Agire e non reagire: comanda tu (per vincere nella vita)

Assai più frequentemente di quanto si pensi, le tue azioni sono re-azioni. Ovvero, azioni che rispondono ad azioni altrui. In questo senso, spesso si perde la libertà di scelta e visione che, sola, ti permette di vincere. Per vincere nella vita, devi comandare tu: non le altre persone, quanto te stesso. Riuscire a pensare, scegliere, agire, in base ai tuoi criteri interiori, alle tue visioni, ai tuoi obiettivi, senza farti trascinare nei mondi degli altri. E’ possibile farlo, se tieni presenti tre piccole regole, utili per agire e non re-agire.
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Agire e non reagire: comanda tu (per vincere nella vita)

Prova a pensare quante volte, solamente ieri od oggi, hai re-agito a qualcuno o qualcosa. Poi, domandati se avresti avuto la stessa reazione se l’azione del tuo interlocutore fosse stata diversa. Anche per le cose più semplici ed ordinarie. Sei andato al bar a fare colazione. Com’era la cameriera? Sorridente e gentile? Il tuo stato d’animo interiore (che è una reazione anche quella) è lo stesso, anche quando la cameriera è nervosa e gentile proprio poco?
Sei tornato a casa, hai aperto la porta, sei entrato. La voce di qualcuno – moglie, marito, partner, genitore, figlio – ti ha detto qualcosa con un tono che ti ha infastidito. La tua risposta sarebbe stata lo stessa anche se ti avesse accolto sorridendo, dicendoti cose piacevoli? Nella maggior parte dei casi, qualunque sia la situazione, che si parli di reazione interiore, invisibile agli altri ma ben nota a te, o esteriore, visibile, e nota, anche agli altri, la risposta è “No, non sarebbe la stessa”. La tua azione cambia con il cambiare dei fattori della relazione e della comunicazione, oggettivi, soggettivi e contingenti. E questo, se ci pensi bene, è un po’ una seccatura, perché ti fa sprecare molte energie e spesso devia la tua azione e la trasforma, e quindi, non sei tu a comandare, ma la situazione che vivi. Se vai a fare colazione al bar, per rilassarti, innervosirti perché la cameriera è sgarbata, migliora la tua vita? Rende la tua colazione più piacevole? Come minimo, ti impedisce di godere appieno di quel momento di pausa, che magari aspetti da tutta la mattina. Se non, addirittura, produce ulteriori effetti negativi. Lei è nervosa, tu ti innervosisci, le dici qualcosa con tono sgarbato, e finisci per aspettare più a lungo, o per fare colazione rimuginando su quello che potresti dirle per avere ragione. E’ un meccanismo che conosci bene, lo conosciamo tutti.

Il potere richiede fermezza

Reagire, come ci ricorda il vocabolario, significa: “agire in risposta ad altra azione e in senso contrario. In fisiopatologia, riferito a un organo o a parte di esso, modificarsi sotto l’influsso di uno stimolo interno (per es., ormonale) o esterno (per es., farmacologico). In chimica, prendere parte a una reazione, subire una trasformazione chimica. Nell’uso com., rispondere a una stimolazione dell’ambiente esterno, e in partic. a una violenza, a un’offesa o a una provocazione, con un’azione o un comportamento intesi a contrastarla, a difendersi e rivalersi”. Quindi, le reazioni sono risposte. Fin qui, tutto bene. Ma va meno bene per te quando le tue azioni diventano reazioni. Perché i dieci minuti che passi al bar possono influire sulla tua vita in modo relativo o parziale (oppure molto, dipende dal tuo temperamento di base) ma ci sono situazioni e relazioni, come quelle in ambito lavorativo, nella coppia, in famiglia, che influiscono molto di più, sino a condizionare le tue risposte (cioè, te).
Quando agisci per reazione, diventa molto più difficile vedere le cose per quello che sono. Come ti dicevo, a questo si aggiunge anche il temperamento, la tua natura originaria. Una persona che abbia un’indole battagliera e viva i comportamenti altrui come attacchi al suo essere (ed, ad esempio, presenta una scrittura con tratti angolosi e rigidi), potrebbe avere effetti molto forti anche da una situazione piccole, come il nervosismo della cameriera del bar.
Una persona con una natura conciliante e ottimista (scrittura grande, molto rotonda, non troppo attenta alla forma), probabilmente riuscirebbe a gestirla molto meglio. Ma quello che ti serve non è gestirla, è non farti gestire.
Metto da parte, in questa puntata, il fatto che la cameriera (che qua sta a rappresentare noi tutti, in situazioni normali di vita) ha pure lei il suo mondo interiore, la sua vita, i suoi problemi, e se è nervosa, la causa è nella sua vita, non sei tu. Questa è già una prima piccola regola. Ricordarti, sempre – o, almeno, provarci – che le azioni degli altri provengono dalla loro vita. La cameriera nervosa avrà le sue questioni, sul lavoro o nella vita personale. Chi ti accoglie a casa con un modo di fare che non ti piace, stai pur certo che avrà avuto la sua dose di problemi giornalieri.

