Elogio della buona educazione, per chi ancora ci crede

La buona educazione è passata di moda? Spero di no. Anche se a volte sembra passata di moda semplicemente, l’educazione. Eppure, quel buon vivere civile, fatto di rispetto e buone maniere, in qualche modo è in grado di rendere più piacevoli anche piccoli momenti di vita. Un sorriso, un grazie, un prego, mi scusi, per favore, parole che costano nulla e che valgono tanto. Elogio della buona educazione, per chi ancora ci crede.

Certo, guardandoci intorno, qualcosa sembra diverso. Sono convinta di ricordarmi un tempo in cui sbadigliare a bocca aperta era segno di maleducazione.

“Le buone parole valgono oro”

Oggi sembra di vivere assieme agli ippopotami. Penso di avere visto più tonsille e ugole negli anni più recenti della mia vita che in tutti quelli precedenti. Persone che ti stanno di fronte e sbadigliano come niente fosse, anzi, qualcuno pure stiracchiandosi, roteando la testa, prolungando lo sbadiglio.

Educazione, “In generale, l’attività, l’opera, e anche il risultato di educare, o di educarsi, come sviluppo di facoltà e attitudini, come affinamento della sensibilità, come correzione del comportamento, come trasmissione e acquisizione di elementi culturali, estetici, morali…” (Vocabolario Treccani)

“Dove sono finiti gli educatori?”

Ecco, non è tanto lo sbadiglio. A volte, dei gesti formali, se sono, appunto, solo formali, perdono il loro valore. Sono i valori che stanno dietro ai gesti. Da chi sbraita in automobile contro i pedoni, a chi sorpassa in motorino dal lato vietato, agli insegnanti che insultano i loro studenti, ai genitori che offendono i propri figli, la lista potrebbe essere infinita.
Ma, per comprenderci, occorre fissare dei parametri. Per me, ad esempio, un insegnante che dice ai suoi studenti che sono poco intelligenti (e non con queste parole), non rende onore al suo ruolo e al suo compito, ed è, in più, anche male educato. Un genitore che dice al proprio figlio che avrebbe preferito non nascesse, non rende onore al suo essere genitore, ed è incredibilmente male educato. Non è gentile, non è civile.

Ecco, ciò che più mi preoccupa è la perdita della civiltà nascosta dietro l’invasione degli sbadigliatori. Quando gli adulti hanno perso interesse verso una buona educazione, verso l’insegnamento di quei grandi valori di civiltà (uguaglianza, rispetto, dialogo, pace, solo per citarne alcuni) che sono indispensabili per il progresso dell’umanità?

“Civiltà, progresso, in opposizione a barbarie (…) tutto ciò che, nella vita di un popolo o di una società, è suscettibile di miglioramento”

Forse è avvenuto pian piano, e nemmeno ce ne siamo accorti. Per questo è importante ripartire dalle piccole cose, ricominciare a dare valore ai piccoli gesti, alle buone maniere. A quel buon vivere civile, fatto di rispetto e buone maniere, in grado di rendere più piacevoli anche piccoli momenti di vita. Un sorriso, un grazie, un prego, mi scusi, per favore, parole che costano nulla e che valgono tanto. Proviamo a dirle. Proviamo a scegliere la civiltà.

P.S. Mettere la mano davanti alla bocca quando si sbadiglia non è solo un atto di educazione; esso deriva dall’antica credenza che l’anima potesse fuggire dalla bocca, quando questa è aperta.

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