intanto, poniamo le basi: amare chi non ti ama come dato di fatto evidente. Nelle relazioni di coppia, significa avere un atteggiamento di amore e disponibilità nei confronti di chi non ti ricambia. Non si tratta soltanto dell’”amare chi non ti ama” più classico, la cotta per la persona da cui non sei ricambiato, l’innamoramento che vive di illusione palpitante nell’attesa che l’altro ti noti. No, qui ti parlo di qualcosa di più profondo: parlo di relazioni sentimentali tra due persone, fortemente sbilanciate, in cui uno solo dà, e l’altra, soprattutto prende. In cui uno solo si sente di vivere secondo le regole del “giusto amore”, mentre l’altro vive proprio come gli pare, o meglio, secondo le sue personali giuste regole, che, di solito, sono le regole dell’amore per se stessi.
Come si vede se ami qualcuno che non ti ama, non ti ama abbastanza, non ti ama nel modo giusto, non ti ama come sarebbe giusto per te, non corrisponde il tuo amore davvero, fino a dimostrarti palesemente che, addirittura, ti considera come un nemico? Dalla realtà. Quella più evidente: due persone stanno insieme da tempo, una ha ancora voglia di condividere il tempo, parlare, magari, fare progetti, l’altra no, sempre meno, sta sempre più fuori casa, sempre più chiusa in se stessa.
Non è detto che l’amore sia del tutto andato via, ma certo ha bisogno di essere curato e rinvigorito. Quando, in una relazione d’amore, l’amore scompare, ci sono sempre cause e motivi. Se vuoi puoi cercare di prenderti cura di questa piantina che si sta avvizzendo, per farla tornare ad essere un albero rigoglioso.
Essendo ben consapevole però che quando si parla di esseri umani e di sentimenti, nulla è prescritto in modo ineluttabile: la ricerca del buon amore ti porterà a capire se c’è ancora, quell’amore, e poi, a decidere di conseguenza. La decisione giusta, che dovrebbe essere alla base di ogni relazione affettiva, è amare chi ti ama. Intendiamoci, non in senso egoistico, in senso realistico.
Se state bene entrambi in quella relazione, se è la vostra, allora combattete e miglioratela. Ma se l’amore da una parte se n’è andato, allora la tua vita meriterebbe qualcosa di meglio. Ancor di più quando l’amore se ne va da entrambe le parti.
Come amare è segno di libertà (ma quando la relazione è giusta per due)
In questo “amare chi non ti ama” che è un dispendio di energie interiori dedicate a qualcosa che non potrà portare a piena realizzazione il tuo essere affettivo, abbiamo anche le relazioni clandestine. Ne ho parlato in altre puntate, ne parlerò ancora. Mi limito all’esposizione dei fatti: anche se non sembra, perché chi vive una relazione clandestina (e qua parlo dell’amante, del partner non ufficiale) è innamorato e pensa di essere altrettanto amato, la realtà ti dice che non è così. Perché la persona che dice di amarti non ti ha scelto come primo amore, se sei al secondo, terzo, quarto o quinto posto, dipende dalla sua vita, partner, figli, famiglia, lavoro. Prendi briciole di vita e briciole d’amore.
Una volta ho aiutato una donna, Silvana, che voleva avere una relazione in cui essere amata come lei amava, felice. Storie vere, nomi di fantasia. Ma Silvana non sapeva come fare, perché dai suoi 25 ai suoi 40 anni, per 15 anni della sua vita, era stata l’amante di un uomo sposato. E la sua vita era quella di una sorta di prigioniera, che doveva accontentarsi delle briciole. Lui aveva dieci anni più di lei. Scomparve improvvisamente. E lei non sapeva proprio come fare, perché era diventata una schiava, di quella vita, non si ricordava nemmeno più cosa fosse, amare chi ti ama, passare insieme il tempo, la vita, condividere pensieri, essere al centro del cuore dell’altro.
