Come essere persone piacevoli (tecniche “della piacevolezza”, pro e contro)

Vuoi scoprire facili tecniche per diventare una persona più piacevole? Ti dirò dove potrai trovarne ben diciannove. E anche perché non servono, se vuoi essere – e non diventare – una persona piacevole. Dalle buone maniere al linguaggio del corpo, dalle strategie assertive a quelle manipolative, nessuna tecnica potrà mai darti gli stessi risultati e la stessa soddisfazione di quella che ti consente di essere piacevole perché hai compreso e superato i tuoi limiti e le tue difficoltà, e sei così a tuo agio con te stesso da riuscire a mettere a proprio agio anche gli altri. Tecniche “della piacevolezza”, pro e contro. Decidi tu quali, come, se utilizzarle.
(Scorrendo puoi leggere la trascrizione dell’audio)

Come essere persone piacevoli (tecniche “della piacevolezza”, pro e contro)

Ho letto sulla versione italiana di businessinsider.com un articolo il cui titolo mi incuriosiva: “19 facili tecniche che ti renderanno una persona più piacevole”. Si sa che, quando si parla di comunicazione, le tecniche esistono, possono essere utili, alcune sono molto efficaci. Conoscerle è sempre d’aiuto, come tutto quello che riguarda la conoscenza: il sapere permette di comprendere e decidere meglio. Ma se mi segui da un po’ saprai che ho forti perplessità sulle tecniche che fanno “magie”, quelle che dovrebbero cambiare la vita delle persone senza una reale e profonda trasformazione evolutiva interiore. O meglio, so che non è possibile, trasformare la propria vita senza crescere. La tecnica può aiutarti a risolvere una questione momentanea, un problema circoscritto, ma lo stato interiore, l’atteggiamento, il modo di pensare e di essere che fanno parte di quel problema, restano come sono, se tu non li risolvi a partire dalle fondamenta. Però mi piace comunque leggere e conoscere, c’è sempre qualcosa da imparare.
L’articolo esordisce così: “Essere una persona piacevole è completamente alla tua portata. Quello che serve è la capacità di cogliere alcune importanti qualità sociali alla base dell’intelligenza emozionale. Per aiutarti, abbiamo setacciato il thread di Quora “Quali sono le capacità sociali utili che possono essere colte velocemente?”, parlato con un esperto di etichetta e guardato ai lavori di alcuni ricercatori di psicologia sociale”. Perciò spiegano chiaramente che molte delle informazioni vengono da Quora, una sorta di social network del sapere, dove trovi tante domande e tante risposte, sugli argomenti che più ti interessano. Sull’attendibilità e credibilità delle risposte, molto dipende da chi risponde.

Comunicazione, le tecniche per rendersi piacevoli

Quali sono queste diciannove tecniche? Te le elenco:
“guarda negli occhi; sorridi; mostra entusiasmo; metti via il telefono; dai una stretta di mano ferma; chiama le persone per nome; ascolta; non ascoltare soltanto – ascolta attivamente; impara ad accettare un complimento; accarezza l’ego altrui; se qualcuno è stato interrotto, chiedigli di continuare; di’ che ti dispiace; mettiti a nudo; allenati per ottenere una buona postura; mantieni la parola data; non lamentarti; fai sentire chiunque benvenuto; non trarre conclusioni affrettate; concludi bene la conversazione”.
Possiamo così dividerle: alcuni, sono consigli di semplice buona educazione, da non dare per scontata, dato che l’etichetta, per molti, oggi, è solo il nome di una targhetta adesiva. La “buona educazione” è sempre più difficile da trovare, basti guardare le esternazioni di personaggi pubblici il cui livello di comunicazione spesso non sarebbe adatto nemmeno ai bassifondi. Buona educazione, sorridi, ascolta, metti via il telefono.
Altri, richiamano esplicitamente le tecniche di comunicazione positive: chiama le persone per nome, mantieni una buona postura, dai una stretta di mano ferma, mantieni la parola data, concludi bene la conversazione.
Poi ci sono quelle che mirano a manipolare, come adulare, dire che ti dispiace, far partecipare qualcuno ad una conversazione. Non sono sbagliate in se stesse, ma è l’utilizzo che se ne propone che non trovo molto condivisibile.

La buona comunicazione non è una tecnica, è uno stato dell’essere

Iniziamo da: “Accarezza l’ego altrui”, adulare le persone, cercando di farle sentire realizzate, importanti, necessarie. E’ chiaro che, nella prospettiva di comunicare per essere, che si basa su coerenza, consapevolezza, verità e giustizia, adulare una persona non fa parte della buona comunicazione. Le buone relazioni hanno bisogno di fondamenta salde, e la falsità non le fornisce mai. Se per sviluppare un buon rapporto con una persona devi lodarla falsamente, significa che ci sono domande che devi farti, su di te, su quella persona e sul vostro rapporto. Soprattutto, la buona comunicazione richiede rispetto, per te stesso, prima che per gli altri. E l’adulazione nulla ha a che fare con il rispetto.
Dire che ti dispiace per qualcosa che è accaduto ad un’altra persona, mostrare interesse ed empatia, è sicuramente un elemento importante, nelle relazioni, ma se è vero. Mostrare partecipazione verso un’altra persona solo per raggiungere un obiettivo non ha nulla a che fare con la buona comunicazione. Posso poi assicurarti che gli effetti delle tecniche di comunicazione, nelle relazioni importanti, di lunga durata, che vengono vissute quotidianamente, non sono eterni, e, quando finiscono – perché finiscono sempre – producono molti più danni, spesso irreparabili, di quanti ne avrebbe prodotti una buona comunicazione aperta e sincera. In realtà, non ne avrebbe prodotti, di danni, perché impostando una relazione su requisiti di verità e autenticità, sin dall’inizio, se è una relazione giusta, va avanti, altrimenti, no, regalandoti nuove possibilità, nuovo tempo e meno infelicità.
Sul “mettiti a nudo” non sono affatto d’accordo. La condivisione vera e profonda va praticata con le persone giuste, al momento giusto. A meno che tu non condivida come se fossero importanti cose che non lo sono. Prima, devi conoscere, poi, metterti a nudo. Prendi la frase alla lettera “mettiti a nudo”, nella comunicazione, vale come se si parlasse della nudità del corpo, e già saprai da solo trovare la giusta misura.

