Il lavoro occupa una parte importante della vita. Per chi ce l’ha, ore ed ore. Ogni giorno. Ogni anno. E occupa una parte importante della vita, anche per chi non ce l’ha. Lavorare è importante. Non solo perché ti permette di dare una risposta alle necessità primarie, vitto, alloggio. Dicono gli esperti che queste necessità oggi non sono più primarie… ma sono convinta che chi non ha un lavoro, e non sa come fare ad arrivare a fine mese, non sarebbe d’accordo. Qui, però, non ti parlo del lavoro in senso generale, ma del lavoro che fai. Di come lo percepisci. Della qualità di vita legata alla qualità del tuo lavoro. Per questo è importante, perché influisce in modo fondamentale sulla tua vita. Esiste il lavoro dei sogni? Sì, e no. Ma c’è sempre un modo per vivere al meglio il lavoro che fai. E scoprire che, a volte, anche un lavoro che non sognavi può trasformarsi nel lavoro dei sogni.
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Il lavoro dei sogni: dal lavoro ideale al lavoro reale
Rispondo ad una richiesta che ho ricevuto sul mio canale YouTube. Parlare di lavoro. Il lavoro è un tema che conosco molto bene, e, quando direttamente, quando indirettamente, fa parte sempre del percorso di crescita dei miei clienti. Per capire come viverlo meglio, ottenere maggiori riconoscimenti, risolvere problemi di relazione o di comprensione. Decidere cosa fare, rispetto al futuro. E anche al passato. Quando mi occupo di lavoro, lo faccio anche in senso pratico e concreto. Skills e competenze formali e informali, formazione tradizionale, esperienza, attitudini temperamentali ed intellettive. Nell’anno del Covid una mia cliente, donna straordinaria, è riuscita a cambiare lavoro, passando da una libera professione che ormai non le consentiva più nemmeno di mantenere se stessa, ancor meno, sua figlia, ad uno stipendio fisso, in un Ente pubblico, in una posizione di prestigio, con un buon stipendio. Una realtà che non aveva mai vissuto prima. Fortuna? No. Tanto lavoro, tanta preparazione, tanta determinazione. La visione, è fondamentale. Userò la sua storia, per approfondire i tanti significati che può avere il “lavoro dei sogni”. Lei, che chiamerò Chiara, si era laureata perché credeva nella sua professione. Architetto. Aveva tanti sogni, tante aspirazioni. La realtà si era rivelata diversa. Il suo lavoro dei sogni non era proprio come lo aveva sognato. Era impegnativo, faticoso, tra colleghi di grande spessore umano ed altri pronti a pensare solo ai propri interessi. Clienti corretti, e scorrettissimi. Nel tempo, aveva più volte pensato di cambiare, ma la fatica per laurearsi, il tempo, i soldi spesi. Le pareva una rinuncia. Ma quando pensi ad un lavoro, al lavoro, devi farlo anche in senso pratico e concreto. Il suo lavoro, ex dei sogni, non le consentiva più di vivere dignitosamente. Dipendeva dal lavoro, forse, anche da lei. Quando un lavoro non ti piace più, è difficile dedicargli la stessa passione. Lo fai, ma che fatica. Cosa fare? Innanzi tutto, abbiamo lavorato sulla motivazione. Le priorità. Si parte sempre da lì.
