Essere ottimisti conviene (perchè conviene e come diventarlo)

L’ottimismo è un’abilità che può essere acquisita. E secondo gli esperti, conviene acquisirla, fa bene alla salute, alla vita di coppia, alla vita professionale. Ma il vero ottimista riesce ad essere ottimista in modo indipendente dall’esterno: è lui che decide il modo in cui vuole vedere la vita. Ed è proprio questa decisione il momento in cui si trasforma da qualcuno che può essere influenzato e sovrastato dagli eventi esterni in qualcuno che troverà sempre un modo per affrontarli. Come puoi migliorare il tuo senso dell’ottimismo (e, soprattutto, perchè).
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Essere ottimisti conviene (perchè conviene e come diventarlo)

Essere ottimista ti conviene, e questo è un dato confermato dalla scienza. Le ricerche in tal senso sono tantissime, ed ogni esperto ha trovato la sua giusta ricetta per migliorare il senso dell’ottimismo. Rick Walker, ad esempio, dopo aver analizzato oltre trentamila ricordi di eventi e cinquecento diari, ha individuato nell’agire uno dei requisiti fondamentali dell’ottimismo: più fai, più sei ottimista. Le persone che si impegnano, si danno da fare, sperimentano anche esperienze nuove e diverse, sono più propense ad utilizzare punti di vista positivi e meno influenzate da quelli negativi. Secondo un’altra esperta, esiste una vera e propria formula: per riuscire ad utilizzare l’ottimismo per affrontare le difficoltà della vita, devi allenare le emozioni positive in proporzione da tre a uno. Per ogni pensiero negativo, devi attivarne almeno tre positivi. Quando il rapporto tra emozioni positive e negative è in pari, uno a uno, diventa più difficile riuscire a trovare aspetti per cui valga la pena avere una visione costruttiva. Per questo, sono molto importanti anche i piccoli gesti che ti regali, piccoli spazi quotidiani da dedicare anche a te stesso. Allo stesso modo, parlare di te con gli altri, sollecita l’ottimismo. Quando una persona racconta una storia della sua vita, la mente tende a conservare le emozioni positive ed a liberarsi da quelle negative. Perciò raccontare esperienze positive rinforza l’ottimismo e ti rende più capace di affrontare con grinta le situazioni più complicate. Non solo parlare con gli altri, ma anche aiutarli: le persone altruiste vivono meglio e sono più felici. Mostrarti (ed essere) più disponibile, cercare di dare una mano a chi ha bisogno (che si tratti di un collega di lavoro in ritardo, della vicina di casa anziana che fatica a portare la borsa della spesa o di tua madre, che è sempre lì a fare le cose per voi, ma tutti la danno per scontata e nessuno la ringrazia per ciò che fa), chiunque sia, migliora lo stato d’animo di chi fa e di chi riceve la gentilezza, e il clima generale dell’ambiente. Anche le risposte positive alla generosità, che danno una conferma di quanta importanza possa avere un piccolo gesto, aiutano. Come pure le abitudini di vita: lo sport allenta lo stress e, conseguentemente, allontana il pessimismo. Dei ricercatori hanno scoperto che praticare un’attività fisica prima di andare al lavoro, o durante la pausa pranzo, consente di affrontare meglio l’intera giornata lavorativa, aumenta la positività ed il senso di soddisfazione. I motivi sono molti, anche fisici: fare sport fa produrre più feniletilamina, sostanza simile alle anfetamine, responsabile del benessere quasi euforico che segue gli sforzi fisici intensi e prolungati. E’ opportuno, aggiungo io, trovare sempre la giusta misura: se ti stancassi troppo, l’impegno lavorativo resterebbe soprattutto un impegno, mancando lo spazio ed il tempo per il giusto relax.

Coltivare l’ottimismo per raggiungere gli obiettivi (crescita personale applicata)

Nel suo libro, “Ottimismo spontaneo” l’autrice, Mary Ann Troiani, insegna ad attivare rapidamente l’ottimismo, iniziando da tre semplici suggerimenti: raddrizza il corpo, perché la postura influenza gli stati emozionali, mai si è visto un vincitore con la testa bassa, per intenderci. Dai energia anche al tono di voce, cerca di trasmettere allegria ed energia. Utilizza parole e pensieri positivi. C’è una situazione che devi affrontare e avresti chiamato “problema”? Chiamala: “situazione che ti permetterà di trovare nuove strategie per raggiungere l’obiettivo”. Pensieri e comportamenti positivi hanno un impatto positivo sulla biochimica del cervello, per questo sono importantissimi.

