Meglio soli che male accompagnati (single e felici, se la coppia non funziona)

Meglio soli che male accompagnati: secondo gli esperti, la donna single è più felice, mentre all’uomo piace la coppia. Luoghi comuni o certezze? Come sempre, la verità sta nel mezzo: se la tua felicità dipende da qualcun altro, non è felicità. Essere felici, davvero, richiede che tu impari a stare bene con una persona, prima di ogni altra: te stesso. Ed così che poi saprai capire se per te single è meglio di coppia, o se la domanda è superflua, perché ciò che la tua vita ti riserva, inclusa la scelta di vivere in coppia, o da solo, dipende solo dalle tue decisioni e dai loro effetti. Che puoi sempre cambiare e migliorare. Intanto, scopri perché per le donne è meglio single, e quando, invece, è meglio coppia (questo, per uomini e donne)
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Meglio soli che male accompagnati (single e felici, se la coppia non funziona)

Secondo un articolo riportato su D, di Repubblica, on line, intitolato: “Le donne single sono più felici che in coppia. Vero o falso?”, le donne single sono più felici che in coppia. E pare che non fosse troppo diverso anche alla fine dell’Ottocento.

“Farò un grosso sgarbo alla scienza accademica e dirò solamente: se sei un uomo, forse dovresti sposarti; se sei una donna, non preoccuparti”. Parola di Paul Dolan, professore di scienze comportamentali alla London School of Economics e autore del libro “Happy ever after” (Per sempre felici e contenti). Intervenendo all’Hay Festival delle Arti e Letterature in Galles, il noto psicologo inglese ha dichiarato che le donne single e senza figli sono tra le più felici al mondo. Una possibilità per molti ancora difficile da digerire.
Nel febbraio del 2018 lo storico Bob Nicholson aveva pubblicato su Twitter una copia di una rivista risalente al 1889, in cui erano contenute delle rivelazioni, all’epoca sorprendenti, sulle esperienze e sui desideri delle donne alla fine del 19esimo secolo. Nella rivista di epoca vittoriana veniva chiesto alle lettrici di rispondere alla domanda “Perché sono una zitella?”. Una delle donne aveva risposto “Perché non ho interesse ad aumentare il numero di animali domestici in casa e trovo che l’animale uomo sia meno docile di un cane, meno affettuoso di un gatto e meno divertente di una scimmia”. Un’altra aveva motivato così la sua scelta: “Perché ho a mia disposizione altre professioni in cui l’orario di lavoro è minore, il carico è più piacevole e la paga è persino migliore”. Risposte che sicuramente riflettono punti di vista personali. Ovviamente oggi la status di donna single è ampiamente sdoganato anche se in molti ancora pensano che questa sia una condizione “disagevole” per le donne. Eppure le statistiche parlano chiaro: recentemente lo Us Census Bureau americano rivela che la metà delle donne che hanno tra i 25 e i 44 anni è single; mentre un’indagine svolta in Inghilterra da Mintel, società di ricerche di mercato londinese, rileva che il 75% delle donne single ha dichiarato di non aver fatto nulla per attirare un partner nell’ultimo anno (contro il 70% degli uomini). Lo stesso studio condotto da Mintel evidenzia che il 61% delle donne ritiene di essere più felice così (contro il 49% degli uomini)”
. Nell’articolo la giornalista pone poi alcune domande ad un’esperta, che spiega come per le donne sposarsi significhi raddoppiare impegni e carico di lavoro, anche in senso concreto. Rispetto alle donne single, le donne sposate hanno maggiore carico organizzativo, maggiore carico emotivo, minore vita sociale, pongono le esigenze del partner in primo piano, soffrono di calo della libido. Ma, nel 2019, la percezione sociale delle donne single stenta ad essere oggettiva, quindi, a vedere la singletudine come una scelta, e alcuni stereotipi, donna, marito, figli, sono ancora piuttosto radicati.

Quando la coppia è davvero una scelta

E’ un tema interessante, trovare un compagno o una compagna di vita, non trovarlo e vivere da soli, restare single senza convinzione, restare single per convinzione. Nel mio lavoro, la comunicazione è al centro del percorso di crescita e di evoluzione. Questo significa che le relazioni interpersonali sono anch’esse al centro. Negli anni, ho lavorato con tante, tantissime persone, e continuo a farlo, e sono giunta ad avere una mia opinione, su questo argomento, basata proprio sull’esperienza e sulla realtà dei fatti.
Il punto di partenza è sempre l’equilibrio individuale, che si porta dietro consapevolezza, realizzazione, felicità. L’equilibrio personale viene prima dell’equilibrio di coppia, o, meglio, dovrebbe venire prima. Tant’è che spesso molte delle crisi che le coppie si trovano ad affrontare sono legate proprio alla difficoltà che ha il singolo, all’interno della coppia, a trovare il suo equilibrio, focalizzare i suoi obiettivi, le sue azioni. Apparentemente, la causa pare esterna, ma la causa esterna è un effetto della causa interna. Quello che sto per dirti vale per le donne quanto per gli uomini. Chi lavora sul proprio equilibrio, sulla propria consapevolezza, sulla propria evoluzione personale e crede e punta sulla propria realizzazione, è una persona abituata alle difficoltà, ma non perde la sua visione. Se sa farlo da sola, sa farlo anche insieme ad altri.