Perciò, come sempre, mi baso su ciò che conosco. Questa è una storia, ho anche lavorato con mariti che tradivano le mogli convinti di essere nel giusto, ma non mi occupo mai dell’effetto. Mi occupo della causa: per questo, se diventi forte, sei libero, perché anche pensare di amare tua moglie ma avere bisogno di altro per essere felice, in realtà, è schiavitù. Di cosa? Di modelli sociali, culturali e familiari. Della tua idea di amore, dei bisogni non espressi o non ascoltati, di tante cose. Qua la risposta è solo personale. Se le grandi maglie delle relazioni e della comunicazione, nella vita, ci abbracciano tutti, poi, la costruzione della trama, quella, è unica.
Quanto forza serve per amare (nel modo giusto) chi sa amare in un modo sbagliato
Veniamo all’amare chi non ti ama come espressione positiva ed evolutiva. Faccio riferimento ad un caso recente. Michela è la madre adottiva di Titano. Adozioni tardive, come oggi si chiamano, di bambini, o quasi adolescenti, che hanno storie di vita tragiche ed importanti, dietro di loro. Le storie di vita ci segnano, tutte. Anche quelle belle, perché dipende molto da come interiorizziamo ciò che viviamo. Puoi immaginare come siano segnate le vite di chi ha vissuto abusi, tradimenti, abbandoni. Condannati ad un destino di sofferenza? No.
Passo dalla storia di Michela e Titano a quella di Giovanni, Barbara e Demetra. Demetra, figlia adottiva, adottata quando era neonata, Giovanni innamoratissimo di questa sua figlia, Barbara combattuta tra l’amore materno e grand incomprensioni, e scontri interiori e palesi. Quando vennero da me, venivano da una serie di percorsi non risolutivi, e tutti erano piuttosto inaspriti, nel loro sentire, l’amore era sovrastato da tanto altro. Demetra, una giovane donna piena di talenti, stava abbandonando la sua strada per seguirne altre di distruzione. Posso dirti questo: grazie alla comunicazione, alla profondità del lavoro che faccio, per la valorizzazione dell’espressione personale, che richiede sempre una sincera comprensione della propria realtà interiore, Giovanni, Barbara e Demetra finalmente sono entrati in contatto, in vero contatto. Hanno accettato anche la realtà, che era complicata. Perché se una persona che ami ti distrugge, è chiaro che ha qualcosa dentro di sé che la tormenta.
Ho così potuto indirizzare Demetra verso chi potesse aiutarla a liberarsi dalle sue dipendenze, perché aveva bisogno di un supporto speciale, e intanto ho aiutato i suoi genitori a ritrovarsi. Proprio pochi giorni fa la madre, Barbara, mi ha mandato un bellissimo messaggio, ed un resoconto, di quanto sia cambiato, nella loro vita. Amare chi non ti ama, cercando di fare il suo bene, questo ti rende forte, è profondamente evolutivo. Demetra ha finalmente ritrovato se stessa e la sua vita, un rapporto nuovo con i genitori, ed anche per Giovanni e Barbara è stato un momento nuovo, di riscoperta. Amare chi non ti ama, ti dà la forza di cercare la strada migliore.
Le tante strade (e linguaggi) dell’amore
Quella di Giovanni, Barbara e Demetra, li vede insieme, ma non è scontato che sia così. Non è legge universale: l’unica legge universale è ricercare il bene per ogni essere umano, fondare le tue azioni sul rispetto e sull’amore, per te stesso e per gli altri. La storia di Michela e Titano era molto diversa. Titano aveva un carattere duro, ostile, crescendo la loro relazione era diventata, per usare una parola molto di moda oggi, evidentemente tossica. Michela combatteva per avere un amore che non poteva avere, perché Titano non era in grado di parlare quel linguaggio, che non conosceva. Così ha dovuto imparare ad amarlo non sperando nel suo amore, non nell’illusione che lui potesse essere quel figlio che voleva, ma ad amarlo perché lei sceglieva di amarlo. Di sostenerlo.
Nelle relazioni disfunzionali, però, amare chi non ti ama richiede che tu ami con profondità anche te stesso, per uscire fuori dalle dinamiche vittima-carnefice, per tenerti al sicuro, autoproteggerti.