La scelta del lavoro giusto: parti dalle priorità vere
La priorità era avere un’entrata fissa. Era poter iscrivere la figlia a scuola di danza senza preoccuparsi del costo. Invitare un’amica a mangiare una pizza senza sentirsi in colpa per la spesa che avrebbe sostenuto. La priorità era una sicurezza economica, un’indipendenza, da tutto e da tutti. Sì, aveva un compagno, anche lui con un figlio. Che si offriva di aiutarla. Ma io trovo molto comprensibile, assolutamente ragionevole e condivisibile, il desiderio di una donna di avere la sua autonomia economica. Forse, se sei tradizionalista, puoi non comprenderne l’importanza. Ma se, come me, avessi conosciuto decine di donne, prigioniere della loro storia ex d’amore, se non del matrimonio, solo perché senza nessuna possibilità di indipendenza economica, credo che cambieresti idea. Allora, una volta compreso che la motivazione era forte, e seria, con Chiara abbiamo attentamente valutato tutte le sue attitudini, e le sue competenze, ed anche le aspirazioni. Così abbiamo individuato alcune offerte di lavoro. Una, in particolare, un concorso che richiedeva specifici requisiti. Li aveva tutti, tranne uno. Si è arresa? No. Ha studiato, ha acquisito quel requisito, è andata avanti. Ha vinto. Un posto di lavoro nuovo, un ufficio nuovo, tutto suo. Una posizione di rilievo. Uno stipendio di rilievo. E tanto tempo libero, molto di più di prima, di quando si portava sempre, a casa, tutto quello che non era riuscita a fare in studio. Il lavoro che Chiara fa, oggi, non è il lavoro dei sogni, eppure, è il lavoro dei sogni. Poi, è una donna giovane, ha solo quarant’anni. Ha tempo, per continuare a crescere e progredire.
Il lavoro giusto: cerca la strada giusta, ed arriva in fondo
Paolo, invece, è passato dal suo lavoro di piastrellista a quello di fisioterapista. E Luciano è passato dal suo lavoro di macellaio a quello di giardiniere. Stefania ha mantenuto il suo lavoro di insegnante, però ci ha aggiunto dell’altro, lo spazio per le sue passioni. Che, nel tempo, sono diventate un secondo lavoro. Silvia non ha cambiato proprio niente, ma, siccome ha scelto di rimanere in quell’ufficio, a svolgere quel lavoro, per tanto tempo, ha lavorato su come vivere meglio in quell’ambiente. Il lavoro occupa una parte importante della vita, anche solo in termini di tempo. Ma è importante per tutto quello che all’idea di lavoro è collegato: il senso di autostima, la percezione del valore personale, il riconoscimento sociale. Anche i sogni, sì, le aspirazioni, gli ideali. Il lavoro dei sogni esiste, e non esiste. Può esistere un lavoro che desideri fare, che sogni di fare. Ma, nella realtà, può rivelarsi una grande delusione. Oppure, puoi farlo e scoprire che c’è altro più importante per te. L’amore, la famiglia, il tempo libero. Esiste il lavoro dei sogni se senti fortemente che vuoi dare il meglio di te, per sentirti felice, realizzato, dare un contributo al mondo. Makiguchi, un pedagogista giapponese dei primi del Novecento, e filosofo, uomo di alta spiritualità, diceva che un lavoro dovrebbe contribuire alla bellezza, al guadagno, al bene. Ovvero, che debba creare valore, bellezza, in te e nella tua vita. Guadagno, perché è importante anche il riconoscimento economico del tuo impegno. E bene, cioè dare un contributo al benessere della società. Società in senso ampio e particolare, la tua famiglia, gli amici, la relazione di coppia, il tuo quartiere, la tua città, e via via. Come fai a dare un contributo? Facendo il meglio. Dando il meglio di te, e, per farlo, devi stare bene.