Allontanare i pensieri negativi: come fare

Di “decaloghi per diventare ottimista” ne trovi in rete quanti ne vuoi. L’Università di Rochester, ad esempio, suggerisce di smontare i pensieri pessimisti, seguendo questi suggerimenti: smetti di fare confronti e di competere col prossimo: ognuno ha talenti unici e speciali; cerca il buono in ogni situazione, anche quando sembra difficile; di fronte a una sfida concentrati sul risultato, e non soffermarti sul rischio di sconfitta; esplora le tue convinzioni sul senso della vita (in termini filosofici o religiosi); sforzati di mantenere la salute fisica attraverso esercizio fisico, dieta sana e buone abitudini; sfida la tua mente ogni giorno ad imparare qualcosa di nuovo, compreso l’apprendimento su di te e la tua storia personale.
Infine, gran parte degli studi dimostrano che le persone ottimiste hanno uno stato di salute migliore dei pessimisti, e che l’ottimismo prescinde da fattori sociali od economici, come il reddito, il lavoro svolto, la situazione generale in cui si vive. Tutti consigli molto ragionevoli, e metterli in pratica non ti farà male, se già non lo fai.

L’ottimismo è decisione (di credere in te e cambiare)

Vorrei aggiungere qualcosa, che arriva dalla mia esperienza professionale e personale. Nel mio lavoro, la valorizzazione della natura originaria, la crescita della consapevolezza interiore e l’attivazione di strutture interiori che siano indipendenti dai condizionamenti della vita e che possano supportarti nel percorso che sceglierai, sono passaggi imprescindibili e necessari. Per questo, alcuni dei consigli degli esperti li vedo in una prospettiva un po’ diversa.
L’azione aiuta l’ottimismo perché produce effetti nella vita reale. Agire richiede motivazione e volontà. Lavorando sulla tua motivazione rafforzerai la tua volontà, motivazione e volontà ti consentono di agire e perseverare, nonostante le situazioni esterne, le azioni producono effetti e cambiamenti, i risultati che ottieni producono effetti sulla tua visione del mondo. Ovvero, credo più nell’ottimismo vero, che parte da dentro, che in quello indotto, che parte da fuori. Questo perché è più stabile.
Una cosa è allenare l’ottimismo, attraverso delle strategie, che però non sono in grado di far evolvere i tuoi schemi interiori usuali, un’altra è acquisire un modo nuovo, più positivo, di vedere la vita, grazie alla tua evoluzione. Tutto il resto, può solo aiutarti, e quindi perché on farlo. L’attività fisica mantiene più giovani il corpo e la mente, facilita il pensiero associativo, ti permette di scaricare stress ed energie. Buone relazioni con gli altri, come il dialogo sincero e la gentilezza, ti rendono ottimista perché, se li fai davvero con il cuore, sei già una persona positiva che crede negli altri. Anche questo, è ottimismo vero. Tant’è che all’ottimista vero il ringraziamento non serve. Ovvero, fa piacere anche a lui, ma resta gentile (ed ottimista) anche se non riceve il ringraziamento. Perchè il modello interiore stabile, che tu scegli, che tu sai essere in linea con la tua natura originaria, quello, dipende solo da te. Perciò, che tu pensi che un problema si risolva oppure che non si risolva, non cambia il problema, ma cambia la tua visione interiore, il potere che senti di avere e, conseguentemente, influisce sulle tue azioni. Meglio allora scegliere una strategia che ti rafforza e ti fa diventare più attivo e più capace di trasformare la tua realtà. Ecco perché essere ottimista conviene: perché nessuno può cambiare la tua realtà se non tu, e sapere che è vero fa sì che un atteggiamento interiore, come l’ottimismo, si manifesti come una grande energia di trasformazione, che puoi usare ogni giorno, nella tua vita.
La crescita personale, vera, è sempre una scelta. E se vuoi scegliere di fare un percorso per la tua evoluzione personale, profonda, e vera, e vuoi farlo con me, scrivimi, o telefonami, se preferisci. Trovi tutti i miei recapiti nella pagina contatti, inclusi i social.
Se sei soprattutto curioso, puoi iniziare dal Profilo grafologico essenziale che puoi richiedere direttamente da questa pagina. Ma gli strumenti che metto a tua disposizione sono molti, e ben volentieri te li spiegherò.
Siamo giunti alla conclusione della puntata, immancabile l’appuntamento con gli aforismi ed il brano musicale. Sono tre aforismi sull’ottimismo, che ribadiscono tutti lo stesso concetto, con sfumature diverse. Sei tu a creare la tua realtà.
“Se puoi cambiare idea, puoi cambiare la tua vita” (William James)
“Il mondo è quello che pensiamo che sia. Se possiamo cambiare i nostri pensieri, possiamo cambiare il mondo” (HM Tomlinson)
“Pensieri positivi (gioia, felicità soddisfazione, realizzazione, apprezzamento) danno risultati positivi (entusiasmo, calma, benessere, relax, energia, amore). Pensieri negativi (giudizi, inaffidabilità, sfiducia, risentimento, paura) producono risultati negativi (tensione, ansietà, alienazione, rabbia, fatica)” (Peter McWilliams).
Perciò è facile, aggiungo io, capire quali siano i pensieri migliori.
Il brano che ho scelto per te si intitola: “Emotional”. Credo che per essere davvero ottimista, tu non debba dimenticarti mai di ascoltare il tuo cuore. Perchè l’ottimista, vero, è ottimista perché crede e sa, e questo guida non solo i suoi pensieri, ma anche le sue azioni. E questo passa anche attraverso le emozioni, non solo i pensieri.
Ti ringrazio, per essere stato con me. Alla prossima puntata.

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