L’atteggiamento giusto per una comunicazione efficace si basa sul valore personale

Infine, metterei insieme “fai sentire chiunque benvenuto” e “non trarre conclusioni affrettate”, trasformandolo così: “raggiungi il tuo equilibrio e la tua piena consapevolezza, questo ti porterà a realizzare te stesso, a raggiungere i tuoi obiettivi, ti permetterà di essere più sereno e soddisfatto. Così sarai in grado di sostenere meglio gli altri, dando il tuo appoggio e la tua disponibilità alle persone che incontri, sin dall’inizio, e saprai non farti condizionare dai tuoi pre-giudizi, perché sarai abbastanza allenato per riuscire a conoscere le persone per ciò che davvero sono”. Ovvero, sono atteggiamenti che possono avere un grande valore, se sono fondati su un atteggiamento interiore di grande valore.
L’ultima “tecnica”, e relativo consiglio, voglio leggerteli, direttamente dall’articolo: “Avere intorno persone negative è estenuante. Questo genere di persone sono “vampiri energetici”: “perché succhiano la tua energia.” Essere una lagna è istantaneamente repellente. Se vi rendete conto che vi state lamentando e gli altri iniziano a distrarsi, fatevi un favore: cambiate subito argomento”. Quindi chi si lamenta è una lagna ed è repellente, non farlo, e allontanati da chi lo fa. Sono sicura che, così, in linea di massima, potresti essere anche d’accordo.
Ma dietro queste tecniche così generalizzanti basate su stereotipi, dentro queste tecniche, ci sono degli esseri umani. Chi si lamenta, lo fa perché soffre, anche se agli altri non sembra, anche se ognuno ha i suoi propri parametri e non è facile comprendere la misura di quelli delle altre persone: tutti gli stili comunicativi e relazionali non equilibrati sono legati a non equilibri. Se condividi il “fai sentire chiunque il benvenuto” e “ non trarre conclusioni affrettate”, questo vale per tutti, per chi ti piace e per chi non ti piace, per chi si lamenta e per chi si loda. Come gestire questo tipo di relazione, con strategie di buona comunicazione?

Usa la comunicazione per la crescita personale

Primo, ricordati che ci sono sempre dei motivi, vanno trovati e compresi. Secondo, impara a riconoscere la tua disponibilità, così saprai per quanto tempo potrai relazionarti con qualcuno che ti appesantisce, in modo positivo. Non puoi sostenere nessuno, se prima non sostieni te. Lamentarsi non serve per crescere, questo sì, sicuramente, perché trattiene le persone lì dove sono, invece, per cambiare, bisogna agire, andare avanti. Per questo, occorre molta energia per sostenere persone che stanno male. Ma se la tua sensibilità sarà ben attiva e allenata, non avrai bisogno che si lamentino in modo esplicito, per capire come stanno. E ricordati, anche Superman si lamenta, e il Budda, e Gesù, cioè quando si comunica per essere, si è sinceri e veri, ci sono momenti in cui magari c’è anche bisogno di sentirsi compresi e sostenuti, chiunque tu sia, anche se tu fossi l’essere più straordinario dell’universo.
Se ogni tanto senti il bisogno di farlo, scegli bene le persone, e fallo. E così sii disponibile per chi ami. Per questo, persone piacevoli vere non si diventa. Lo si è. Non si tratta di tecniche, ma di salde, equilibrate e potenti visioni interiori. Lavora sulla tua visione, e tutte le tecniche saranno semplici da attuare, perché è ciò che tu sei che renderà più bella la tua vita e quella degli altri. Se sei d’accordo con me, oppure no, fammelo sapere, mi fa sempre piacere leggere i vostri commenti.
E se vuoi lavorare con me sulla tua evoluzione personale, per conoscerti meglio, per stare meglio, per raggiungere i tuoi obiettivi, scrivimi, potrai scegliere il percorso che preferisci, dall’analisi grafologica al counseling on line. Nel mio sito, annarosapacini.com, pagina contattia, trovi tutti i miei recapiti, puoi contattarmi anche via social. E, se vuoi saperne subito qualcosa di più sui tuoi punti di forza e su come utilizzarti per la tua realizzazione, collegandoti alla pagina dedicata al Profilo grafologico essenziale, puoi richiederlo direttamente.
Per concludere, tris di aforismi sul rispetto
“Se io, anche nel silenzio e nella solitudine della mente, rispetto l’immagine di un uomo, affermo in quel momento stesso la mia dignità di uomo, rendo omaggio all’essere spirituale in lui e in me. Chi non rispetta un altro, in realtà non rispetta nemmeno se stesso” (Aldo Capitini)
“L’amicizia ha due ingredienti principali: il primo è la scoperta di ciò che ci rende simili. E il secondo è il rispetto di ciò che ci fa diversi” (Peanuts)
“Il rispetto s’ispira e non si comanda” (Arturo Graf)

Il brano che ho scelto si intitola: “Respect”. Tu sei già, sicuramente, una persona piacevole, e lo sono anche gli altri. Vale la pena, sempre, scoprirlo. Buona vita.
Ti ringrazio, per essere stato con me. Alla prossima puntata.

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