Il lavoro dei sogni e la pedagogia della felicità: la vita che si costruisce
Per questo Makiguchi parlava di una pedagogia della felicità. Felicità come ricerca di equilibrio di vita. Perciò: se hai le idee chiare, hai mente il lavoro dei tuoi sogni, impegnati per realizzarlo. E sappi che ti serviranno impegno e costanza, che ci saranno dubbi e fatica. Ma un sogno realizzato resta comunque una grande conquista. Allenati quanto ti serve. Se non hai le idee chiare, inizia a guardare bene dentro di te, cerca le risposte. Non pensare a cosa hai studiato, a cosa offre il mercato, a quanti anni hai, cosa sai o cosa non sai. Prima, pensa a chi sei, chi vuoi essere, ai tuoi valori, alle tue vocazioni. E poi, occupati degli aspetti pratici. Non farti sopraffare dalla preoccupazione, inizia e non fermarti. E’ andando avanti, che arrivi alla meta. Se hai un lavoro, ma non ti piace molto. Se hai un lavoro, e ne vorresti un altro. Se hai un lavoro e pensi di valere poco perché non è quello che avresti voluto. Se hai un lavoro e ti sembra che sia una condanna. Se non sei felice, e pensi che dipenda dal lavoro, non subire. In nessuno di questi casi. C’è sempre un modo per poter vivere con serenità situazioni non ottimali. Per recuperare una visione giusta, quel giusto distacco che ti permette di creare bellezza e bene, anche nelle situazioni non proprio da sogno. E se perseveri, questo può portarti anche a trasformare la situazione, incluso il guadagno. Esiste il lavoro dei sogni? Sì. Non è un lavoro ideale. E’ un lavoro vero. Dove fatichi, a volte non sei soddisfatto, ma gli aspetti positivi superano le cose che non vanno come vorresti. E tu continui ad impegnarti. A costruire. Ad essere te stesso.
Per realizzare i tuoi sogni (anche nel lavoro) non fare paragoni: cerca la misura giusta per te
Non misurarti mai in base ai risultati esterni. Tieni sempre presente chi sei e tutto ciò che fai. Questo è il metro, vero, per vivere il lavoro al meglio. Se vuoi approfondire questa tematica, e conoscere meglio il mio metodo, scoprire quanto puoi fare, per te ed il tuo lavoro, e la tua visione sul tuo lavoro, contattami. Sul mio blog, annarosapacini.com, pagina contatti, trovi tutti i miei recapiti. Rispondo sempre. Ed iscriviti a Comunicare per essere podcast, se ancora non lo hai fatto. L’iscrizione è completamente gratuita. E troverai centinaia di puntate per allenare la tua forza interiore. A proposito di forza, se vuoi iniziare subito, a scoprire i tuoi punti di forza nodali, puoi richiedere anche adesso, direttamente dal mio sito, il tuo Profilo Grafologico Essenziale. E, sempre per rimanere in tema di motivazione interiore, e allenamento pratico, iscriviti al mio canale YouTube, ed alla newsletter. Mi trovi su tutti i social, cerca Annarosa Pacini. E seguimi su Facebook, dove più spesso posto anche riflessioni e approfondimenti, anche se il punto di riferimento centrale è sempre il mio blog. Aforismi sul lavoro come espressione di te. Gianni Rodari: “Io ho fatto tanti lavori e ho imparato questo: ti capita di fare quella cosa lì, falla bene. Qualche cosa ne uscirà”. Lev Tolstoj: “Possiamo vivere nel mondo una vita meravigliosa se sappiamo lavorare e amare, lavorare per coloro che amiamo e amare ciò per cui lavoriamo”. Infine, Thomas Jefferson: “Credo molto nella fortuna, e trovo che più lavoro duro, più fortuna ho”. Il brano che ti dedico s’intitola: “Made for enjoyment”. Nella mia vita, ho fatto tanti lavori. Alcuni mi piacevano di più, altri di meno. Non ho fatto quelli che mi avrebbero voluto diversa da quello che sono, dai valori in cui credo. Ma ne ho fatti, con il massimo impegno, anche alcuni che mi hanno insegnato molto, ma non erano la mia passione. Perché trovavo sempre un modo per metterci dentro la mia passione. Ed ho fatto anche scelte rischiose, per poter seguire ciò che davvero mi ispirava. Il titolo di questo brano è “Fatto per gioire”. Questo, devi mettere, e trovare, nel tuo lavoro. Come nella vita. Un po’ di gioia. Un sorriso, un pensiero, un gesto gentile. Questo ti auguro, di creare, e di trovare. Grazie per essere stato con me. Se vuoi lasciare un commento, inviarmi un messaggio, ti leggerò volentieri. Ti aspetto alla prossima puntata. Ciao ciao