Per una coppia evolutiva serve equilibrio

Quindi, una persona soddisfatta di sé e della sua vita, sarà anche un partner soddisfatto, capace di dare e ricevere amore in modo maturo e consapevole. Coppie così formate, con partner in grado di comprendersi, sostenersi, che sanno riconoscere e rispettare le diversità come valore, che sanno affrontare le difficoltà insieme, che di volta in volta si autoregolano e imparano, in una prospettiva di automiglioramento ed evoluzione, sono coppie felici. Felici anche di piccole cose, di momenti trascorsi insieme, di un gesto, di una parola. Nel mio lavoro, quando arriva da me una persona che vuole risolvere un problema di coppia o capire meglio come va, iniziamo sempre dal singolo. Lì stanno le risposte, le domande, le soluzioni. E man mano che la persona le trova, riesce a comprendere anche ciò che sta accadendo nella coppia, a partire da se stessa, ed è così che riconosce le soluzioni.
Ma se una persona non si è dedicata abbastanza alla propria evoluzione personale, al proprio equilibrio, il che accade quasi sempre, allora nella coppia confluiscono anche le difficoltà del singolo, non solo le risorse. Più grandi sono le difficoltà del singolo, più crescono le aspettative rispetto alla coppia, più si finge di non vedere, più la coppia ne risente e gli equilibri divengono fragili. Devo dirti che le persone hanno grandi risorse. Molte donne riescono ad amare, alcune per tutta la vita, uomini che stimano solo in parte, che le hanno, in parte, deluse. Usano tutte le loro forze per far andar bene qualcosa che sanno, in cuor loro, che bene non va. Riescono a fare lo stesso anche gli uomini, anche se in modo diverso, di solito, concentrandosi sulla coppia e sulla famiglia per quello che riguarda il fare, lavorano, portano lo stipendio a casa, e poi pretendendo di vivere fuori quello di cui hanno bisogno per stare bene. Dagli hobbies, nei casi più fortunati, a relazioni parallele.

Non tutte le coppie che non scoppiano funzionano davvero

Queste non sono coppie che funzionano nel modo giusto. Funzionano, ma è come mettere una toppa sul gomito di una manica. La toppa c’è, e si vede. Scegliere il tessuto giusto, cucire l’abito nel modo giusto, invece, può far sì che mai ci sia bisogno di una toppa. A volte, bisogna cambiare giacca. Pensa se queste risorse venissero utilizzate per far andare le cose nel modo giusto. Io ho una riflessione semplice, da condividere con te, che sempre condivido con i miei cari clienti: vivi questa vita, questa relazione. Se ti impegni perché sia la migliore, per te, per il tuo partner, per essere felici come meritate entrambi, non potrai mai ottenere meno di ciò che già hai. Potrai sempre e comunque soltanto ottenere di più. Un di più fatto di verità, sincerità, coraggio, amore, e tanto altro. Ogni coppia ha la sua storia e le sue cose da cercare, sistemare, migliorare, far evolvere.
Per non allargare il discorso ai figli, discorso che meriterebbe una puntata a sé, altro evento cruciale della vita, per uomini e donne, e che, se fatto senza la giusta consapevolezza e le giuste risorse, può creare molta più sofferenza che non felicità. Donne, famiglia, figli, uomini, lavoro, tempo libero, modelli culturali purtroppo esistenti, molto superficiali, limitati e limitanti, rispetto alle potenzialità della vita reale, dove un uomo e una donna sono esseri umani in costante divenire. Prima di ogni modello e ruolo.

Se stai bene con te stesso, stai bene anche in coppia

Perciò, in questo senso, chi riesce a liberarsi dai giudizi e pregiudizi sociali, chi sa ascoltarsi, chi si rispetta, sì, può scegliere di restare single ed essere felice. Perchè, quell’essere single, vuol dire mettere in pratica il “meglio soli che male accompagnati”. Vuol dire non avere bisogno di altre persone per la propria pienezza. Sono convinta che si possa fare molto, anche quando si sta bene da soli, per incontrare persone giuste, se lo si vuole. Ma anche che l’equilibrio vero non passi per la coppia, vive e cresce nel tuo cuore, nel tuo spirito, nella tua mente. Infine, se metti insieme due persone che già sanno andare – indipendentemente dalla coppia – ognuna sulla propria giusta strada, non potrai avere altro che un risultato migliorativo. In quel caso, si vive meglio in coppia, perché si resta se stessi, ma si diventa anche un po’ migliori.
Se vuoi farmi sapere cosa ne pensi, scrivimi, leggo sempre con grande piacere e attenzione tutti i messaggi.

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Tris di aforismi sulla coppia
“Il matrimonio, come tutta la vita, è qualcosa di terribilmente difficile che bisognerebbe ricominciare tutti i giorni, e tutti i giorni della nostra vita. Lo sforzo è costante, anche stancante molte volte, ma ne vale la pena” (Gabriel García Marquez)
“L’amore è lasciare che coloro che amiamo siano perfettamente se stessi e non volerli forzare ad adattarsi alla nostra stessa immagine” (Thomas Merton)
“Abbiamo bisogno di aiutare le persone a scoprire il vero significato dell’amore. L’amore è generalmente confuso con dipendenza. Quelli di noi che sono cresciuti nel vero amore sanno che si può amare solo in proporzione alla nostra capacità di i
ndipendenza” (Fred Roger)
Il brano che ho scelto per salutarti si intitola: “Happy Inspiration”. Infine, che tu sia solo, o con qualcuno al tuo fianco, il mio augurio è che, in ogni caso, la tua ispirazione felice ti faccia sempre e comunque da guida
Ti ringrazio, per essere stato con me. Alla prossima puntata.

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