Vuoi dare il meglio di te ed essere te stesso al meglio? Scrivi a mano. Scrivere a mano, in corsivo, fa molto bene al cervello, migliora lo stato di benessere generale ed è in grado di far evolvere la tua vita. Uno strumento alla portata di tutti, i cui risultati sono stati ampiamente testati e comprovati da migliaia di studi e già da decine di anni. Quando la scrittura, come strumento di potenziamento metacognitivo, e la grafologia, come attivatore biodinamico del pensiero profondo, si uniscono, quello che ottieni è la possibilità di far emergere ciò che di meglio sei, puoi essere e puoi realizzare. E soprattutto, la possibilità di realizzarlo concretamente. Vuoi iniziare subito? Qualche piccolo consiglio per te.
(Scorrendo puoi leggere la trascrizione dell’audio)
Scrivere a mano fa bene (al cervello, alla salute e alla tua vita)
Dalla scrittura autobiografica all’expressive writing
In questa puntata sintetizzerò alcuni concetti base che penso possano interessarti molto, perché sono davvero utili, e sono anche una parte portante del mio metodo, quindi, frutto di anni di studio e di esperienza sul campo.
Scrivere a mano fa bene. Dalla scrittura autobiografica alle diverse forme di scrittura creativa, è ormai provato e riconosciuto che la scrittura favorisca la rielaborazione interiore. L’attenzione è rivolta al messaggio, che diventa una sorta di dialogo, intrapersonale, con te stesso, ed interpersonale – se qualcun altro lo legge. Come ogni forma di comunicazione, non può essere che positiva.
Specificità peculiari sono quelle del metodo dell’expressive writing, che ha in James Pennebaker il fondatore e pioniere. E’ un metodo che ho in parte integrato nella mia scrittura evolutiva, sebbene, come ti spiegherò, con altre dinamiche. Che cosa ha scoperto Pennebaker? Che un gruppo di persone che scrivevano per quindici minuti al giorno di specifici eventi, per alcuni giorni consecutivi, poi stavano meglio. Studenti universitari americani chiamati a scrivere, in forma anonima, degli eventi più traumatici che avevano vissuto, nei mesi successivi alla sperimentazione avvertivano uno stato interiore più positivo, affrontavano con più successo le prove universitarie, e diminuiva la frequenza con cui chiedevano assistenza medica. Quindi, migliorava anche lo stato fisico. In Italia è un metodo poco applicato, con queste specifiche, e viene spesso confuso con la scrittura creativa o autobiografica. Non sono la stessa cosa. Gli argomenti sui quali scrivere sono, nell’expressive writing, scelti attentamente, con obiettivi specifici. E producono effetti positivi tanto più sono ben calibrati sul problema. Un altro studio descrive, ad esempio, come alcune persone che avevano perso il posto di lavoro, invitate ad utilizzare questo metodo, quindi a scrivere della loro esperienza, secondo specifiche indicazioni, abbiano trovato un lavoro nuovo prima, rispetto ai colleghi che non si erano esercitati con l’expressive writing, un lavoro anche più soddisfacente e meglio retribuito. Se gli avessero detto di scrivere delle ricette di cucina o inventarsi una favola, non avrebbe prodotto lo stesso effetto. Studi sono stati effettuati anche in campo medico, evidenziando risultati positivi oggettivamente misurabili in tanti ambiti (dal miglioramento della pressione arteriosa alla riduzione dello stress, ad esempio), fino ad osservare il raggiungimento di risultati positivi anche su malattie molto specifiche.
Anche l’expressive writing utilizza la rielaborazione interiore, con un approccio di auto-training, che diventa molto efficace e produce risultati in tempi rapidi perché utilizza la scrittura. Le spiegazioni che vengono date sono molte, tutte afferenti all’ambito psicologico, introspettivo, creativo.