Amare chi non ti ama, in senso evolutivo, richiede che tu sostenga la persona che ami nel cercare la sua strada, e, contemporaneamente, sostenga te stesso. Non ha nulla a che fare con l’immolarsi ad un ideale illusorio che è dentro di te ma non nella vita. Titano oggi è un uomo che ha saputo curare le sue cicatrici, scegliere una dimensione diversa, ha avuto bisogno di tempo, di capire, di vivere. Libero, senza quel legame familiare, con la famiglia adottiva, che gli pesava così tanto da averlo trasformato nel bersaglio di ogni suo dolore.
Hanno un rapporto positivo, non secondo parametri standard di amori e relazioni ideali che non esistono, ma secondo parametri tutti loro, personalissimi, che sono proprio veri.
Coltiva le prospettive giuste: così anche l’amore saprà dove andare
Questo è un argomento molto profondo, con tantissime sfaccettature, e qui, ti ho appena fatto intravedere un’increspatura. Immaginati il mare, nella sua grandezza, profondo, e, sopra, l’increspatura di un’onda. Siamo davvero in superficie, ma può comunque aiutare a capire, anche soltanto iniziare a pensare alle cose da una prospettiva nuova.
Per questo ho creato comunicare per essere®, perché quando le vediamo, le prospettive, sappiamo riconoscere quelle giuste, e scegliere una prospettiva nuova, e giusta, può davvero cambiarti la vita. Se sei dentro una relazione di infelicità, in cui ami chi non ti ama, in senso negativo, sei schiavo, e debole. Prenditi cura della tua forza. Se sei dentro una relazione in cui scegli quello che è giusto per te, ma sai anche scegliere quello che è giusto per chi non ti ama, senza esserne prigioniero, allora, sei libero, e forte. E questo atteggiamento interiore è estremamente fruttuoso, produttivo, proprio in senso letterale, è in grado di creare nuove realtà, e bellezza nella vita.
Puoi coltivarlo in ogni momento, anzi, se vuoi farlo, sono a tua disposizione. Non serve una relazione che ti porta sofferenza, perché tu scelga di mettere la tua vita al centro: basta che tu decida di coltivare il tuo equilibrio e il tuo valore affinchè la tua vita possa corrisponderti. Io sono qua per aiutarti a farlo: annarosapacini.com, pagina contatti, scrivimi, telefonami, contattami da qualunque via, anche tramite social, parliamone. La vita cambia tanto quanto tu cambi per renderla migliore.
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Aforismi e musica. Perché anche la più piccola cosa può trasmettere una forza grande. Perciò, continuiamo la nostra ricerca. Tre aforismi sull’amare come. Tristan Bernard: “Si parla sempre delle illusioni di chi ama, ma che dire della cecità di chi non ama?”. Mark Twain: “Non permettere a nessuno di essere la tua priorità intanto che permetti a te stesso di essere una delle sue opzioni”. E il terzo, di Albert Camus: “Non essere amati è solo sfortuna; la vera disgrazia è non saper amare”. “Hopeful” è il brano, pieno di speranza, la speranza apre i cuori. Una speranza vera, è quella che si basa sul tuo essere interiore, su ciò in cui credi, una speranza vera: perché è da te, che parte la tua vita. Una speranza che ti auguro di non perdere mai. E’ quella la luce del cuore che illumina la vita. Grazie per essere con me, se vuoi mandarmi un messaggio, scrivi, ti leggerò. Alla prossima puntata, ciao ciao
“La speranza apre i cuori. Una speranza vera, è quella che si basa sul tuo essere interiore, su ciò in cui credi: perché è da te, che parte la tua vita”
-Annarosa Pacini
Crescita e realizzazione personale, comunicazione, motivazione, ispirazione, evoluzione, coaching on line – frasi, pensieri, aforismi e citazioni tratti dal lavoro della dr.ssa Annarosa Pacini (© tutti i diritti riservati: è consentito l’uso con la citazione della fonte e link al sito)