Superare gli ostacoli: alla radice delle nostre paure

Ipocondrie, paure, timori, dove nascono, perché nascono: un’origine che parte sempre dal vissuto individuale, e che affonda le sue radici nella storia personale. Marcatori emozionali che si attivano, spesso per proteggerci, ma che, se si trasformano in modelli comportamentali, possono diventare una prigione.

Superare gli ostacoli: alla radice delle nostre paure, ovvero come superare quei limiti che noi stessi, a volte, creiamo. Essere felici non è un ideale irraggiungibile, è piuttosto un cammino da percorrere e costruire.

“Ogni paura ha una storia. Per superarla, dobbiamo svelarla”

“Ho trentacinque anni e mi ritengo fortunata, nonostante alcune insindacabili difficoltà che avrebbero fatto inginocchiare chiunque. Cerco sempre di essere forte e di rimboccarmi le maniche di fronte ai problemi, ma talvolta cedo e riaffiora in me un costante e inquietante stato di allerta. Avendo avuto alcune sofferenze, mi trovo spaventata e continuo a vivere pensando che magari potrà accadermi di nuovo qualcosa di brutto. Sono anche ‘leggermente’ (anzi assolutamente) ipocondriaca.
Dottoressa, lo so che viene voglia di banalizzare di fronte a questi che saranno problemi di tanti, ma quando si vive continuamente nella paura si vive male, molto male. Si vive a metà.
Avrei tanto bisogno di un consiglio sereno e sentito, o di una ‘dritta’. Come posso svincolarmi dalla paura di vivere, di morire, di essere infelice? Si vive per vivere, non per prepararsi a vivere, giusto? La ringrazio di cuore. Attendo la sua risposta”.

“Bisogna trovare il coraggio di vivere bene”

Carissima, per chi lo vive, ogni problema è un problema vero. Non esiste un problema banale. Non conta di quale problema si tratti, quale sia la sua valenza oggettiva, conta il valore che ha per la persona. Quali marcatori emozionali mette in moto, le reazioni che scatena, i pensieri che libera, i timori che ravviva ogni volta.
Le paure hanno sempre un preciso punto di origine. Di solito, ha in sé anche aspetti positivi. La paura nasce per proteggerci, per difenderci da qualcosa. Nel tuo caso, dalla paura di soffrire.

Purtroppo, è una strategia che si rivolge proprio contro se stessa: perché provoca essa stessa la paura dalla quale vorremmo fuggire.
Non ho “dritte” da darti. Ogni caso, è un caso a sé. Ogni paura affonda le radici nel vissuto esperienziale ed emozionale di quella singola persona. Quindi, anche se è possibile riconoscere schemi generali, le risposte vere sono soltanto nelle storie individuali.

“Le paure hanno un obiettivo, non sempre giusto per la nostra vita”


Ed è proprio da lì che si può partire: a volte sono proprio le esperienze più difficili che possono insegnarci quanto siamo forti, ciò che possiamo fare, dove vogliamo andare.

Una volta sprofondati nella paura, dopo averla davvero sentita e conosciuta, è il momento di risalire, e, una volta a galla, nuotare verso nuovi lidi, nuove spiagge, nuovi orizzonti.
Da un punto di vista pratico, vi sono vari approcci che, secondo i casi, possono essere utili: approcci cognitivi, in cui la persona stessa si “sfida”, ogni giorno, ad affrontare le sue paure, iniziando dalle più piccole, ed ogni conquista diventa un passo verso il nuovo coraggio.
Altri, che passano attraverso il corpo e la liberazione delle tensioni, grazie ad esercizi posturali mirati.
Di solito, i risultati migliori si ottengono lavorando sia sul corpo che sulla mente.

“Ogni cambiamento inizia con un primo passo”

Intanto, nel quotidiano, puoi imparare a gustarti le piccole cose, a scoprire e riscoprire il valore dei legami, del dialogo. A non avere il timore di essere come sei. E, giorno dopo giorno, a sperimentare nuove esperienze. Perchè ogni cambiamento inizia con un primo passo. Siamo sempre noi a decidere in quale direzione guidare la nostra vita, anche quando non ne siamo consapevoli.

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