Dal dire al fare
Sono tutti metodi validi. Perciò, se vuoi tenere un diario dei tuoi progressi per il miglioramento della forma fisica o della tua alimentazione o dei rapporti con il tuo partner, sicuramente ti aiuterà a stare meglio. Potrebbe anche aiutarti nel miglioramento della forma fisica o dei rapporti con il partner. Se c’è un problema che vuoi risolvere, ad esempio, cercare un lavoro migliore, per tre giorni scrivi per quindici minuti, e non preoccuparti della forma, ma semplicemente focalizzati sulla cosa che ti sta a cuore, e scrivi. Vedrai come, di giorno in giorno, il tuo pensiero cambierà, e anche l’uso delle parole. Pennebaker ha fatto anche uno studio molto interessante sull’uso degli aggettivi, calibrato però sulla lingua inglese. In generale, più siamo concentrati sul problema e su di noi, anziché sulle soluzioni e sulle possibilità di ampliare la nostra visione, più tempo ci impiegheremo a risolverlo, e viceversa. Gli effetti ci sono, però, non sono permanenti. Serve anche altro.
Il mio approccio alla scrittura come strumento per il benessere e la crescita personale è un approccio grafologico e comunicazionale. E’ nuovo, è diverso.
La scrittura evolutiva® è strettamente collegata alla grafologia evolutiva®, e funziona proprio per questo. Provo a spiegarti di cosa si tratta.
Il tuo cervello ama la scrittura
La scrittura a mano è il frutto più elaborato del nostro sistema neuromotorio e delle simultanee attività del lobo frontale. I movimenti fini della mano sono quanto di più complesso l’unione del nostro essere e del nostro agire (sistema psico-neuro-muscolare) possano compiere. Tant’è che alla liberazione della mano è legata anche l’evoluzione della specie umana. Più l’uomo imparava ad utilizzare la mano per compiti di alta precisione, più i contatti tra i neuroni crescevano e si rafforzavano.
La scrittura a mano, in corsivo, a tutt’oggi è l’unico strumento in grado di attivare questi collegamenti, ed allenare specifiche aree della corteccia cerebrale. La scrittura digitale segue percorsi ben diversi, in cui non c’è la stessa corrispondenza tra il tocco sulla tastiera e l’immagine mentale. La prassia ideocostruttiva è molto diversa.
Anche in questo caso, ci sono molti studi, sebbene se ne parli troppo poco. Si è visto che la capacità di memorizzare nuove informazioni, un alfabeto, un linguaggio, dei codici varia con il variare degli strumenti. Se studi un alfabeto – o quello che vuoi – e scrivi a mano, in corsivo, queste informazioni resteranno molto più a lungo nella tua mente, coinvolgendo anche la memoria a lungo termine. Se studi soltanto digitando le stesse informazioni, è già tanto se riuscirai a ricordartele dopo tre mesi. Senza fare altro per recuperarle e mantenerle, dopo un anno la maggior parte di queste informazioni acquisite senza utilizzare la scrittura, saranno scomparse. E’ un argomento affascinante, che in questa puntata non posso sviluppare. Scrivere a mano, in corsivo, allena il tuo cervello in modo molto efficace. Il cervello funziona meglio. Posso farti un esempio molto semplice: sul sistema motorio, sulla coordinazione occhio-mano, sul fisico, l’effetto prodotto da una partita giocata nella vita reale è diverso da quello prodotto da una partita giocata con un videogame. Producono entrambi effetti, di natura e durata diversa, così come accade per le diverse tipologie di scrittura.
Costruisci le tue fondamenta, sviluppa le tue potenzialità
A me interessano gli effetti prodotti da gesti reali, con strumenti reali. Considera te stesso come un palazzo: più solide sono le fondamenta, e costruite con maestria, più il palazzo sarà resistente e sicuro. La scrittura a mano rafforza le fondamenta. La scrittura digitale abbellisce il palazzo, ma senza le fondamenta, il palazzo crolla. Io sono una vera appassionata del mondo digitale, ma non in alternativa alla conoscenza e agli strumenti precedenti, in sinergia. Si cresce costruendo, non distruggendo.