Segui il tuo equilibrio

Regola numero uno, tu non sei il centro del mondo. Le azioni degli altri rispondono, prima di tutto, alla loro vita. Se riesci a tenerlo sempre presente, influenzeranno molto meno le tue azioni. Tu ottieni il pieno comando della tua vita e porti avanti i tuoi obiettivi, quando resti tu. A me, ad esempio, se accade di andare in un bar e trovare un cameriere scortese, succede, di solito, che calibro ancora meglio il mio stato interiore e cerco di comprendere quello dell’altro. Vuol dire che, se sono abitualmente gentile, e magari simpatica, continuo ad esserlo (calibro ancora meglio il mio stato interiore). Questo produce un effetto sul cameriere, che, nella maggior parte dei casi, torna ad essere gentile. Se non torna ad esserlo, mi dispiace per lui, perché vuol dire che, in quel momento, in quel luogo, e in quel ruolo, non sta bene.
La seconda regola è proprio questa, “calibra il tuo stato interiore”, impara a mantenerlo attivo e sintonizzato sul tuo essere. Per comandare te stesso e vincere, devi agire, devi essere te stesso nel mondo, devi portare fuori e comunicare il tuo essere in ogni momento. E se lo fai ogni giorno, in ogni momento, diventerà un’abitudine che ti sarà straordinariamente di aiuto nelle situazioni più grandi, e più complesse, e più importanti.
La terza, “stai focalizzato sull’altro”, cioè impara a vederlo davvero, ad ascoltarlo davvero, non giudicarlo, non aspettarti che sia in un certo modo, prendilo com’è.
Certo, come sai – se mi segui da un po’ -, le regole mi stanno strette, cioè, queste definizioni, che spero possano ispirarti, racchiudono grandi occasioni di crescita e vittoria, ciascuna delle quali meriterebbe di essere approfondita. Non vanno mai intese in modo rigido e limitante.
C’è poi il punto di partenza, quello di cui ti parlavo nell’esempio. Per la persona con una grafia che esprima reattività e risentimento, è necessaria un’azione personale interiore che le permetta di ampliare i suoi modelli interiori per far sì che certi eventi non la inducano sempre a reagire in quel modo. Ed anche la persona più conciliante, spesso ha il suo da fare, perché ci sono delle situazioni in cui essere concilianti va bene, ma non basta. Conoscere, rispettare e valorizzare la tua natura originaria, è il modo migliore per agire, e non reagire, e, quindi, per comandare la tua vita, e vincere.
Se sei curioso di capire come agire, sempre, per comandare la tua vita, un’analisi grafologica potrebbe esserti davvero utile. Se vuoi conoscere il mio metodo, richiedere la tua analisi grafologica, fare un percorso evolutivo con me, su misura per la tua vita ed i tuoi obiettivi, nel mio sito, annarosapacini.com, pagina contatti, trovi tutti i miei recapiti, oppure puoi contattarmi tramite il sociale che preferisci.
Per te, quattro aforismi dedicati alla vittoria e al vincere nella vita.
“Se in battaglia un uomo ne vincesse mille, e un altro vincesse se stesso, il vero vincitore sarebbe il secondo” (Buddha)
“Non esiste circostanza, né destino, né fato che possa ostacolare la ferma risolutezza di un animo determinato” (Ella Wheeler Wilcox)
“La vittoria è sempre possibile per colui che rifiuta di smettere di combattere” (Napoleon Hill)
“Lo spirito, la voglia di vincere, e la voglia di eccellere sono le cose che durano. Queste qualità sono molto più importanti degli eventi che accadono” (Vince Lombardi)

Il brano che ti dedico si intitola: “Search inside yourself”. Cerca dentro te, impara ad ascoltarti, datti fiducia.
Ti ringrazio, per essere stato con me.

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