Perciò, la scrittura a mano, in corsivo, funziona perché attiva aree specifiche del tuo cervello. Quando scrivi su certi argomenti, aumenti la tua metacognizione. In questo senso, la scrittura evolutiva® è sempre efficace, e si avvicina alla scrittura autobiografica. La scrittura evolutiva® però è affine anche all’expressive writing, perché non devi scrivere a ruota libera su un tema generico, ma scrivi proprio di ciò che vuoi risolvere, migliorare, raggiungere, in piena armonia con la tua natura originaria. Come fai a scoprire i tuoi punti di forza e le tue potenzialità di trasformazione? Con la grafologia evolutiva®. La grafologia evolutiva® non analizza soltanto la scrittura secondo il metodo classico (le caratteristiche dell’individuo date, in quello specifico momento) ma in una prospettiva biodinamica, in cui ciò che sei, ciò che manifesti, pensieri, parole, azioni, realizzazioni più sono in equilibrio più ti consentono di realizzarti ed essere felice, raggiungendo e consolidando il tuo equilibrio interiore. E’ per questo che, unite, grafologia evolutiva® e scrittura evolutiva® attivano il pensiero profondo. Perché fanno emergere la tua consapevolezza.
Gli effetti, in pratica
Un piccolo esempio tratto dalla mia attività. Ho lavorato con Marco. Marco è una persona molto attenta, perfezionista, introversa, riflessiva. Fino al momento in cui ha deciso di provare a seguire un percorso con me, tutti i vari percorsi che aveva seguito miravano soprattutto ad attivare delle risorse che andavano, spesso, nella direzione opposta alla sua natura originaria. Secondo te, una persona introversa e riflessiva, si sentirà più felice e a proprio agio cercando di diventare estroversa e istintiva, o utilizzando la sua natura introversa e riflessiva come strumento di valore per le relazioni e per i suoi obiettivi? Il miglior equilibrio è quello che riconosce, valorizza e rafforza la tua natura, le tue potenzialità di trasformazione. Le quali non hanno limite. Marco è ancora oggi una persona introversa e riflessiva che si sente molto più a suo agio con gli altri, e ci sono delle situazioni dove è diventato anche più estroverso e comunicativo, come conseguenza del suo percorso evolutivo, quindi, in armonia con la sua natura.
E’ un metodo che funziona per tutti in modo personale, e mai secondo categorie generalizzanti. Scrivere a mano fa bene (al cervello, alla salute e alla tua vita).
Gli effetti, in pratica
Puoi intanto sperimentare gli esercizi di scrittura autobiografica, creativa. Oppure, l’expressive writing: sei di cattivo umore, e c’è un pensiero che ti appesantisce? Scrivilo. Per tre giorni di seguito, uno dopo l’altro. Per quindici minuti. Scrivi per te. Non preoccuparti della forma. Scrivi tutto quello che ti viene in mente.
Dal quarto giorno, vedrai le cose in una prospettiva diversa. E questo metodo puoi applicarlo ogni volta che c’è qualcosa che ti appesantisce.
Se invece vuoi degli effetti definitivi, legati ad una tua evoluzione interiore profonda, capaci di gestire in pieno equilibrio gli eventi esterni, e magari vorresti capire meglio come funzionano grafologia e scrittura evolutiva®, contattami, trovi i miei recapiti in questa pagina o inviami un messaggio diretto tramite il social che preferisci.
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Una coppia di aforismi per chiudere la puntata:
“Un allenatore è qualcuno che ti dice quello che non vuoi sentire, ti fa vedere quello che non vuoi vedere, in modo che tu possa essere quello che hai sempre saputo di poter diventare” (Tom Landry)
“C’è un solo tipo di successo: quello di fare della propria vita ciò che si desidera” (Henry D. Thoreau)
Queste due citazini mi hanno fatto tornare in mente un proverbio giapponese, “il maestro appare quando l’allievo è pronto”. Che vuol dire che sei sempre tu a scegliere quando puntare sulla tua evoluzione personale e, soprattutto, a decidere che il momento giusto è ogni momento.
Grazie per essere stato con me. Alla prossima puntata.